Ultimi commenti alle biografie - pagina 35

Martedì 19 settembre 2023 16:18:40 Per: Maria De Filippi

Il programma sta peggiorando molto. Gianni è Tina stanno esagerando con Aurora

Da: Clara

Martedì 19 settembre 2023 10:53:07 Per: Fabio Fazio

Ciao Fabio,
mi chiamo Francesca Veronesi, ho 24 anni e sono di Bologna. Recentemente, ad Aprile, ho pubblicato il mio primo romanzo di quella che sarà una trilogia.
Mi piacerebbe tantissimo prendere parte alla tua trasmissione e proporti la mia storia, un urban fantasy che riflette sulla vita e sulla morte e porta in campo tematiche quali l’amore, l’auto consapevolezza, la fiducia e le discriminazioni.
Sarei onorata se potessi partecipare alla tua trasmissione (so che a causa disguidi alcune cose cambieranno a partire da Ottobre), mi piacerebbe tantissimo poter presentare il mio libro a te e anche a Luciana Littizzetto.
Grazie di cuore,
Un abbraccio,
Francesca

Da: Francesca Veronesi

Lunedì 18 settembre 2023 13:46:47 Per: Piergiorgio Odifreddi

Buongiorno Professore,
la definizione di P. M. che discende dagli studi condotti nel '600 da Pascal e da Fermat (= si definisce P. M. il rapporto tra i casi favorevoli e tutti i casi possibili, sempreché tutti i casi siano egualmente possibili) venne contestata già a metà '800 da Henri Poincaré.
Forti indizi sulla fondatezza delle contestazioni mosse dal Poincaré si trovano in un mio studio (non pubblicato) che concerne aspetti della P. M. nel giuoco del lotto.
Se mai leggerà questo messaggio e se mai fosse interessato ad approfondire l'argomento, può chiedere il mio indirizzo di p. e. alla Redazione.
Saluti.

Da: Giuseppe Corea

Sabato 16 settembre 2023 15:11:14 Per: Alberto Angela

Buongiorno

volevo portare alla vostra attenzione due dei miei ultimi progetti documentaristici che ho realizzato dal 2022 al 2023 attualmente sono su Amazon PRIME VIDEO ma solo x USA e UK, attualmente hanno vinto già moltissimi premi di festival tutti accreditati IMDb
sul mio canale YouTube ci sono i traile dei entrambi i docufilm, il primo realizzato in occasione dei 90 anni di Latina e il secondo realizzato in occasione dei 100 anni dell'arma azzurra sono due episodi dei " I Custodi del Tempo" un format a tre livelli di narrazione la città che osserva dall'alto una ragazza che con la sua bici visita alcuni luoghi storici e un intervistatrice che dialoga con i custodi della memoria storica

volevo portare alla vostra attenzione queste opere che in italia ancora non sono disponibili ma se può interessare posso renderle disponibili qualora ci sia interesse da parte vostra a distribuirli su reti nazionali

in attesa di vostro riscontro

cordiali saluti

Flavio Cammerano

Da: Flavio Cammerano

Mercoledì 13 settembre 2023 11:53:48 Per: Antonella Clerici

Alla ripresa del programma ci si rende conto che è veramente insulso, oltre al fatto che diversi personaggi non sono molto simpatici. Ridateci Camper

Da: Alessandro

Martedì 12 settembre 2023 19:35:13 Per: Volodymyr Zelensky

Manca il contatto e-mail di Zelensky o direttamente a lui stesso o al suo addetto responsabile per poter scrivere in modo diretto senza passare per vie secondarie... gradirei scrivere direttamente a lui visto che mi sono trovato in Ucraina il 24 febbraio allo scoppio della guerra... potendo rientrare in Italia dopo 4 mesi a Nikolayev... Città stupenda e accogliente.

Da: Rino Cesare

Martedì 12 settembre 2023 14:36:42 Per: Maurizio Landini

Ciao Maurizio, o meglio “Lando”, come ti chiamavo io quando eravamo commilitoni in quel di Modena, all'Accademia Militare (anni '81-'82), ricordi? E tu mi chiamavi “Oppe”... È tanto tempo che ci penso su, ma ho preso solo ora il coraggio di scriverti per sapere se ti fa piacere risentirci dopo tanto tempo. Non nego che è dalla prima volta che ti ho visto in TV che volevo contattarti, ma il mio pensiero fisso era quello di non “disturbarti” coi miei ricordi e lasciarti in pace a proseguire la tua brillante carriera politica.
Oggi, però, ho avuto un ripensamento e mi sono detto: “Che male c'è a ricontattare un amico anche se lui è diventato un personaggio pubblico? ”.
Se hai piacere e, soprattutto, se qualcuno (magari il gentile Stefano, che gestisce il sito) ti farà leggere questa mia, io sono qui... Il resto ce lo diremo a voce.
Un abbraccio

