Ultimi commenti alle biografie - pagina 1918

Venerdì 20 novembre 2020 15:22:54 Per: Massimo Ranieri

Massimo,
J'ai trois ans de plus que vous et je vous ai suivi depuis vos débuts. Je possède tous vos 33 tours. Malheureusement je n'ai pas encore eu la chance d'aller vous applaudir en concert (je regarde vos vidéos) et j'espère que ce jour viendra. Je vais en vacances en Sicile tous les ans et souvent je vois des affiches avec vos dates de concert, mais à chaque fois la date est passée où une fois que je suis repartie. Pensez vous un jour venir à l'Olympia à Paris ? La présentation de votre fille Cristiana m'a beaucoup émue. Avec toutes mes sincères amitiés. Nicole

Da: Nicole Divita

Venerdì 20 novembre 2020 15:16:39 Per: Barbara Palombelli

Signora Barbara le vorrei chiedere se é possibile limitare gli interventi a Forum della sua amica Marisella in quanto spesso esagera nei commenti nei confronti dei contendenti parlando spesso a sproposito.
Mi scuso per il mio intervento. Comunque la seguo sempre con interesse.

Da: Pietro Ambrogio Palazzo

Venerdì 20 novembre 2020 15:13:57 Per: Paolo Mieli

Caro Mieli,
sì, Lei avrà tante altre qualità professionali, ma il suo modo di parlare, lentamente e in modo comprensibile, è una caratteristica praticamente... unica.
Oggi ho sentito la trasmissione sulla Rivoluzione Messicana, sempre interessante. Dire che ho capito tutto quello che diceva il professore sarebbe una vera bugia! Anche i ragazzi non scherzano. Forse vogliono dire moltissime cose tutte insieme, invece di scegliere le più importanti.
Grazie,
Renato Massari cell 338 -------

Da: Renato Massari

Venerdì 20 novembre 2020 15:06:51 Per: Barbara Palombelli

Seguo con profondo interesse la sua trasmissione. Negli ultimi incontri molto si parla di vaccini Covid. La prego, chiarisca la differenza tra vaccini vivi attenuati (in arrivo sul mercato) e inattivi (pare il cinese) Personalmente non posso vaccinarsi con il vivo attenuato, perché avendo una patologia autoimmune, la reazione potrebbe andare fuori controllo. Per me va bene solo l'inattivo. Quanti come me? Non per tutti esiste quella che lei definisce positivamente "la luce in fondo al tunnel" Chi non potrà vaccinarsi continuerà ad aver bisogno degli altri, del loro senso di responsabilita'. La ringrazio per la sua garbata informazione. Buon lavoro e a stasera.
Raffaella Gatto

Da: Raffaella Gatto

Venerdì 20 novembre 2020 14:34:05 Per: Mario Giordano

Buongiorno direttore.. domanda?
! ! ? X le persone come me che hanno relazioni da molti anni con la persona residente in regione diversa dalla mia.. non crede sia un grave torto o meglio abuso di potere vietare di raggiungere la persona amata.. x motivi lavorativi sono dal lunedi al venerdi a Torino ed il fine settimana a Milano dove convivo non ufficialmente.. grazie.

Da: Fabrizio Olivetti

Venerdì 20 novembre 2020 14:32:23 Per: Gianluca Vacchi

Ciao Gianluca, mi chiamo Daniele e sono in piccolo imprenditore che abita vicino a Venezia, ti scrivo perché sto portando avanti un progetto imprenditoriale sul campo della puo letterina e nello specifico su zaini e borse.
Ti scrivo perché anche tu sei un imprenditore e visto il tuo stato sia da imprenditore ed anche da influencer, mi capirai e capirai al meglio quello che sto realizzando ed il tipo di richiesta io ti stia prospettando.
Ti giro il link del mio sito dove potrai vedere lo zaino da me ideato e realizzato e che sto proponendo al mercato.
www. d agy. sh op
Lo zaino che ho realizzato e’ unico e protetto da brevetto per la sua forma, tipologia e versatilità, a questo punto mi serve una spinta perché il mercato lo possa vedere ed sprezzare.
Quindi sono a chiederti una tua opinione su quanto ho realizzato, magari una tua collaborazione ed anche semplicemente qualche tuo video mentre utilizzi il mio zaino.
Avrei molto piacere avere qualche tua opinione e considerazione. Grazie mille e a presto.
Se vuoi contattarmi il mio numero è 389------- o puoi scrivermi una mail al -------

