Messaggi e commenti per Milena Gabanelli - pagina 5
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Biografieonline non ha contatti diretti con Milena Gabanelli. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Milena Gabanelli.
Lunedì 14 febbraio 2022 23:14:26
Transizione elettrica
Gentile Signora Gabanelli, ho letto il suo articolo sulla transizione elettrica e sulle sue preoccupazioni che condivido al 100%.
Le invio un mio documento scritto circa 2 mesi fa nel quale prospetto, nei numeri, una situazione ancora più critica perché a mio avviso nel 2040 avremo quasi 40mln di auto elettriche
RIFLESSIONI SULLA TRANSIZONE ELETTRICA
Gennaio 2022
In base a quanto pianificato da UE, la transizione verso una mobilità totalmente elettrica subirà una accelerazione nei prossimi anni, soprattutto a partire dal 2030: è verosimile uno scenario per il quale nel 2040 la quasi totalità delle automobili circolanti in Europa saranno ZEV full electric.
• In Italia circolano oggi circa 40milioni di automobili, al momento la grandissima parte ancora dotate di un motore endotermico (eventualmente ibrido).
• La percorrenza media annua di un’automobile è di circa 12. 500Km
• Un’auto full electric percorre mediamente 5Km con un kWh di energia.
Questi dati ci danno un’idea piuttosto precisa di quanta energia/anno sarà necessario produrre per poter alimentare le batterie di un parco auto italiano totalmente elettrificato.
Tenuto conto delle perdite di carico della rete (circa 5. 8%), del rendimento dei sistemi di ricarica (un valore oggi compreso tra 80% e 85%), l’energia che dovrà essere prodotta per ricaricare le batterie di 40milioni di auto elettriche è circa 130TWh in un un anno, praticamente il totale di quanto utilizzato oggi da tutte le industrie italiane in un anno.
Nel 2019 l’energia richiesta da tutto il sistema Italia per il fabbisogno nazionale è stato di circa 320TWh
Nei prossimi 20 anni sarà quindi necessario passare da 320TWh a 450TWh, il che significa aumentare la disponibilità di energia in Italia di circa il 40%: un aumento annuo doppio rispetto a quello che normalmente è avvenuto in passato, e nel contempo l’energia dovrà essere prodotta limitando al massimo (o eliminando del tutto) le fonti energetiche ricavate da combustibile fossile.
Questo è un primo dato sul quale riflettere e concludere che non c’è assolutamente tempo da perdere per varare un piano energetico serio e ponderato, altrimenti nei prossimi anni ci toccherà importare quantità enormi di energia dall’estero: questo apre anche, giocoforza, il dibattito sulla necessità o meno di considerare anche fonti nuclerari in prospettiva
Un altro dato, direi meno prevedibile ma altrettanto critico, è quello relativo al dispacciamento di questo 40% in più di energia che, penso, si realizzerà in 2 modalità principali.
▪ una rete capillare che riguarderà centinaia di migliaia di colonnine, forse milioni, a bassa potenza (6/10kW) ubicate sul territorio nazionale: pensiamo alle colonnine nei condomini, o a quelle nei parcheggi dei supermercati o centri commerciali.
Questo elevatissimo numero di colonnine (a bassa potenza) porterà ad un aumento decisamente significativo della rete in termini di km di cavi e portata in corrente degli stessi.
▪ Distributori di energia ad elevata capacità: oggi, in Italia ci sono 2000 distributori di carburante, il doppio di quanti ne esistono in Francia, Germania, Spagna. Sicuramente con la transizione elettrica il numero calerà di molto, proprio per la presenza di altre fonti di approvvigionamento sopra citate.
Possiamo ipotizzare qualche centinaio di grandi distributori elettrici con colonnine ad alta potenza, 800kW a colonnina, per permettere una ricarica di un serbatoio elettrico da circa 130kWh (oggi le le batterie delle auto con maggiore percorrenza hanno questa capacità, ma sicuramente questo valore aumenterà negli anni) in circa 12/15 minuti.
Se consideriamo che un distributore di energia avrà almeno 10 colonnine da 800kW di potenza, si tratta di considerare una potenza circa 8/9MW a distributore, potenza garantita in servizio praticamente continuo, quindi stiamo parlando dell’equivalente di una piccola centrale elettrica per ogni distributore. Uno scenario potrebbe essere quello nel quale ogni distributore si produca l’energia in loco ma questo, pur pensando a sistemi di accumulazione, significherà che ogni distributore dovrebbe avere la propria centrale elettrica per produrre i MW necessari per alimentare le colonnine.
