Messaggi e commenti per Lilli Gruber - pagina 78

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Frasi di Lilli Gruber

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Biografieonline non ha contatti diretti con Lilli Gruber. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Lilli Gruber.

Domenica 18 ottobre 2020 10:42:22

Gent. ma Sig. ra Gruber, sono un ostinato spettatore del suo approfondimento quotidiano sulla sette. Ho un'azienda turistica (agenzia di viaggi che accoglie turisti dall'estero + un albergo) con varie sedi in Italia (Sorrento, Taormina, Cefalù, Arzachena e Baveno).

Vorrei segnalarle alcune cose che potrebbero risultare utili per le conversazioni che intrattiene con i rappresentanti del governo.

La mia azienda annovera circa 100 dipendenti.

Il volume d'affari è passato da 55 milioni di Euro del 2019 a 2 max 3 milioni di Euro del 2020.

Gli aiuti sino ad oggi ottenuti:
635 Euro (seicentotrentacinque) di credito d'imposta per gli acquisti diretti alla sanificazione dei locali (ce ne spettavano 4000 ma per mancanza di fondi si è passati a un riparto tra tutti coloro che ne avevano fatto richeista)..
7000 Euro come contributo a fondo perduto per la perdita di fatturato dell'albergo (una cifra irrisoria).

Il 95% del personale è in cassa integrazione da marzo 2020 e la mia azienda sta pagando i dipendenti registrando il relativo credito nei confronti dell'INPS. Nella ns. zona siamo stati apprezzati da tutti per questa scelta ma ora le ns. forze finanziarie stanno per esaurirsi.

Abbiamo chiesto il prestito a 6 anni garantito dal Mediocredito Centrale già da maggio e, nonostante siamo più che solidi anche patrimonialmente, la banca ci impone pile di documenti e rinvia sempre la delibera. Si immagini che solo per certificati antimafia ne abbiamo prodotto una qunatità. Ci manca solo quello che ci chiedono quello del gatto che vive in ufficio.

Il ministro Franceschini tramite il suo ministero ha proposto un ristoro a fono perduto pari al 5% della differenza tra il fatturato 20196 e 2020. Sarebbe un buon aiuto ma i fondi che ha stanziato, e con grande enfasi pubblicato, non sono nemmeno lontamente sufficienti per coprire le richieste che il suo ministero ha ricevuto. Anche qui si andrà a riparto e, se avremo qualcosa, saranno briciole.

Quello che nessuno capisce è che il ns. settore è fermo, totalemnte fermo. Il 2021 non sarà diverso dal 2020 e se non si programma un intervento deciso per sostenere le imprese turistiche quando sarà possibile ripartire, e il loro lavoro sarà fonfamentale per questo, rischieremo di non travoarle più in vita.

Cordiali saluti
Pepito di Maio
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Sabato 17 ottobre 2020 21:11:24

Cara Lilli, perche’ non proporre che ai negazionisti del covid e ai cittadini irresponsabili (che non mettono la mascherina e non rispettano il distanziamento) se si ammalano di covid le cure vengano fornite, si, ma a pagamento? Mi pare che gli italiani Diventino responsabili solo davanti a pene pecuniarie...

