Messaggi e commenti per Lilli Gruber - pagina 9

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Venerdì 14 ottobre 2022 11:19:18

Bella ciao e Pasquino


"Bella ciao" è una cosa, chi non vuole cantarla è un'altra, La Russa ne é ancora un'altra. Hai fatto un'ammucchiata di banalità dalle quali risalta solo che per te, chi non è di sinistra è da buttare semplicemente nel cesso perché è un pericoloso fascista, dittatore sanguinario e liberticida. Apri gli occhi, Pasquino, e renditi conto delle condizioni miserevoli alle quali il nostro Paese è stato portato in16 anni di "governi" fatti di nepotismo, di voti di scambio, di clientelismo, di degrado e di indifferenza totale alla sofferenza degli Italiani, tutti pilotati dai tuoi amati sinistroidi che di sinistra sono solo a parole. I "diritti" acchiappa-voti che difendono, lo ius schole, la cannabis, l'aborto, la famiglia arcobaleno non comportano nessuno sforzo impegnativo per loro, fanno la leggina ad hoc e il gioco è fatto. La vera sinistra deve lottare per assicurare il benessere dei cittadini che governa, un benessere fatto di lavoro ben retribuito, di riduzione delle imposte, di sicurezza e di immigrazione controllata, assistita e preparata a lavorare non lasciata libera di delinquere, spacciare e dormire miseramente sotto i ponti. Non ultimo, di rispetto per il nome dell'Italia che non va sminuita e criticata con gli stranieri con i quali invece dovrebbero sottolineare la storia, l'arte, le capacità tecniche e scientifiche di cui dispone e che gli altri apprezzano e i tuoi amici ignorano.

Giovedì 13 ottobre 2022 17:37:53

Stamattina mi sono alzato e ho trovato l’invasor


“Stamattina mi sono alzato
e ho trovato l’invasor”

Bella ciao”. l’orgoglio dell’Italia

“Bella ciao”, la canzone della Resistenza, dei partigiani,
che rappresenta i valori fondanti della Carta degli Italiani,
oggi è cantata in tanti Paesi, in tante civiltà,
dove c’è rivolta, lotta partigiana, sete di libertà.
E’ l’occasione del riscatto dalla vergogna del fascismo,
che distrusse il nostro Paese e introdusse il razzismo.
Cantata nella la primavera araba e contro le globalizzazioni,
contro i disastri climatici, in tante manifestazioni,
a Kobane, a Raqqua, dai Curdi decisi e coraggiosi,
in Sudan, in Libano, in Cile, dai tanti rivoltosi.
A Smirne, in Turchia, le note della canzone
risonarono nelle moschee contro l’oppressione.
Oggi le donne iraniane si ribellano alla teocrazia
e insieme agli studenti lottano per la democrazia
e cantano “Bella ciao”, con grido liberatorio e forte,
sfidando l’oppressione a costo della loro morte.
Con spocchia una cantante non l’ha voluta cantare,
è un’ignorante, dovrebbe la storia italiana studiare.
Purtroppo, ci dovremmo ancor amaramente vergognare
se si è permesso al destrorso La Russa essere parlamentare,
che ha contrastato con la sua velenosa bile
di scegliere la canzone per festeggiare il 25 aprile.
Dobbiamo essere, comunque, orgogliosi se una nostra canzone
viene cantata nei Paesi in cui c’è dittatura e oppressione.

Pasquino, ottobre 2022

Martedì 5 luglio 2022 10:03:52

Tragedia della Marmolada


Cara Lilli,
peccato che il tuo 8 e mezzo sia per un pò in vacanza ma se quando tornerai in TV e parlassi della tragedia della Marmolada con distacco del seracco alle 13. 43 di una calda se non caldissima domenica di Luglio dovresti far porre l'attenzione che la buona regola degli alpinisti dice che a quella ora non si sta sul ghiacciaio e tantomeno di uno a 3000mt nè in salita nè in discesa
Non sono un alpinista come tanti che vanno in TV ma qualche ghiacciaio ho salito come Gran Paradiso, Monte Rosa oppure il Dome de Neiges in Francia sempre partiti alle non oltre le 3. 30 e rientrati non oltre le 12. 30 e forse prima
Questa è la minima regola sui ghiacciai ma già da oltre 50 anni ! perché non viene detto in TV si ha paura e di che invece si farebbe del bene e della formazione basica per chi va sui ghiacciai d'estate
cordiali saluti
giuseppe cortesi - genova

