Messaggi e commenti per Lilli Gruber - pagina 5

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Domenica 23 aprile 2023 06:37:27

Per Pasquino


Posso suggerirle un buon oculista?
Attento, Pasquino,
Lei ha già perso la vista!

Sabato 22 aprile 2023 20:12:41

Il 25 aprile


Il 25 aprile

Sono usciti dalle tombe irati
i partigiani caduti o impiccati.
Nella notte vagano con sdegno
e uniti hanno preso un impegno,
i partigiani che dieder loro vita
per l’uguaglianza a libertà unita:
difendere la legge repubblicana,
il lavoro e la dignità umana.
Marcian con loro soldati italiani
caduti insieme ai partigiani.
Son presenti le donne stuprate,
i bimbi uccisi e le mamme fucilate
e migliaia di morti civili cittadini
fucilati da nazisti o repubblichini
Il loro è un impegno preciso
con manifesta rabbia in viso:
“Spazzeremo via i nazifascisti,
i venduti scrittori e i revisionisti.
Cacceremo via da Camera e Senato
chi di furto si è macchiato,
chi non rispetta la Costituzione,
chi sempre è pronto a corruzione,
chi ricorre ad azioni illegali
per schivare sanzioni penali,
chi con arroganza e prepotenza
disprezza il valore della Resistenza
e rende con le Tv la gente vile
e non commemora il 25 aprile”.

Pasquino –scritta il 25 aprile 2010

Venerdì 14 aprile 2023 19:38:23

2. - I fuochi fatui della sinistra italiana, seconda parte e fine


Comunque stiano le cose, la sinistra riesce perfino a fare meglio aggiungendo aberrazioni ad aberrazioni come la trovata di una rappresentante del PD di ergersi in difesa del “diritto alla privacy” di borseggiatrici abituali o il comportamento poco lineare di qualche suo collega di partito, sindaco nel Lazio, che si è premurato di farci scoprire il “diritto all’occupazione abusiva” avallato dalle autorità comunali. Incredibile ma vero, intercettazioni rese pubbliche hanno perfino provato che le decisioni di certe giunte vengono prese solo, quando e come fa comodo ai delinquenti che organizzano e speculano sulle occupazioni. Per non smentire la bontà d’animo della sinistra, la giunta Gualtieri si propone di usare i fondi del PNRR per restaurare alcuni degli immobili occupati e lasciarci dentro gli attuali occupanti illegali a dispetto degli aventi diritto in lista di attesa da anni. E’ quantomeno bizzarro che i responsabili di tali “anomalie” continuino a restare indisturbati al loro posto. Qualche dubbio è d’obbligo proprio come, di fronte queste situazioni, molte sono le domande che nascono spontanee. Attoniti, ci si chiede: che tipo di “democrazia” vige in Italia? Quale limite si dà nel nostro paese alla “libera espressione” quando è consentito minacciare di morte e incitare ad uccidere i membri del governo impunemente e pubblicamente e chi lo fa viene perfino invitato in TV? Quali sono le frontiere da non superare nella pratica della libertà di azione e dei “diritti” di ciascuno? Che cosa significa la parola “diritto” per gli italiani? Di che giustizia parliamo quando si trascurano o addirittura si accusano gli onesti cittadini e si difendono i delinquenti? A quali altre attività si dedica chi dovrebbe controllare l’operato dei vari funzionari pubblici? Che cosa si intende in Italia quando si parla di “accoglienza umanitaria” se si “accoglie” ammassando esseri umani in centri fatiscenti, ghettizzandoli nella sporcizia e nel degrado, nutrendoli male o abbandonandoli nelle mani di sfruttatori senza scrupoli, rendendoli complici di traffici illeciti, portandoli a fare o a subire violenze o ancora, nel migliore dei casi, a darsi alla delinquenza comune? Come mai soltanto in Italia si è alla ricerca disperata di tecnici, alias di competenze, per la realizzazione dei progetti imposti dal PNRR? A quest’ultima domanda è facile dare una risposta immediata: i tecnici mancano perché nell’ultimo decennio un nepotismo politico senza freni ha “piazzato” amici, parenti di settima generazione e raccomandati in tuti i posti disponibili, o inutilmente creati ad hoc, senza tener conto minimamente del rapporto competenza-prestazioni. A molte delle nostre domande, la Presidente Meloni sta facendo capriole per tentare di dare risposte, cio’ malgrado le brillanti sparate di certi suoi alleati e compagni di partito che amano i primi piani frutto di fatui fuochi d’artificio. Che tacciano, proprio come dovrebbero fare i politici e i simpatizzanti di questa sinistra incongrua. Tutti dovrebbero avere la decenza di collaborare alla soluzione delle gravi problematiche che affliggono il paese e che nessuna chiacchiera riuscirà mai a confutare tanto sono evidenti.

