Ultimi commenti alle biografie - pagina 2084

Sabato 17 ottobre 2020 15:14:13 Per: Roberto Speranza

La prego, mi aiuti.
Sono una donna, un infermiere di 48 anni.
Non so più a chi rivolgermi.
Le sembrerà sciocco, perché ho " solo" un problema di occlusione dentale.
Che, però, mi ha fatto perdere quasi tutti i denti e relativi impianti.
Sono talmente storta da non riuscire più ad espandere la gabbia toracica, ho perso le fisiologiche curvature del rachide
Il mio lavoro consiste nel prendermi cura delle persone che stanno male, cercando di farle stare meglio.
E trovo assurdo che nessuno si prenda cura di me
Ho cambiato tanti dentisti, gnatologi, fisioterapisti e osteopati.
Tutti mi rimandano dallo psichiatra.
Ma non sono pazza, non più della maggioranza di persone.
Chiedo aiuto, ascolto.
Con tutti i problemi che al momento lei ha, comprendo che la mia istanza le sembrerà sciocca.
I suoi problemi, purtroppo, sono anche i miei.
Ho lavorato in una rianimazione covid, storta come il peggior ubriaco, ma tenace.
La mia unità lavorativa (utic), si sta già preparando a tornare rianimazione.
Non mi ritengo un eroe, da quella esperienza ho imparato tanto; mi ha cresciuto come infermiere e, soprattutto, come persona.
Non la ripeterei per quello ha comportato.
Troppi morti, troppo giovani, troppa disorganizzazione.
Ma al termine mi sono sentita una persona migliore.
Ora, però, vorrei ritrovare il sorriso.
Per favore, mi aiuti

Da: Antonella Ferraris

Sabato 17 ottobre 2020 14:52:09 Per: Alessandro Borghese

Vorrei esprimere il mio disappunto riguardo i capelli di Alessandro, il suo entrare nelle cucine degli altri e toccare tutto con le mani, usare mestoli x gli assaggi e rimetterli nelle pentole... cuffia, guanti... come può uno chef dare questi esempi? E le varie ASL che permettono? Buon appetito!

