Ultimi commenti alle biografie - pagina 1961

Sabato 14 novembre 2020 14:22:19 Per: Myrta Merlino

Buongiorno, dott. ssa Mirta. ❤️
Una richiesta... un po' vanitosa.
ho vista nella puntata del 10/11.. indossava una giacca color Verdone con.. una magnifica spilla a forma penna di pavone. BELLISSIMA.
Il color verde tra l'altro le dona tantissimo.
Sarebbe scortese chiederle dove l ha acquistata... se si può acquistare.
Grazie💚 Silvana

Da: Silvana Barbieri

Sabato 14 novembre 2020 14:18:59 Per: Barbara Palombelli

Cara Barbara, quando il virus mieteva vittime a Bergamo, Brescia, Codogno, Milano etc. il direttore Napoletano era una presenza quasi costante a Stasera Italia, alternando la stessa nella rubrica post TG2. In modo remoto cogliamo l'attuale assenza in termini di costanza in entrambe le trasmissioni, abbinandola agli interventi esibiti allora.
Distinti saluti.

Da: Maria Luisa Ferioli

Sabato 14 novembre 2020 13:52:43 Per: Giuseppe Conte

Buongiorno Sig. Conte. Volevo fare presente una situazione antipatica che si sta creando tra i cittadini e i medici di base che si rifiutano di fare i vaccini antinfluenzali, raccontando che i vaccini non vengono loro mandati e che bisogna chiamare il centro ATS. Ebbene, chiamando l'ATS mi sento rispondere che se il mio codice fiscale risulta alla loro lista (ATS) vuol dire che il medico non ha fatto richiesta del vaccino e che la distribuzione viene data numericamente alla richiesta del medico. Allora vuol dire che il medico non vuol fare più di tanto i vaccini e non perché non vengono consegnati. Se un medico si sente sminuito per dover vaccinare le persone, vuol dire che è un semplice impiegato e non un dottore, perciò è meglio che che cambi mestiere. Buona giornata

Da: Ezio Comai

Sabato 14 novembre 2020 13:51:11 Per: Giuseppe Conte

Signor presidente Conte, mi chiamo Francesca vivo a Greve in Chianti Toscana, sono separata vivo con il mio compagno e mia figlia di 20 anni con il mio ex marito, viviamo nello stesso comune e solo perché ha 20 non posso vederla! E i parrucchieri sono aperti ma ci siamo impazziti, la prego metta una legge che i figli di qualsiasi età possono vedere i propri genitori cordiali saluti Dundee Francesca

Da: Francesca

Sabato 14 novembre 2020 13:19:48 Per: Silvia Toffanin
Sabato 14 novembre 2020 13:10:22 Per: Giuseppe Conte

Buongiorno sig presidente sono un tecnico orologiaio e lavoro come assisstenza per conto di negozi di orologeria che dal 3 novembre sono chiusi, di conseguenza a causa di tale chiusura sono senza lavoro, abito a e lavoro a Saronno (VA) in piena zona rossa, ma purtroppo per me il mio codice ateco non contempla il ristoro non trovo giusta questa esclusione e le chiedo se non è il caso di rivedere i ristori
Grazie

Da: Marco Spoldi

Sabato 14 novembre 2020 13:08:40 Per: Luca Zaia

Buongiorno presidente Zaia, sono Giacomo Monegato, un ragazzo di 25 anni residente in provincia di Vicenza. Desidero scriverle questo messaggio, il quale desidererei fosse letto in diretta su TVA, in quanto purtroppo ho notato alcune persone, IN TEMPO DI PANDEMIA, sputare tranquillamente stando seduti comodamente al bar. Sono consapevole del fatto che ci sono problemi peggiori e che magari lo sputo non è considerato tale ma credo che in questo periodo, in piena pandemia, sputare a terra rischiando di contagiare qualcuno è un comportanti anche più schifoso di quanto non lo fosse fino all'anno scorso in assenza di virus. A parer mio queste persone si meriterebbero non 400 euro di multa bensì 1000. Grazie in anticipo e spero che questo messaggio venga letto bella prossima diretta.
Buona giornata

