Madame Claude
Biografia
Madame Claude è stata un personaggio celebre francese, nota come gestrice di bordelli. Il vero nome di Madame Claude è Fernande Grudet. Nasce nella città di Angers il 6 luglio 1923. L'apice della sua attività e della sua notorietà risale agli anni '60 del XX secolo, quando era capo di una rete francese di "ragazze squillo", che lavoravano soprattutto per dignitari, diplomatici e alti funzionari pubblici.
Madame Claude: le origini
Vi sono notizie contrastanti sulle origini di Fernande Grudet; potrebbe avere avuto un padre aristocratico, impegnato in politica che la fece studiare presso un istituto di suore; oppure potrebbe avere avuto padre gestore di un piccolo caffè (in rue Diderot ad Angers), e che lavorava anche come venditore ambulante di panini, con un piccolo carretto, presso la stazione del treno.
Un'altra storia non verificata sul suo passato narra di un lavoro come agente della resistenza francese durante l'occupazione tedesca della Francia, durante la Seconda guerra mondiale. Potrebbe inoltre essere stata per prigioniera in un campo di concentramento nazista.
Aveva una sorella, Josephine Grudet, morta giovanissima all'età di 19 anni, nel 1924, quando Fernande aveva pochi mesi di vita. Ha invece solo 18 anni quando perde il padre a causa di un cancro.
Dopo la guerra
Di certo sappiamo che dopo la fine della guerra, Fernande Grudet lavora come prostituta; in seguito avrebbe affermato di non essere mai stata sufficientemente attraente per quel ruolo, e che la gestione manageriale di quel lavoro fosse più nelle sue corde.
Trasferitasi a Parigi, si fa chiamare Claude: sceglie questo nome probabilmente per l'indeterminazione che tale nome indica, mostrando una propria neutralità sessuale. Nel 1961 istituisce quella che in breve tempo diventa la rete di prostituzione più esclusiva di Parigi per tutto il successivo decennio.
Il suo bordello ha sede al numero 32 di rue de Boulainvilliers, nel costoso 16° arrondissement di Parigi. Claude gestisce la sua attività perlopiù telefonicamente, dal suo appartamento in rue de Marignan. Il termine "ragazze squillo" usato a livello giornalistico per indicare le prostitute, deriverebbe proprio dall'attività di Madame Claude.
Per molti anni è la regina di un gruppo di cinquecento ragazze, che fa vestire con abiti di alta sartoria, educa ed istruisce alle buone maniere e fa sottoporre a chirurgia estetica.
"Ci sono due cose per cui le persone pagheranno sempre: cibo e sesso. Non ero brava a cucinare".
Pare che Madame Claude reclutasse le belle ragazze che non riuscivano a far decollare le loro carriere di modelle o attrici: Claude saldava i loro debiti, che venivano ripagati lavorando alle sue dipendenze.
La ricca clientela di Madame Claude comprende non solo personaggi politici, ma anche membri della mafia; a garantire la sua protezione e la tolleranza da parte della polizia, è proprio il suo status di informatrice.
La rubrica dei clienti - sosteneva Grudet - includeva nomi altisonanti, dallo Scià di Persia (Mohammad Reza Pahlavi), fino a John F. Kennedy, passando da Gheddafi e Marlon Brando; tra gli italiani illustri: Gianni Agnelli.
La fine dell'impero di Madame Claude
La brillante attività di Grudet si ferma quando arriva al potere Valéry Giscard d'Estaing, che pone Michel Poniatowski a capo del Ministero degli Interni. Nel 1976, il giudice Jean-Louis Bruguière inizia a smantellare l'organizzazione di Madame Claude. L'imprenditrice viene perseguita dal fisco: le tasse non pagate ammontano a 11 milioni di franchi (oltre 5 milioni di Euro).
I guadagni mensili si stima ammontino a 70.000 franchi, ai quali va aggiunto il valore dei doni quali gioielli, pellicce, automobili.
Arrivata la condanna, per sfuggire al fisco e alla giustizia, la donna sposa uno svizzero in modo da ottenere la sua nazionalità: si rifugia poi negli Stati Uniti, a Los Angeles. Con il nome di Claude Tolmatcheff apre una pasticceria a Pacific Palisades (Los Angeles). Successivamente si risposa con un barista omosessuale americano: in tal modo ottiene la green card per restare negli Stati Uniti. Con il nome di Claude Cook apre un ristorante, "Le Canard". Viene denunciata ai servizi di immigrazione e per paura di finire in carcere decide di tornare in Europa.
Fa ritorno in Francia nel 1986 dove sconta una pena detentiva di quattro mesi. Dopo il suo rilascio tenta di istituire una nuova organizzazione per la prostituzione, ma questa volta le va male: nel 1992 viene condannata a una nuova pena detentiva nella prigione Fleury-Mérogis.
Gli ultimi anni
Dopo aver subito diversi processi e aver scontato la sua pena, dal 2000 Fernande Grudet vive distaccata dal mondo, in un piccolo appartamento sulla Costa Azzurra. Viene colpita da un ictus nel 2013. Fernande Grudet, in arte Madame Claude, muore presso l'ospedale di Nizza il 19 dicembre 2015, all'età di 92 anni.
La storia di Madame Claude ha ispirato nel tempo molti scrittori e registi. La sua vita è stata alla base del film "Madame Claude" (The French Woman) del 1977, diretto da Just Jaeckin, interpretato da Françoise Fabian. Un nuovo omonimo film è uscito nel 2021 su Netflix, per la regia di Sylvie Verheyde, con Karole Rocher nei panni della protagonista.
Frasi di Madame Claude
Foto e immagini di Madame Claude
Video Madame Claude
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