Lunedì 4 luglio 2022 08:47:33

Riflessioni sulla guerra in Ucraina


Buongiorno, qualche giorno fa avevo inviato qualche riflessione sulla guerra in Ucraina e sulle decisioni dei 7 del G7 e dei vertici della UE ma non l'ho visto pubblicato
mi piacerebbe sapere perché forse per avere definito la Von der Leyen e Charles Michel dei guerrafondai ?
Molte grazie e cordiali saluti
giuseppe cortesi

Sabato 2 luglio 2022 19:04:54

Una specialità politica tutta italiana: chiacchiere al polverone


Una specialità tutta italiana: chiacchiere al polverone
Sperimentati ed esauriti tutti i trucchi possibili per convincere gli elettori della validità delle loro fatue promesse e ottenere le agognate preferenze elettorali, gran parte dei nostri fantasiosi politici, visto il successo degli Chefs, hanno deciso di indossare la loro magica casacca immacolata per servirci manicaretti gratuiti fatti di polveroni di chiacchiere a gogo’. Ce li presentano in tutte le salse e a ritmo continuo. L’operazione è meritevole perché testimonia la cura che hanno della nostra salute: la polvere non ingrassa e non provoca picchi di colesterolo, le chiacchiere uccidono solo i fatti. La volatilità dei nostri tribuni ci ha ridotto al lumicino, tra non molto saremo costretti a razzolare nei campi come galline per nutrirci. E tuttavia, questo non accadrà perché a saziarci ci pensano loro somministrandoci ogni giorno “chiacchiere al cartoccio di polverone” fresche di giornata, una specialità che creano al momento per offuscarci la vista e la mente e rendere difficile discernere il vero dal falso. I menu che ci propongono sono ricchi, innovativi, addirittura fantasiosi. Mancando degli ingredienti essenziali come l’intelligenza, la solerzia e la capacità di guidare un paese, questi Chefs improvvisati usano sostanziose dosi di astuzia per fare assumere di volta in volta all’unico piatto che sanno proporre, il polverone di chiacchiere, forme, colori e apparenze diversi. A volte lo servono fumé accompagnato da sottintesi e sfumature devianti, altre lo trasformano in carta moschicida, chiamandolo “ius scholae” o “liberalizzazione della cannabis”, per attirare gli elettori piu’ creduloni e distrarci dai problemi piu’ assillanti dei quali comunque parlano, ma che sul piatto hanno sempre e soltanto la funzione di contorno. Se il bisogno di evitare argomenti spinosi si fa impellente, il piatto deve stupire dunque, lo stesso polverone ci viene servito sotto forma di annunzio-bomba, come scissioni, inaspettati atteggiamenti ostruzionistici o scandaletti vari, complice la grancassa TV-giornali di parte. E’ un modo, come un altro, per fare protagonismo spicciolo e permettere alla confusione, humus naturale della nostra politica, di continuare a regnare indisturbata. lI metodo è scontato: tutti criticano tutti, tutti vogliono rappresentare la “novità”, tutti pretendono di aver ragione, ciascuno vuole farsi credere migliore dell’altro. Molti fondano un bruscolino che chiamano “partito” o “movimento” che pero’, anche se inconsistente, consente loro di emergere dal gregge, interpretare un ruolo da “leader”, fregiarsi di un titolo, essere inseguiti da giornalisti a caccia di un “pezzo” che riempia in qualche modo una pagina da troppo tempo rimasta bianca, ma soprattutto di disporre e maneggiare a piacimento i finanziamenti, dal mezzo milione di Euro in su che, solo con un partito proprio, riescono ad arraffare grazie al due per mille. L’interesse sta nel fatto che partiti e movimenti politici sono “associazioni” e quindi, “ai sensi dell’art. 73, 1° comma, lettera c) del TUIR, enti non commerciali dal punto di vista fiscale”. (Cfr. Agevolazioni fiscali per erogazioni liberali ai partiti, G. Visconti) ergo, chi elargisce e chi riceve fondi è esentasse. Da sola, la formuletta del 2/1000, inventata per compensare la soppressione del finanziamento pubblico dei partiti, ogni anno porta nelle casse delle