Da: Giacomo Monegato

Sabato 14 novembre 2020 12:59:50 Per: Giuseppe Conte

Buongiorno. Sono una Siciliana che x motivi di lavoro e personali si è dovuta trasferire a Milano portando uno dei due figli con se e che per motivi di famiglia lascia l altro giù in Sicilia dove non le rimane nessun altro parente. Qui a Milano vive una mia sorella con la sua famiglia. So che le sembrerà strano la mia premessa ma è un modo per inoltrare ciò che scriverò. Quando lei dice che il Natale deve essere vissuto dal lato SPIRITUALE in particolare e che quindi non necessita di chissà quante persone nel condividerlo, le dico che dal lato UMANO non è proprio così. Pe me come penso per le persone che stanno vivendo un vero DISAGIO EMOTIVO in questo momento difficile il Natale rappresenta il giorno più importante di tutto l anno per poter condividere con le persone che si amano gioia e pace che in questo momento vengono a mancare. Non potere incontrare in questo giorno le persone che ami a me reca personalmente un DOLORE SPIRITUALE che aggiunto a tutto il resto crea malesseri. Mi dispiace che lei non la pensi come me, io approvo tutte le sue decisioni prese in tutela nostra e sono la prima a rispettarle ma le dico che le parole da lei espresse a riguardo al Natale mi sono sembrate non opportune e poco sensibili nei nostri riguardi. Con la speranza di un suo riscontro e scusandomi se sono stata molto diretta le auguro una buona giornata

