Ultimi commenti alle biografie - pagina 2843

Sabato 25 aprile 2020 20:18:13 Per: Enrico Mentana

Caro Enrico,
spero non ti dispiaccia se ti chiamo per nome, in fondo ogni sera puntuale alle 20 entri in casa mia attraverso lo schermo.
Possiamo darci del tu?
Mi presento: mi chiamo Elisa e sono la direttrice di una RSA della provincia di Torino. Si, proprio di una di quelle RSA di cui tanto si parla in questo momento così buio, pensare che fino a poco tempo fa pochi sapevano cos’era una RSA, qualcuno li chiama ancora ospizi, case di riposo, termini oramai desueti per gli addetti ai lavori.
Oggi non si parla di altro.
Sai Enrico, sono arrabbiata con te, perché penso che un giornalista del tuo calibro non dovrebbe mai scendere di livello. Cavoli Enrico, tu sei quello delle maratone non sei un Vittorio Feltri qualsiasi! Però giovedì sera, con quella lettera dell’anziano in RSA che scrive delle “sue prigioni” hai gettato benzina sul fuoco in un momento dove ne abbiamo già abbastanza di quello che si dice e da te proprio non me lo aspettavo.
Ero seduta a tavola dopo una delle tante lunghissime giornate che stiamo vivendo nelle nostre RSA, quando hai mandato in sovra impressione la lettera con quella voce fuori campo. Che momento strappa lacrime Enrico! Pensavo che queste modalità fossero una prerogativa della D’Urso e invece eri tu, quel simpaticone che tutte le sere alle 20 entra in casa mia.
Sai, quella notte non ho chiuso occhio, come credo molti dei miei colleghi direttori in questo momento.
Sai perché?
No Enrico, credo che tu non lo sappia e allora ho deciso di spiegartelo.
Inutile forse raccontarti che nelle RSA vivono anziani non autosufficienti che la nostra società considera malati, questo tu lo sai. Entrano da noi un bel giorno di punto in bianco: quando va bene sono accompagnati da figli sfiniti che non riescono più ad occuparsi di loro, quando va male arrivano su un’autoambulanza, soli, con un sacchetto di nylon contenente qualche capo per vestirsi e nulla di più.
Quelli fortunati hanno figli che si sono dedicati a loro per come potevano, strizzati tra il lavoro i figli da portare a scuola e il mutuo da pagare. Hanno provato con le badanti, almeno due o tre, perché sai Enrico, se hai un papà con l’Alzheimer è facile che la badante si licenzi perché lui la accusa di rubargli le cose, ma non è colpa sua ma di quella maledetta demenza. Poi ne arriva un’altra e poi un’altra ancora. Di notte accade che i carabinieri chiamino i figli, alle due o alle tre, per dir loro che hanno trovato il padre in pigiama girare per la città. Così si alzano dal letto e vanno a recuperare il loro papà che spaventato li guarda dicendo, con gli occhi spalancati “ cercavo la mamma…”e a loro non resta altro che dargli una carezza, ringraziare i carabinieri, riaccompagnarlo a casa e fermarsi con lui, avvertendo la famiglia che non possono più lasciarlo da solo la notte.
Vedi Enrico, è per queste persone che esistono le RSA, per dare un servizio ad una società che ha disinvestito e dimenticato le persone più importanti: gli anziani e i bambini.
Ogni giorno “noi delle RSA” ci prendiamo cura di questi anziani fragili ed insieme aiutiamo i loro figli a superare il senso di colpa per non essere riusciti a tenerli in casa.
Ci prendiamo cura anche di quegli anziani che arrivano solo con un sacchetto di nylon perché non hanno figli o perché i figli che ci sono non riescono a superare vecchi rancori e dissapori, ma questo non ci riguarda. Noi ci prendiamo cura di loro senza giudicarli cercando di offrirgli un buon tempo nelle nostre comunità così numerose, ma che mai e poi mai li considerano dei numeri. Offriamo loro sorrisi e carezze, ci prendiamo cura di loro 24 ore su 24, ma non possiamo sostituire l’amore di quei figli e quei nipoti che spesso, troppo spesso si dimenticano di loro.
Non metto in dubbio che ci siano RSA “maltrattanti”, le cronache talvolta sono molto crude, ma non è giusto fare di tutta l’erba un fascio. Esistiamo anche noi, esistono anche delle RSA che lavorano con cura e dedizione nonostante una sistema sanitario risicato che con le sue DGR ci costringe a standard assistenziali insufficienti, ma questo Enrico è un altro capitolo e se vuoi te ne parlerò la prossima volta.
Gli anziani delle RSA in questo momento stanno morendo da soli per lo stesso motivo per cui stanno morendo da sole le persone in ospedale, perché non lo dici questo Enrico! Ti risulta che in questo momento in ospedale si possa entrare? Ti risulta che in ospedale una figlia possa tenere la mano al proprio padre morente?
E allora perché siamo diventati tutti carnefici nelle RSA? Nessuno di voi, tanto avvezzi ai numeri e alle statistiche, ha mai pensato che le RSA sono abitate da persone anziane e che questo maledetto Covid-19 sta sterminando prevalentemente persone anziane? Quindi Enrico, vorrei capire come nelle Rsa, avremmo potuto salvare gli anziani che non sono sopravvissuti neppure alle cure specializzate dei medici rianimatori? Nessuno ha mai pensato che in una RSA di 100 anziani non possono che morire anziani?
E allora Enrico, ti chiedo di ritornare a pensare al “fattore umano”, quello che hai citato prima di mandare in sovra impressione quella lettera: questo periodo ci sta togliendo un pezzo del nostro patrimonio, della nostra storia. Ci sta togliendo quegli anziani che ci hanno permesso oggi di festeggiare la Liberazione.
Non mi aspetto che tu non parli dei problemi delle RSA, ma pretendo da un giornalista del tuo calibro, che venga data una speranza a tutti quei figli che hanno i genitori in una RSA e che la sera a tavola davanti al tuo telegiornale si disperano pensando che i loro genitori sono nelle mani dei boia delle RSA.
Non è così Enrico. Esistiamo anche noi, quelli delle RSA che si prendono davvero cura. Non meritiamo l’invisibilità. Non meritiamo di essere sviliti ogni giorno. Meritiamo rispetto e vicinanza. Gli stessi infermieri e oss eroi negli ospedali, sono eroici anche nelle rsa e lavorano con dedizione con stipendi da fame.
E giusto che le persone che hanno familiari in RSA abbiano una speranza, più che mai in questo momento dove gli anziani sono trincerati dietro i vetri e noi direttori non possiamo fare entrare nessuno. Voi giornalisti avete la responsabilità di dare speranza in un periodo così tremendo.
Ti lascio le parole di una meravigliosa canzone di Renato Zero:

“ sorreggili, aiutali, ti prego non lasciarli cadere, esili, fragili non negargli un po’ del tuo amore…
Mani che ora tremano perché il vento soffia più forte, non lasciarli adesso no, che non li sorprenda la morte
Siamo noi gli inabili che pur avendo a volte non diamo
Dimentica, c’è chi dimentica distrattamente un fiore una domenica…”

Ti saluto Enrico e spero che questo mio scritto possa farti vedere che esiste sempre un’altra faccia della medaglia, un’altra speranza…

P. s per il momento sono ancora arrabbiata e sono passata al Tg1. Mi passerà.

Elisa

Da: Elisa Perrone

Sabato 25 aprile 2020 20:15:14 Per: Luca Zaia

Buonasera, innanzitutto GRAZIE per come ha gestito l’emergenza... sono orgogliosa di essere veneta. Le scrivo perché ho una azienda e sto commercializzando un semplicissimo dispositivo, di cui ne ha parlato anche il Sole24 ore, che funge da dpi anti contagio... e’ un dispositivo che si mette al polso e ti avvisa suonando/vibrando se viene superata la distanza minima di sicurezza. A mio avviso se tutti i supermercati all’entrata dotassero i clienti di tali dispositivi, unitamente a guanti e mascherina, il rischio di ulteriori contagi diminuirebbe in maniera considerevole!
La ringrazio per l’attenzione.

Da: Alessia Trevisan

Sabato 25 aprile 2020 20:13:34 Per: Mario Giordano

Buona sera Direttore

e un suo spettatore che le scrive solo
una domanda le chiedo perche'in questo
momento di pandemia Lei parla della parte sanitaria ed e'giusto parla di politica ed giusto
ma non difende mai gli interessi di noi pensionati
che quest'anno anno ricevuto solo 0, 25 centesimi di aumento mentre si percepiscono ed e giusto bonus a destra e a manca redditi di cittadinanza senza lavorare. Ma noi pensionati che siamo il tessuto di questa societa'siamo sempre la ruota di scorta del governo
Sono sicuro che questa mia lamentela non verra'neanche presa in considerazione.
La saluto cordialmente
Luigi un suo accanito spettatore di Fuori dal Coro

Da: Luigi

Sabato 25 aprile 2020 19:57:36 Per: Alberto Angela

Salve Dott Angela le scrivi per chiederle, se le fosse possibile, di inviare il 29 Aprile un messaggio di auguri e di incoraggiamento a mia figlia Adriana che compie 20Anni ed e’ una sua fortissima ammiratrice. Deve affrontare degli esami universitari, giurisprudenza alla Federico II di Napoli. Non oso chiederle un Video ma magari sul suo indirizzo di posta (-------) ringraziandola a prescindere e complimentandomi comunque per quello che fa e per come ci onora essendo cittadino onorario di Napoli, La saluto con altrettanta ammirazione. Gerardo De Martino