Giovedì 13 aprile 2023 19:39:53

1. - I fuochi fatui della sinistra italiana 365x365x5


Da brava italiana, la Schlein si è presentata a Bruxelles, ha preso la parola e ha criticato con veemenza le richieste dell’Italia sui migranti. Ha suggerito la geniale alternativa di organizzare salvataggi europei concordati, dimenticando che le ONG sono già operative in tal senso anche se senza accordi ufficiali. Il piccolo dettaglio che la neo segretaria del PD ha tralasciato di sottolineare è stato quello non trascurabile di appoggiare la richiesta dell’Italia per la redistribuzione delle migliaia di persone che continuano a sbarcare nel nostro paese giorno e notte. E’ probabile che i parlamentari europei refrattari all’argomento non si aspettassero di ricevere un simile aiuto su un piatto d’argento. Insoddisfatta della baldanzosa impresa belga, questa volta da brava femminista militante, la parlamentare invece di difenderla in quanto donna, ha dimostrato di apprezzare con sorrisetti di soddisfazione la serie di pesanti insulti rivolta da Di Benedetti ad una Signora che è a capo del governo del suo paese. La sua aria compiaciuta associata all’annuncio in Europa di avere scoperto l’acqua calda dei salvataggi congiunti sono stati comunque due bei gesti di generosità della Schlein che, senza troppi sforzi da parte dell’interessata, ha marcato la differenza che esiste tra la lei e la Presidente Meloni. Questa sarebbe la persona che si propone di “rappresentare un problema per la Meloni”… Forse, prima di agire, lei, i responsabili e gli adepti della sinistra dovrebbero ingurgitare litri di tisane di alloro e camomilla per digerire le pesanti sconfitte elettorali che hanno subito e che continuano a subire. La calma sarebbe per loro una miglior consigliera: li farebbe dormire meglio e li indurrebbe a reagire costruendo un’opposizione meno sceneggiata, meno costruita e forse addirittura meno pagata, visto che i partecipanti ai cortei di protesta che organizzano, quando vengono intervistati, non sanno neppure dire perché stanno protestando. E’ evidente che tutte queste persone non hanno capito che solo un comportamento serio, fatto di proposte concrete, realizzabili e coerenti con i bisogni del paese renderebbe possibile la riconquista della credibilità perduta. Sembra che non capiscano neppure che far cadere un governo che ha i numeri è pressoché impossibile. Gente normale se ne farebbe una ragione e verrebbe a piu’ miti consigli, ma l’obiettività non guida l’attuale schiera di attivisti della politica partigiana ad oltranza offuscati come appaiono dall’ansia da prestazioni… sbagliate. La concitazione che caratterizza i loro principali esponenti farebbe pensare che abbondino piuttosto con il caffè, non per essere piu’ lucidi e fare cio’ andrebbe fatto, ma per cogliere al volo ogni occasione che permetta la propaganda, le polemiche sfinenti, gli abituali polveroni infruttuosi e i puntini sulle i anche quando i puntini sono al loro posto. Dal 24 settembre, questi alacri ricercatori del cavillo mendace sono in grande subbuglio riuscendo a dimostrare soltanto di avere completamente perso i pedali. Dopo essersi frammentati in una miriade di partitini, hanno cambiato dirigenti e presidenti, si sono uniti e poi divisi, riuniti e poi ridivisi, ma sono rimasti esattamente come prima, inconsistenti, incapaci e irrimediabilmente litigiosi impantanati come sono nelle eterne battaglie intestine fatte di spintoni e gomitate reciproci. Rifiutando di arrendersi all’evidenza di una realtà a loro sgradita, ci costringono ad assistere quotidianamente a teatrini che rasentano il ridicolo e a comportamenti abnormi che denunciano il disorientamento e lo stato confusionale di quanti se ne fanno registi. Agognano tanto disperatamente alla riconquista accelerata del potere perduto da fare esattamente il contrario di quello che dovrebbero per raggiungere lo scopo. La strettoia della loro incapacità li costringe nei limiti di una politica terra-terra da ring che punta esclusivamente sulla scontata e continua denigrazione dell’avversario, sulla rievocazione estenuante dell’incombente fantasma del fascismo, sulla mistificazione dei fatti e, quel che è peggio, sulla menzogna elevata a sistema. Sembrano convinti che gli italiani siano tutti disinformati, smemorati e deficienti. Solo i politici mediocri possono avere un’opinione tanto bassa dei propri elettori da arrivare credere di essere convincenti quando accusano un governo di strage volontaria di migranti o reclamano a gran voce provvedimenti come il salario minimo e l’abolizione della Bossi-Fini che loro stessi non hanno realizzato nei 10 anni di governo che si sono “costituzionalmente” regalati. Il loro è un continuo arrampicarsi sugli specchi. Prevedibili prima ancora che aprano bocca, imperterriti, ripetono come pappagalli i ritornelli