Ultimi commenti alle biografie - pagina 1955

Sabato 14 novembre 2020 12:34:59 Per: Enrico Mentana

CA Direttore Enrico Mentana
Oggetto: Next generation UE da 750 Mld. Osservazioni al piano Recovery Plan dell’Italia per 209 Mld e relativa individuazione degli Obiettivi Specifici da presentare alla Commissione Europea.
Richiesta di incontro urgente con il Direttore Enrico Mentana
Allegata nota CA Egregio Direttore Mentana,
Con riguardo all’oggetto e facendo seguito alla mail precedentemente inviata, lo scrivente Michele Di Lorenzo, Senatore dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Napoli, espone alla Sua attenzione alcune Osservazioni, che si spera finalmente, possano essere ascoltate, diffuse, discusse e recepite nella stesura definitiva del Recovery Plan dell’Italia.
Da diversi anni e “giustamente”, per il contrasto ai cambiamenti climatici, ci siamo ritrovati contemporaneamente con la Direttiva 20 20 20 dell’UE, con gli incentivi previsti dall’Ecobonus e con l’Obbligo dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE). Una esemplare e lodevole Task Force, finanziata ed operativa, legittimamente schierata a favore dell’Ambiente, e però… sempre nell’ assordante silenzio e la totale assenza di attenzione per la sicurezza strutturale.
Tale singolare e paradossale situazione porta e continua a portare ad irrazionali conseguenze agli stessi lavori di ristrutturazione. Difatti, favoriti anche dallo stimolo degli incentivi dell’Ecobonus, assistiamo per la coibentazione termica con il classico isolamento a cappotto, al montaggio dei relativi pannelli che fasciano completamente le strutture portanti, delle quali non conosciamo i fondamentali parametri strutturali, con la logica conseguenza di occultare alla vista ed in maniera definitiva, anche l’insorgere di un qualsiasi ed eventuale futuro quadro fessurativo.
Per questi Interventi abbiamo realizzato il classico rimedio peggiore del male e non per un tempo limitato... bensì a vita!
Come occultare le prove dopo avere commesso un reato.
Difatti, come volevasi dimostrare, per il “Primo intervento di Superbonus 110% realizzato a Prato” - per un Palazzo risalente, addirittura alla metà degli anni '60 - i soli interventi eseguiti riguardano il Cappotto Termico, la sostituzione di tutti gli infissi, la trasformazione della centrale termica a gasolio con due centrali a metano, i pannelli fotovoltaici e sempre nell’assordante silenzio della Sicurezza Strutturale.
Fermiamo questo scempio che si consuma, da un lato, nel consueto connubio infernale dell’Indifferenza e della mancanza di manutenzione e dall’altro con la pubblicità e l’enfasi anche delle massime Istituzioni. (In allegato il report relativo).
Nel nostro Paese, considerato ormai consapevolmente per intero a rischio sismico, non possiamo più abdicare all’inderogabile principio di precauzione e neppure a quello del buon senso, sia in merito alla sicurezza strutturale che all’oggettiva distruzione di risorse economiche non soltanto Private, ma anche Pubbliche, per tutti gli interventi di ristrutturazione, così come ancora oggi risultano concepiti, progettati ed eseguiti. Il perseverare con tali metodologie ci farebbe passare dall’attuale stato di negligente silenzio, ad un ben più grave colpevole silenzio.
Eppure “siamo tutti a conoscenza” della “acclarata vulnerabilità e fragilità” del nostro vecchio ed esteso patrimonio edilizio, dove una stima ANCE – CRESME del 2012 ci ricorda che sono ben 7 milioni le costruzioni realizzate prima del 1971, pari al 60% del costruito totale.
Parliamo di tutta quella miriade di costruzioni in cemento armato del periodo post-bellico, costruita in sintonia con il Regio Decreto del 1939 all’epoca vigente, di cui non esiste un deposito certificato degli elaborati progettuali, non conosciamo i grafici esecutivi, non conosciamo i particolari costruttivi, non conosciamo le caratteristiche dei materiali impiegati e cosa ben più grave, non abbiamo contezza delle modifiche, dei cambiamenti e degli stravolgimenti vari apportati nel corso dei decenni!
Tra pochi mesi ricorrono i 50 anni dall’approvazione della Legge n. 1086 del 5 novembre 1971 che diede origine al deposito certificato degli elaborati progettuali presso gli Uffici provinciali del Genio Civile e mise fine dopo 32 anni, al vecchio Regio Decreto n. 2239 del 1939. Questo cinquantenario funge da monito ed ulteriore allarme per il vecchio costruito, ricordandoci che sono già trascorsi oltre 80 anni dalla vecchia normativa del 1939.