Da: Gerardo

Sabato 25 aprile 2020 19:40:10 Per: Maria De Filippi

Cara Maria. Sono una madre di 5 figli e nonna di 8 nipoti il primo ha 22 anni l'ultimo nato il 25 gennaio ha solo tre mesi compiuti oggi. Devi sapere che ho raccontato tantissime fiabe prima ai miei figli che non si stancavano mai di ascoltarne di nuove e per questo ne ho anche inventato tante però non le scrivevo mai. Anche ai miei nipoti piacciono tanto le fiabe e quindi anche con loro mi sono dovuta sbizzarrire.
Il mio sogno, che ho conservato a lungo nel cassetto quello di scrivere un libro, ma ho dovuto rinunciarvi perché gli editori e le tipografie chiedevano troppi soldi, finalmente ho incontrato il Signor Vito Pacelli che mi ha aiutato a esaudire questo sogno ho scritto e pubblicato il mio libro... IL MAGICO MONDO DELLE FIABE Edito da book sprint edizioni e ne sono molto orgogliosa. Ora avrei Un altro desiderio vorrei che una delle mie fiabe venisse letta da Roberto Benigni so che letta da lui la mia fiaba acquisterà valore ecco questo è il mio sogno. Che dici potrà avverarsi ? O dovrò tenerlo ancora per tanto tempo chiuso nel mio cassetto dei sogni? Cara Maria io ti ammiro tanto e ho visto che hai esaudito i desideri di tante persone, potresti realizzare anche il mio? un abbraccio Raffaela.

Da: Raffaela

Sabato 25 aprile 2020 19:14:10 Per: Alex Zanardi

Buongiorno Alex, non ci conosciamo, mi chiamo Giampiero, e mi rivolgo a te perché sei una persona che ammiro molto, con una forza interiore incredibile e con dei valori eccezionali. Probabilmente non darai seguito a questa mail perché tratta di una questione che potrebbe spiazzarti e questo lo capirei.
Vengo al dunque, sono un padre disperato... ho una figlia che è schiava della dipendenza da droghe, e non riesco a vedere la luce, la vedo ferma immobile in quel mondo orribile, eppure è una bellissima ragazza sana volendo anche sportiva, ma talmente senza autostima e senza più amore per se stessa... ecco io vorrei che parlasse con persone come te che dalle proprie difficoltà sono ripartiti per essere più forti di qualsiasi evento negativo... credimi le abbiamo provate tutte, ma io sono convinto che per ognuno di noi c'è la chiave giusta per entrare in sintonia e ripristinare la voglia e la gioia di vivere, con lei finora nessuno ci è ancora riuscito.
Se solo volessi trovare il modo di avvicinarla e poterci parlare per trasmettere il tuo messaggio, perché è di questo che sto parlando, il tuo percorso è un messaggio di vita e merita di essere diffuso anche e sopratutto per quelle persone fragili che si sentono sopraffatti dalle vicissitudini della propria vita.
Mi scuso per aver toccato un argomento personale, ma cosa altro mi resta... verso lacrime amare ogni giorno e assisto impotente al decadimento di un fiore, non biasimarmi se mi sono rivolto a te senza neanche conoscerti di persona.
Viviamo a Bologna, ringrazio comunque per l'eventuale attenzione che avrai leggendo la mail.
Giampiero

Da: Giampiero

Sabato 25 aprile 2020 18:51:34 Per: Milena Gabanelli

Cordiale attenzione Dott. ssa Milena Gabanelli:
ogetto. Eliminazione del nero.
A tutt'oggi il problema più grande per il nostro Paese Italia è il nero circolante.
Potremmo attuare la stessa modalità che ha la Svezia.
Utilizzare la carta moneta e eliminare il contante.
Oppure per eliminare il nero l'altra ipotesi e di fissare una data specifica per ritirare tutte le banconote attuali e cambiarle con nuove banconote applicando solo dei piccoli cambiamenti e quindi tutti sarebbero costretti a rivolgersi alla propria banca e consegnare le banconote vecchie e solo così ci sarebbe l'emersione del nero.
Poi bisognerebbe dare un taglio ai politici, quindi ridurre il numero dei parlamentari.
Per risanare l'Italia i sacrifici devono iniziare dall'alto non crede?
Cordiali saluti.
Francesco

Da: Francesco

Sabato 25 aprile 2020 18:23:44 Per: Giorgia Meloni

Solo quando ci sono le elezioni si fanno. sentire, noi popolo li votiamo per farli stare bene, una volta eletti non ti pensano più.

Da: Pietro

Sabato 25 aprile 2020 18:00:47 Per: Ezio Bosso

Rai, radio1 Grazie per le Tue parole, quello che stiamo vivendo non dovra' essere la normalita'.
Buona Festa anche a Te.

Da: Pina

Sabato 25 aprile 2020 17:42:51 Per: Rosario Fiorello

Caro amico, mi permetto di chiamarti amico visto che abbiamo la stessa età, per la verità io sono un pò più vecchio, sono nato il 12 maggio 1960, ho appena visto il tuo monologo sui sessantenni e l'apertura del 4 aprile, già mi ero sentito parimento (come diciamo a napoli) durante sanremo, ma adesso ancor di più, ti ringrazio di cuore per l'allegria e l'inconsapevole sicurezza che da sempre elargisci, un grande augurio di ogni bene dal tuo amico leonardo (ci risentiamo per il compleanno

Da: Leo Canestrino