Da: Cala' Sabrina

Sabato 14 novembre 2020 12:34:59 Per: Enrico Mentana

CA Direttore Enrico Mentana
Oggetto: Next generation UE da 750 Mld. Osservazioni al piano Recovery Plan dell’Italia per 209 Mld e relativa individuazione degli Obiettivi Specifici da presentare alla Commissione Europea.
Richiesta di incontro urgente con il Direttore Enrico Mentana
Allegata nota CA Egregio Direttore Mentana,
Con riguardo all’oggetto e facendo seguito alla mail precedentemente inviata, lo scrivente Michele Di Lorenzo, Senatore dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Napoli, espone alla Sua attenzione alcune Osservazioni, che si spera finalmente, possano essere ascoltate, diffuse, discusse e recepite nella stesura definitiva del Recovery Plan dell’Italia.
Da diversi anni e “giustamente”, per il contrasto ai cambiamenti climatici, ci siamo ritrovati contemporaneamente con la Direttiva 20 20 20 dell’UE, con gli incentivi previsti dall’Ecobonus e con l’Obbligo dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE). Una esemplare e lodevole Task Force, finanziata ed operativa, legittimamente schierata a favore dell’Ambiente, e però… sempre nell’ assordante silenzio e la totale assenza di attenzione per la sicurezza strutturale.
Tale singolare e paradossale situazione porta e continua a portare ad irrazionali conseguenze agli stessi lavori di ristrutturazione. Difatti, favoriti anche dallo stimolo degli incentivi dell’Ecobonus, assistiamo per la coibentazione termica con il classico isolamento a cappotto, al montaggio dei relativi pannelli che fasciano completamente le strutture portanti, delle quali non conosciamo i fondamentali parametri strutturali, con la logica conseguenza di occultare alla vista ed in maniera definitiva, anche l’insorgere di un qualsiasi ed eventuale futuro quadro fessurativo.
Per questi Interventi abbiamo realizzato il classico rimedio peggiore del male e non per un tempo limitato... bensì a vita!
Come occultare le prove dopo avere commesso un reato.
Difatti, come volevasi dimostrare, per il “Primo intervento di Superbonus 110% realizzato a Prato” - per un Palazzo risalente, addirittura alla metà degli anni '60 - i soli interventi eseguiti riguardano il Cappotto Termico, la sostituzione di tutti gli infissi, la trasformazione della centrale termica a gasolio con due centrali a metano, i pannelli fotovoltaici e sempre nell’assordante silenzio della Sicurezza Strutturale.
Fermiamo questo scempio che si consuma, da un lato, nel consueto connubio infernale dell’Indifferenza e della mancanza di manutenzione e dall’altro con la pubblicità e l’enfasi anche delle massime Istituzioni. (In allegato il report relativo).
Nel nostro Paese, considerato ormai consapevolmente per intero a rischio sismico, non possiamo più abdicare all’inderogabile principio di precauzione e neppure a quello del buon senso, sia in merito alla sicurezza strutturale che all’oggettiva distruzione di risorse economiche non soltanto Private, ma anche Pubbliche, per tutti gli interventi di ristrutturazione, così come ancora oggi risultano concepiti, progettati ed eseguiti. Il perseverare con tali metodologie ci farebbe passare dall’attuale stato di negligente silenzio, ad un ben più grave colpevole silenzio.
Eppure “siamo tutti a conoscenza” della “acclarata vulnerabilità e fragilità” del nostro vecchio ed esteso patrimonio edilizio, dove una stima ANCE – CRESME del 2012 ci ricorda che sono ben 7 milioni le costruzioni realizzate prima del 1971, pari al 60% del costruito totale.
Parliamo di tutta quella miriade di costruzioni in cemento armato del periodo post-bellico, costruita in sintonia con il Regio Decreto del 1939 all’epoca vigente, di cui non esiste un deposito certificato degli elaborati progettuali, non conosciamo i grafici esecutivi, non conosciamo i particolari costruttivi, non conosciamo le caratteristiche dei materiali impiegati e cosa ben più grave, non abbiamo contezza delle modifiche, dei cambiamenti e degli stravolgimenti vari apportati nel corso dei decenni!
Tra pochi mesi ricorrono i 50 anni dall’approvazione della Legge n. 1086 del 5 novembre 1971 che diede origine al deposito certificato degli elaborati progettuali presso gli Uffici provinciali del Genio Civile e mise fine dopo 32 anni, al vecchio Regio Decreto n. 2239 del 1939. Questo cinquantenario funge da monito ed ulteriore allarme per il vecchio costruito, ricordandoci che sono già trascorsi oltre 80 anni dalla vecchia normativa del 1939.
Resta anche superato, il falso convincimento che tutti gli interventi di Miglioramento sismico, da sempre percepiti eccessivamente invasivi, comportassero necessariamente a traslocare e lasciare libero l’immobile durante tutta la fase dei relativi lavori.
Difatti allo stato attuale delle conoscenze sui materiali innovativi ed alla luce dell’evoluzione delle normative vigenti, giova evidenziare con grande forza e chiarezza le peculiarità, fino a ieri inimmaginabili, dell’impiego dei materiali innovativi come i compositi fibrorinforzati, che consentono, quale autentico privilegio, di operare esclusivamente dalle facciate esterne degli edifici senza arrecare disagi alla quotidiana normalità abitativa durante gli interventi e di arrivare addirittura ad un miglioramento anche di due classi di Rischio Sismico.
Prendiamo ancora atto che la percezione pubblica di questa vera e propria rivoluzione non è ancora minimamente paragonabile alla sua importanza.