formazioni piu’ importanti fondi che oscillano tra i dieci e i 17.000.000 di Euro ai quali si aggiungono i fondi provenienti dal bilancio della Camera e del senato. Inoltre, tutti i partiti, grandi, medi, piccoli e piccolissimi, ricevono elargizioni di scopo da privati e imprese. Il costo della politica per i cittadini puo’ raggiungere somme da capogiro. Per queste ragioni i micro-partitini si riproducono all’infinito come un virus infestante nelle cellule vitali della politica e la ammalano. I “capetti” del quasi-nulla valgono poco o niente, ma eccellono nell’arte di cucinare gli elettori negli appositi locali dei palazzi, e altrove, con metodi da grandi Chefs tanto da riuscire a trasformare le celebri, dolcissime chiacchiere in un amaro piatto nazionale da fare inghiottire comunque ai cittadini. Tra una scorpacciata e l’altra, gli italiani vedono le rare buone idee, potenzialmente utili al paese, finire sistematicamente nel cimitero dell’oblio semplicemente perché vengono «dall’altro», il “nemico”, il temibile singolo che emerge dal coro mostrando di voler rimettere ogni cosa al suo posto. In effetti, quando un politico-mosca bianca si staglia all’orizzonte per competenza, efficacia e intelligenza, che producono consenso immediato, i suoi colleghi borsa-d’acqua-calda-scalda-poltrone, levano immediatamente gli scudi. Messa da parte la litigiosità di comodo, si compattano in formazione da coorte romana e, lance in resta, attaccano il pericoloso intruso che potrebbe alterare ii comodo status quo. I manipoli degli inetti si agitano e lo incalzano da tutti i lati per discreditarlo o addirittura farlo sparire il piu’ presto possibile. Una vota neutralizzato il pericolo, si riprende la consueta recitazione politica che incanta il suo disco sul propagandare la ferrea volontà di ciascuno di loro di “difendere gli interessi degli italiani” che in realtà si scoprono regolarmente turlupinati su tutta la linea. Non si pensi che il conseguente disinteresse dei cittadini per le urne preoccupi minimamente i nostri eroi delle maratone chiacchierecce. Ciascuno di loro, grazie a favori e favoretti generosamente elargiti a spese degli involontari, ottimi pagatori, gli italiani, ha la sua piccola cricca su cui contare per mantenere il suo misero 0. 01, l’uno, due o il “fantastico” tre per cento che gli fa godere la comoda poltrona della visibilità e gli consente di profittare dei sempre lauti proventi esenti da tasse che piovono nelle casse del suo pseudo partito. Quello della nostra politica è un caos organizzato con cura minuziosa, una sceneggiata permanente che, insieme, permettono a tutti di conservare inalterato lo status quo delle alleanze falsamente litigiose, forzate da una legge elettorale iniqua che li consentono e che chi dovrebbe e potrebbe si guarda bene dal modificare. Coerentemente, i nostri cuochi, specialisti del fumo, ma non dell’arrosto, anche se privi di stelle continueranno comunque a brillare felici delle indigestioni di chiacchiere che riescono a farci fare. Purtroppo, grazie a questa architettura di cartapesta, con i pochi politici capaci, gli incapaci mandano in malora anche il paese.
Per nostra fortuna, ogni regola ha la sua eccezione. Mai nessuno è riuscito a reggere con tanta fermezza imperturbabile lo scontro con le mezze calzette che pretendono di rappresentarci come il Presidente Draghi. Appoggiato dal previdente Presidente Mattarella, malgrado gli sgambetti e i bastoni tra le ruote, riesce a fare assumere al nostro squinternato paese un ruolo di tutto rispetto sulla scena mondiale. Una domanda nasce spontanea: e se i mediocri la smettessero di fare solo ostruzionismo e collaborassero? Forse, per una volta, le loro capacità limitate verrebbero premiate e otterrebbero inaspettati consensi perfino senza capriole da saltimbanchi o fantasiosi inganni ai danni degli elettori. “Idiota” non è mai stato e non è sinonimo di "elettore".

