Messaggi e commenti per Lilli Gruber - pagina 118
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Frasi di Lilli Gruber
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Biografieonline non ha contatti diretti con Lilli Gruber. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Lilli Gruber.
Martedì 7 aprile 2020 20:50:08
Martedì 7 aprile 2020 19:37:58
PERCHÉ INDEBITARSI ?
Sulle politiche monetarie da attuare per surrogare un sistema economico bloccato a seguito del COVID-19 ed evitare una depressione, ho dubbi sul fatto che occorra aumentare l’indebitamento degli Stati.
Non viviamo una guerra che abbia provocato distruzioni nel nostro apparato industriale né vi saranno vincitori cui bisognerà adattare le nostre politiche monetarie.
La risposta che mi davo sul perché non si potesse stampare moneta e distribuirla nel sistema economico, era che non potevamo farlo per vari motivi:
1. avremmo creato un artificioso incremento della domanda rispetto ad un’offerta costante, quindi si sarebbe potuta generare inflazione;
2. avremmo rotto l’equilibrio tra la massa monetaria della nostra moneta e quella di altre monete svilendo il valore della nostra moneta;
3. avremmo potuto perturbare l’equilibrio sociale generando l’idea illusoria che siamo già in un’era dove il benessere possa prescindere dal lavoro.
Ora, mi sembra che queste condizioni non sussistano:
1. il nostro sistema produttivo è intatto in capacità di produrre beni e servizi, in uomini, in materie prime da trasformare;
2. l’intero pianeta è colpito dall’epidemia, aumentare le masse monetarie delle varie valute, senza stravolgerne le proporzioni rispetto al periodo precedente l’epidemia, non dovrebbe svilire il valore di alcuna moneta rispetto alle altre;
3. la moneta stampata e distribuita agli Stati sarebbe da utilizzare solo per un accorto risarcimento di un mancato reddito dovuto al fermo delle attività economiche a seguito di una catastrofe naturale piuttosto che un’elargizione di rendite ingiustificate.
Al contrario, immettere moneta nel sistema contro un indebitamento degli Stati sarebbe solo un temporaneo sollievo di fronte alla crisi attuale. A meno che non si tratti di prestiti irredimibili, i debiti bisognerà poi restituirli e gli Stati dovranno affannarsi a reperire la liquidità necessaria per rifinanziare sia il debito preesistente all’epidemia che il nuovo: mi sembra di rivedere i cash-flow di certe aziende, insufficienti a garantire il pagamento delle rate dei finanziamenti contratti ed alla fine costrette a fallire; rivedo le manovre economiche restrittive, improvvise ed ingiuste, fatte per mendicare la credibilità e la liquidità necessarie alla restituzione del debito.
Non è un ragionamento che riguarda la sola Italia, riguarda tutta l’Unione Europea. Agli Italiani che non fanno della propaganda elettorale permanente il loro mestiere è chiaro che il loro debito attuale non può essere messo a carico dei risparmiatori di Stati più virtuosi. Agli altri Europei che non fanno della propaganda elettorale permanente il loro mestiere dovrebbe essere altrettanto chiaro che occorra escogitare soluzioni alternative a quella di costringere gli Stati ad aumentare il loro debito per far fronte ai danni causati dall’epidemia, sia che lo facciano ciascuno per proprio conto sia che si ricorra a forme cumulative di debito.
Qualsiasi decisione verrà presa, l’auspicio è che non si tratti di semplici decisioni di compromesso ma di decisioni che abbiano un progetto. L’Unione Europea non può continuare ad essere solo uno spazio di libera circolazione di persone e merci. Se non si faranno passi avanti verso una Federazione di Stati Europei potrebbero disgregarsi queste cose meravigliose ma ormai insufficienti che sono state sin qui costruite. Mi rendo conto che è facile parlarne ma non si può non notare l’inesistenza di una discussione progettuale di massa sulla forma della futura Federazione di Stati Europei. La Commissione ed il Parlamento dovrebbero essere degli uffici studi animati da un’incessante iniziativa di elaborare progetti, diffonderli ai cittadini europei e proporli agli Stati. Invece, assistiamo ancora alle ennesime repliche dei giri di valzer diplomatici tra i singoli stati europei laddove occorrerebbero sedi di discussione e di diffusione di massa delle idee che abbiamo sul futuro Stato Europeo.