Da: Nunzia

Sabato 17 ottobre 2020 14:44:42 Per: Lilli Gruber

Buonasera,
questa segnalazione ha carattere di ESTREMA URGENZA, vista il galoppante degenerazione della situazione epidemiologica e l’impatto che l’evento di cui in oggetto potrebbe avere sulla salute pubblica di MIGLIAIA di docenti, famiglie e studenti.
Si tratta del concorso scuola straordinario, indetto dalla ministra Azzolina che prenderà inizio il giorno 22 ottobre 2020.
Nonostante l’aggravarsi della situazione epidemiologica e l’esponenziale aumento quotidiano dei contagi, la ministra pare arroccata nella posizione di continuare a voler svolgere il concorso che coinvolge oltre 60. 000 docenti.
Nonostante la Ministra continui a proclamare che i concorsi si svolgeranno “ in piena sicurezza” ed al massimo con “8 docenti per aula” (si veda intervista LA7 Azzolina Mentana di ieri 07 ottobre 2020, asserzioni peraltro smentite dai primi calendari pubblicati dai vari Uffici Scolastici Regionali che vedono la presenza anche di 20/24 docenti per singola aula) quello che spaventa noi docenti è la miopia riguardo la mobilità che un concorso come questo prevede (il concorso coinvolge oltre 60. 000 docenti).
Sono migliaia infatti i docenti che sosterranno i concorsi fuori regione, viaggiando su aerei, bus, metropolitane e autobus per sostenere la prova il giorno calendarizzato, per poi tornare il giorno successivo nelle proprie aule come potenziali soggetti virulenti, essendosi sottoposti a tali viaggi, spesso spalmati su più giorni (emblematica la situazioni di chi proviene dalle isole).
Inoltre, il bando di concorso prevede che i docenti che devono partecipare alle prove debbano compilare una autocertificazione in cui attestano di non essere venuti a contatto con un soggetto positivo covid. Le nostre aule, purtroppo, cominciano a pullulare di ragazzi risultati positivi a tamponi di controllo disposti da medici di base in comparsa di sintomatologia affine a quella da Covid-19.
Il docente che lavora in queste classi, pertanto, NON può partecipare alla prova concorsuale per la quale è in attesa da oltre 6 anni dal momento che sono 6 anni che non vengono banditi concorsi indirizzati a docenti senza abilitazione. Ciò ci obbliga a rischiare di perdere l’occasione di stabilizzazione che aspettiamo da anni, oppure a chiedere ai nostri dirigenti periodi di aspettativa 15 giorni prima delle prove calendarizzate, al fine di poter partecipare al concorso “con le carte in regola”.
Faccio presente che ancora, ad oggi, 15 /10, sono moltissime le scuole che non riescono a svolgere regolarmente lezioni perché le nomine dei docenti non sono state effettuate a causa dei gravi ritardi nelle procedure di nomina degli uffici scolastici provinciali, fortemente provati dal nuovo sistema di reclutamento delle Graduatorie Provinciali.
Una aspettativa di massa si tradurrebbe in un collasso del sistema scolastico per tutto il mese di novembre, mese di svolgimento delle prove.
Migliaia di docenti, in mancata concessione di aspettativa da parte dei Dirigenti, non potranno prendere parte alle prove concorsuali.
Non capiamo l’ostinazione di voler portare avanti il concorso in queste condizioni, visto l’aggravarsi preoccupante della situazione sanitaria e soprattutto considerato che TUTTI gli altri concorsi pubblici sono stati “congelati” in attesa di un ritorno ad una situazione controllabile e gestibile.
Cosa succederebbe se un docente, durante il viaggio da una regione all’altra per svolgere il concorso, divenisse un soggetto colpito dal Covid ed il giorno dopo tornasse in classe ignaro di aver contratto il virus?
Le scuole sono un cluster micidiale e l’impennata di contagi in concomitanza con l’apertura delle scuole ne è un esempio lampante, nonostante la nostra ministra sminuisca l’impatto dell’apertura delle scuole sull’innalzamento dei contagi.
In classe i ragazzi NON indossano le mascherine, il distanziamento non è rispettato nella maggior parte delle nostre classi perché le nostre strutture non lo permettono: in quali condizioni un docenti dopo un viaggio interregionale potrebbe tornare in classe certo di non essere un pericolo per i suoi studenti?
Vi prego di aiutarci a "congelare" il concorso rimandandolo a tempi migliori: il rischio che questo concorso si trasformi nella “Atalanta-Valencia” del febbraio 2020 è altissimo e noi siamo allibiti dalla miopia del Ministero e del Governo in tal senso.
La popolazione deve essere informata di quello che sta accadendo e delle ripercussioni che potrebbe avere sulla salute pubblica.
Chiedo perdono per l’impeto, ma si tratta dell’ultimo estremo tentativo di congelare questo concorso per poterlo svolgere in tempi più sereni e tranquilli.
Vi prego di aiutarci a scongiurare quella che si preannuncia come una catastrofe sanitaria annunciata ma inspiegabilmente ignorata dal Ministero e dal Governo.
La regione Sardegna ha già preso una seria e matura decisione in merito decidendo di rinviare le prove concorsuali a tempi migliori, per la tutela del personale docente degli studenti e delle famiglie (https: //www. orizzontescuola. it/concorso-straordinario-il... /).
Chiediamo una netta e chiara presa di posizione analoga da parte di tutte le regioni, in presenza di un Ministero sordo alle nostre preoccupazioni e angosce.

Prof.ssa Aurelia Bergamotto


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"non siate come penna ad ogne vento,
​ e non crediate ch'ogne acqua vi lavi. "
Paradiso, V, vv. 74-75