Martedì 28 giugno 2022 21:31:19

Bonus 110%


Seguo con interesse il suo programma e spesso si parla del bonus come di una iniziativa positiva dei 5 stelle. Nessuno dice che ha creato una speculazione mostruosa nel settore edile ed è stato applicato senza un minimo di criterio legato alla situazione economica del richiedente. Sono state pagate ristrutturazioni milionarie a possessori di ville e seconde case. Adesso il risultato sono miliardi passati nelle mani di imprese edili e impossibilità per le persone normali di accedere a ristrutturazioni che oggi possono costare 5 volte il prezzo reale. Spero che se ne possa parlare. Grazie

Lunedì 27 giugno 2022 11:20:13

Forse sempre più un immaturo e infantile pollaio


Gent. e cara Sig. ra Gruber e c. aatt. ne Redazione 8 e 1/2

Parecchio tempo che non Le scrivo, ma mi rendo conto sempre più - anche se non sono nesssuno e ormai vecchio (68) che il ns. Paese, se si può realmente chiamare Nazione, ha semplicemente... da essere rifondato dalle basi ! E non c'è tempo per una gigantesca simile opera. Disgraziate quelle persone che oggi hanno ad es. 6 anni

Cordiali saluti
Roberto Linari - Trieste

Domenica 26 giugno 2022 09:04:04

La cuccagna


La cuccagna
In alcune città e regioni come bengodi nessuno si lagna,
perché si gode per la pubblica e generosa cuccagna.
Sindaci e Presidenti per assicurasi l’elettorale sostegno
sperperano il denaro pubblico con tanto impegno,
elargendo a persone fidate e servili e ad associazioni,
organizzate da abili mistificatori e da imbroglioni.
Qualche novella Cleopatra con futili proposte di cultura
lauti proventi di denaro pubblico si assicura.
Denari pubblici dallo Stato per emergenze destinati,
quali la sanità, altrove vengono sperperati.
Questa amministrazione non certamente oculata
non viene a volte dall’opposizione controllata.
Il denaro proviene dalla pubblica tassazione
di imprese e di chi vive di lavoro o di pensione.
Perciò sarebbe giusto che tali Sindaci e Presidenti
siano sottoposti subito a giudiziari provvedimenti.