Resta anche superato, il falso convincimento che tutti gli interventi di Miglioramento sismico, da sempre percepiti eccessivamente invasivi, comportassero necessariamente a traslocare e lasciare libero l’immobile durante tutta la fase dei relativi lavori.
Difatti allo stato attuale delle conoscenze sui materiali innovativi ed alla luce dell’evoluzione delle normative vigenti, giova evidenziare con grande forza e chiarezza le peculiarità, fino a ieri inimmaginabili, dell’impiego dei materiali innovativi come i compositi fibrorinforzati, che consentono, quale autentico privilegio, di operare esclusivamente dalle facciate esterne degli edifici senza arrecare disagi alla quotidiana normalità abitativa durante gli interventi e di arrivare addirittura ad un miglioramento anche di due classi di Rischio Sismico.
Prendiamo ancora atto che la percezione pubblica di questa vera e propria rivoluzione non è ancora minimamente paragonabile alla sua importanza.
Un grande Paese come l’Italia, proteso alla modernità ed al futuro, tra mobilità elettrica, Informazione 5G ed Intelligenza artificiale, non può continuare a fare finta di non vedere questo sterminato esercito di fabbricati privi di elementi di conoscenza, che inevitabilmente ci condurrebbe ad una visione del futuro quantomeno parziale. Siamo invece obbligati, per ogni autoveicolo, già ampiamente riconosciuto e contrassegnato con il proprio numero di Targa e di Matricola, anche ad una revisione biennale, in antitesi ai 70 anni di vuoto assoluto per tutto il vecchio patrimonio edilizio abitativo.
Nel periodo post-bellico, questi fabbricati, erano, a tutti gli effetti, figli di un Dio Maggiore, capaci di innescare il Miracolo Italiano del dopo-guerra con una straordinaria crescita economica e di trasformazione sociale. Nel breve volgere di pochi decenni non sono più figli neppure di un Dio Minore, ma addirittura di un Dio trasparente. Difatti li ignoriamo o facciamo finta di non vederli per l’oggettiva e complessa problematica che attualmente rappresentano.
Qualunque persona, che risiede in uno di questi edifici multipiano in cemento armato, che pensa di lasciare agli eredi la proprietà del proprio appartamento, se, correttamente informata, scoprirebbe che, oltre a lasciare in eredità un guaio e non un bene prezioso, tutto l’interesse a favorire un’indagine conoscitiva sulle strutture, finalizzata alla Sicurezza ed al conseguente incremento nel tempo della relativa quotazione economica.
Per gli edifici in cemento armato viene considerata una durabilità pari a circa 50/60 anni, largamente superata da una buona percentuale del vecchio costruito, nella intelligente consapevolezza però di non considerare mai un fabbricato alla stregua di uno yogurt o di un medicinale scaduto, bensì come un paziente bisognoso di cure mirate a seguito di indagine conoscitiva.
Corretta informazione e mai allarmismo devono rappresentare sempre le due parole chiave di queste considerazioni.
In questo momento così grave della nostra storia, chiediamo all’Europa un atto di coraggio ed un programma ambizioso all’altezza della sfida che non ha precedenti e neppure punti di riferimento.
Atto di coraggio e programma ambizioso pienamente recepiti e previsti nei finanziamenti del Piano Next generation UE da 750 Mld, da cui se ne prevedono circa 209 per l’Italia e per i quali si dovranno necessariamente indicare degli Obiettivi Specifici tesi a rafforzare crescita e coesione nella direzione della transizione verde e digitale. E allora, ripeto, tra gli Obiettivi Specifici, con grande lungimiranza, quale migliore opportunità se non la messa in sicurezza del nostro vecchio patrimonio edilizio sempre più fragile e vulnerabile.
L’osservazione proposta, in questa prima fase, è la seguente:
“Per i fabbricati ultimati da oltre 50 anni, subordinare gli interventi previsti dall’Ecobonus soltanto a eseguito dei lavori di miglioramento statico previsti con il Sismabonus”.
