Italo Bocchino
Biografia
Italo Bocchino nasce a Napoli il 6 luglio 1967. Laureato in giurisprudenza, partecipa alle attività politiche della sua città come membro dell'MSI e del FUAN, movimento giovanile dell'MSI cui hanno partecipato altri futuri deputati, rappresentando un punto di riferimento per la destra giovanile all'interno degli atenei italiani.
L'inizio della carriera di Italo Bocchino
Delfino del deputato e ministro Giuseppe Tatarella, ha ricoperto per quest'ultimo il ruolo di portavoce. Tatarella ne apprezzava la capacità organizzativa e la velocità nell'eseguire le sue disposizioni, alcuni giornali nel periodo in cui Bocchino ha avuto più peso politico, cioè durante la guerra politica fra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi, hanno riportato questa frase di Tatarella:
Italo ha molto talento ma non bisogna dargli troppa briglia.
L'ascesa del suo pupillo comunque è abbastanza veloce. Dopo aver ottenuto la tessera come giornalista professionista per la sua collaborazione con il "Roma", diviene successivamente cronista parlamentare per il "Secolo d'Italia" ed è eletto nel 1996, a 29 anni, deputato di Alleanza Nazionale. È molto attivo nel ruolo parlamentare e nel partito, ma la sua ambizione non è circoscrivibile ad un incarico secondario e Bocchino si dà subito da fare per far emergere la sua figura oltre il partito e al di là del ruolo da semplice peone parlamentare.
Gli anni 2000
Nel 2001 è rieletto alla Camera dei deputati e trova collocazione come membro della Commissione affari costituzionali, della presidenza del consiglio e interni, della III Commissione affari esteri e comunitari, della IX Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni e della Commissione Parlamentare d'inchiesta sull'affare Telekom Serbia.
Queste ultime due gli danno la visibilità che cerca e sono forse la conseguenza dei consigli postumi elargiti da Giuseppe Tatarella, morto nel 1999, uomo abile e capace, che ha sempre ottenuto una buona visibilità politica all'interno del partito e come membro del primo governo Berlusconi. Ma le commissioni parlamentari in Italia non sono decisive per il governo e per la carriera politica, per cui Italo Bocchino cerca una posizione più strategica e nel 2005 si candida alla Presidenza della regione Campania.
La sua campagna elettorale è agguerrita e, malgrado la buona visibilità sui media, perde con un margine alto: 34,4% dei voti contro i 61,1% dei consensi raccolti dal suo principale avversario, Antonio Bassolino. Malgrado la dichiarazione di voler rimanere nel consiglio regionale campano per guidare l'opposizione, Bocchino decide di dimettersi per continuare a svolgere il suo lavoro di deputato a Roma. La decisione non viene gradita da Gianfranco Fini che alle elezioni del 2006 lo relega al quarto posto nella lista campana per il parlamento. Non viene eletto e Fini decide di farlo ripescare, forse per fargli comprendere che il suo disappunto non era definitivo. Bocchino comprende il messaggio e comincia a lavorare per riavvicinarsi al capo.
Le elezioni del 2008 e gli anni 2010
Alle elezioni del 2008 dopo essere passato come tutta Alleanza nazionale nel nuovo partito di centro destra, il Pdl, il nostro è a capo dell'esecutivo nazionale. Oramai è in simbiosi con Fini, tanto che durante lo scontro fra quest'ultimo e Berlusconi che sfocerà con l'espulsione di Fini dal Pdl, Italo Bocchino intraprende una dura battaglia a fianco del suo capo per la creazione di nuovi gruppi parlamentari.
L'operazione porta alla fondazione di Fli, un nuovo partito che vede presenti alcuni transfughi dal Pdl. L'operazione serve per contrastare il Pdl in una sorta di opposizione interna al centro destra ma la sfiduci a posta il 14 dicembre 2010 si rivela una mossa sbagliata che indebolisce ulteriormente Fli.
Malgrado non tutti appoggino il suo ruolo nel partito il 13 febbraio 2011 è eletto vice presidente di Futuro e Libertà con la benedizione di Gianfranco Fini.
All'inizio del mese di luglio 2011 le agenzie di stampa diffondono la notizia della consensuale separazione tra Italo Bocchino e la moglie Gabriella Buontempo: la causa del divorzio sarebbe stata la precedente relazione tra Bocchino e il ministro Mara Carfagna, ammessa dallo stesso esponente Fli, intervistato pubblicamente.
Italo Bocchino dopo la carriera politica
Nel 2014 diventa direttore editoriale del Secolo d'Italia, designato dalla Fondazione Alleanza Nazionale; mantiene questa carica fino al 23 gennaio 2019, per poi riprenderlo nel 2020.
Partecipa inoltre alla nascita del quotidiano "Il Riformista" diretto da Piero Sansonetti.
Nel 2020 Bocchino è anche docente alla Luiss Business School; il 7 luglio dello stesso anno è eletto vicepresidente della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG), sezione editori digitali.
Frasi di Italo Bocchino
Foto e immagini di Italo Bocchino
Commenti
Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Italo Bocchino. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Italo Bocchino.
Cosa si puo' dire di un personaggio che vuole il vitalizio a 51 anni? Classico personaggio che non ha mai lavorato veramente. Solo politica. Privilegi che diventano diritti. Che schifo questo parassita!. Lo manteniamo con le nostre tasse e avra' a breve il vitalizio. Mi chiedo perché noi che lavoriamo non abbiamo mai diritti acquisiti in materia di previdenza. Questi parassiti invece non hanno alcuna vergogna, anzi pretendono sempre di piu'.
L'esempio perfetto di un individuo mosso da arrivismo e interessi, senza traccia di vocazione al servizio per il Paese.
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