Messaggi e commenti per Milena Gabanelli - pagina 5
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Frasi di Milena Gabanelli
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Biografieonline non ha contatti diretti con Milena Gabanelli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Milena Gabanelli.
Venerdì 25 febbraio 2022 17:48:06
La grande bufala del terzo millennio
Gentile Milena,
Mi presento brevemente: sono un Ingegnere Elettronico da poco in pensione, ed ho lavorato nella Leonardo (ex Finmeccanica) per molti anni, come Dirigente.
Le vorrei suggerire un tema per la sua interessante rubrica del lunedì: quello della mobilità elettrica, o, come la chiamo io (vedi oggetto). L'automobile elettrica ci viene spacciata come la soluzione a molti problemi, da quello ambientale a quello dell'energia, ma in realtà non ne risolve nessuno, anzi, li peggiora tutti. L'utilizzo delle batterie (o di qualsiasi altro mezzo per lo storage dell'energia elettrica) è sempre controproducente in termini energetici, ma non solo. C'è il problema della produzione delle batterie (un ciclo industriale complesso e costoso) del loro smaltimento, della impossibilità del riciclo, c'è poi la scarsa efficienza in confronto con il carburante tradizionale in termini di peso della sorgente di energia (1kg di batterie fornisce circa 1/20 dell'energia meccanica che fornisce 1 kg di benzina), c'è il problema della ricarica (tempo ed efficienza in rapporto alla energia consumata dalla rete) e tanti altri temi di cui la maggior parte delle persone non si rende conto. C'è infine la Cina che in epoca non sospetta ha comprato la quasi totalità delle miniere di Litio nel mondo con cui produrre batterie LiPo.
Se le interessa il tema e desidera un contributo di informazioni risponda al mio indirizzo email, le darò il mio numero di telefono. Può farlo fare anche ad un suo collaboratore.
Non cerco evidenza nè citazioni.
Un saluto cordiale,
Giovanni
Venerdì 25 febbraio 2022 15:58:16
Applausi al pensiero della Gabanelli sulla guerra ucraina
Buongiorno ho letto molti commenti, purtroppo non positivi, sulla idea di quello che si può fare come piccolo contributo sulla guerra in ucraina.
A parole e sulla tastiera siamo tutti rivoluzionari. ecologisti, pacifisti e quando qualcuno chiede un piccolo impegno cominciano i distingui perché fra il dire e fare in mezzo ci sta’ il mare. Purtroppo si vuole sempre il meglio con impegno zero. Mi son permesso di scriverle per manifestarle la mia solideraietà scrivere anche a rubtriche televise queste poche righe. grazie saluti pio potenza.
Buongiorno, una voce di un cittadino comune.
Tutto bello, manifestazioni, impegni, ma lanciare un messaggio forte alla società civile su quanto potrebbe fare? Es. ridurre al minimo possibile l’utilizzo di una fonte cha a noi crea problemi economici e guadagni ingenti alla russia, modificare, quanto possibile i nostri stili di vita cercando di ridurre i consumi energetici, che siano benzina o gas e tutto quanto non strettamente indispensabili. La cina con le sue mosse sostiene indirettamente la russia, bene boicottiamo gli affari cinesi, anche questo quanto possibile, magari pagando un po’ di più i prodotti italiani o europei Oltre alle belle parole, che stanno a zero, bisogna che ognuno di noi faccia la sua piccola parte. Questo, forse, è essere veramente poco contro la guerra, forse è banale, ma è la opinione di un cittadino che ascolta dibattiti, dibattiti, dibattiti e dibattiti. Grazie distinti saluti pio potenza
Martedì 22 febbraio 2022 09:59:30
Accise
Buongiorno potreste fare una analisi di quanto incidono le accise carburanti sui prezzi in generale?
Si parla tanto di inflazione, ma nessun partito o governo ha voglia di metterci mano.
Milena il suo “pulpito” è il posto adatto per farci capire, una buona volta per tutte.
Lo farà?
Lo spero, grazie Enrico
Lunedì 21 febbraio 2022 13:38:17
Assurdita' e ingiustizia
Buongiorno
ho una storia veramente ASSURDA ed INGIUSTA da raccontare sulle aberrazioni della giustizia italiana.
Come posso fare?