Appare evidente che i soli interventi previsti dall’Ecobonus per il contenimento dei consumi energetici, non potrebbero mai essere sufficienti per fare decollare compiutamente il comparto dell’Edilizia, comportando ulteriore aggravio per il già gigantesco debito pubblico, senza produrre benessere e neppure incremento del PIL.
Il decollo vero degli interventi integrati, prioritariamente con i necessari rinforzi strutturali previsti con il Sismabonus ed a seguire le opere tese al contenimento dei consumi energetici, farebbe da Innesco, capace di far deflagrare finalmente l’intero settore dell’Edilizia, da tutti ritenuto ed a ragione, il Volano Economico e Strategico per le sorti complessive del Paese. Si andrebbe finalmente ad intercettare la priorità assoluta del nostro Paese e cioè il LAVORO che nel settore dell’edilizia, ha già subito, con il relativo indotto, la perdita di oltre 700. 000 posti di lavoro, oltre la sublimazione del comparto dell’Artigianato, ormai praticamente scomparso.
Il decollo dell’Edilizia e dell’Artigianato, nell’attesa di un vaccino capace di debellare, chissà quando, la gravissima pandemia sanitaria, permetterebbe di mitigare prima e superare poi la gravissima emergenza economica e sociale determinata dal Coronavirus.
E’ la vera, unica ed oggettiva possibilità per coniugare PIL e Futuro, Crescita ed Occupazione.
Ci sono tutte le condizioni per rivivere e diventare protagonisti di un nuovo Miracolo Italiano.
Sarebbe davvero un errore imperdonabile vanificare tali opportunità.
Gli interventi previsti con il Sismabonus possono anche rappresentare, a pieno titolo, la compensazione postuma di conoscenza, di sicurezza e di legittimazione normativa per tutto il nostro vecchio patrimonio edilizio abitativo.
Resta addirittura superato anche il Problema Irrisolto ormai da un quarto di secolo e cioè la mancata introduzione del Fascicolo del Fabbricato, quel Totem che non siamo ancora riusciti a superare, che ci segue come un’ombra e che si materializza a seguito dell’onda emotiva di qualsivoglia cedimento, crollo o tragedia sia delle strutture portanti primarie e sia degli elementi decorativi delle facciate.
Un Totem che di fatto, da sempre, ha letteralmente messo in fuga il Mondo dei Proprietari!
Ebbene osserviamo addirittura che la sola attività tecnica del Sismabonus, propedeutica all’individuazione della Classe di Rischio Sismico, come per Incanto, ci porterebbe di fatto, a disporre di una documentazione reale e veritiera sulle condizioni e relative capacità strutturali del fabbricato, superando in automatico, tutta la irrisolta tematica del Fascicolo del Fabbricato.
E questa per tutto il mondo delle costruzioni non è una notizia…è una BOMBA!
Altro che il sempre invocato e mai materializzato Fascicolo del Fabbricato, che se in teoria, fosse stato approvato, inevitabilmente si sarebbe basato, per la massima parte, su ricordi ed Autocertificazioni, che avrebbero potuto, anche in perfetta buona fede, delineare una condizione del fabbricato diversa da quella reale, con il fondato timore di ripetere il classico rimedio peggiore del male!
Rappresenterebbe un fatto sicuramente “Inedito” e però di una portata dirompente, capace di spazzare via 25 anni di sterili ed inutili chiacchiere e superare definitivamente tutto quel coacervo di interessi e timori inconciliabili e contrapposti tra la politica, i proprietari di case e le società immobiliari.
Sarebbe un’autentica “RIVOLUZIONE”!
Per ogni fabbricato si avrebbe finalmente la reale possibilità, di valutare caso per caso, chi avrebbe bisogno di una semplice aspirina, chi di un antibiotico e chi invece di un trapianto e si metterebbe, in maniera definitiva la parola fine all’aberrante consuetudine di guardare i vecchi edifici ad uso abitativo come tutti malati terminali. In mancanza, in questa nuova e più ponderata e drammatica realtà che stiamo vivendo, anche il più sprovveduto e comune cittadino si renderebbe conto della palese incoerenza.
Significherebbe accettare di vivere la consueta e ripetitiva logica della fatalità e dell’emergenza che da sempre ci portano i danni, anche estremi, di crolli e cedimenti.
Siamo tutti consapevoli che l’Indifferenza, unita alla mancanza di manutenzione, provoca nel tempo danni più gravi delle stesse calamità naturali.