Da: Prof.ssa Aurelia Bergamotto

Sabato 17 ottobre 2020 14:37:34 Per: Bianca Berlinguer

Formiche laboriose le piccole imprese e le risorse per il futuro
Imparare dalle esperienze vissute non è mai scontato eppure ci sono circostanze per le quali non solo è necessario ma doveroso.
In questa terribile circostanza abbiamo imparato che, a causa dell’emergenza sanitaria, esiste anche un’economia fatta di piccole e piccolissime imprese che a prescindere dalle misure messe in campo si sono dimostrate resilienti e determinate a non cedere. Questo governo pur nella sua fragilità sembra prestare una certa attenzione anche al mondo delle piccole imprese. Certo non basta ma almeno qualcuno batte un colpo verso il mondo degli invisibili.
L’emergenza sanitaria senza precedenti che stiamo affrontando richiede sforzi straordinari da parte di ognuno di noi e non può esaurirsi con il cinismo di chi ha quale unico obiettivo lo scontro politico, e questo vale sia sul piano nazionale che su quello locale.
Occorre ora la massima lungimiranza per affrontare da subito i temi legati all’economia del nostro paese se non vogliamo nel prossimo futuro assistere alla sparizione di fondamentali comparti produttivi che hanno fatto dell’Italia il primo brand al mondo. La ricetta non può essere quella di destinare le risorse di cui disporremo esclusivamente a progetti infrastrutturali e indirizzati esclusivamente alla grande industria. La posizione del sistema confindustriale appare ancora una volta miope di fronte alle sfide che invece ci attendono.
Sia chiaro il ruolo della grande industria nel nostro paese è determinante ma la peculiarità italiana della micro impresa diffusa e strettamente legata al territorio lo è altrettanto, è per tali ragioni che la mia opinione è di attivare tutte le misure necessarie per accompagnare le piccole imprese verso una graduale riconversione e adattamento alle nuove frontiere che l’economia globale definisce.
Innovazione di processi e di prodotti, economia circolare, affermazione delle tradizioni del territorio; cura e tutela del territorio attraverso processi di ripopolazione delle aree interne rafforzando le filiere produttive legate all’agricoltura: dall’agroalimentare, alla filiera della produzione di fibre vegetali, settore che registra una crescita esponenziale in svariati campi d’applicazione: dall’edilizia, all’aerospazio, alla cantieristica fino al medicale, solo per citarne alcuni.
Dalle sfide che ho provato sinteticamente ad elencare bisogna ora passare ad atti concreti e alla definizione, la più condivisa possibile, di un grande piano d’investimento che determini le condizioni per valorizzare e sviluppare le principali materie prime che il nostro paese possiede: la bellezza, l’Italian Style e il Made in Italy, tutti ambiti non contendibili, che non temono concorrenza perché frutto della straordinaria creatività dell’essere italiano.
Con l’avanzata inesorabile del marketing sociale (socialing) del prosumer (consumatore attivo) con l’affermazione del consumo consapevole la catena del valore si arricchisce di nuovi orizzonti che sono il senso profondo della nostra cultura produttiva, del nostro saper fare. E’ evidente che il cenno al consumo consapevole non si esaurisce con una battuta (Philip kotler per chi volesse approfondire) eppure esso è sufficiente ad indicarci la strada da percorrere.
Ne saremo capaci?
Questa è la domanda alla quale dobbiamo una risposta, questo vale per la politica che non può aspettarsi che i nodi legati alla programmazione interna, alla individuazione di un grade piano strategico per lo sviluppo vengano sciolti da eventi straordinari, vale per il mondo della rappresentanza tout court ancora troppo legato al secolo scorso e poco incline al cambiamento.
Che erano e sono in atto epocali cambiamenti, era, ed è cosa nota, indipendentemente dalla crisi sanitaria, è sulla definizione di nuovi paradigmi che ci presentano nuovi scenari che bisogna prestare la massima attenzione, chiamando a discutere le numerose intelligenze delle quali disponiamo. Oggi siamo di fronte alla demolizione dell’attenuante per troppo tempo millantata della mancanza di risorse economiche, complice l’idea dell’Europa “bara e cinica”, risorse che vanno utilizzate certamente per dare risposta immediata alla crisi sanitaria, ma anche rispondere alla richiesta di modernità del paese e del proprio sistema sociale e produttivo, tutto questo è inconciliabile con la permanente resistenza al cambiamento che ci condiziona da tre decenni almeno.
Si tratta in questo contesto di un progetto paese a più step che abbia l’ambizione di disegnare l’Italia per le prossime generazioni, a partire da una nuova e diversa architettura amministrativa capace di semplificare la vita di chi è amministrato, da una nuova organizzazione del sistema giudiziario, dal sistema formativo troppo lontano dalle esigenze che il mondo del lavoro esprime, dal potenziamento della ricerca ed infine ma non per ultimo un rinnovato senso della politica, etica del bene comune e strumento di partecipazione al processo delle scelte. Insomma di un nuovo rinascimento, un ritrovato umanesimo contemporaneo in grado rilanciare con forza il valore della partecipazione, fondamenta di ogni stato democratico, che richiama ognuno ad una responsabilità collettiva, tanto più importante in una fase come quella che stiamo vivendo.
Questo vale per tutte le forme con le quali si articolano la politica e la società, siamo tutti chiamati a fare la nostra parte perché della costruzione del nostro futuro si tratta e di null’altro.
E come diceva qualcuno scusate se è poco.

Da: Giuseppe Oliviero

Sabato 17 ottobre 2020 14:26:01 Per: Myrta Merlino

Cara Myrta
forse lei può aiutarmi a capire il motivo per cui i giornali e la televisione parlano poco o niente del Pdl omotransfobia che ha avuto un lunghissimo iter in parlamento e che sarà portato alla Camera dei Deputati per l’approvazione il prossimo 20 ottobre.
A me sembra una legge importante e, penso, anche divisiva e sarebbe utile che la gente sappia di che cosa si tratta.
Stranamente non vedo nessun dibattito eppure ci saranno persone favorevoli o contrarie a questa legge, ma non se ne sente parlare.
Spero che lei mi possa aiutare a immaginare una risposta a questa situazione perché io sono veramente a corto di idee.