Da: Daniele

Venerdì 20 novembre 2020 14:20:09 Per: Bruno Vespa

Buongiorno Direttore,
sono proprietario di un ristorante stagionale e vorrei che mi aiutasse, come solo Lei è in grado di fare, a far giungere la voce della nostra categoria ad un Governo che sembra specchiarsi in "eclatanti" decreti e provvedimenti che risultano poi avere elementari e vistosissime lacune.
L'aiuto alla nostra categoria così duramente colpita, si è limitato in effetti a destinare una certa percentuale di risarcimento sugli incassi del bimestre Marzo/Aprile 2019.
Ma si sa bene che chi è stagionale in quel periodo è chiuso e quindi la percentuale su zero incassi è zero.
E fin qui c'è una logica, per quel periodo temporale. Ma quando si è potuto riaprire (io il 20/06 ed io per esempio sono stato fra i primi stagionali) ho dovuto fare i conti con i posti disponibili giustamente limitati e soprattutto con un afflusso ridicolo del turismo estero, fonte essenziale per noi. Per cui Giugno e Luglio disastrosi! Il solo Agosto poi, in verità movimentato dal turismo nazionale, proprio per i pochi posti disponibili, è stato del tutto insufficiente per aiutare un bilancio che comunque registra notevoli spese annuali. Quindi situazione disastrosa.
Poi, il ritorno dell'emergenza Covid19 ed i susseguenti annullamenti delle prenotazioni, che sembravano promettere bene per il prosieguo della "stagione", ci ha costretto a chiudere anticipatamente, non più il 30 di Ottobre, ma il 13 di Settembre.
Allora il Governo è intervenuto ed ha dato il meglio di se stesso!!!
Ha previsto quindi che per "ristorare" i ristoratori, compresi gli stagionali, ha elargito "udite udite" ben il 200% del rimborso ottenuto per il bimestre 03/04/2020 ! Quindi per gli stagionali il 200% di zero; quindi ancora una volta zero!!!
In pratica, le uniche ad ottenere un minimo di volenteroso sostegno, sono state le imprese che lavorano tutto l'anno e che appena passata l'ondata degli attuali contagi, magari a Gennaio o appena possibile, potranno riaprire. Noi stagionali, dopo un disastro di stagione (come prevedibile) dobbiamo stringere la cinghia fino a Giugno 2021 per poi poter rivedere qualche incasso.
Dottor Vespa, ma a noi chi ci ha aiutato? Possibile che tale miopia non venga rilevata da nessuno?
Perdoni questo mio sfogo, ma solo Lei e la Sua trasmissione possono dare voce a chi è impossibilitato altrimenti ad averne! !
La ringrazio anticipatamente per quanto potrà fare per noi.
Cordiali saluti. Massimo Leone

Da: Massimo Leone

Venerdì 20 novembre 2020 14:05:30 Per: Giuseppe Conte

Mi sembra eccessivamente limitante il numero di congiunti pari a sei per pranzo Natale... Noi saremmo 7, escluse le bimbe di 15 mesi, quindi io anziana che vivo sola non posso riunirli a mio fratello.

Da: Cesira Capocelli

Venerdì 20 novembre 2020 13:57:17 Per: Massimo Cacciari

Con l'autorevolezza da cui è investita, se può nei suoi interventi pubblici soffermarsi sempre e sempre di più sull'immensa utilità per il clima e per noi terrestri dell'importanza immane del rimboschimento del pianeta, indispensabile, perchè gli alberi immagazzinano l'anidride carbonica ed emettono ossigeno. un primo passo molto elementare per contenere l'inquinamento che pregiudica i cambiamenti climatici. e nn dimentichi per favore gli animali che sono vittime della crudeltà degli uomini. grazie infinite