Sabato 17 ottobre 2020 14:44:42

Buonasera,
questa segnalazione ha carattere di ESTREMA URGENZA, vista il galoppante degenerazione della situazione epidemiologica e l’impatto che l’evento di cui in oggetto potrebbe avere sulla salute pubblica di MIGLIAIA di docenti, famiglie e studenti.
Si tratta del concorso scuola straordinario, indetto dalla ministra Azzolina che prenderà inizio il giorno 22 ottobre 2020.
Nonostante l’aggravarsi della situazione epidemiologica e l’esponenziale aumento quotidiano dei contagi, la ministra pare arroccata nella posizione di continuare a voler svolgere il concorso che coinvolge oltre 60. 000 docenti.
Nonostante la Ministra continui a proclamare che i concorsi si svolgeranno “ in piena sicurezza” ed al massimo con “8 docenti per aula” (si veda intervista LA7 Azzolina Mentana di ieri 07 ottobre 2020, asserzioni peraltro smentite dai primi calendari pubblicati dai vari Uffici Scolastici Regionali che vedono la presenza anche di 20/24 docenti per singola aula) quello che spaventa noi docenti è la miopia riguardo la mobilità che un concorso come questo prevede (il concorso coinvolge oltre 60. 000 docenti).
Sono migliaia infatti i docenti che sosterranno i concorsi fuori regione, viaggiando su aerei, bus, metropolitane e autobus per sostenere la prova il giorno calendarizzato, per poi tornare il giorno successivo nelle proprie aule come potenziali soggetti virulenti, essendosi sottoposti a tali viaggi, spesso spalmati su più giorni (emblematica la situazioni di chi proviene dalle isole).
Inoltre, il bando di concorso prevede che i docenti che devono partecipare alle prove debbano compilare una autocertificazione in cui attestano di non essere venuti a contatto con un soggetto positivo covid. Le nostre aule, purtroppo, cominciano a pullulare di ragazzi risultati positivi a tamponi di controllo disposti da medici di base in comparsa di sintomatologia affine a quella da Covid-19.
Il docente che lavora in queste classi, pertanto, NON può partecipare alla prova concorsuale per la quale è in attesa da oltre 6 anni dal momento che sono 6 anni che non vengono banditi concorsi indirizzati a docenti senza abilitazione. Ciò ci obbliga a rischiare di perdere l’occasione di stabilizzazione che aspettiamo da anni, oppure a chiedere ai nostri dirigenti periodi di aspettativa 15 giorni prima delle prove calendarizzate, al fine di poter partecipare al concorso “con le carte in regola”.
Faccio presente che ancora, ad oggi, 15 /10, sono moltissime le scuole che non riescono a svolgere regolarmente lezioni perché le nomine dei docenti non sono state effettuate a causa dei gravi ritardi nelle procedure di nomina degli uffici scolastici provinciali, fortemente provati dal nuovo sistema di reclutamento delle Graduatorie Provinciali.
Una aspettativa di massa si tradurrebbe in un collasso del sistema scolastico per tutto il mese di novembre, mese di svolgimento delle prove.
Migliaia di docenti, in mancata concessione di aspettativa da parte dei Dirigenti, non potranno prendere parte alle prove concorsuali.
Non capiamo l’ostinazione di voler portare avanti il concorso in queste condizioni, visto l’aggravarsi preoccupante della situazione sanitaria e soprattutto considerato che TUTTI gli altri concorsi pubblici sono stati “congelati” in attesa di un ritorno ad una situazione controllabile e gestibile.
Cosa succederebbe se un docente, durante il viaggio da una regione all’altra per svolgere il concorso, divenisse un soggetto colpito dal Covid ed il giorno dopo tornasse in classe ignaro di aver contratto il virus?
Le scuole sono un cluster micidiale e l’impennata di contagi in concomitanza con l’apertura delle scuole ne è un esempio lampante, nonostante la nostra ministra sminuisca l’impatto dell’apertura delle scuole sull’innalzamento dei contagi.
In classe i ragazzi NON indossano le mascherine, il distanziamento non è rispettato nella maggior parte delle nostre classi perché le nostre strutture non lo permettono: in quali condizioni un docenti dopo un viaggio interregionale potrebbe tornare in classe certo di non essere un pericolo per i suoi studenti?
Vi prego di aiutarci a "congelare" il concorso rimandandolo a tempi migliori: il rischio che questo concorso si trasformi nella “Atalanta-Valencia” del febbraio 2020 è altissimo e noi siamo allibiti dalla miopia del Ministero e del Governo in tal senso.
La popolazione deve essere informata di quello che sta accadendo e delle ripercussioni che potrebbe avere sulla salute pubblica.
Chiedo perdono per l’impeto, ma si tratta dell’ultimo estremo tentativo di congelare questo concorso per poterlo svolgere in tempi più sereni e tranquilli.
Vi prego di aiutarci a scongiurare quella che si preannuncia come una catastrofe sanitaria annunciata ma inspiegabilmente ignorata dal Ministero e dal Governo.
La regione Sardegna ha già preso una seria e matura decisione in merito decidendo di rinviare le prove concorsuali a tempi migliori, per la tutela del personale docente degli studenti e delle famiglie (https: //www. orizzontescuola. it/concorso-straordinario-il... /).
Chiediamo una netta e chiara presa di posizione analoga da parte di tutte le regioni, in presenza di un Ministero sordo alle nostre preoccupazioni e angosce.

