Le nostre povere teste non possono distogliere l'attenzione da quest'incubo

Messaggio per Mario Giordano

Lunedì 19 aprile 2021 11:14:41
Buongiorno. Confesso che il Prof. Galli, nei cui confronti nutro stima professionalmente parlando, ma che ho da sempre considerato troppo "disfattista", questa volta mi trova pienamente d'accordo con la suggerita linea della prudenza circa i nuovi comportamenti da adottare alla fine di Aprile o comunque entro Maggio.

Facendo due conti, apprendiamo infatti che l'Italia, rispetto al resto del mondo, è assolutamente INDIETRO con le vaccinazioni. Su 60 milioni di italiani, neppure la metà hanno ricevuto il vaccino, oppure hanno ricevuto solo la prima dose e sono in attesa del richiamo. Se, come abbiamo visto, le misure precauzionali in atto da ormai più di un anno (mascherine, distanza, disinfettanti vari) si sono rivelate non del tutto efficaci, l'unica arma di cui disponiamo per difenderci dal virus rimangono i vaccini a tutta la popolazione o quasi, incrociando le dita.

Siamo infatti al corrente delle "battute d'arresto" registrate dagli stessi (AstraZeneca in testa) nella somministrazione, a causa d'inconcepibili ritardi nella consegna ed a ripetuti controlli, che inevitabilmente poi sfociano nell'OK da parte di AIFA ed EMA (OK praticamente scontati) e che riguardano anche il vaccino Johnson (ma possibile che non si riesca ad ottenere una risposta definitiva ed esaustiva sulla sicurezza degli stessi, senza ripensamenti che non sortiscono altro effetto se non quello di "rinviare" (parola d'ordine dell'Italia) mentre altri Paesi, più decisi, per contro, ne vietano definitivamente l'uso senza pentimenti? Insomma, sono nocivi, oppure no? Riguardano la popolazione femminile in gravidanza oppure no? Vanno bene per i giovani oppure no? Vanno bene solo per gli over 60 oppure no? possono essere somministrati dai medici di base oppure no?

Alzi la mano chi ci ha capito qualcosa.

Il Prof. Galli, interrogato al riguardo, ha stimato che per ottenere almeno una "soglia" di sicurezza, che poi ci garantirebbe il ritorno ad una vita quasi normale, occorrerebbe vaccinare almeno l'80% della popolazione. Io ci aggiungerei anche il restante 20%, restando tuttavia allertati circa il pericolo di nuove "varianti". Abbiamo visto come nazioni che sembravano esserne uscite fuori, siano state poi nuovamente travolte da successive "ondate", con tutto ciò che la parola "ondate" comporta, soprattutto per l'Italia, dove si fanno orecchie da mercante quando si parla di risarcire in soldoni gente che dalla mattina alla sera si è ritrovata senza niente. Suonano come fanfare gli annunci in TV e sui giornali:, si torna a scuola! Ecco un'emerita "cavolata" che, restando in tema di scuola, avrei sicuramente bocciato. Ma che senso ha il ritorno in classe di alunni e studenti quando manca si e no un mese e mezzo, massimo due, alla fine dell'anno scolastico? Pensare di tenere le briglie strette a milioni di giovani che data l'età esuberante e la forzosa e protratta chiusura in casa si ritroveranno insieme a festeggiare finalmente una parvenza di ritorno alla normalità, che farà loro incautamente dimenticare misure e distanze di sicurezza, mi sembra minimo minimo un'utopia.

Tutti siamo stati giovani, e sappiamo bene come in questa fase della vita ci si senta invincibili, invulnerabili. Terzo tasto dolente. i trasporti. Questi ragazzi, unitamente a chi va a lavorare, si ritroveranno a servirsi dei mezzi pubblici che in città come Roma da dove sto scrivendo, sono simili, per non dire in tutto e per tutto uguali, a quelli del ragionier Fantozzi per arrivare la mattina alla Megaditta, presi d'assalto da gente incattivita dalle interminabili attese, che sgomita per salire e non fare tardi al lavoro, che addirittura sosta sul predellino viaggiando a porte aperte. La conosco bene, questa situazione, avendola vissuta sulla mia pelle quando lavoravo, ed erano tempi normali!!!. Si è più volte parlato, e sottolineato, come i mezzi pubblici siano non semplici veicoli, bensì i PRINCIPALI VEICOLI per diffondere il virus con relativi contagi.

