Messaggi e commenti per Lilli Gruber - pagina 118
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Frasi di Lilli Gruber
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Biografieonline non ha contatti diretti con Lilli Gruber. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Lilli Gruber.
Mercoledì 8 aprile 2020 12:05:30
Mercoledì 8 aprile 2020 08:28:17
E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel Regno dei Cieli – Matteo, 19. 24
Pasquino è profondamente incazz…
per quanto in questi giorni ha constatato.
Dinanzi ad un disastro nella Storia mai registrato
c’è chi per solidarietà lo stipendio si è dimezzato.
Tanti Sindaci e tante personalità delle Istituzioni
hanno rinunciato ad una parte delle retribuzioni.
Tante donne con le lenzuola del loro corredo
hanno preparato mascherine, come alla TV vedo.
Qualche generoso industriale ha aperto il suo cuore
e versa il salario comunque ad ogni lavoratore.
Le associazioni volontarie mostrano la loro benevolenza,
prodigandosi ogni dì in opere di beneficenza.
La Caritas, Papa Francesco in prima linea si sono schierati
per aiutare tanti poveri, i senza tetto dimenticati.
Un deputato ha proposto un’iniziativa con seri intenti:
ai rappresentati del Popolo dimezzare gli emolumenti.
Ma c’è chi in questa tragica e pericolosa partita
ha offerto un altissimo contributo: la propria vita.
Sono 90 i medici, finora, e tanti gli infermieri
che hanno lottato con sforzi generosi e sinceri.
E i miliardari in questo momento che cosa fanno?
Sempre quello che hanno fatto, se non m’inganno.
All’appello della Protezione Civile rispondono con solerzia?
Non credo: penso piuttosto ad una loro vile inerzia.
Il povero per loro non esiste, c’è solo il loro “io”;
sono avidi; non ascoltano la parola di Dio
La Storia ha conosciuto da secoli questa divisione;
falliti son sempre stati tutti i tentativi di emancipazione.
Malgrado tutto, Pasquino non è rassegnato:
spera che dopo questa tempesta il mondo sarà cambiato
e sulla la Terra ci saranno solidarietà, ed empatia
amicizia, accoglienza, letizia accoglienza, armonia.
Pasquino, aprile 2020
Martedì 7 aprile 2020 20:50:08
Salve si. ra Gruber siamo io e mia moglie due affezzionati spettatori del suo programma che con competenza e scelta dei suoi ospiti permette sempre di farsi una idea propria dell'argonento trattato.
Le suggerirei in questo momento di aprire un dibattito su come gestire il cambiamento epocale che potremo e dovremo fare alla ns vita lavorativa e sociale... insomma che non tutto il male sia vano... cordialmente maurizio
Martedì 7 aprile 2020 19:37:58
PERCHÉ INDEBITARSI ?
Sulle politiche monetarie da attuare per surrogare un sistema economico bloccato a seguito del COVID-19 ed evitare una depressione, ho dubbi sul fatto che occorra aumentare l’indebitamento degli Stati.
Non viviamo una guerra che abbia provocato distruzioni nel nostro apparato industriale né vi saranno vincitori cui bisognerà adattare le nostre politiche monetarie.
La risposta che mi davo sul perché non si potesse stampare moneta e distribuirla nel sistema economico, era che non potevamo farlo per vari motivi:
1. avremmo creato un artificioso incremento della domanda rispetto ad un’offerta costante, quindi si sarebbe potuta generare inflazione;
2. avremmo rotto l’equilibrio tra la massa monetaria della nostra moneta e quella di altre monete svilendo il valore della nostra moneta;
3. avremmo potuto perturbare l’equilibrio sociale generando l’idea illusoria che siamo già in un’era dove il benessere possa prescindere dal lavoro.
Ora, mi sembra che queste condizioni non sussistano:
1. il nostro sistema produttivo è intatto in capacità di produrre beni e servizi, in uomini, in materie prime da trasformare;
2. l’intero pianeta è colpito dall’epidemia, aumentare le masse monetarie delle varie valute, senza stravolgerne le proporzioni rispetto al periodo precedente l’epidemia, non dovrebbe svilire il valore di alcuna moneta rispetto alle altre;
3. la moneta stampata e distribuita agli Stati sarebbe da utilizzare solo per un accorto risarcimento di un mancato reddito dovuto al fermo delle attività economiche a seguito di una catastrofe naturale piuttosto che un’elargizione di rendite ingiustificate.