Un altro scenario è quello di portare i MW attraverso la rete elettrica che, a questo punto, andrà dimensionata per poter avere la portata necessaria: questa seconda ipotesi è tecnicamente assolutamente percorribile, ma saranno necessari infrastrutture di rete decisamente importanti.
Da ultimo, e questa è una considerazione che guarda soprattutto ai livelli occupazionali, in questi giorni fioccano gli appelli da parte di molte industrie automobilistiche (Stellantis in testa) ad allungare i tempi per la transizione elettrica: sia per gli enormi investimenti richiesti alla case automobilistiche, sia per il gran numero di posti di lavoro che verranno persi, sia per le preoccupazioni sulla reale capacità di avere in pochi anni una rete di colonnine di ricarica davvero capillare.
In un ottica economica, il predominio tecnologico del settore auto tutt’ora in mano all’Europa, vedrà la Cina in grande vantaggio nella transizione elettrica sia sul fronte della produzione di batterie, sia sul fronte dei materiali per la costruzione dei motori elettrici, in particolare le terre rare che servono per produrre i magneti in Neodimio Ferro Boro utilizzati appunto nei motori sincroni di trazione.
Se poi consideriamo anche l’elettrificazione dei motocicli/motoveicoli e quella del trasporto su gomma ovviamente tutto si complica ancora di più.
Riassumendo, a mio modo di vedere, la transizione elettrica non presenta problematiche tecnologiche estremamente difficili, al contrario le soluzioni sono già conosciute e potranno sicuramente migliorare negli anni.
I rischi veri sono:
• i tempi di realizzo attualmente stabiliti da UE per la completa trasformazione elettrica:
- 20 anni soltanto, un tempo davvero limitato, soprattutto se, e lo dico conscio del fatto che l’affermazione non è scontata o banale, il nostro Paese non prenderà in considerazione anche la strada del nucleare, strada che, sia nel referendum del 1987 che in quello del 2011, gli italiani hanno bocciato.
La domanda alla quale io non so rispondere è: quali realistiche ed attuabili alternative al nucleare si hanno per produrre almeno 450TWh/anno senza l’utilizzo di combustibili fossili?
- 20 anni soltanto per creare quasi dal nulla una rete capillare di colonnine e una rete significativa di grandi distributori di energia fast charger ciascuno dei quali dovrà gestire potenze di circa 7/8MW in un contesto anche normativo/burocratico che sicuramente non facilità le cose in Italia.
• I’impatto economico sull’industria automobilistica europea e i posti di lavoro che saranno sicuramente messi a rischio nella riconversione del sistema produttivo del settore automotive con il conseguente incremento della potenza tecnologica/economica della Cina.
Insomma, non c’è tempo da perdere ed è fondamentale attuare le strategie corrette perché non ci sono grandi margini di errore.
Mercoledì 9 febbraio 2022 18:06:34
Buon pomeriggio,
vuole aprire una vera inchiesta che spieghi come stanno smantellando la scuola?
Martedì 8 febbraio 2022 23:19:16
Mancata indicazione in fattura del prezzo del gas
Buongiorno.
Seguo con molto interesse i suoi report.
Vorrei propogliene uno, che potrebbe interessare credo, molti telespettatori.
Può ENGIE (società fornitrice di gas per uso domestico) emettere fatture indicando solo i mc di gas consumati, ma non anche il prezzo applicato?
Ho telefonato e mi è stato detto che c'è una legge che glielo consente.
L'art. 21 del d. p. r. 633/1972 (legge dell'IVA) mi sembra che richiede l'indicazione in fattura dei dati che contribuiscono alla determinazione della base imponibile.
Grazie.
Lunedì 7 febbraio 2022 10:38:51
Appalti pubblici
Buongiorno Dott. ssa Gabanelli, cercherò di essere sintetico, anche se l'argomento richiederebbe molto più spazio. Sempre più spesso si parla di appalti, a costruire oppure a vendere, assegnati con regolare bando ad aziende che poi si rivelano non avere i requisiti, la struttura e le capacità di far fronte all'impegno. In altre parole, inadeguate a partecipare al bando pubblico, con il risultato che i tempi si allungano e non soddisfano le esigenze di urgenza, in alcuni casi. Ho in mente una struttura pubblica che attribuisce il Rating, alle aziende che ne fanno domanda, per un eventuale futura partecipazione ad un bando, nel campo di loro competenza. I criteri di attribuzione del Rating dovranno tenere conto di molti fattori. Tra gli altri: da quanto esiste l'azienda, le persone responsabili/proprietari, puntualità nella consegna dei lavori/commesse, qualità dei lavori fatti, una catena di comando non troppo lunga. Solo alcuni esempi, la lista sarebbe troppo lunga. Il perimetro delle informazioni da raccogliere e, successivamente, monitorare credo sia più ampio e diverso da quelle comunemente utilizzate dalle agenzie di rating. L'analisi verrebbe fatta su richiesta dell'azienda e l'assegnazione del Rating avverrebbe dopo l'istruttoria. Il rating verrebbe aggiornato periodicamente e sarebbe pubblico, facilitando cosi anche i privati che potrebbero richiedere servizi alle stesse aziende. La mole di lavoro iniziale sarà elevatissima, la gestione a regime sicuramente inferiore. I vantaggi potrebbero essere enormi: velocità di assegnazione dell'appalto, tranquillità nell'affidabilità dell'azienda, riduzione dei rischi di infiltrazione malavitosa, trasparenza, etc etc. Mi fermo qui per non annoiarla. Spero possa costituire uno spunto per ulteriori approfondimenti. Cordiali saluti, Giuseppe Floreno.