Martedì 7 aprile 2020 18:49:30
Buona sera, gentile dott. ssa Dietlinde Gruber.
Vorrei che interpellasse i suoi ospiti di 8 e mezzo, con la seguente domanda:
ritenete che l'Italia esca dall'Europa se i tedeschi ed olandesi non permetteranno di avere gli EuroBond?
Io ritengo di si.
Grazie.
Martedì 7 aprile 2020 18:46:15
Gent. Sig. ra Gruber,
tra tante, troppe opinioni dei cittadini - comuqnue in questo momento certamente molto difficli - esistono persone che con i loro commenti come al solito dimostrano tanta, tanta immaturità. Continui invece ad invitare quando vuole il Prof. Cacciari che durante la puntata del 06 aprile u. s. non solo teneva bene presente il momento della epidemia con tutte le sue implicazioni, ma poi semplicemente voleva fra aprire gli occhi della gente sul fatto che comunque siamo una NAZIONE in condizioni disastrose prima del virus e quest'ultimo non farà altro - giocoforza - che aumentare tale condizione (prestiti UE).
Apprezziamo invece persone come Cacciari (sempre precursore di idee) e anche come Scanzi e Travaglio che non vendono mai la meraviglia che non c'è, e finiamola una volta per tutte di avere stati di idiota esaltazione seguiti poi da stati di depressione totale. E il governo non sta facendo assolutamente niente di male. Mai nessuno sta zitto, specie su argomenti che non conosce, e invece starnazza sempre criticando. Perchè le persone vorrebbero sapere quando il virus finirà ? non si sa e lasciamo invece lavorare i tecnici e ricercatori a questo proposito senza fare fretta e senza riaprire le fabbriche (200 + 200) MLD). Se bisogna stare a casa p. es. ancora 2 mesi, allora tutti ci mettiamo a piangere per la depressione ?. .. Quando saremo un Paese maturo... forse MAI.
La ringrazio, complimenti a Lei sempre per 8 e 1/2
cordiali saluti
Roberto Linari - Trieste
Martedì 7 aprile 2020 18:02:45
Gentile Lilli Gruber,
che il professor Cacciari commenti sogghignando il trasferimento di Boris Johnson in terapia intensiva con la battuta: "Ecco, quello dell'immunità di gregge" è quantomeno di cattivo gusto. Ma il fatto più sconcertante è che lui dica a proposito delle misure economiche del governo con tragica enfasi e voce alterata: "Sapete cosa significano? Che alla fine arriva la patrimoniale". Come se la patrimoniale fosse catastrofe più grande della pandemia.
Io non sono né ricco né povero. E se arriva la patrimoniale non esulto, ma la pago e non faccio una piega.
Le tragedie sono ben altre, non la patrimoniale.
Credo che il professore abbia perso il senso delle proporzioni. Invece di preoccuparsi delle vittime e di coloro che hanno perso il lavoro o lo perderanno. Il professore è preoccupato della patrimoniale.
Le auguro buon lavoro.
Cordialità
Stefano Curi
Martedì 7 aprile 2020 17:27:49
Gentilissima Dott. ssa Lilly Gruber.
Seguo ogni sera la Sua trasmissione con interesse e apprezzo la Sua impeccabile conduzione.
Mi permetto di chiederle se Ieri sera 6 aprile era proprio necessario ascoltare il Prof. Cacciari? Ha inveito contro tutto e tutti seminando panico ed incertezze, senza indicare le sue soluzioni.