E’ proprio dalla loro indisturbata convivenza nel tempo, declinata con la mancanza di Controllo e dalla mai appagata sete di Profitto, che derivano i danni estremi di crolli e cedimenti, sia di Strutture Portanti e sia di Cadute di Calcinacci degli Elementi Decorativi che fasciano ed avvolgono le facciate.
La Tragedia del Ponte Morandi a Genova, che ha lasciato una ferita aperta nei nostri Cuori, ne certifica soltanto l’ultima e più sensazionale rappresentazione.
Soltanto una comunità consapevole dei rischi e correttamente informata in merito alla peculiare e nobile finalità della sicurezza strutturale, può dispiegare fermezza e decisione per la salvaguardia del bene supremo della vita e conseguente incremento economico del patrimonio edilizio abitativo.
Tutti sappiamo che la prima definizione dell’intelligenza è l’adeguamento alla realtà, e la realtà che viviamo, ci indica, in maniera inequivocabile, che tutte le nuove opportunità, economicamente sostenibili, oggi previste dallo strumento del Sismabonus, portano ad interventi:
• con conseguente e sicura ripresa dell’edilizia,
• con sicure ricadute occupazionali,
• con nessun carattere speculativo,
• con interventi ad incremento volumetrico zero,
• con nessun ulteriore consumo di suolo,
• con nessun cambiamento antropico,
• con l’innalzamento dei parametri della resistenza e della sicurezza,
• con incremento nel tempo del valore del Patrimonio Immobiliare,
• con miglioramento della qualità della vita.
In un Paese ormai consapevolmente considerato per intero a rischio sismico, potrebbero finalmente coniugarsi interventi senza fini speculativi, nelle condizioni di assoluta legalità e nel pieno rispetto delle regole.
Consentitemi, sempre con la consueta umiltà, di esternare il mio personale rammarico, nel constatare che nessun mass-media riservi attenzioni alla non più rinviabile fragilità e vulnerabilità del nostro vecchio patrimonio edilizio abitativo, dedicando ogni energia esclusivamente a spiegare e diffondere gli interventi per il contenimento dei consumi energetici.
Eppure sappiamo bene che non esiste nessuna legge, nessuna arte del possibile, nessun gioco di prestigio, capace di rimuovere in automatico, l’ineluttabile e progressivo fisiologico degrado nel tempo del cemento armato del nostro vecchio costruito, allo stesso modo come nessuno può pensare di bloccare o rimuovere la Vecchiaia!
Se cedessimo ulteriormente alla soluzione più semplice, limitandoci alla Cecità, diventeremmo tutti, addetti e non addetti ai lavori, complici consapevoli dei rischi e dei relativi costi sempre maggiori.
Di certo non possiamo bloccare i progressi nella direzione dell’Intelligenza Artificiale, però non possiamo permetterci un ulteriore allargamento della forbice con la nostra Umana Stupidità!
Appare quantomeno singolare che questa che dovrebbe essere non una notizia…ma una bomba di primaria e fondamentale importanza, da catapultare immediatamente nell’Agenda di qualsiasi ripartenza economica, quale “Autentico e sicuro Vaccino” capace di superare l’emergenza sociale ed economica, non venga mai sfiorata da nessun mass media (sebbene già da tempo ampiamente da me informati), di solito sempre così attenti a cogliere anche il più piccolo brusio per qualsivoglia novità piccola o grande che sia.
In queste ore si sta progettando e programmando il futuro dei prossimi 20 anni, nella stesura del Recovery Plan, con l’individuazione di obiettivi specifici che diventeranno fissi ed inamovibili, la cui presentazione ufficiale all’UE avverrà a gennaio 2021, cioè domani mattina!
Oggi abbiamo a disposizione le risorse necessarie oltre a tutti i mezzi Tecnici, Tecnologici e Normativi per affrontare e vincere la Sfida del nostro Vecchio Costruito Abitativo che si è Ingigantita proprio a seguito di tutte le nostre passate Inadempienze.
RIPETO CON GRANDE FORZA
Dobbiamo uscire da quella che oggi è una sorta di follia collettiva…e domani un inesorabile e sicuro boomerang.
Tutti insieme possiamo e dobbiamo vincere questa autentica battaglia di civiltà.
Egregio Direttore, una persona della Sua sensibilità non si gira dall’altra parte. Ci conto. Resto in attesa di un Suo contatto”.
Mi chiedo e mi permetto di chiedere: se non ora…quando?
Pertanto si chiede un diretto ed urgente incontro per i tanti e necessari approfondimenti.
Cordiali saluti a tutti
Michele Di Lorenzo
mobile 337 – -------
E-mail: -------