Un grande Paese come l’Italia, proteso alla modernità ed al futuro, tra mobilità elettrica, Informazione 5G ed Intelligenza artificiale, non può continuare a fare finta di non vedere questo sterminato esercito di fabbricati privi di elementi di conoscenza, che inevitabilmente ci condurrebbe ad una visione del futuro quantomeno parziale. Siamo invece obbligati, per ogni autoveicolo, già ampiamente riconosciuto e contrassegnato con il proprio numero di Targa e di Matricola, anche ad una revisione biennale, in antitesi ai 70 anni di vuoto assoluto per tutto il vecchio patrimonio edilizio abitativo.
Nel periodo post-bellico, questi fabbricati, erano, a tutti gli effetti, figli di un Dio Maggiore, capaci di innescare il Miracolo Italiano del dopo-guerra con una straordinaria crescita economica e di trasformazione sociale. Nel breve volgere di pochi decenni non sono più figli neppure di un Dio Minore, ma addirittura di un Dio trasparente. Difatti li ignoriamo o facciamo finta di non vederli per l’oggettiva e complessa problematica che attualmente rappresentano.
Qualunque persona, che risiede in uno di questi edifici multipiano in cemento armato, che pensa di lasciare agli eredi la proprietà del proprio appartamento, se, correttamente informata, scoprirebbe che, oltre a lasciare in eredità un guaio e non un bene prezioso, tutto l’interesse a favorire un’indagine conoscitiva sulle strutture, finalizzata alla Sicurezza ed al conseguente incremento nel tempo della relativa quotazione economica.
Per gli edifici in cemento armato viene considerata una durabilità pari a circa 50/60 anni, largamente superata da una buona percentuale del vecchio costruito, nella intelligente consapevolezza però di non considerare mai un fabbricato alla stregua di uno yogurt o di un medicinale scaduto, bensì come un paziente bisognoso di cure mirate a seguito di indagine conoscitiva.
Corretta informazione e mai allarmismo devono rappresentare sempre le due parole chiave di queste considerazioni.
In questo momento così grave della nostra storia, chiediamo all’Europa un atto di coraggio ed un programma ambizioso all’altezza della sfida che non ha precedenti e neppure punti di riferimento.
Atto di coraggio e programma ambizioso pienamente recepiti e previsti nei finanziamenti del Piano Next generation UE da 750 Mld, da cui se ne prevedono circa 209 per l’Italia e per i quali si dovranno necessariamente indicare degli Obiettivi Specifici tesi a rafforzare crescita e coesione nella direzione della transizione verde e digitale. E allora, ripeto, tra gli Obiettivi Specifici, con grande lungimiranza, quale migliore opportunità se non la messa in sicurezza del nostro vecchio patrimonio edilizio sempre più fragile e vulnerabile.
L’osservazione proposta, in questa prima fase, è la seguente:
“Per i fabbricati ultimati da oltre 50 anni, subordinare gli interventi previsti dall’Ecobonus soltanto a eseguito dei lavori di miglioramento statico previsti con il Sismabonus”.
Appare evidente che i soli interventi previsti dall’Ecobonus per il contenimento dei consumi energetici, non potrebbero mai essere sufficienti per fare decollare compiutamente il comparto dell’Edilizia, comportando ulteriore aggravio per il già gigantesco debito pubblico, senza produrre benessere e neppure incremento del PIL.
Il decollo vero degli interventi integrati, prioritariamente con i necessari rinforzi strutturali previsti con il Sismabonus ed a seguire le opere tese al contenimento dei consumi energetici, farebbe da Innesco, capace di far deflagrare finalmente l’intero settore dell’Edilizia, da tutti ritenuto ed a ragione, il Volano Economico e Strategico per le sorti complessive del Paese. Si andrebbe finalmente ad intercettare la priorità assoluta del nostro Paese e cioè il LAVORO che nel settore dell’edilizia, ha già subito, con il relativo indotto, la perdita di oltre 700. 000 posti di lavoro, oltre la sublimazione del comparto dell’Artigianato, ormai praticamente scomparso.
Il decollo dell’Edilizia e dell’Artigianato, nell’attesa di un vaccino capace di debellare, chissà quando, la gravissima pandemia sanitaria, permetterebbe di mitigare prima e superare poi la gravissima emergenza economica e sociale determinata dal Coronavirus.
E’ la vera, unica ed oggettiva possibilità per coniugare PIL e Futuro, Crescita ed Occupazione.
Ci sono tutte le condizioni per rivivere e diventare protagonisti di un nuovo Miracolo Italiano.
Sarebbe davvero un errore imperdonabile vanificare tali opportunità.
Gli interventi previsti con il Sismabonus possono anche rappresentare, a pieno titolo, la compensazione postuma di conoscenza, di sicurezza e di legittimazione normativa per tutto il nostro vecchio patrimonio edilizio abitativo.
Resta addirittura superato anche il Problema Irrisolto ormai da un quarto di secolo e cioè la mancata introduzione del Fascicolo del Fabbricato, quel Totem che non siamo ancora riusciti a superare, che ci segue come un’ombra e che si materializza a seguito dell’onda emotiva di qualsivoglia cedimento, crollo o tragedia sia delle strutture portanti primarie e sia degli elementi decorativi delle facciate.
Un Totem che di fatto, da sempre, ha letteralmente messo in fuga il Mondo dei Proprietari!
Ebbene osserviamo addirittura che la sola attività tecnica del Sismabonus, propedeutica all’individuazione della Classe di Rischio Sismico, come per Incanto, ci porterebbe di fatto, a disporre di una documentazione reale e veritiera sulle condizioni e relative capacità strutturali del fabbricato, superando in automatico, tutta la irrisolta tematica del Fascicolo del Fabbricato.
E questa per tutto il mondo delle costruzioni non è una notizia…è una BOMBA!
Altro che il sempre invocato e mai materializzato Fascicolo del Fabbricato, che se in teoria, fosse stato approvato, inevitabilmente si sarebbe basato, per la massima parte, su ricordi ed Autocertificazioni, che avrebbero potuto, anche in perfetta buona fede, delineare una condizione del fabbricato diversa da quella reale, con il fondato timore di ripetere il classico rimedio peggiore del male!