Da: Tiziana

Venerdì 20 novembre 2020 13:31:39 Per: Vincenzo De Luca

Un commento già inviato a Luca Mercalli, Massimo Recalcati, Lilli Gruber, Maurizio Landini, Marco Travaglio, Giovanni Floris, Massimo Cacciari, Luigi Bersani, Vincenzo De Luca
Una volta esistevano gli dei falsi e bugiardi, oggi dopo due millenni di monoteismo abbiamo raggiunto la democrazia falsa e bugiarda! Che bel risultato! L'uomo che credeva agli dei falsi e bugiardi veniva spinto a rispettare tutto ciò di cui non aveva conoscenza. Il riscontro della natura conseguiva piuttosto dagli effetti della sua strapotenza che non dalle cause e proprio questa ignoranza consapevole ne determinava il rispetto. La natura offre la vita a tutti gli esseri viventi sulla terra mediante la biosfera, ma l'uomo si è evoluto all'interno del fenomeno della vita creando strumenti di comodità che gli permettono di risparmiare le fatiche del vivere. Come altre società di viventi anche quella degli uomini si è costituita assegnando compiti specializzati a ciascun individuo. L’uomo attraverso gli specialisti della conoscenza ha reso disponibile la costruzione di strumenti mediante i quali assorbe i beni naturali senza aspettarne passivamente l’offerta che significherebbe rispettare le leggi della biosfera. Ci troviamo così a vivere la situazione assurda che le conoscenze acquisite si rivolgono come benefici per il singolo che ha lo sguardo corto in conseguenza della brevità della propria esistenza mentre nel computo democratico chi ha la possibilità di guardare oltre la propria esistenza è in netta minoranza. La società si è oltretutto costruito un sistema economico che conquista opinione pubblica perché concede benessere costituito da comodità sempre più diffusa proprio consumando la biosfera. Gli specialisti della conoscenza hanno pochissimi mezzi per convincere l’opinione pubblica perché l’unico compito che sarebbe in grado di cambiare le cose è di studiare i fenomeni economici della Società umana per darle un indirizzo completamente diverso da quello attuale competitivo per la massima produzione. Invece le migliori menti si dedicano a studiare i fenomeni naturali e peggiorano la situazione con l’errore di ritenere la società umana fuori dalla stessa anzi proprio la natura sarebbe al servizio dell’umanità.
"Clima. Per un’inversione di tendenza basterebbe un emendamento…" Ho trovato e letto quanto scrisse Angelo Tartaglia il 10-06-2020 e mi sembra di trovare molti fatti ben evidenziati che avvalorano il mio commento precedente. Cerco con grave ritardo di fare un commento costruttivo. Se mi posso permettere, dico all'esimio Professore Tartaglia che ciascun uomo sulla terra in qualità di appartenente alla società non può fare a meno di partecipare alla stessa condizionato dal ruolo che ha acquisito nella stessa. È fuori discussione che ci sono molti che, come Lei, cercano di guardare i problemi oggettivamente ma non può non succedere che la buona volontà porti a proposte di compromesso, per non parlare delle difficoltà ad incidere con le stesse veramente sui cambiamenti. Non intendo assolutamente entrare nel merito degli accorgimenti tecnici che l’insieme degli scienziati è in qualche modo riuscito a far esprimere sia al governo dell’Europa che dell’Italia; piuttosto il problema si pone relativamente al consenso che le suddette misure troveranno nell’opinione pubblica. Giudice ultimo perché le stesse vadano a buon fine è infatti, l’umanità nel suo insieme, che sola con le proprie abitudini e comportamenti conseguenti entra nel gioco del proprio cambio culturale complessivo dal quale soltanto può derivare il riequilibrio fra risorse disponibili e quelle utilizzabili solo se non si supera la capacità della biosfera di ricostituire quelle consumate. Io vedo un unico modo per convincere l’opinione pubblica. Si devono raggiungere contemporaneamente due scopi: il primo deve mirare a risolvere la questione della sperequazione del reddito, il secondo deve indirizzare la produzione dei beni nel senso ecologico.
È un dato di fatto che se vogliamo esprimere una classifica delle comunità umane disponendole secondo le modalità del vivere che più soddisfano i principi di umanità che ne rispecchiano la coscienza, il criterio più appropriato è di visionare oggettivamente il comportamento complessivo. Questo vuol dire osservare il comportamento dei cittadini a qualsiasi compito si dedichino, siano gli stessi governanti o governati. Secondo me, i migliori risultati si raggiungono quando i cittadini convinti si attengono a buone abitudini. Può tranquillamente succedere che nelle buone società le leggi possano essere dimenticate o rese superate dalle buone abitudini. Il processo è delicato perché le abitudini inducono buoni comportamenti quando sono buone altrimenti cattivi se sono cattive. La storia ci racconta come le tappe dell’evoluzione umana risultino da un meccanismo che segue il seguente processo costituito da due passi ricorrenti: a) la scoperta di una tecnologia che produce strumenti comodi che alleviano la fatica fisica e mentale degli uomini a cui segue b) l’abitudine a modificare il lavoro, cioè le abitudini dell’attività della vita, utilizzando i nuovi strumenti.
Perché questo meccanismo che evidentemente consegue dalla natura dell’uomo non risulta sempre realizzatore di evoluzione positiva? Io me lo spiego in questo modo: L’ambiente Terra, nel quale ha vissuto l’umanità è stato per millenni di dimensioni incomparabilmente grandi rispetto alla comunità umana. La sproporzione ha comportato la diffusione di aggregazioni umane lontane con contatti fra loro sporadici. Man mano che le aggregazioni sono cresciute di numero le occasioni di contatto sono state più frequenti ma sono state più spesso concorrenziali rispetto al reperimento delle risorse del territorio invece che amichevoli e cooperative. Qualcuno ha creato invece che strumenti per le comodità, le armi, strumenti di guerra che si sono adoperati contro uomini antagonisti. La brutta china delle relazioni umane peggiorative di evoluzione ha avuto inizio. D’altra parte, solo pochi uomini specializzati nella conoscenza utilizzando i pochi strumenti primordiali avevano già la capacità di una visione complessiva dell’ambiente terra e della comunità umana. La moltitudine degli altri ha sospinto in modo naturale allo sfruttamento e conquista della Terra. Ora le condizioni sono diverse la comunità umana si trova nelle condizioni di conoscenza complessiva della Terra e della Comunità umana e perciò può compiere un passo evolutivo che la salvi dal disastro.
Adoperiamo quindi nel miglior modo possibile le tecnologie disponibili.
Il reddito monetizzato serve alla maggioranza rilevante dei cittadini a rifornirsi dei beni. Questa funzionalità deve essere modificata attribuendole il massimo di equità.
L’altra funzione del denaro è quella di indurre la comunità umana alla cooperazione per assegnare ai singoli individui compiti nelle attività di trasformazione delle materie in prodotti comodi per l’uso ed in servizi sociali. Questa funzione deve essere eseguita in modo controllato per non deteriorare la biosfera.
La sostituzione della moneta con quella completamente informatizzata è l’equivalente all’introduzione di una nuova tecnologia. Questo significa che l’unico denaro circolante legale deve essere quello informatico e perciò tutti coloro che utilizzano l’economia faranno riferimento al proprio conto corrente con riferimento al codice fiscale per eseguire qualsiasi transazione. Cogliamo l’occasione per indurre buone abitudini che ci facciano passare all’economia giusta ed ecologica. Il criterio non sia populista ma elaborato in modo costruttivo per progettare contemporaneamente l’equilibrio dell’uso delle risorse e la loro giusta distribuzione.
Proviamo a rovesciare l’impostazione: non sono le persone che debbono essere divise in classi ma i beni. Dovremmo avere:

1. la classe dei beni vitali ai quali tutti i cittadini hanno diritto nelle quantità necessarie.
2. La classe di beni espressione di desiderio che ciascuno potrà procurarsi secondo la propria capacità economica con l’unica condizione di non danneggiare il prossimo, la società e la biosfera.
3. I beni superflui utilizzabili ancora solo se non si danneggia il prossimo, la società e la biosfera.
4. I beni (materie prime) essenziali per la produzione dei beni precedenti che dovremo riferire ai beni precedenti con le sottoclassi 4. 1; 4. 2; 4. 3. Dobbiamo distinguere inoltre questi beni a seconda del proprio coefficiente di rigenerabilità naturale.

Prima di adottare la classifica che prelude alla possibilità di gestire l’economia mediante il criterio rovesciato esposto intendo darne una giustificazione ragionevole. Ritengo che si debba abbandonare l’impostazione attuale che è chiaramente antropocentrica e passare a quella biogenetica ecologica che salvi l’umanità proprio salvando l’ambiente in cui gli è permesso di vivere. L’umanità si deve adeguare alla propria appartenenza all’ambiente biogenetico in cui vive e non diventarne il virus che lo sottrae alla propria possibilità di sopravvivere. Tutti i beni hanno una loro valenza di disponibilità variabile nel tempo in ragione dell’uso che se ne fa e quindi una valenza della limitazione dell’uso umano possibile.