Da: Ing. Michele Di Lorenzo Senatore Ordine Ingegneri Di Napoli 337/438638

Sabato 14 novembre 2020 12:19:56 Per: Giuseppe Conte

Presidente, basta con un governo di persone improvvisate Basta con lo scontro tra istituzioni Basta! Dai dimenticati dell' Amazzonia, a quei poveri naufraghi nel Mediterraneo con la sola colpa di fuggire verso l'Occidente che li ha resi poveri e sfruttati fino alla bella Italia, gridiamo basta! Scuole aperte per inciuci politico economici a scapito dei nostri figli che secondo voi potranno pure contagiarsi e morire, ma avranno preservato il diritto dei genitori di andare a zonzo Si, Presidente, perché noi genitori che lavoriamo e paghiamo le tasse, siamo pronti a supportarli anche con la dad Presidente, non tutti sono deficienti È chiara la strategia di farci consumare il Natale come il Ferragosto per poi correre dietro al virus Lei e i suoi incompetenti ministri, che mai hanno gestito alcunché avete l'obbligo di tutelare la salute dei cittadini e far sì che in questo mondo le nuove generazioni potranno vivere Forse come i partigiani, non avranno fatto lezioni in presenza, ma saranno politici onesti e pronti a tutelare i diritti come i padri costituzionali purché li lasciate vivere

Da: Annalisa

Sabato 14 novembre 2020 12:03:10 Per: Barbara Palombelli

Da ex Dirigente di ASL, da ultimo nell'ambito dell'Assistenza Medica Territoriale, non comprendo, perchè mai nessuno in questi mesi ha fatto rilievi, come il Governo non abbia pensato di dedicare i navighetor e i percettori di reddito di cittadinanza, per funzioni amministrative a supporto del personale medico, che così avrebbe maggiore tempo per le loro proprie mansioni. In secondo luogo non comprendo, sempre per il motivo di cui sopra, perchè non siano state utilizzate le graduatorie ASL e di Quadrante delle stesse, per l'assunzione di infermieri, nelle more di procedure concorsuali che necessitano per la conclusione 5/6 mesi, prevedendo per gli assunti la possibilità di destinarli per le attività COVID in base alla professionalità, prevedendo modalità di spostamenti interni con personale già in servizio nelle singole realtà sempre a seconda del livello di capacità di ognuno. Altra cosa che non comprendo è come il Governo non abbia pensato di attingere dalle graduatorie Regionali per assunzione di Medici di Base per le attività COVID, così che quelli già in attività fossero meno oberati. Grazie. Dr. Germano Margaroli - tel. 349-------