Venerdì 4 febbraio 2022 07:52:31
Prefazione
Ho trascorsi di collaborazione con Roberto Morrione di Rai News 24 ai tempi di Falluja Iraq.
La presente per chiederle se fosse disponibile a farmi la prefazione ad un libro che sto scrivendo insieme a Carlo Spaziani.
È Un libro-manuale per:
*i cittadini* come e cosa fare per difendersi, per
*le forze dell’ordine* come e cosa fare per un uso legale di questi strumenti il cui scopo sarebbe ridurre gli incidenti e non fare solo cassa.
L’usa degli autovelox spesso non omologati nel prototipo, non autorizzati con decreto quelli utilizzati sulle strade, non posizionati secondo la legge fanno stragi di multe nelle tasche dei cittadini.
Il cittadino deve rispettare le leggi MA anche la pubblica amministrazione deve rispettare le leggi.
ME LA FAREBBE LA PREFAZIONE???
Fulgida
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Mercoledì 2 febbraio 2022 20:54:33
Separati
Cara Milena ho scritto a politici di ogni partito, a giornalisti, attori e quant' altro, ma possibile che nessuno voglia parlare dei separati e dei divorziati? e le condizioni fiscali a cui sono sottoposti? ne vuoi parlare tu se puoi. se vuoi maggiori informazioni scrivimi.
Grazie
Mercoledì 2 febbraio 2022 17:32:47
Energia elettrica gratuita in dieci anni
Premessa:
L'Italia importa ele dall'estero il 14% del suo fabbisogno (circa 6 Gw) con una spesa valutata sugli 11 Miliardi/anno.
Una pala eolica da 3, 5 Mw costa 6 Milioni/Eu
Proposta:
Costruire in Italia 2000 pale eoliche da sistemare sul dorsale appenninico lungo più di mille Km.
Benefici:
Centinaia di persone che lavorano per circa 10 anni. (tasse pagate, pace sociale, ditte che lavorano e l'indotto, aria pulita, ecc...)
Difficoltà:
Coraggio politico decisionale su di un problema che prima e/o poi dovrà essere risolto!
Ps. Classe 1933, in perfetta salute, situazione economica buona: sono solamente dispiaciuto per il mondo che verrà.
Auguri e Saluti
Mercoledì 2 febbraio 2022 13:50:49
Lettori "green pass"
Gentile Sig. a Gabanelli, mi sono recato all'ufficio postale di Sacrofano -RM, ed ho, non facilmente, usato il macchinario che, una volta verificati il G. P., ha emesso il numero di prenotazione. A parte la difficoltà di utilizzo, mi ha colpito l'estrema tempestività di installazione del dispositivo, ovvero: l'obbligatorietà del G. P. è di recentissima applicazione pertanto mi sorge il dubbio che tale provvedimento fosse da lungo tempo "premeditato", per consentire alle aziende fornitrici di progettere, testare, produrre e distribuire ai 12. 845 Uffici Postali d'Italia, il complesso marchingegno, senza tener conto dei tempi necessari ad aggiudicarsi l'appalto...
Non sono un NO VAX, ho completato il ciclo vaccinale con fiducia ma il dubbio che ci sia qualcosa di strano dietro le quinte, non è del tutto improbabile... mah ?
Grazie per l'attenzione, un cordiale saluto e Buon Lavoro !
Paolo Guadagnini
P. S. :. .. dimenticavo: i macchinari in questione hanno sicuramento un costo rilevante, moltiplicato per 12.845 ammonta ad una cifra interessante per tutti igli "addetti ai lavori".
Paolo Guadagnini
Sabato 29 gennaio 2022 11:54:12
Hera
Desidererei segnalare alla sig. ra Gabanelli il comportamento dell'Hera con i consumi "presunti" per cui sarebbe necessaria una mail alla quale inviare il testo della lettera. grazie
Dissociatori molecolari