Individuare i beni che appartengono alle prime tre classi è abbastanza facile.
È infatti inoppugnabile che il pane, la pasta, l’acqua, il latte, ecc. ma anche l’energia per riscaldarsi, la casa per abitare, i vestiti, l’istruzione ecc. fanno parte dei beni vitali.
Diventa perentorio rispondere alle domande:
Quanti uomini l’attuale criterio economico può tenere in vita decentemente?
Quale criterio economico diverso permetterebbe per gli stessi uomini vita decente?
Possiamo proporci successivamente una ulteriore crescita della popolazione e del suo tenore di vita diffuso a tutti?
Le stesse domande con un diverso peso drammatico in ragione della minore drammaticità diretta del loro impatto sociale si potranno esprimere sui beni che appartengono alla seconda e terza classe.
Le domande precedenti hanno il pregio di esprimere necessità di analisi comprensibili da qualsiasi uomo vive sulla terra, di essere perciò generatrici di pensiero collettivo e misure conseguenti che investono tutti. Come avviene che la produzione e l’utilizzo addirittura rimarchevole sul piano economico avviene tanto spesso per i beni appartenenti alla terza tipologia? Il mercato tira, questo significa che malgrado il prezzo molti uomini se ne possono permettere l’acquisto. Esiste la sperequazione del reddito per cui è benemerita del PIL l’industria che costruisce yacht più lussuosi al mondo. Chiaramente l’economia attuale è schierata con questi privilegiati e li rifornisce di potere e di denaro per mantenere sé stessa in vita.
Faccio una considerazione, in questa tipologia di beni come per gli altri esistono particolari qualità che inducono soddisfacimento di aspirazioni individuali, nel caso vedo l’esistenza del godimento del piacere. In una democrazia non falsa questo godimento non deve essere il privilegio di pochi, perciò devono essere favoriti beni accomunanti invece che esclusivi come: biblioteche, teatri, cinema, gare sportive, cultura di conoscenza ecc, e simili rendendole accessibili a tutti e naturalmente in modo equilibrato, quando non sottraggono risorse specialmente ai beni appartenenti alla prima tipologia. D’altra parte, gli automatismi stanno sostituendo sempre più l’uomo nelle attività che riguardano la produzione dei beni e sarà sempre più necessario assegnare agli individui occupazioni che gli procurino interesse.
Più complicato è porre domande sui beni appartenenti alla quarta classe. Questi beni interessano direttamente nel senso della loro conoscenza solo gli uomini preposti alle attività nelle quali vengono adoperati per produrre strumenti comodi anche per gli altri. Diversi fattori intervengono a farci vivere nella beata ignoranza. Ciascuno vive tranquillamente con le comodità disponibili e se partecipa ad una delle attività preposte ne ricava anche il reddito da utilizzare anche per le altre comodità. Attualmente l’insieme delle comodità opera in difesa potentissima del sistema della crescita senza limiti. Forse un criterio che può promuovere un cambiamento e obbligare i diffusori di notizie ad emettere in sostituzione dei bollettini di borsa valori, un bollettino (di guerra) per le condizioni complessive della biosfera sulla falsariga di quello che nei mesi di febbraio, marzo, aprile è stato fatto per il covid riguardante la salute. Ma questo sarà tanto più proficuo di crescita ragionevole quanto più i cittadini avessero conoscenze per formulare buoni giudizi. A questo riguardo assume una posizione rilevante il bene prima menzionato fra quelli della terza qualità, vale a dire la cultura diffusa di conoscenza.

Tutti i ragionamenti che mi hanno impegnato finora non possono e non devono rimanere finalizzati a sé stessi ma si devono concludere nella ricerca della creazione dello strumento introdotto nella comunità umana per modificare le proprie abitudini in modo coerente con l’evoluzione verso l’assolvimento delle condizioni introdotte in precedenza.
Credo che lo strumento possa essere realizzabile ed efficace se escogita l’introduzione del concetto di disponibilità all’uso del denaro inteso come funzionale allo scopo dell’approvvigionamento dei beni per produrre e per vivere. I limiti di approvvigionamento inducono di conseguenza i limiti dell’uso del denaro.
Osservo che uno strumento avente questa capacità investe sia il singolo cittadino che ogni attività che viene eseguita nella comunità utilizzando il denaro allo scopo di ottenere misurazioni comparabili per i trasferimenti dei beni fra i vari soggetti e il loro consumo. La vivibilità sostenibile corrisponde al consumo e alla riproducibilità dei beni. La pianificazione della gestione razionale deve permettere l’analisi globale cioè l’evidenza proprio del consumo e della riproducibilità, l’espediente del denaro diventa un accorgimento comparativo che può servire a indirizzare i trasferimenti di beni ed il loro consumo in modo sostenibile.
Probabilmente sono andato troppo avanti nel ragionamento e perciò con quale passo possiamo partire, vista la situazione attuale? Potremmo limitarci a mettere in condizione di essere aiutati sia tutti i cittadini in difficoltà, sia le attività produttrici di beni essenziali alla sopravvivenza. Come potrebbe funzionare lo strumento? Dovrebbe innanzitutto conoscere la situazione monetaria di tutti soggetti e tradurre in denaro le loro necessità di approvvigionamento. Tutte le logiche attuali di sostegno vengano modificate nel senso di rendere possibili gli approvvigionamenti nei limiti di sostenibilità. Chi ha il denaro per farlo ne ha possibilità, chi non ha il denaro lo avrà dal meccanismo predisposto. Perciò come già detto massima conoscenza della distribuzione del denaro ottenuta con il database che fa riferimento ai conti correnti e depositi in banca riferiti allo stesso codice fiscale. (tu si pazzo!)

Da: Giuseppe Ambrosi