D’accordo per le librerie che sarebbe bene fossero aperte ma forse sfugge che spesso sono ubicate nei centri delle città e raggiungerle significherebbe indurre le persone ad ulteriori spostamenti, Molti libri si possono acquistare tramite internet.
La ringrazio e porgo cordiali saluti
Martedì 7 aprile 2020 16:42:41
Cara dott. a Gruber, buon pomeriggio,
effettivamente il prof Cacciari, che ho sempre ammirato, ieri sera ha deluso.
Noi abbiamo bisogno di proposte concrete, in serenità.
Ad esempio come evitare che nella catena dei doverosi supporti s'infiltrino approfittatori?
Come snidare in questo frangente chi, magari costretto, ha lavorato in nero?
Come sollecitare il governo a incentivare la produzione in Italia (altro che importazioni dalla Cina ! ) dei dispositivi di protezione individuali (maschere, guanti ecc) in quantità sufficiente a sostenere le attività lavorative sino a quando non avremo il vaccino?
Come ristabilire un equilibrio, per esempio frantumato in Lombardia, tra sanità pubblica e sanità privata?
Come realizzare presidi Covidis di riferimento in tutto il territorio, al di fuori degli ospedali e in supporto alle attività produttive che riprenderanno con un percorso insidiato da rischi di ripresa della pandemia?
Ci aiuti Cacciari, anche, a risvegliare in tutti una maggiore voglia di partecipazione alla vita politica.
Non dovrebbe essere complicato, per una persona intelligente, contribuire a ripensare il nostro modo di essere.
Noi avremmo bisogno di ascoltare chi mette la propria intelligenza al servizio degli altri per aiutarli a crescere e a risolvere, non per deprimerli ulteriormente.
Insomma ci piacerebbe di più ascoltare il filosofo, lasci ad altri la demagogia.
Con simpatia
Antonio Vettese
Martedì 7 aprile 2020 15:50:42
Buongiorno sig. ra Gruber, a proposito dell’infinito dibattito sul Coronavirus, mi piacerebbe lei rivolgesse, alla persona che ritiene più indicata, questa domanda: A Brescia, arrivano 350 domande al giorno, e sono ormai più di 4000, alla prefettura per deroga al blocco delle aziende. So anche che cambiare il codice ateco è molto semplice, oppure basta che questo rientri nella filiera agroalimentare anche in modo marginale sul fatturato dell’azienda, e si può tenere aperto. Ma poi l’azienda continua a produrre tutto, anche ciò che non si dovrebbe.
Quindi non solo c’è gente in giro, ma c’è tanta gente a lavorare, coi rischi che sappiamo. La prima domanda me ne suggerisce un’altra, non è che le aziende che hanno fatto i “furbi” poi si faranno anche sostenere dal governo dimostrando un calo del fatturato? Spero si controlli bene questa cosa.