Pasquino, giugno 2022

Venerdì 24 giugno 2022 17:02:45

La guerra in Ucraina: una boa per molti, un allucinogeno per altri


Il corteo organizzato dalla sinistra il 4 giugno acclamava un dittatore che giustifica il massacro che sta perpetrando in Ucraina con la volontà di affrancare dall’oppressione del regime centrale nazista le sue due repubbliche separatiste del Donbass, Luhansk e Donetsk, Guidata da un Presidente ebreo eletto con il 73, 5% dei suffragi, la “dittatura nazista” ucraina si sarebbe insediata al potere con un colpo di stato ad opera dei “nazisti” dello Svoboda, un partito che conta 15. 00 iscritti e rappresenta il 2. 5% di una popolazione di 40.000.000 di abitanti. Per liberare il Donbass, che confina con la Russia, l’esercito degli invasori ha puntato direttamente su Kiev, nel cuore dell’Ucraina a quasi 800 km dalla zona da liberare. La realtà dei fatti viene di continuo riveduta, corretta e rimodellata come plastiina dal racconto di racconta di un dittatore che mentre fa morire diecine di migliaia dei suoi concittadini per lottare contro il nazismo, pare non perda occasione per finanziare generosamente l’estrema destra nel mondo, come ha già fatto a supporto della campagna elettorale della francese Marie Le Pen.
Per alcuni, in Italia, i fatti non contano. Mentre ogni occasione è buona per tirar fuori e deprecare il «nazismo», ma soprattutto il «fascismo», identificando quasi i due termini come fossero sinonimi, si difende o addirittura si acclama l’opera di chi nel suo paese si è imposto e mette a tacere ogni voce contraria al suo regime. Secondo il dizionario Hoepli, il nazismo è “nazionalsocialismo” tout court (Hitler, superiorità della razza ariana, ecc.) mentre il “fascismo, o estrema destra, é dittatura, totalitarismo, dispotismo, tirannia e autoritarismo». Curiosamente, le due definizioni messe insieme descrivono perfettamente la forma di governo praticata da una persona diventata protagonista a livello mondiale che si sta prendendo gioco della Nato e dell’intero occidente, nessuno escluso. Il nuovo idolo di certi italiani, si definisce Pietro il Grande redivivo e dichiara di ispirarsi alle sue gesta. In effetti, pare che il noto Zar si dilettasse realmente a giocare con le armi nella piena accezione dell’espressione. Malgrado cio’, è passato alla storia non per il suo spirito guerriero, ma per aver praticato una forma di «dispotismo illuminato, come quello di molti sovrani europei del sec. XVIII, i quali, pur continuando a esercitare il potere assoluto, promossero un complesso di riforme sociali e civili» miranti a migliorare il tenore di vita dei loro sudditi. (Vikipedia). L’attuale Presidente della Federazione Russa sta davvero seguendo le orme del suo illustre predecessore? Merita davvero il plauso urlato, subdolo e concitato di certi nostri “compatrioti”? Di sicuro i putiniani italiania sorpresa non si pongono domande quando si scalmanano in sua difesa in cortei o continuano a blaterare in TV surriscaldandosi, poco o tanto, in nome di una ipotetica pace che dovrebbe essere raggiunta con quanto mai fantomatiche trattative con chi di pace non vuole neppure sentir parlare, rifiuta fermamente ogni possibile interlocutore e quando accetta il “dialogo” stronca con decisione ogni argomentazione sul tema. I nostri “pacifisti “per convenienza, politici e giornalisti riaffiorati dal dimenticatoio, scoloriti dal tempo o semplicemente incapaci, si aggrappano alla provvidenziale boa della guerra in Ucraina per ritornare alla ribalta o far parlare di sé. Per evidenti interessi personali, portano dissertazioni pretestuose supportati da professoroni ed esperti rispolverati per l’occasione e lautamente remunerati. Pace e impellenza del bisogno di trattative a parte, un altro dei loro temi preferiti è la contestazione illogica dell’invio delle armi all’Ucraina, un vero specchietto per le allodole “attira-voti”. L’argomento è falso come una banconota da cento euro mal imitata tanto è palese il basso scopo di agitare le acque per non farsi dimenticare dagli elettori e di confondere le idee agli italiani sperando di riuscire a infinocchiare il maggior numero possibile di creduloni in vista delle temutissime legislative ormai pericolosamente vicine.
Questi comportamenti rendono le manifestazioni e i «dibattiti» studiati ad hoc, iniziative senza oggetto che riescono solo a configurarsi come emblematiche della malafede, della stupidità e del basso livello culturale di chi li organizza e di chi vi partecipa. Per continuare a battere la grancassa dissonante, questi stessi individui ignorano volutamente il dettaglio dell’infimo posto che l’Italia occupa nella classifica dei contributi elargiti per armare l’Ucraina che piazza il nostro paese al di sotto della Lituania, un paese che conta in tutto 1. 902.000 abitanti. I finti contestatori come l’On. Avv. Prof. Conte, hanno dimenticano che fu proprio l’Onorevole Conte in persona, alla guida del governo italiano, a ribadire in un vertice Nato l’impegno di portare le spese militari italiane al 2% del Pil, al netto degli effetti economici della pandemia.