Attendo e ringrazio
Sabato 19 febbraio 2022 12:51:26
Abolizione del certificato covid
Cara Milena, mi permetto di rivolgermi a lei in questo modo, per la stima che ho di lei. La ritengo una persona con onestà intellettuale e le faccio una sola domanda, senza tanti giri di parole: in tutta onestà, questo certificato covid non è ora di toglierlo, SUBITO, ci ragioni, non ha senso scientifico, è solo una vendetta del governo e del cts per chi non ha ubbidito. Non le sto ad elencare tutte le ragioni mediche, lo stato attuale delle terapie intensive, la poca aggressività di omicron, lo stato vaccinale della popolazione italiana, ha un senso ? o è solo cattiveria o non so cos'altro ?
p. s. : lei è brava nel giornalismo di inchiesta ; prima o poi, meglio prima, dovrà fare una bella inchiesta su tutta questa faccenda, ne verranno fuori delle belle (o meglio delle orrende). con stima
Stefano Forresu
Mercoledì 16 febbraio 2022 12:26:00
Dissociatori molecolari
Salve.
Sono un tuo fan,
Mi farebbe piacere se faresti un servizio sui dissociatori molecolari che stando ai giornali sarebbe un vero toccasana per i rifiuti soliti urbani
Mi farebbe piacere capire se è vero o è una bufala
grazie
Lunedì 14 febbraio 2022 23:14:26
Transizione elettrica
Gentile Signora Gabanelli, ho letto il suo articolo sulla transizione elettrica e sulle sue preoccupazioni che condivido al 100%.
Le invio un mio documento scritto circa 2 mesi fa nel quale prospetto, nei numeri, una situazione ancora più critica perché a mio avviso nel 2040 avremo quasi 40mln di auto elettriche
RIFLESSIONI SULLA TRANSIZONE ELETTRICA
Gennaio 2022
In base a quanto pianificato da UE, la transizione verso una mobilità totalmente elettrica subirà una accelerazione nei prossimi anni, soprattutto a partire dal 2030: è verosimile uno scenario per il quale nel 2040 la quasi totalità delle automobili circolanti in Europa saranno ZEV full electric.
• In Italia circolano oggi circa 40milioni di automobili, al momento la grandissima parte ancora dotate di un motore endotermico (eventualmente ibrido).
• La percorrenza media annua di un’automobile è di circa 12. 500Km
• Un’auto full electric percorre mediamente 5Km con un kWh di energia.
Questi dati ci danno un’idea piuttosto precisa di quanta energia/anno sarà necessario produrre per poter alimentare le batterie di un parco auto italiano totalmente elettrificato.
Tenuto conto delle perdite di carico della rete (circa 5. 8%), del rendimento dei sistemi di ricarica (un valore oggi compreso tra 80% e 85%), l’energia che dovrà essere prodotta per ricaricare le batterie di 40milioni di auto elettriche è circa 130TWh in un un anno, praticamente il totale di quanto utilizzato oggi da tutte le industrie italiane in un anno.
Nel 2019 l’energia richiesta da tutto il sistema Italia per il fabbisogno nazionale è stato di circa 320TWh
Nei prossimi 20 anni sarà quindi necessario passare da 320TWh a 450TWh, il che significa aumentare la disponibilità di energia in Italia di circa il 40%: un aumento annuo doppio rispetto a quello che normalmente è avvenuto in passato, e nel contempo l’energia dovrà essere prodotta limitando al massimo (o eliminando del tutto) le fonti energetiche ricavate da combustibile fossile.
Questo è un primo dato sul quale riflettere e concludere che non c’è assolutamente tempo da perdere per varare un piano energetico serio e ponderato, altrimenti nei prossimi anni ci toccherà importare quantità enormi di energia dall’estero: questo apre anche, giocoforza, il dibattito sulla necessità o meno di considerare anche fonti nuclerari in prospettiva
Un altro dato, direi meno prevedibile ma altrettanto critico, è quello relativo al dispacciamento di questo 40% in più di energia che, penso, si realizzerà in 2 modalità principali.
▪ una rete capillare che riguarderà centinaia di migliaia di colonnine, forse milioni, a bassa potenza (6/10kW) ubicate sul territorio nazionale: pensiamo alle colonnine nei condomini, o a quelle nei parcheggi dei supermercati o centri commerciali.
Questo elevatissimo numero di colonnine (a bassa potenza) porterà ad un aumento decisamente significativo della rete in termini di km di cavi e portata in corrente degli stessi.
▪ Distributori di energia ad elevata capacità: oggi, in Italia ci sono 2000 distributori di carburante, il doppio di quanti ne esistono in Francia, Germania, Spagna. Sicuramente con la transizione elettrica il numero calerà di molto, proprio per la presenza di altre fonti di approvvigionamento sopra citate.