Ci metto la mano sul fuoco, senza paura di bruciarmela, che tra un po' saremo alle solite ritrovandoci col tasso di positività in netta risalita. Cosa si è fatto, nel frattempo, per ovviare a quest'"inconveniente"? Nulla. Se ne è parlato e basta, nel corso degli onnipresenti e settimanali dibattiti televisivi: il lunedì c'è Nicola Porro (bravissimo e preparato), il martedi abbiamo lei, Dr. Giordano (per fortuna, dal momento che le cose, almeno lei, le dice in faccia), il mercoledì la Palombelli è stata sostituita da Giuseppe Brindisi (ridere, ridere, ridere! ma di cosa? qui mi pare ci sia ben poco, da ridere), il giovedì è il turno di Paolo del Debbio, il venerdì ci divertiamo con Crozza, il sabato e la domenica non manca Fabio Fazio.

Insomma, le nostre povere teste, se anche lo volessero, non possono distogliere l'attenzione neanche per un minuto da quest'incubo non essendoci, anche cambiando canale, alternative valide a pur preparatissimi giornalisti ed a esperti virologi che tuttavia ci rammentano come, in qualsiasi momento, potremmo contagiarci e morire pure noi. Chi ha salutato quasi con "urrah! ! " ed annesso lancio di berretti in aria l'insediamento del nuovo governo Draghi, continua a permanere in stato di grande incertezza, e confusione. Ci sentiamo "avvitati" in una situazione che, di giorno in giorno, ed è questo l'elemento che maggiormente deprime, non registra grandi variazioni, a meno di non considerare variazioni il colore delle Regioni che da arancioni diventano rosse e viceversa, poi tornano a tingersi di giallo ma per poco e non per tutti, contagi e positività sembrano sempre più o meno fermi al medesimo punto del giorno prima, insomma nessuna variazioni di passo se si fa eccezioni per l'economia che scivola sempre più giù.

Chi è pagato per tenerci su il morale ci parla di vacanze, spiagge, viaggi, "patentini" rilasciati ai vaccinati per muoversi liberamente dimenticando tuttavia l'indole dell'italiano medio. Indole che è simile a quella di un bambino in vacanza: siamo gialli? Via le mascherine! Aperti cinema e teatri? (magari, mi sono mancati tanto!) Tutti a vedere il film premiato a Cannes! ma le sale, aggiungo io, come le disinfettiamo dal respiro di tutti noi? Come nelle astanterie degli ospedali, dove ci sono getti d'aria fredda per non far circolare i virus e cambiare l'aria? Qualcuno ci ha pensato oppure no, prima di gettare lì la bella notizia e a meno di non riferirsi alle arene all'aperto delle cittadine di mare dove ci rechiamo d'estate in vacanza? Ristoranti aperti sempre? Su questo sono d'accordo, io stessa mi ci sono recata l'anno scorso in vacanza senza assolutamente infettarmi, ma c'è pure chi dice (e sono in tanti) "ma chissenefrega delle distanze, famo una bella tavolata di 10/15 persone per festeggiare il ritorno alla normalità! " Patentino ai vaccinati? C'è sempre l'italiano furbo che il vaccino non se lo fa e il patentino però se lo procura ugualmente, magari sottobanco. Turisti in visita, noi compresi, e magari all'estero, dove potremmo incorrere in nuove varianti del covid portandole qui come souvenir? Restare in Italia, dove abbiamo le spiagge più belle del mondo, no, eh? Non fa chic. E così vai coi negozi di chincaglierie finto-romano-etrusco gestiti dai cinesi e affollati di turisti: "Beautifullll!!! ".

Purtroppo è questa, la stoffa degli italiani con cui bisogna fare i conti, quelli più difficili della trigonometria.. L'aspetto più deprimente di queste "nuove" misure è che più in là la sconteremo: ri - aumenteranno i contagi, le regioni si ri-tingeranno di rosso e noi saremo nuovamente rinchiusi nel recinto delle proibizioni a piangerci addosso sul malfatto.

Ne vale la pena?

No, stavolta dò ragione al sia pur pessimista Professor Galli: prima raggiungere la soglia certa di "sicurezza", e dopo, soltanto dopo, far circolare le nuove misure senza che si rivelino inconsistenti illusioni. Grazie
Da: Roberta

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