Da: Germano Margaroli

Sabato 14 novembre 2020 12:03:02 Per: Giuseppe Conte

Buongiorno,
chiedo cortesemente prendere in considerazione la possibilità' di potersi incontrare con i fidanzati definiti nello scorso lockdown congiunti, non trovo giusto dover stare lontana dalla persona amata chissà. per quanto tempo, e' una penalizzazione troppo pesante che nessuno deve subire anche perché' vedere una persona non crea assembramento ne' pregiudica l'emergenza sanitaria.
In attesa di una risposta da parte sua porgo distinti saluti.

Ilaria Pezzoli

Da: Ilaria Pezzoli

Sabato 14 novembre 2020 11:59:25 Per: Giuseppe Conte

Buongiorno sig, presidente.
vorrei sapere se possibile..
sono in italia da 10anni.. 47anni
avete qualche progetto per le persone con piu di 45anni? ?
non trovo lavoro... ho tante sperienza lavorativa:
italia... brasile... south africa... norvegia.. portogallo... però sono piu di 5 mesi che non lavoro
grazie per l'attenzione.
cordiali saluti

Da: Geane Salles

Sabato 14 novembre 2020 11:56:04 Per: Giuseppe Conte

Egregio Presidente, spero che Lei o chi per Lei legga questa mail. La prego di intervenire immediatamente sulla sanità in Molise. La situazione è tragica e i politici mentono. Mi scusi ma una regione con un Rt 1, 88 (scorsa settimana) è ancora gialla? Non crede che ci sia qualcosa di grosso che non va? LL'hanno capito bene i cittadini e sanno anche che molti medici sono minacciati. Ospedale da campo? Perché spendere questi soldi quando il Presidente Toma non vuole aprire due ospedali chiusi? È una vergogna. Non esistono cittadini di serie A e di serie B o regioni di serie A e regioni di serie B. La prego intervenga subito, questi personaggi vanno rimossi immediatamente. Spero di vedere presto l'intervento del governo, non c'è più tempo, e non solo per una zona rossa ma anche per una profonda pulizia, prima che sia troppo tardi. Chiediamo AIUTO.
Grazie

Da: Elena

Sabato 14 novembre 2020 11:45:33 Per: Lilli Gruber

Mi associo a quanto espresso da Leonora.
Cerchiamo di fare proposte per il futuro piuttosto che cercare colpe che lasciano il tempo che trovano.. Si chiede il lavoro a distanza e la DAD ma ci rendiamo conto di come funziona la rete? Qualsiasi cittadino che abbia bisogno di collegarsi on line con la pubblica amministrazione trova un percorso ad ostacoli. I siti non funzionano 0 sono stati chiusi e, in alternativa, non si riesce ad avere un contatto telefonico. Il confronto con gli altri paesi europei e non, è desolante! Possibile che arriviamo sempre ultimi su tutto? Io credo che di questo e di altro che riguarda la vita delle persone, sia necessario parlare, in primis del modello di sanità che vogliamo portare avanti, visto che quello attuale ha dimostrato gravi carenze in questa emergenza drammatica. Un ultimo suggerimento, se posso permettermi. Giusto criticare i negazionisti, ma bisogna anche dare il buon esempio. I politici hanno cominciato ad indossare la mascherina quando parlano dai siti istituzionali. Come mai non fanno altrettanto gli operatori delle reti televisive, siano giornalisti o intrattenitori di spettacolo? Sarebbe sicuramente un messaggio pisitivo anche perchè, se la distanza non è sufficiente per i normali cittadini, perchè lo dovrebbe essere per chi si mostra in TV? Grazie e buon lavoro
Liliana

Da: Liliana Zanre'

