Alessandro Malaspina
Biografia
Alessandro Malaspina nacque a Mulazzo, in Toscana, il giorno 5 novembre 1754 . Fu un esploratore e navigatore italiano a servizio della Spagna, dove la storia lo ricorda come Alejandro Malaspina.
Collocato tra il 1750 e il 1810, è il racconto della vita di Alessandro Malaspina. Oltre che navigatore ed esploratore, fu illuminista, scienziato e scrittore.
Vita di Alessandro Malaspina
La narrazione prende le mosse dagli ultimi anni della sua vita, quelli passati a Pontremoli, vicino a Mulazzo, il piccolo borgo della Lunigiana in cui è nato nel 1754. Anni sereni, ma pieni di ricordi struggenti, durante i quali trova però il tempo di frequentare la società milanese e fiorentina e di allacciare rapporti con intellettuali, letterati ed economisti.
Come in una sorta di flashback inizia il racconto della vita di Alessandro: dalla nascita al trasferimento della famiglia a Palermo, dalla scuola dei Gesuiti in quella città, a Roma.
La vocazione per il mare
Alla carriera ecclesiastica, cui lo destinava la terzogenitura, preferisce il mare, prima con i Cavalieri dell’Ordine di Malta, poi con la Marina spagnola alla scuola di Cadice. All’Accademia seguono i primi incarichi come ufficiale dell’Armada, le prime esperienze militari e tre missioni nelle Filippine, di cui l’ultima termina con la circumnavigazione della terra: la prima di un italiano al comando di una nave.
L’osservazione dei diversi aspetti e problemi delle colonie spagnole in America ed in Asia, gli suggerisce l’idea di proporre alla Corona la realizzazione di una spedizione finalizzata all’approfondimento della conoscenza dei domini d’oltremare.
La proposta, congegnata insieme all’amico e collega José Bustamante, è accolta con entusiasmo dal sovrano Carlo III.
Una missione lunga cinque anni
Le Descubierta e l’Atrevida costruite per la realizzazione dell’impresa, solcheranno gli oceani per cinque anni. La preparazione da parte di Alessandro Malaspina è scrupolosissima: le più belle menti d’Europa sono invitate ad avanzare proposte di ricerca. Accanto agli ufficiali preposti alla navigazione, sono ospitati a bordo fior di specialisti in tutte le branche delle scienze naturali.
Lasciata Cadice nel luglio del 1789, vi ritorneranno nel settembre del 1794.
La messe di informazioni, di dati, di campioni di fauna e di flora, di minerali, di rilievi astronomici e topografici che la spedizione ha raccolto durante i cinque anni di viaggio è impressionante e di incalcolabile valore; ancor più lo é la cartografia derivante dai rilievi eseguiti lungo tutta la costa americana dal Río de la Plata all’Alaska, dalle Filippine alla Nuova Zelanda, all’Australia. Di gran valore antropologico sono poi le descrizioni di numerosi popoli poco o punto conosciuti. Risultati che ripagano ampiamente il più importante sforzo scientifico realizzato fino a quel momento dalla Spagna.
Altrettanto importanti, ed acute, sono le osservazioni di natura politica. Considerazioni che portano Malaspina ad una critica del sistema coloniale spagnolo accompagnata dal suggerimento alla Corona di concedere ai vice-reami un’autonomia che implichi la liberalizzazione degli scambi commerciali, la tolleranza, la giustizia, ma anche la protezione delle culture indigene e della natura dei territori.
Una Spagna differente
La Spagna che Malaspina trova al suo ritorno, é completamente diversa da quella che ha lasciato. Certo, gli tributa grandi onori che lo innalzano ai fasti della Corte, ma la gloria ha breve durata. Carlo IV, succubo della moglie, non è nemmeno l’ombra del padre; l’ambiziosissimo primo ministro Manuel Godoy, favorito dei Sovrani, fa il bello ed il cattivo tempo nella politica spagnola; la corruzione dilaga; l’Esercito e la Marina sono allo sbaraglio e c’è la guerra con la Francia.
Alessandro Malaspina coglie la pericolosità della situazione, foriera, secondo lui, di sventura per la Spagna e per l’Impero. Imprudentemente esterna con troppe persone il suo pensiero, sia sull’amministrazione delle colonie, sia sull’operato di Godoy. Cerca un colloquio con il Re, ma Godoy glielo impedisce, tuttavia, per rabbonirlo, lo promuove. Malaspina, al quale l’allontanamento di Godoy sembra ineludibile, non demorde e attraverso l’aiuto di due dame di Corte cerca di fare conoscere il proprio pensiero ai Sovrani. Coinvolto in un intrigo che presenta ancora molti lati oscuri, a seguito del tradimento di una delle due dame, é arrestato con l’accusa di cospirazione contro lo Stato e contro la Monarchia.
Gli ultimi anni
Senza che gli sia data la possibilità di difendersi in un processo farsa, é condannato alla prigione per dieci anni. Privato dei gradi e dello stipendio, inizia un periodo di detenzione a La Coruña che, se da un lato è reso particolarmente duro dall’inverno galiziano, dall’altro é alleviato dalla benevolenza dei suoi carcerieri spesso disposti a chiudere un occhio.
La liberazione avviene nel 1802 per intercessione di Napoleone.
I destini della Spagna e delle colonie seguiranno la sorte prevista da Malaspina. Il disfacimento dell’Impero inizierà solo cinque mesi dopo la sua morte.
L’arresto ed il carcere gli impediscono di scrivere la relazione del viaggio. Godoy fa sequestrare tutto il materiale raccolto dalla spedizione impedendone la diffusione; unica eccezione saranno le carte geografiche, utilissime alla navigazione commerciale e militare, che saranno pubblicate con l’ordine di Godoy di non fare alcun riferimento al nome di Malaspina. La damnatio memoriae durerà fino all’ultimo ventennio del XIX secolo.
Alessandro Malaspina muore 9 aprile del 1810 a Pontremoli, malato di un tumore intestinale.
Bibliograifa
Alessandro Malaspina. Una storia dimenticata, Beppe Foggini, edizioni MAGENES 2010
Foto e immagini di Alessandro Malaspina
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