Al contrario, immettere moneta nel sistema contro un indebitamento degli Stati sarebbe solo un temporaneo sollievo di fronte alla crisi attuale. A meno che non si tratti di prestiti irredimibili, i debiti bisognerà poi restituirli e gli Stati dovranno affannarsi a reperire la liquidità necessaria per rifinanziare sia il debito preesistente all’epidemia che il nuovo: mi sembra di rivedere i cash-flow di certe aziende, insufficienti a garantire il pagamento delle rate dei finanziamenti contratti ed alla fine costrette a fallire; rivedo le manovre economiche restrittive, improvvise ed ingiuste, fatte per mendicare la credibilità e la liquidità necessarie alla restituzione del debito.
Non è un ragionamento che riguarda la sola Italia, riguarda tutta l’Unione Europea. Agli Italiani che non fanno della propaganda elettorale permanente il loro mestiere è chiaro che il loro debito attuale non può essere messo a carico dei risparmiatori di Stati più virtuosi. Agli altri Europei che non fanno della propaganda elettorale permanente il loro mestiere dovrebbe essere altrettanto chiaro che occorra escogitare soluzioni alternative a quella di costringere gli Stati ad aumentare il loro debito per far fronte ai danni causati dall’epidemia, sia che lo facciano ciascuno per proprio conto sia che si ricorra a forme cumulative di debito.
Qualsiasi decisione verrà presa, l’auspicio è che non si tratti di semplici decisioni di compromesso ma di decisioni che abbiano un progetto. L’Unione Europea non può continuare ad essere solo uno spazio di libera circolazione di persone e merci. Se non si faranno passi avanti verso una Federazione di Stati Europei potrebbero disgregarsi queste cose meravigliose ma ormai insufficienti che sono state sin qui costruite. Mi rendo conto che è facile parlarne ma non si può non notare l’inesistenza di una discussione progettuale di massa sulla forma della futura Federazione di Stati Europei. La Commissione ed il Parlamento dovrebbero essere degli uffici studi animati da un’incessante iniziativa di elaborare progetti, diffonderli ai cittadini europei e proporli agli Stati. Invece, assistiamo ancora alle ennesime repliche dei giri di valzer diplomatici tra i singoli stati europei laddove occorrerebbero sedi di discussione e di diffusione di massa delle idee che abbiamo sul futuro Stato Europeo.
Martedì 7 aprile 2020 18:49:30
Buona sera, gentile dott. ssa Dietlinde Gruber.
Vorrei che interpellasse i suoi ospiti di 8 e mezzo, con la seguente domanda:
ritenete che l'Italia esca dall'Europa se i tedeschi ed olandesi non permetteranno di avere gli EuroBond?
Io ritengo di si.
Grazie.
Martedì 7 aprile 2020 18:46:15
Gent. Sig. ra Gruber,
tra tante, troppe opinioni dei cittadini - comuqnue in questo momento certamente molto difficli - esistono persone che con i loro commenti come al solito dimostrano tanta, tanta immaturità. Continui invece ad invitare quando vuole il Prof. Cacciari che durante la puntata del 06 aprile u. s. non solo teneva bene presente il momento della epidemia con tutte le sue implicazioni, ma poi semplicemente voleva fra aprire gli occhi della gente sul fatto che comunque siamo una NAZIONE in condizioni disastrose prima del virus e quest'ultimo non farà altro - giocoforza - che aumentare tale condizione (prestiti UE).
Apprezziamo invece persone come Cacciari (sempre precursore di idee) e anche come Scanzi e Travaglio che non vendono mai la meraviglia che non c'è, e finiamola una volta per tutte di avere stati di idiota esaltazione seguiti poi da stati di depressione totale. E il governo non sta facendo assolutamente niente di male. Mai nessuno sta zitto, specie su argomenti che non conosce, e invece starnazza sempre criticando. Perchè le persone vorrebbero sapere quando il virus finirà ? non si sa e lasciamo invece lavorare i tecnici e ricercatori a questo proposito senza fare fretta e senza riaprire le fabbriche (200 + 200) MLD). Se bisogna stare a casa p. es. ancora 2 mesi, allora tutti ci mettiamo a piangere per la depressione ?. .. Quando saremo un Paese maturo... forse MAI.