Possiamo ipotizzare qualche centinaio di grandi distributori elettrici con colonnine ad alta potenza, 800kW a colonnina, per permettere una ricarica di un serbatoio elettrico da circa 130kWh (oggi le le batterie delle auto con maggiore percorrenza hanno questa capacità, ma sicuramente questo valore aumenterà negli anni) in circa 12/15 minuti.
Se consideriamo che un distributore di energia avrà almeno 10 colonnine da 800kW di potenza, si tratta di considerare una potenza circa 8/9MW a distributore, potenza garantita in servizio praticamente continuo, quindi stiamo parlando dell’equivalente di una piccola centrale elettrica per ogni distributore. Uno scenario potrebbe essere quello nel quale ogni distributore si produca l’energia in loco ma questo, pur pensando a sistemi di accumulazione, significherà che ogni distributore dovrebbe avere la propria centrale elettrica per produrre i MW necessari per alimentare le colonnine.
Un altro scenario è quello di portare i MW attraverso la rete elettrica che, a questo punto, andrà dimensionata per poter avere la portata necessaria: questa seconda ipotesi è tecnicamente assolutamente percorribile, ma saranno necessari infrastrutture di rete decisamente importanti.
Da ultimo, e questa è una considerazione che guarda soprattutto ai livelli occupazionali, in questi giorni fioccano gli appelli da parte di molte industrie automobilistiche (Stellantis in testa) ad allungare i tempi per la transizione elettrica: sia per gli enormi investimenti richiesti alla case automobilistiche, sia per il gran numero di posti di lavoro che verranno persi, sia per le preoccupazioni sulla reale capacità di avere in pochi anni una rete di colonnine di ricarica davvero capillare.
In un ottica economica, il predominio tecnologico del settore auto tutt’ora in mano all’Europa, vedrà la Cina in grande vantaggio nella transizione elettrica sia sul fronte della produzione di batterie, sia sul fronte dei materiali per la costruzione dei motori elettrici, in particolare le terre rare che servono per produrre i magneti in Neodimio Ferro Boro utilizzati appunto nei motori sincroni di trazione.
Se poi consideriamo anche l’elettrificazione dei motocicli/motoveicoli e quella del trasporto su gomma ovviamente tutto si complica ancora di più.
Riassumendo, a mio modo di vedere, la transizione elettrica non presenta problematiche tecnologiche estremamente difficili, al contrario le soluzioni sono già conosciute e potranno sicuramente migliorare negli anni.
I rischi veri sono:
• i tempi di realizzo attualmente stabiliti da UE per la completa trasformazione elettrica:
- 20 anni soltanto, un tempo davvero limitato, soprattutto se, e lo dico conscio del fatto che l’affermazione non è scontata o banale, il nostro Paese non prenderà in considerazione anche la strada del nucleare, strada che, sia nel referendum del 1987 che in quello del 2011, gli italiani hanno bocciato.
La domanda alla quale io non so rispondere è: quali realistiche ed attuabili alternative al nucleare si hanno per produrre almeno 450TWh/anno senza l’utilizzo di combustibili fossili?
- 20 anni soltanto per creare quasi dal nulla una rete capillare di colonnine e una rete significativa di grandi distributori di energia fast charger ciascuno dei quali dovrà gestire potenze di circa 7/8MW in un contesto anche normativo/burocratico che sicuramente non facilità le cose in Italia.
• I’impatto economico sull’industria automobilistica europea e i posti di lavoro che saranno sicuramente messi a rischio nella riconversione del sistema produttivo del settore automotive con il conseguente incremento della potenza tecnologica/economica della Cina.
Insomma, non c’è tempo da perdere ed è fondamentale attuare le strategie corrette perché non ci sono grandi margini di errore.
Mercoledì 9 febbraio 2022 18:06:34
Buon pomeriggio,
vuole aprire una vera inchiesta che spieghi come stanno smantellando la scuola?
Martedì 8 febbraio 2022 23:19:16
Mancata indicazione in fattura del prezzo del gas
Buongiorno.
Seguo con molto interesse i suoi report.
Vorrei propogliene uno, che potrebbe interessare credo, molti telespettatori.
Può ENGIE (società fornitrice di gas per uso domestico) emettere fatture indicando solo i mc di gas consumati, ma non anche il prezzo applicato?
Ho telefonato e mi è stato detto che c'è una legge che glielo consente.
L'art. 21 del d. p. r. 633/1972 (legge dell'IVA) mi sembra che richiede l'indicazione in fattura dei dati che contribuiscono alla determinazione della base imponibile.
Grazie.
Mi hanno rovinato la vita