concordati, rigirano comunque la frittata ad ogni mossa del governo giusta o sbagliata che sia e, c’entri o non c’entri, ad ogni domanda che viene loro posta, rispondono ricordando l’incompetenza degli attuali ministri che dipingono come un’armata Brancaleone. Giornalisti e “cervelloni” consacrati alla causa arricchiscono il coro. Ciascuno si presenta in vari salotti televisivi, lautamente remunerato, con il suo bravo libro sottobraccio, sfornato in un paio di settimane. Se sono in collegamento non dimentica mai di metterlo ben in vista su uno scaffale della consueta biblioteca che funge da vetrina pubblicitaria e da scenografia “intellettuale” alle loro spalle. Per meglio condire il manicaretto incolore, inodore e insapore che stanno tentando di somministrarci, gli archeologi della PD & Co riesumano video vecchi di decenni e ricordano, distorcendoli, fatti del passato come l’affare Libia-Ghedafi, un’operazione che fu voluta dall’allora Presidente della Repubblica Napolitano e non da Berlusconi che era addirittura contrario. La farsa in corso d’opera si palesa ancor meglio quando per comizi e sfilate indossano la maschera da “persone comuni”. L’abbigliamento dimesso, senza cravatta, con jeans e giacchetta possibilmente dall’aria sdrucita, perfino sudati e spettinati zigano rivendicazioni fasulle o capeggiano cortei di protesta “democratica” dietro enormi striscioni. Tutti identici gli uni agli altri, incapaci di argomentare validamente, sfoggiano il sorrisino ironico di ordinanza in TV alle precise repliche degli avversari che attaccano per pura demagogia. Come se non bastasse, si aggrappano alla contestazione di ogni singola sillaba pronunciata da ciascun ministro chiedendone le dimissioni immediate senza mai ottenerle. E’ questa una pratica che oggi ha raggiunto l’esasperazione, ma che dura da anni tanto da fare diventare ripetitivo e noioso anche chi la racconta. Comunque sia, tanta fatica riesce a convincere solo qualche rara mosca bianca a passare da un gruppo all’altro, cosa che fa gongolare i pidiessini che sfoggiano sorrisi trionfali per aver riportato qualche punto in piu’ nei sondaggi ma… soprattutto a discapito del loro stesso campo. L’unico risultato visibile che questi eroi della contestazione ad ogni costo riescono ad ottenere è sotto gli occhi perfino dei piu’ distratti: creano disordini, bloccano attività commerciali per intere giornate, tengono impegnate per ore ingenti forze di polizia e fanno perdere tempo prezioso all’esecutivo. Abbiamo raggiunto il limite della tolleranza. Lo spettacolo noioso di una pratica quotidiana del dissenso sistematico, che sarebbe piu’ corretto definire ostruzionismo, spinge gli elettori a disinteressarsi alla politica per saturazione. Purtroppo, i protagonisti di tanta vacuità non riescono a rendersene conto. E’ facile prevedere che questo stato di cose si protrarrà per 365 giorni su 365 giorni per 5 anni senza pause. Questa “opposizione” che si sta palesando come piu’ nostrana di un piatto di spaghetti al pomodoro, non potrà che continuare a contrastare l’operato dell’esecutivo e a tentare di rendersi credibile potenziando sempre piu’ le sue carnevalate di disturbo. La mancanza di un fondamento serio che giustifichi lo smanioso fermento attuale si evidenzia qualora si osservino con attenzione i dettagli scenografici dei “pacifici ” cortei-tipo come quello antifascista rosso fiammante di Firenze del 1. 03. 23 fatto di finti “arrabbiati”, spariti sotto una spettacolare coperta di bandiere sulle quali campeggiava il molto significativo simbolo della Falce e Martello. Da veri “liberali”, i partecipanti esibivano striscioni minatori mentre urlavano a squarciagola “Assassini” e “A morte gli sporchi fascisti” ispirati certamente dagli amichevoli cartelloni dei loro compagni: “Meloni, Salvini e La Russa a testa in giu’ a Piazzale Loreto”. Quanto ai promotori e responsabili dell’evento, affollati su un palco, invece di invitare alla calma e alla rimozione immediata degli striscioni infamanti, contribuivano all’eccitazione generale sgolandosi in frasi e proposte bolle di sapone. A fare da utile eco a tanta caciara, il 3. 03. 23, due giorni dopo, altri scalmanati, sedicenti “anarchici”, praticanti anche loro il “diritto alla libera espressione”, protetti da kagoul, armati di striscioni, bandiere nere con l’immancabile teschio, spranghe e sanpietrini divelti dalle vie cittadine hanno sfasciato tutto quanto si trovava sul loro cammino, guidati da un anziano invalido che incitava all’uccisione “subito” di tutti i membri del governo. Per non essere accusata di “violenza fascista” la polizia stava a guardare impotente mentre alcuni dei suoi rappresentanti ne uscivano feriti e con le auto incendiate. Lo spettacolo ha ricordato molto da vicino le abitudini contestatarie dei Centri Sociali. Sarà stato un caso?
Anna