Carlo Moretti
Martedì 7 aprile 2020 15:31:51
Gentilissima Dottoressa Gruber,
Come tutte le sere ho assistito alla sua trasmissione di ieri sera con la partecipazione del filosofo Cacciari: ho letto questa mattina una prima lista di commenti alla puntata e ho potuto constatare come gli stessi siano in massima parte contro le posizioni del prof Cacciari: in effetti la posizione di Cacciari appare quanto meno confusa: da un lato bisogna dare una mano al Paese per uscire da questa crisi sanitaria con un minimo di certezza che non si ripiombi nella stessa, dall'altra si sostiene che bisogna aiutare il sistema a far fronte alle conseguenze sul piano economico/ finanziario e poi ci si scaglia contro il governo che non fa un punto di verità: e allora l'esilio ospite viene fuori con gli errori dei governi degli ultimi 30 anni, errori che sono ben noti e che certamente non possono essere i oggi la priorità di fronte ad un Paese bloccato dalla pandemia e con più di 16000 decessi in poco più di un mese! E allora il professor Cacciari vuole avere almeno avere la compiacenza di indicare la strada invece di inveire contro qualunque cosa venga decisa dal governo? Suggerisca, proponga, indichi una soluzione ! Certo tutto è criticabile e niente di quanto fatto è esente da errori ma da un personaggio come Cacciari ci si aspetta qualcosa in più della semplice critica a prescindere! Personalmente ritengo che usciti dal tunnel ci siano molte cose da verificare su quanto fatto nel passato e su come intervenire per correggere gli errori fatti ma soprattutto nel cogliere qualche opportunità per cercare di superare le mancanze del nostro Paese, evasione fiscale in primis: oggi è sacrosanto aiutare tutti a uscire dalla crisi nella speranza che anche in questa circostanza non si dia spazio ai soliti furbi ma è altrettanto doveroso chiedere a chi oggi pretende aiuto e supporto per vivere con quali mezzi e con quali risorse viveva prima della crisi: forse un po' di evasione e almeno lavoro nero forße emergerebbe.
Ecco su questo o su altri più ti delle nostre regole di convivenza inviterei il professor Cacciari ha dare il suo prezioso contributo perché sarebbe assurdo se finita l'emergenza si tornasse ai vecchi difetti del nostro Paese tenuto conto che il debito cui il governo è costretto oggi sarà comunque pagato domani dai cittadini, sperabilmente da tutti i cittadini e non solo dai cittadini onesti che hanno sempre fatto il loro dovere verso lo Stato: in caso contrario si rischia veramente tanto sul piano non solo economico ma soprattutto della convivenza civile e quindi del sistema Paese.
Grazie e buon lavoro.
Martedì 7 aprile 2020 15:17:12
Buongiorno sig. ra gruber,
sono un piccolo imprenditore milanese di mezza eta' e in questo imprevisto e delicatissimo frangente non posso non pormi alcuni basici ma inevitabili quesiti:
- per quale motivo il nostro governo non ha stabilito in concomitanza con il decreto che imponeva l'obbligo di chiudere la piu' parte delle attivita' commerciali, e degli studi professionali, che tutti i locatori sospendessero la rivendicazione dei canoni relativi al periodo di inattivita' forzata di dette categorie ?
- per quale motivo dobbiamo essere noi piccoli e medi imprenditori ad affrontare un'impari battaglia nei loro confronti al fine di garantirci una ovvia e indiscutibilmente lecita agevolazione finanziaria ricorrendo a supporti legali, ripercorrendo il codice civile o la letteratura forense come se in questo momento non avessimo altro a cui pensare per "escogitare inimmaginabili piani b" per superare e sopravvivere alla condanna a morte - (sia fisica che economica) - da parte dello spietato virus ! ?
- per quale motivo stabilire di lasciare alla discrezione, al buon cuore, o peggio all'indifferenza di proprietari immobiliari la decisione di sostenere o infierire nei confronti dei gia' provati esercenti con il libero arbitrio in merito a una cosi' fondamentale presa di posizione! ?
- sarebbe stato cosi' assurdo o sconsiderato incentivare tali atteggiamenti da parte dei proprietari a favore dei conduttori garantendo in cambio un'amnistia impositiva in vista del difficile futuro al quale andremo tutti incontro! ?
personalmente rivesto i panni sia di locatore, che di locatario: non avrei alcuna esitazione a tendere la mano ed accogliere questa lecita richiesta da parte di chi si limita a rispettare le disposizioni e che non ha responsabilita' alcuna delle proprie finanze disastrate a seguito di tale atteggiamento civile e diligente...
non occorrono particolari specializzazioni o masters in economia per contemplare certe indispensabili politiche di emergenza cosi' elementari ma al contempo cosi' indispensabili...
e' daccordo con me ! ?
cordiali saluti, con stima, da sempre,
paolo badesco - milano (locomotiva d'italia!).