La ringrazio, complimenti a Lei sempre per 8 e 1/2
cordiali saluti
Roberto Linari - Trieste
Martedì 7 aprile 2020 18:02:45
Gentile Lilli Gruber,
che il professor Cacciari commenti sogghignando il trasferimento di Boris Johnson in terapia intensiva con la battuta: "Ecco, quello dell'immunità di gregge" è quantomeno di cattivo gusto. Ma il fatto più sconcertante è che lui dica a proposito delle misure economiche del governo con tragica enfasi e voce alterata: "Sapete cosa significano? Che alla fine arriva la patrimoniale". Come se la patrimoniale fosse catastrofe più grande della pandemia.
Io non sono né ricco né povero. E se arriva la patrimoniale non esulto, ma la pago e non faccio una piega.
Le tragedie sono ben altre, non la patrimoniale.
Credo che il professore abbia perso il senso delle proporzioni. Invece di preoccuparsi delle vittime e di coloro che hanno perso il lavoro o lo perderanno. Il professore è preoccupato della patrimoniale.
Le auguro buon lavoro.
Cordialità
Stefano Curi
Martedì 7 aprile 2020 17:27:49
Gentilissima Dott. ssa Lilly Gruber.
Seguo ogni sera la Sua trasmissione con interesse e apprezzo la Sua impeccabile conduzione.
Mi permetto di chiederle se Ieri sera 6 aprile era proprio necessario ascoltare il Prof. Cacciari? Ha inveito contro tutto e tutti seminando panico ed incertezze, senza indicare le sue soluzioni.
D’accordo per le librerie che sarebbe bene fossero aperte ma forse sfugge che spesso sono ubicate nei centri delle città e raggiungerle significherebbe indurre le persone ad ulteriori spostamenti, Molti libri si possono acquistare tramite internet.
La ringrazio e porgo cordiali saluti
Martedì 7 aprile 2020 16:42:41
Cara dott. a Gruber, buon pomeriggio,
effettivamente il prof Cacciari, che ho sempre ammirato, ieri sera ha deluso.
Noi abbiamo bisogno di proposte concrete, in serenità.
Ad esempio come evitare che nella catena dei doverosi supporti s'infiltrino approfittatori?
Come snidare in questo frangente chi, magari costretto, ha lavorato in nero?
Come sollecitare il governo a incentivare la produzione in Italia (altro che importazioni dalla Cina ! ) dei dispositivi di protezione individuali (maschere, guanti ecc) in quantità sufficiente a sostenere le attività lavorative sino a quando non avremo il vaccino?
Come ristabilire un equilibrio, per esempio frantumato in Lombardia, tra sanità pubblica e sanità privata?
Come realizzare presidi Covidis di riferimento in tutto il territorio, al di fuori degli ospedali e in supporto alle attività produttive che riprenderanno con un percorso insidiato da rischi di ripresa della pandemia?
Ci aiuti Cacciari, anche, a risvegliare in tutti una maggiore voglia di partecipazione alla vita politica.
Non dovrebbe essere complicato, per una persona intelligente, contribuire a ripensare il nostro modo di essere.
Noi avremmo bisogno di ascoltare chi mette la propria intelligenza al servizio degli altri per aiutarli a crescere e a risolvere, non per deprimerli ulteriormente.
Insomma ci piacerebbe di più ascoltare il filosofo, lasci ad altri la demagogia.
Con simpatia
Antonio Vettese
Martedì 7 aprile 2020 15:50:42
Buongiorno sig. ra Gruber, a proposito dell’infinito dibattito sul Coronavirus, mi piacerebbe lei rivolgesse, alla persona che ritiene più indicata, questa domanda: A Brescia, arrivano 350 domande al giorno, e sono ormai più di 4000, alla prefettura per deroga al blocco delle aziende. So anche che cambiare il codice ateco è molto semplice, oppure basta che questo rientri nella filiera agroalimentare anche in modo marginale sul fatturato dell’azienda, e si può tenere aperto. Ma poi l’azienda continua a produrre tutto, anche ciò che non si dovrebbe.
Quindi non solo c’è gente in giro, ma c’è tanta gente a lavorare, coi rischi che sappiamo. La prima domanda me ne suggerisce un’altra, non è che le aziende che hanno fatto i “furbi” poi si faranno anche sostenere dal governo dimostrando un calo del fatturato? Spero si controlli bene questa cosa.
Carlo Moretti