Lunedì 3 aprile 2023 17:46:11

Pasquino, marzo 2023


La recente panzana di Salvini
Anni fa ha fatto con slogan il pieno dei voti dei “terroni”:
“Prima gli Italiani- Eliminare dei migranti i barconi”.
Oggi questi slogan non danno l’effetto desiderato
e un’altra gigantesca panzana lui ha orchestrato.
Ha promesso: “ Si farà il Ponte sullo Stretto di Messina.
Così la traversata sarà per tutti più comoda e repentina”-
Con questa panzana farà incetta di voti alle elezioni.
Collocherà nella Società per lo Stretto suoi imbroglioni,
una Società costata già oltre un miliardo per il nostro Stato
come compensi a dirigenti per un progetto mai realizzato.
Il Ponte da Zanardelli già nel 1870 era stato progettato
e poi da altri e pure da Berlusconi per il suo elettorato.
L’opera è faraonica e anche faraonico sarebbe il costo,
da 4 miliardi è salito a 10 miliardi come presupposto.
E’ una trovata “elettorale” o serve per evitare una ribellione
contro l’autonomia differenziata di tutto il Meridione?
Cioè lui tenta uno scambio ed io ne ho un certo sospetto:
si accetta l’autonomia in cambio del Ponte sullo Stretto.
Così questo inaffidabile politicante, ottenendo l’autonomia,
sfascia lo Stato unitario per favorire il Nord e la Lombardia.