Da: Sergio Fasani

Sabato 17 ottobre 2020 14:21:53 Per: Paolo Del Debbio

Buonasera, sono un ex Amministratore di una Fondazione bancaria, controllante una Banca quotata, il quale per aver denunciato le malversazioni dei colleghi Amministratori, da circa otto anni, non riesce a venir fuori da una situazione giudiziaria. Ciò nonostante la sospensione di un Decreto ingiuntivo da parte del Giudice che lo classifica ritorsivo, la conseguente riabilitazione da parte dei Commissari Bankit, una Sentenza della Suprema Corte, una interrogazione Parlamentare, la pubblicazione di un'articolo da parte del Sole 24h il 12 Febbraio u. s, la minaccia di un'importante Studio Legale al giornale e la ulteriore replica loro a mia difesa.
Una brutta storia che qualora emergesse, coinvolgerebbe vari livelli istituzionali. Un unicum in giurisprudenza, non fosse altro perchè si riferisce all'unico Amministratore che, nel panorama del risiko bancario nazionale, ha denunciato la Banca della quale era Amministratore. La battaglia è ancora aperta.
Grazie per l'attenzione che vorrete riservarmi. Resto a Vostra disposizione per l'eventuale (e auspicato) approfondimento da parte Vostra.
Solfaroli Danilo
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Da: Danilo Solfaroli

Sabato 17 ottobre 2020 13:53:16 Per: Alberto Angela

Gentmo Alberto angela
Figlio degno di un eccellente papa,
Poiché viene a Ladispoli x Caravaggio Le segnalo villa romana di Pompeo nei pressi di palo laziale a Ladispoli Abbandonata alle intemperie e vandalizzata. Ci sn mosaici del 1 secolo a. C.
Grazie
Cordiali saluti
Alessandra annibaldi

Da: Alessandra Annibaldi

Sabato 17 ottobre 2020 13:29:15 Per: Milena Gabanelli

Ho letto con interesse il suo articolo sul Corriere delle Sera di Lunedì 12 ottobre in merito alle destinazioni dei contributi dei cittadini pubblici e privati per il Covid. Finalmente abbiamo qualche notizia sull'impiego dei contributi elargiti anche dai privati Cittadini. Auspicherei che questa iniziativa più frequente, perché rappresenta un incentivo per ulteriori donazioni.
I contributi forniti dai privati cittadini non godono anche del beneficio fiscale del 19% maturabile nel successivo anno fiscale, trattandosi di calamità?
Cordiale Saluto
Giampietro Faletti

Da: Ing.Faletti

Sabato 17 ottobre 2020 13:03:25 Per: Luca Zaia

Buongiorno Zaia, dopo il nuovo Dpcm avete superato ogni limite di saggezza. Come si può non guardare al dilla'del proprio naso. Perché non andate alla mattina quando i nostri ragazzi prendono il pulman alle ore 7, 00 e vedete come sono messi a confronto dei bar e ristorante. Poi volete fare anche lezione a distanza, chi ci rimborsa dei libri, l'abbonamento, tasse scolastiche, parlatebene voi, fatte vedere numeri dei contagi, allora fate vedere anche chi ha figli a scuola i rimborsi che date a singola famiglia, questo è troppo difficile da calcolare. Allora prendete studenti che fanno ragioneria che vi fanno loro i conti x tutti. Poi anche dare i bonus per i monopattini, per favore non siamo un popolo di ignoranti, siamo un popolo che non può dire la verità di come ci state trattando vergognatevi tutti. E non parlate solamente dei contaci ma anche della nostra situazione. Nadia.

Da: Nadia

Sabato 17 ottobre 2020 12:42:26 Per: Barbara Palombelli

Gentile Barbara.
Sono un vecchio anestesista in pensione. Avrei un suggerimento da proporLe (e diffonderlo in trasmissione) a proposito del rischio intasamento ospedali da covid dal momento che ci sono migliaia di altri malati da curare. Si potrebbero utilizzare tutte le attrezzature per ospedali da campo dell'esercito e/o protezione civile sparpagliate in tutta la penisola. Il razionale della proposta è questo: 1) il 90% dei malati covid non richiede terapia intensiva ma solo terapia farmacologica, maschera ossigeno e monitoraggio minimo. 2) non richiede personale medico e infermieristico specializzato (come sarebbe in terapia intensiva). 3) la precocità delle cure riduce il rischio di entrare in rianimazione.. 4) si portano via i positivi dalle famiglie fonte di ulteriore infezione..

Cotrdialmente Fabrizio vignali.

Da: Fabrizio