Rappresenterebbe un fatto sicuramente “Inedito” e però di una portata dirompente, capace di spazzare via 25 anni di sterili ed inutili chiacchiere e superare definitivamente tutto quel coacervo di interessi e timori inconciliabili e contrapposti tra la politica, i proprietari di case e le società immobiliari.
Sarebbe un’autentica “RIVOLUZIONE”!
Per ogni fabbricato si avrebbe finalmente la reale possibilità, di valutare caso per caso, chi avrebbe bisogno di una semplice aspirina, chi di un antibiotico e chi invece di un trapianto e si metterebbe, in maniera definitiva la parola fine all’aberrante consuetudine di guardare i vecchi edifici ad uso abitativo come tutti malati terminali. In mancanza, in questa nuova e più ponderata e drammatica realtà che stiamo vivendo, anche il più sprovveduto e comune cittadino si renderebbe conto della palese incoerenza.
Significherebbe accettare di vivere la consueta e ripetitiva logica della fatalità e dell’emergenza che da sempre ci portano i danni, anche estremi, di crolli e cedimenti.
Siamo tutti consapevoli che l’Indifferenza, unita alla mancanza di manutenzione, provoca nel tempo danni più gravi delle stesse calamità naturali.
E’ proprio dalla loro indisturbata convivenza nel tempo, declinata con la mancanza di Controllo e dalla mai appagata sete di Profitto, che derivano i danni estremi di crolli e cedimenti, sia di Strutture Portanti e sia di Cadute di Calcinacci degli Elementi Decorativi che fasciano ed avvolgono le facciate.
La Tragedia del Ponte Morandi a Genova, che ha lasciato una ferita aperta nei nostri Cuori, ne certifica soltanto l’ultima e più sensazionale rappresentazione.
Soltanto una comunità consapevole dei rischi e correttamente informata in merito alla peculiare e nobile finalità della sicurezza strutturale, può dispiegare fermezza e decisione per la salvaguardia del bene supremo della vita e conseguente incremento economico del patrimonio edilizio abitativo.
Tutti sappiamo che la prima definizione dell’intelligenza è l’adeguamento alla realtà, e la realtà che viviamo, ci indica, in maniera inequivocabile, che tutte le nuove opportunità, economicamente sostenibili, oggi previste dallo strumento del Sismabonus, portano ad interventi:
• con conseguente e sicura ripresa dell’edilizia,
• con sicure ricadute occupazionali,
• con nessun carattere speculativo,
• con interventi ad incremento volumetrico zero,
• con nessun ulteriore consumo di suolo,
• con nessun cambiamento antropico,
• con l’innalzamento dei parametri della resistenza e della sicurezza,
• con incremento nel tempo del valore del Patrimonio Immobiliare,
• con miglioramento della qualità della vita.
In un Paese ormai consapevolmente considerato per intero a rischio sismico, potrebbero finalmente coniugarsi interventi senza fini speculativi, nelle condizioni di assoluta legalità e nel pieno rispetto delle regole.
Consentitemi, sempre con la consueta umiltà, di esternare il mio personale rammarico, nel constatare che nessun mass-media riservi attenzioni alla non più rinviabile fragilità e vulnerabilità del nostro vecchio patrimonio edilizio abitativo, dedicando ogni energia esclusivamente a spiegare e diffondere gli interventi per il contenimento dei consumi energetici.
Eppure sappiamo bene che non esiste nessuna legge, nessuna arte del possibile, nessun gioco di prestigio, capace di rimuovere in automatico, l’ineluttabile e progressivo fisiologico degrado nel tempo del cemento armato del nostro vecchio costruito, allo stesso modo come nessuno può pensare di bloccare o rimuovere la Vecchiaia!
Se cedessimo ulteriormente alla soluzione più semplice, limitandoci alla Cecità, diventeremmo tutti, addetti e non addetti ai lavori, complici consapevoli dei rischi e dei relativi costi sempre maggiori.
Di certo non possiamo bloccare i progressi nella direzione dell’Intelligenza Artificiale, però non possiamo permetterci un ulteriore allargamento della forbice con la nostra Umana Stupidità!
Appare quantomeno singolare che questa che dovrebbe essere non una notizia…ma una bomba di primaria e fondamentale importanza, da catapultare immediatamente nell’Agenda di qualsiasi ripartenza economica, quale “Autentico e sicuro Vaccino” capace di superare l’emergenza sociale ed economica, non venga mai sfiorata da nessun mass media (sebbene già da tempo ampiamente da me informati), di solito sempre così attenti a cogliere anche il più piccolo brusio per qualsivoglia novità piccola o grande che sia.
In queste ore si sta progettando e programmando il futuro dei prossimi 20 anni, nella stesura del Recovery Plan, con l’individuazione di obiettivi specifici che diventeranno fissi ed inamovibili, la cui presentazione ufficiale all’UE avverrà a gennaio 2021, cioè domani mattina!
Oggi abbiamo a disposizione le risorse necessarie oltre a tutti i mezzi Tecnici, Tecnologici e Normativi per affrontare e vincere la Sfida del nostro Vecchio Costruito Abitativo che si è Ingigantita proprio a seguito di tutte le nostre passate Inadempienze.
RIPETO CON GRANDE FORZA
Dobbiamo uscire da quella che oggi è una sorta di follia collettiva…e domani un inesorabile e sicuro boomerang.
Tutti insieme possiamo e dobbiamo vincere questa autentica battaglia di civiltà.
Egregio Direttore, una persona della Sua sensibilità non si gira dall’altra parte. Ci conto. Resto in attesa di un Suo contatto”.
Mi chiedo e mi permetto di chiedere: se non ora…quando?
Pertanto si chiede un diretto ed urgente incontro per i tanti e necessari approfondimenti.
Cordiali saluti a tutti
Michele Di Lorenzo
mobile 337 – -------
E-mail: -------