Pasquino, marzo 2023

Mercoledì 8 marzo 2023 08:50:57

Naufragio di Cutro: un doloroso evento che fa riflettere


Anche drammi come il naufragio di Cutro riescono a produrre le contorte e sistematiche elucubrazioni della sinistra, caldeggiate, in questo caso, anche da Calenda, Boschi e Casini. Quest’ultimo si è fatto notare per aver ricordato il suo libro per ben quattro volte durante la discussione… A sconfessare la vergognosa montatura antigovernativa in corso ci pensano le testimonianze dei profughi come quella di un giovane afgano intervistato ieri mattina dall’inviato in Calabria di Myrta Merlino. In armonia con il coro quotidiano e notturno dello stuolo dei suoi colleghi,
la presentatrice stava seguendo la pratica comune delle domande intese ufficialmente a «capire», ma poste in modo tale da portare immancabilmente alla messa in dubbio dell’operato del governo, quando ha chiesto di mandare in onda un video. Il messaggio della zia del giovane, deceduta nel disastro, suonava come una netta smentita alle gravissime, anche se pretestuose, accuse che si muovono nei confronti delle nostre autorità.
La persona tranquillizzava sua madre, diceva che stavano bene, che praticamente erano arrivati e che dovevano solo aspettare la polizia per i controlli. Un secondo naufrago ha testimoniato esattamente la stessa situazione. Comunque si voglia vederle, queste dichiarazioni provano che, poco prima della catastrofe, sulla nave non c’era né panico, né stato di emergenza di nessun tipo e spiegano la mancanza di una richiesta di soccorso. La prima segnalazione di Frontex è stata una semplice comunicazione d’ufficio di presenza in mare di un battello, straniero o non identificabile, con galleggiamento normale e una persona a bordo corretta successivamente con una sospetta presenza umana piu’ consistente. La Guardia di Finanza, destinataria del messaggio, facendo il suo dovere, si è rapidamente attivata recandosi sul posto indicato per l’abituale controllo di polizia. Raggiunta l’imbarcazione ha rinunziato all’avvicinamento ritenendolo pericoloso per gli occupanti del battello viste la brevissima distanza dalla costa, l’assenza di scogli e le condizioni del mare che non lasciavano supporre una possibile situazione di pericolo. I finanzieri sono per questo rientrati riservandosi di agire a sbarco avvenuto. E’ probabile che queste considerazioni abbiano convinto i responsabili della Guardia di Finanza a ritenere non necessario coinvolgere la Guardia Costiera e il Ministero degli Interni in un’operazione che appariva come semplice routine. E’ anche possibile che all’arrivo della Guardia di Finanza gli scafisti abbiano fatto una manovra imprudente per sfuggire a un controllo che li avrebbe portati ad un sicuro arresto. Malauguratamente per tutti, poco dopo il rientro di Frontex e della Guardia di Finanza, il battello ha urtato una secca a loro sconosciuta. La violenza delle onde, che nel frattempo avevano raggiunto forza 6/8, unita alla fragilità dell’imbarcazione, testimoniata dalle condizioni del relitto, hanno fatto il resto. In casi come questo, bastano pochi minuti per generare una tragedia. La fatiscente struttura del galleggiante, danneggiata dall’urto, è stata sconquassata tanto velocemente da rendere vana ogni possibilità di soccorso. Anche qualora Guardia di Finanza avesse, malgrado tutto, allertato la Guardia Costiera per una scorta protettiva o un eventuale salvataggio, il suo intervento sarebbe arrivato troppo tardi. Sui fatti, la procura calabrese ha aperto una doverosa inchiesta che risulterà facilmente senza oggetto e porrà fine al clamore assurdo che la sinistra sta cavalcando senza ritegno e senza il minimo rispetto per le vittime di questo disastro e per il dolore dei loro familiari. I propagatori di odio hanno comunque raggiunto il loro scopo: ancora una volta, in mezzo ai fiori dell’omaggio e del dolore, i soliti imbecilli non hanno mancato di affiggere cartelli sui quali campeggiava ancora nuovamente la parola «assassini» all’indirizzo del governo. A indagine conclusa, la frotta compatta dei “giornalisti” indignati si guarderà bene dall’affermare che ha «capito». Piuttosto, si attiverà alacremente a tener vivo il consueto lavaggio del cervello a supporto delle nuove polemiche che la sinistra si darà cura di creare miranti alla denigrazione sistematica di ogni provvedimento del governo Meloni. Si continuerà a far nascere dubbi sulla sua validità per indebolirne il credito, a rendere problematica la realizzazione di ogni sua iniziativa e a fomentare subdolamente disordini e confusione nel paese. Ovviamente politico e stampa di sinistra indosseranno la consueta benda quando la loro parte sarà coinvolta in eventi negativi, come hanno fatto ignorando totalmente l’attacco di giovani dei Centri Sociali di Bologna a studenti di Azione Studentesca che distribuivano volantini. Organizzeranno sempre nuove manifestazioni che aiuteranno la neo-segretaria del PD a propagandare meglio la sua “democrazia” che, per risolvere il problema delle case popolari, vuole in pratica confiscare le case disabitate dei «ricchi » per darle ai poveri, promulgherà il salario equo senza mettere le imprese nelle condizioni di farlo e risolverà tutti i problemi economici imponendo tasse anche sull’aria che gli italiani respirano. Nella difficile situazione attuale, un minimo di senso civico dovrebbe spingere tutti questi signori a lasciar lavorare il governo facendosi un dovere di criticare severamente i suoi reali errori e suggerendo eventuali, possibili soluzioni per il bene del paese. Una utopia questa che, in Italia, é di là da venire.