Ad accentuare l’incongruenza tutta italiana di quanto sta accadendo nel nostro paese, la settimana scorsa è arrivato il sorridente annunzio televisivo della nascita del nuovo partito «Forza Russia», non si è capito bene se ad opera di Di Battista o di Santoro.
Se il corteo è stato pressoché ignorato di nostri media, la notizia della probabile nascita del nuovo partito ha suscitato inaspettate reazioni indirette che si sono focalizzate unicamente sul “grave scandalo” di una lista di nomi di probabili adepti messi in presunta proscrizione dal Copasir. La lista sarebbe pervenuta misteriosamente alla redazione del Corriere della Sera che l’ha pubblicata. A placare le acque, non sono bastati gli interventi esplicativi del Presidente Urso, capo di questo organo di controllo legalmente abilitato a vigilare su ogni attività che si svolga nel nostro paese. Il senatore Urso ha ribadito pubblicamente piu’ volte che il documento, seppure secretato perché di pertinenza esclusiva degli addetti ai lavori e del Parlamento, è solo uno dei consueti rapporti su una delle tante, doverose, indagini conoscitive e di prevenzione che i Servizi portano avanti a salvaguardia della sicurezza della Stato. Sull’accaduto si è scatenato un putiferio di dichiarazioni e di controdichiarazioni in talk shows come sempre promossi su motivazioni a dir poco futili. Nessuna voce e nessuna penna si è affrettato con altrettanta solerzia a sottolineare la gravità dell’annunzio della nascita di un partito che già con la sua denominazione incita un invasore sanguinario a proseguire nella sua opera devastatrice. La notizia, valutata con la superficialità e lo spirito partigiano che contraddistinguono taluni dei nostri giornalisti, non ha suscitato commenti di nessun tipo se non qualche sorrisetto ironico, talora perfino compiacente. Questa vera bomba è stata trattata come fosse un insignificante “fatto curioso” da accantonare immediatamente. Per contro, un rilievo eccessivo, puramente riempitivo, è stato regalato alla “scandalosa violazione della democrazia” che si sarebbe materializzata nel mancato rispetto delle “opinioni diverse” espresse dalle persone messe in supposta proscrizione.
In un paese normale, le due reazioni sarebbero apparse con veemenza invertita. Un corteo è una manifestazione piu’ o meno pacifica pro o contro qualcuno o qualcosa e, per quanto a volte possa risultare criticabile nei modi, è e resta la libera espressione di una opinione diversa che va rispettata. Altra cosa è l’eventuale fondazione di un partito politico dichiaratamente antitaliano che è un’azione concreta, anticostituzionale e potenzialmente sovversiva. In democrazia sono lecite e vanno considerate tutte le opinioni, anche quelle contrarie al pensare comune ma, proprio per garantire ad ogni cittadino il privilegio della libertà di pensiero e di espressione, anche i governi piu' liberali hanno leggi che impongono il monitoraggio di ogni azione minimamente sospetta per poterne prevenire le conseguenze e stroncarla sul nascere qualora si avveri realmente pericolosa. Nel caso specifico, le motivazioni per un approfondimento dei Servizi c’erano tutte. I Servizi e il Copasir hanno fatto il loro dovere e hanno dimostrato una volta di piu’ la loro efficienza e la loro eccellenza. Invece di mettere in discussione il loro operato, dovremmo ringraziarli ed essere fieri del fatto che, grazie a loro, per fare un esempio, solo l’Italia è rimasta indenne dai numerosi attacchi dell’Isis che molti paesi hanno subito. Sarà stata una coincidenza ma, la lista ha, malgrado tutto, portato i suoi effetti: stranamente, dopo il clamore suscitato dalla sua pubblicazione, non si è piu’ fatta parola del nascituro partito non solo ma, intervistato dalla Berlinguer sul soggetto, Santoro ha del tutto ignorato la domanda.
Qualcuno, che certamente è un saggio, ha detto che “la comunicazione non è solo informazione, è una vera e propria arma” che puo’ diventare nociva al punto da trasformare in tempi relativamente brevi un governo liberale in dittatura.

Martedì 21 giugno 2022 20:24:54

Ma come sono bravi i governanti e i poilitici italiani. Pur di salvaguardare i suoi principi di libertà(che poi consistono nel prendere 20.000 euro al mese di stipendio) contro i 1000 mediamente di un operaio. Appunto dicevo sono bravi, perché pur di mantenere questi previlegi sono disposti a mettere alla fame i propri cittadini. Ma non hanno capito se continuano a mandare armi agli ucraini, equivale a condannarli a morte.

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