Sabato 14 novembre 2020 11:34:33 Per: Maurizio Landini

Buingiorno egregio Landini, molti si preoccupano, GIUSTAMENTE, di ristoro e dei supporti che devono arrivare. Nessuno del debito buono e del debito cattivo. Per esempio i bar cittadini, quelli che lavorano con gli uffici, devono essere salvati ma devono pensare che é arrivato il momento delle buone idee, del cambiamento, perché il post covid vedrà le. citta svuotarsi di impiegati, perché non avranno più gli stessi numeri.
Il tema, però che deve non essere dimenticato é anche quello della riforma delle pensioni che potrebbe supportare l'occupazione, ed é questo l'argomento vorrei parlarle di seguito: Pensioni e della staffetta generazionale.
Scrivo a Lei direttore sperando che sia il governo (Conte) che i sindacati (lei Landini), possiatr valutare, senza pregiudizi, una legge da modificare e rivedere, ma da prendere in considerazione, a mio modesto parere, rispetto alla necessità di creare occupazione, e di riformare per l'ennesima volta il settore pensionistico, senza mai certezze! La staffetta generazionale nel settore pensionistico/ lavorativo, porterebbe, se obbligatoria e con benefici per il datore di lavoro reali, ad assumere e garantirebbe al lavoratore in uscita una qualità della vita dovuta ad un graduale passaggio dal mondo del lavoro alla pensione, senza apparenti perdite economiche, negli ultimi anni di vita lavorativa. Un win win per tutti visto che anche l'inps ne potrebbe beneficiare economicamente, vedendosi l'onere di esborso economico per i primi anni pensionistici dimezzarsi.
Spero che anche voi come testata giornalistica potrete fare una riflessione pubblica in questo momento di grande cambiamento e di necessità di VERO CAMBIAMENTO.
Grazie mille

Da: Mao

Sabato 14 novembre 2020 11:26:11 Per: Alfonso Signorini

Gentile Alfonso, credo che la crisi isterica di Pretelli per la sua nomination di Zelletta ieri dopo la trasmissione abbia avuto la tragicità di una storia pasoliniana vera tra due ragazzi in un momento duro per le loro storie di vita. L' appello della Elia a fare fuori Zelletta e' vergognoso e inficia il voto. Resetti questa tornata di nomination e bacchetti pubblicamente la Elia. Guardi i filmati, questi ragazzi non sono carne da macello mediatico perché vengono da famiglie socialmente modeste Questi ragazzi meritano rispetto. Resetti televoto e nomination,. Il comportamento della Elia è ben più grave di quelli tenuti dai concorrenti squalificati perché aizzano il web contro giovani fragili che rischiano depressioni e dipendenze. Vedasi la storia di Rosalinda. Lei che è un esperto di comunicazione contrasti certe forme di bullismo televisivo. Cordialita'

Da: Sandra

Sabato 14 novembre 2020 11:16:12 Per: Nunzia Catalfo

Buongiorno Signora Ministro,
Le scrivo per sottoporLe un problema che ho avuto col decreto Cura Italia, sono stata una stagionale del turismo per 4 anni e per un cavillo non ho ottenuto il bonus per gli stagionali.
Al momento del decreto che indicava il 17 marzo come data io avevo un contratto di lavoro intermittente fino al 31/3,
Chiaro è che essendo stati chiusi i ristoranti non ho potuto lavorare e di fatto ho perso quella possibilità e le altre per circa 2 mesi.
Ho presentato domanda all'INPS che la respinge come stagionale (il mio non era un contratto per 6 mesi e quindi con possibilità di continuità dopo la riapertura, di fatto ho lavorato solo pochi giorni a febbraio prima che la situazione causa Covid precipitasse) e come intermittente perché il contratto non era in essere al 21/01, ma ha avuto inizio il 01/02.
L'INPS capisco deve attenersi alle date ma trovo assurdo che chi come me ha perso il lavoro a causa del Covid(sono dovuta ricorrere alla spesa solidale) si veda negare il bonus.
Comprendo la buona volontà del Vostro governo, di cui sono sostenitrice, ma la data del 17 marzo come termine perentorio, quando di fatto i ristoranti e le strutture turistiche sono state chiuse per decreto, onestamente non la comprendo.
La ringrazio, anticipatamente, per la Sua gentile attenzione.
Distinti saluti e buon lavoro.
Maria Rosaria Leonardo

Da: Maria Rosaria