Prof.ssa Aurelia Bergamotto


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"non siate come penna ad ogne vento,
​ e non crediate ch'ogne acqua vi lavi. "
Paradiso, V, vv. 74-75

Venerdì 16 ottobre 2020 21:34:21

Beh, una puntata da registrare, complimenti per aver invitato Fabrizio Barca
Una proposta,
invitare Fabrizio Barca, economista di nome e di fatti, per quello che dice, per quello che che ha fatto e per quello che propone, argomentando.
Invitarlo almeno una volta alla settimana?
Saluti!
Saverio

Venerdì 16 ottobre 2020 17:29:36

Gentile signora Gruber,
La invito a leggere, se già non lo ha fatto l'articolo di G. Colombo sull'Huffington Post di venerdì 16/10 sul problema dei trasporti pubblici. L'articolo, non si limita a quello, ma entra anche nel merito di tutte le cose promesse e non fatte, Dimenticate dai politici nazionali e locali. L'autore cita documenti in cui si indicano misure appropriate, misure che poi sono state del tutto disattese. A questo aggiungerei le carenze della sanità territoriale con tutte le mancanze da parte dei medici di base, e delle regioni, nonostante siano stati stanziati i soldi necessari. Mi piacerebbe se in una serie di trasmissioni invitasse alcuni di tali personaggi locali e nazionali a discutere di queste dimenticanze.
La saluto cordialmente
Guglielmo Lozio.

Venerdì 16 ottobre 2020 16:05:27

Volevo segnalare che mio figlio dall'apertura della scuola, ha fatto 4 gg di lezione in presenza e forse 3 o 4 lezioni a distanza. Fa il terzo anno di liceo alla scuola Ettore Majorana a Monteruscello. (Pozzuoli).
Condivide la scuola con l'alberghiero che non ha una sua struttura, in quanto la sua è inagibile. Chiaramente, vista la situazione, nessuno ha pensato che forse durante quest'anno forse si poteva intervenire con lavori edili straordinari.
Quindi De Luca chiude le scuole, ma sono state mai riaperte ? e come stanno funzionando? Come genitore sono veramente tristissimo, rischiamo di avere generazioni che hanno perso due anni di studi. nessuno può immaginare i danni futuri di questa iattura.

Venerdì 16 ottobre 2020 16:02:16

Vorrei che parlasse a 8 1/2, con fotografie relative, della festa alla tenuta di VESPA. O è off limits?

Venerdì 16 ottobre 2020 14:26:08

Buongiorno,
questa segnalazione ha carattere di ESTREMA URGENZA, vista la galoppante degenerazione della situazione epidemiologica e l’impatto che l’evento di cui in oggetto potrebbe avere sulla salute pubblica di MIGLIAIA di docenti, famiglie e studenti.

Si tratta del concorso scuola straordinario, indetto dalla ministra Azzolina che prenderà inizio il giorno 22 ottobre 2020.
Nonostante l’aggravarsi della situazione epidemiologica e l’esponenziale aumento quotidiano dei contagi, la ministra pare arroccata nella posizione di continuare a voler svolgere il concorso che coinvolge oltre 60. 000 docenti.

Nonostante la Ministra continui a proclamare che i concorsi si svolgeranno “ in piena sicurezza” ed al massimo con “8 docenti per aula” (si veda intervista LA7 Azzolina Mentana del 07 ottobre 2020, asserzioni peraltro smentite dai primi calendari pubblicati dai vari Uffici Scolastici Regionali che vedono la presenza anche di 20/24 docenti per singola aula) quello che spaventa noi docenti è la miopia riguardo la mobilità che un concorso come questo prevede (il concorso coinvolge oltre 60. 000 docenti).

Sono migliaia infatti i docenti che sosterranno i concorsi fuori regione, viaggiando su aerei, bus, metropolitane e autobus per sostenere la prova il giorno calendarizzato, per poi tornare il giorno successivo nelle proprie aule come potenziali soggetti virulenti, essendosi sottoposti a tali viaggi, spesso spalmati su più giorni (emblematica la situazioni di chi proviene dalle isole).
Inoltre, il bando di concorso prevede che i docenti che devono partecipare alle prove debbano compilare una autocertificazione in cui attestano di non essere venuti a contatto con un soggetto positivo covid. Le nostre aule, purtroppo, cominciano a pullulare di ragazzi risultati positivi a tamponi di controllo disposti da medici di base in comparsa di sintomatologia affine a quella da Covid-19.
Il docente che lavora in queste classi, pertanto, NON può partecipare alla prova concorsuale per la quale è in attesa da oltre 6 anni dal momento che sono 6 anni che non vengono banditi concorsi indirizzati a docenti senza abilitazione. Ciò ci obbliga a rischiare di perdere l’occasione di stabilizzazione che aspettiamo da anni, oppure a chiedere ai nostri dirigenti periodi di aspettativa 15 giorni prima delle prove calendarizzate, al fine di poter partecipare al concorso “con le carte in regola”.