Mercoledì 1 marzo 2023 18:43:24

Lettera alle donne russe


Una bambina russa con diligente impegno
ha espresso la sua voglia di pace in un disegno:
“una madre e sua figlia da bombe minacciate,
la bandiera ucraina e quella russa accostate”.
La bambina, subito dal preside accompagnata,
è stata quindi al vicino posto di polizia portata.
Il padre rischia almeno tre anni di prigione,
la figlia in orfanotrofio per la “rieducazione”.
La VERITA’ esce spontanea nella voce dei bambini
come non degli adulti, che, per prudenza inclini,
per interesse personale, compromessi calcolati
o per ostinata difesa dei compagni indagati,
non hanno il coraggio di sostenerla, la verità,
e ascoltano e accettano muti ogni falsità.
La favola di Andersen, così come a me pare,
su quanto descritto è chiara ed esemplare:
un bimbo grida “Il re è nudo” e col suo dito
lo indica allo stuolo di cortigiani ammutolito.
Donne russe, avete smarrito il senso della libertà,
siete ridotte a mummie che han perso la dignità,
vi siete fatte annullare da un Satana zarista
addirittura peggiore dell’Hitler nazista.
Dov’è il coraggio delle vostre martiri antenate
che lottarono a Stalingrado per esser liberate?
Prendete esempio dalle iraniane, che, contro la teocrazia,
si impegnano a mani nude per i valori della democrazia!