Da: Ing. Michele Di Lorenzo Senatore Ordine Ingegneri Di Napoli 337/438638

Sabato 14 novembre 2020 12:19:56 Per: Giuseppe Conte

Presidente, basta con un governo di persone improvvisate Basta con lo scontro tra istituzioni Basta! Dai dimenticati dell' Amazzonia, a quei poveri naufraghi nel Mediterraneo con la sola colpa di fuggire verso l'Occidente che li ha resi poveri e sfruttati fino alla bella Italia, gridiamo basta! Scuole aperte per inciuci politico economici a scapito dei nostri figli che secondo voi potranno pure contagiarsi e morire, ma avranno preservato il diritto dei genitori di andare a zonzo Si, Presidente, perché noi genitori che lavoriamo e paghiamo le tasse, siamo pronti a supportarli anche con la dad Presidente, non tutti sono deficienti È chiara la strategia di farci consumare il Natale come il Ferragosto per poi correre dietro al virus Lei e i suoi incompetenti ministri, che mai hanno gestito alcunché avete l'obbligo di tutelare la salute dei cittadini e far sì che in questo mondo le nuove generazioni potranno vivere Forse come i partigiani, non avranno fatto lezioni in presenza, ma saranno politici onesti e pronti a tutelare i diritti come i padri costituzionali purché li lasciate vivere

Da: Annalisa