Faccio presente che ancora, ad oggi, 15 /10, sono moltissime le scuole che non riescono a svolgere regolarmente lezioni perché le nomine dei docenti non sono state effettuate a causa dei gravi ritardi nelle procedure di nomina degli uffici scolastici provinciali, fortemente provati dal nuovo sistema di reclutamento delle Graduatorie Provinciali.
Una aspettativa di massa si tradurrebbe in un collasso del sistema scolastico per tutto il mese di novembre, mese di svolgimento delle prove.
Migliaia di docenti, in mancata concessione di aspettativa da parte dei Dirigenti, non potranno prendere parte alle prove concorsuali.

Non capiamo l’ostinazione di voler portare avanti il concorso in queste condizioni, visto l’aggravarsi preoccupante della situazione sanitaria e soprattutto considerato che TUTTI gli altri concorsi pubblici sono stati “congelati” in attesa di un ritorno ad una situazione controllabile e gestibile.

Cosa succederebbe se un docente, durante il viaggio da una regione all’altra per svolgere il concorso, divenisse un soggetto colpito dal Covid ed il giorno dopo tornasse in classe ignaro di aver contratto il virus?

Le scuole sono un cluster micidiale e l’impennata di contagi in concomitanza con l’apertura delle scuole ne è un esempio lampante, nonostante la nostra ministra sminuisca l’impatto dell’apertura delle scuole sull’innalzamento dei contagi.

In classe i ragazzi NON indossano le mascherine, il distanziamento non è rispettato nella maggior parte delle nostre classi perché le nostre strutture non lo permettono: in quali condizioni un docenti dopo un viaggio interregionale potrebbe tornare in classe certo di non essere un pericolo per i suoi studenti?

Vi prego di aiutarci a "congelare" il concorso rimandandolo a tempi migliori: il rischio che questo concorso si trasformi nella “Atalanta-Valencia” del febbraio 2020 è altissimo e noi siamo allibiti dalla miopia del Ministero e del Governo in tal senso.

La popolazione deve essere informata di quello che sta accadendo e delle ripercussioni che potrebbe avere sulla salute pubblica.

Chiedo perdono per l’impeto, ma si tratta dell’ultimo estremo tentativo di congelare questo concorso per poterlo svolgere in tempi più sereni e tranquilli.

Vi prego di aiutarci a scongiurare quella che si preannuncia come una catastrofe sanitaria annunciata ma inspiegabilmente ignorata dal Ministero e dal Governo.

La regione Sardegna ha già preso una seria e matura decisione in merito decidendo di rinviare le prove concorsuali a tempi migliori, per la tutela del personale docente degli studenti e delle famiglie (https: //www. orizzontescuola. it/concorso-straordinario-il-consiglio-regionale-della-sardegna-unito-rinvia-la-prova/).
Chiediamo una netta e chiara presa di posizione analoga da parte di tutte le regioni, in presenza di un Ministero sordo alle nostre preoccupazioni e angosce.

Venerdì 16 ottobre 2020 11:42:45

L’ Italia non è una squadra
L’Italia sta affrontando la seconda ondata con le stesse modalità della prima, anche se molta esperienza è stata fatta. La tregua estiva del covid19 doveva essere capitalizzata in azioni concrete preventive per affrontare con la migliore efficienza possibile la “Pandemia” che si sarebbe ripresentata alle porte dell’inverno.
Le priorità dovevano essere:
1. Tracciabilità
2. Capacità di isolare efficacemente i positivi
3. Protezione dei più fragili
4. Scuola
5. Lavoro
I 5 punti funzionano se le azioni correttive sono semplici e sostenibili.
La politica si è accanita ancora una volta sui cittadini per il loro atteggiamento disinvolto durante l’estate cercando costantemente di scaricare le responsabilità su di loro. Cittadini che hanno fatto grandi sacrifici durante il lockdown e che per la loro salute e benessere mentale aveva il diritto di una pausa dove ritrovare una socializzazione necessaria, pur nel rispetto delle distanze fisiche e mascherine.
Da maggio sino ad agosto se i cittadini si sono rilassati, non doveva essere così per tutta la pubblica amministrazione. Faccio presente che tutte le attività private e i lavoratori ad esse collegate hanno attraversato momenti di tensione alta (stop del mercato, cig anticipata e cig mai arrivata in estremo ritardo per i lavoratori etc.). Ci sono delle eccezioni, naturalmente come l’alimentare, le grosse corporation (Amazon…) che vendono on line, le aziende legate alla sanità etc)
La pubblica amministrazione e la politica ha continuato ad avere il loro reddito senza interruzione e con grande privilegio.
Quindi Stato, regione e comuni dovevano lavorare insieme per realizzare i 5 punti per avere sotto controllo il Covid19.
I primi due punti funzionano se le quantità da gestire sono in linea con le risorse umane disponibili e quindi devono essere in un rapporto ben definito con i positivi.
Siccome non tutti i positivi vanno in ospedale dare un chiaro ruolo ai medici di base facendoli uscire dai loro bunker da cui ormai non vedono più un paziente dall’inizio dell’anno. Esistono terapie efficaci che sono curabili a casa.
Per tenere questi numeri sostenibili e far funzionare la società determinanti sono i trasporti pubblici che si occupano della mobilità dei cittadini.
Azioni:
Incentivare al massimo lo smart working con due risultati: ridurre i contatti, ma anche ridurre la mobilità privata con miglioramento della circolazione dei mezzi pubblici su ruota.
Coinvolgere le aziende di trasporto privato, che in questo momento ha gran parte degli automezzi inutilizzati.
Per quanto concerne il trasporto su rotaia gestire le ore di punta redistribuendo i flussi dei viaggiatori in fasce orarie diverse. Naturalmente per ottenere buoni risultati ci dovrebbero essere degli studi che già conoscono chi sono i viaggiatori e dove vanno e i loro orari.
Sostenere il trasporto su rotaia con un trasporto su ruota. Fuori alle stazioni pulman supplementari per corse speciali programmate.