Pasquino, marzo 2023

Martedì 28 febbraio 2023 14:46:27

Grazie Anna


Meno male che i messaggi della signora Anna dimostrino, a chi vuol capire, che gli elettori non sono tutti stupidi che si abbeverano alla banale demagogia della sinistra e del PD in particolare, secondo cui ogni misfatto accada dopo il 25 settembre è imputabile al governo in carica. Il quale in pochi mesi deve risolvere i problemi creati da altri in oltre 10 anni.
Ma adesso la nuova segretaria sistemerà tutto e chiederà le dimissioni dell'intero Governo per "manifesta incapacità".
Sono curioso di leggere le fantasiose e prevedibili rime di Pasquino, se nel frattempo non si è "dimesso" da vate della sinistra (brava e buona).

Martedì 28 febbraio 2023 12:26:43

Naufragio dei migranti


Una trgedia che lascia perplessi: i progughi deceduti sognavano l'Europa. Fino a prova contraria, la GRECIA E' EUROPA. Con un mare a FORZA 7/8, un guscio di noce stracarico ha zigzagato tra le ISOLE GRECHE, sfiorato CIPRO e il PELOONNESO SENZA LANCIARE UN S. O. S. CHE LA GRECIA NON AVREBBE POTUTO IGNORARE. L'OBIETTIVO ERA L'ITALIA. Nessuno dei sapientoni che animano gli innumerevoli "dibattiti" televisivi si è o ha posto la domanda, nessuna testata ha sollevato dubbi sul PERCHE' gli scafisti abbiano preferito l'Italia lontana piu' di 800 miglia nautiche quando le coste greche erano ad un tiro di schioppo, 246 m. n. Cipro, ancor meno le isole greche. A chi era destinato il "carico"? Che ordini aveva la manovalanza scaista?

Lunedì 20 febbraio 2023 10:20:16

Parole, parole, parole


Sanremo: tutto è stato permesso pur di incrementare ascolti e incassi pubblicitari. Si sono visti i surclassati inventarsi l’indecenza pur di far parlare di sé, le pagine dei giornali riempirsi come sempre di vuoto, la TV riportare su ogni rete il consueto, interminabile bla bla bla privo di argomenti, trito e ritrito. Parole, parole, parole al vento, sempre le stesse, sempre caratterizzate unicamente dalla loro vacuità. A questo squallore si aggiunge la desolazione dell’eterna campagna elettorale che siamo costretti a subire per leggi fatte male che spingono i politici a riprendere la guerra di disturbo ai vincitori del momento appena finito lo spoglio. Amministrative, politiche, regionali ed europee si susseguono a ritmo incalzante proprio come gli insulsi e quanto mai devianti commenti degli interessati e dei media che danno tutti vincitori anche quando la sconfitta è plateale. E ancora parole, parole, parole… Ci si meraviglia dello scarso interesse che la politica riesce a suscitare negli italiani ai quali resta solo la speranza di aver scelto persone che forse faranno finalmente qualcosa per il paese ammesso che li lascino lavorare. Il quadro non è piu’ incoraggiante a livello mondiale… Si sta fronteggiando una guerra che minaccia tutti, un’inflazione galoppante, una crisi umanitaria pesante come non mai, difficoltà economiche eccezionali e si gioca a fare gli ecologisti proponendo soluzioni impraticabili che fanno solo gli interessi di pochi. Soluzioni semplici come ridurre il trasporto merci su camions, mgliorando le ferrovie che potrebbero traspotarli insieme alle vetture e ai loro passeggeri, limitare l’obbligo dei motori elettrici a settori specifici, complicato dalla necessità delle colonnine di ricarica,
dotare le grandi città di tramways, favorire, sussidiandola, la coibentazione termica degli immobili dove possibile, incrementare con aiuti l’agricoltura bio, l’allevamento « pulito », potenziare i trasporti pubblici a baso costo. Provvedimenti come questi risponderebbero alla logica, toglierebero di mezzo ogni sospeto di interessi sotterranei non solo, ma favorirebbero la creazione di posti di lavoro e il miglioramento dell’economia. Malauguratamente per noi, oggi la logica è la grande assente, ci restano solo le parole acompagnate talora da imposizioni inconsulte.

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