Il terzo punto è proteggere i più fragili che sono in una fascia di età e con più patologie. Preservarli in alberghi dove possono essere assistiti e con aree di socializzazione.
Le persone ha contatto con loro (anche volontari) controllato come lo sono i giocatori di calcio.

Aumentare secondo gli obiettivi i posti destinati alle cure e alle terapie intensive con lo scopo di far funzionare gli ospedali che devono continuare anche a curare altre patologie.
Apro una parentesi. Le Asl conoscono ogni giorno quanti tamponi devono fare e sanno ormai mediamente quanto tempo occorre per fare un tampone e sanno chi lo deve fare.
Perché danno alle persone un unico orario per effettuare il tampone ? Non potrebbe essere scaglionato chiedendo di attenersi alla prenotazione comunicata (giorno e orario) ?
Gli assembramenti si formano anche in queste situazioni e con attese da parte dei cittadini lunghissime.
Arrivo al punto finale. Sento continuamente dire lo Stato non ha fatto, o le regioni o i comuni non hanno fatto. E’ di stamane l’appello del ministro Speranza alle regioni con un” dovete fare di più”. Insomma il solito scarica barile.
Io credo che al disopra di tutto, in situazioni di emergenza, lo Stato centrale è il driver unico e trasmette gli obiettivi (condivisi) a regioni e comuni le quali si devono attivare.
E’ dovere dello Stato di sorvegliare che ciò che si è deciso si faccia e dovere di regioni e comuni trasmettere tempestivamente eventuali difficoltà ed è compito dello Stato lavorare per rimuoverle.
Tutto questo si chiama lavoro di squadra.
Se ci sono regioni incapaci o più povere lo Stato centrale ne deve tener conto e non si può dire ai cittadini che devono tenersi ciò per cui hanno politicamente votato, questo non si può sostenere in una situazione di emergenza.
Gli ostacoli vanno rimossi.
I cittadini. Ai cittadini e alle aziende andava dato un protocollo semplice e chiaro di comportamento a cui ci si doveva attenere per ottenere il massimo risultato.
L’obbiettivo di tutti è salvare il diritto all’istruzione e al lavoro, ma lo si raggiunge lavorando di squadra.
Stato, Regioni e comuni cosa avete fatto da maggio a settembre? Forse eravate anche voi sulle spiaggie a farvi un cocktails? Non dovevate lavorare sino a notte fonda per preparare un piano per una seconda ondata che doveva arrivare?
Post Scriptum: visto che ne abbiamo bisogno perché non si vota il Mes il Parlamento? Forse i voti ci sono, non nella maggioranza ma nel parlamento si.
Attenzione che se la situazione continua a non essere gestita i danni saranno non misurabili. Pensiamo al solo fatto che abbiamo una generazione di giovani a cui rischiamo di sospendere due anni di didattica (Uno è già andato e l’altro è severamente compromesso)
Umberto Cortese
Imprenditore

Giovedì 15 ottobre 2020 21:07:34

Grazie per aver iniziato la trasmissione con la fornero e altri giornalisti... Mi rammarico del fatto che non ha neanche detto alcuna parola in ricordo della povera santelli... complimenti.

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