Da: Vincenzo Oppedisano

Lunedì 11 settembre 2023 18:33:49 Per: Sergio Castellitto

Buongiorno Sergio Castellitto, ho una grande ammirazione per lei, non so se leggerà mai questa mia, ma voglio provarci... Le voglio raccontare una "Storia da Raccontare"...: Una storia da raccontare...
Se guardiamo la storia del passato, in ogni epoca ci sono stati degli uomini che si sono distinti, in ogni settore della società queste persone hanno brillato di luce propria, indicando nel loro cammino, la strada da seguire. In un piccolo paese, nell’entroterra del Lago Maggiore, il 6 maggio 1921, nasceva Gianfranco Chiti... trascorse la sua infanzia in Inghilterra, suo padre era primo violino alla filarmonica di Londra, e poi a Pesaro, la sua città adottiva, che oggi ne ospita le spoglie, nella tomba di famiglia, accanto alla sua mamma, che tanto ha adorato. A 15 anni si iscrisse alla Scuola Militare di Milano, il suo ero un animo patriottico, una fede incrollabile verso i valori della Patria. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, da giovane Sottotenente, fu inviato sul teatro di battaglia in Slovenia e in Croazia e poi sul fronte Greco Albanese, dove riporto varie ferite... successivamente da volontario, fu inviato in Russia con l’8^ Armata, prese parte alla battaglia di Karkov, dove per meriti speciali in battaglia, fu decorato con la Croce di Guerra al Valor Militare. Gianfranco Chiti nel suo peregrinare sui vari teatri di guerra, non si sottrasse mai dal difendere i suoi soldati, rischiando sempre la sua stessa vita, anche quando per tenere fede al giuramento dato, scelse di entrare a far parte della Repubblica Sociale, piuttosto che darsi alla macchia. In prima persona si prodigò a difendere e salvare moltissimi partigiani, tante famiglie di religione ebraica, tanti villaggi e paesi dell’alto Piemonte, che erano stati segnati dalle truppe naziste, per essere rastrellati e distrutti. La sua Fede lo ha sorretto sempre, senza abbandonarlo mai, anche quando alla fine del conflitto mondiale ebbe a subire la prigionia nelle carceri nuove di Torino, nei campi di concentramento di Tombolo, Coltano e Laterina, da dove fu liberato il 20 dicembre 1945, con foglio di via per Pesaro. Aspettando di essere riammesso in servizio, dopo le varie testimonianze giunte in suo favore, negli anni scolastici 1946/1948, insegnerà matematica e fisica presso il Liceo Ginnasio “Giuseppe Calasanzio” dei Padri Scolopi a Campi Salentina (LE). Il 31 marzo 1948 viene assegnato al 1° Reggimento Granatieri di Sardegna in Roma... il suo cammino in divisa lo porterà in Somalia, Comandante del Quartier Generale del Comando delle Forze Armate in Mogadiscio... tornato in Italia dirige il Corso di Allievi Ufficiali Somali presso la Scuola di Fanteria di Cesano (Roma). Ricoprendo vari incarichi di Comando all’interno della struttura di specialità dei Granatieri, giunge nel 1969 alla Scuola Allievi Sottufficiali dell’Esercito in Viterbo con l’incarico di Vice Comandante. Dal giugno 1970 al settembre 1973 viene impiegato presso lo Stato Maggiore del Comando della Regione Militare Centrale in Roma. Siamo all’alba di un nuovo giorno, il destino riporta il Comandante Chiti alla Scuola Allievi Sottufficiali dell’Esercito in Viterbo con l’incarico di Comandante, era il 20 ottobre 1973... passano quasi 5 anni, gloriosi per tutti noi Allievi... ci troviamo in un Istituto di Formazione dell’Esercito Italiano, noi giovani di 16/18 anni, appena svezzati, alla ricerca di buoni maestri, per diventare buoni comandanti e buoni cittadini. Quasi 1500 Allievi transitavano ogni anno in quella Scuola Militare, ricordo il giorno in cui siamo stati presentati al Comandante Chiti... un raggio di luce ci ha colpiti scaldandoci i cuori. Il Colonnello Comandante Chiti era un grande ormone, occhiali scuri, divisa impeccabile, 2 ferite di guerra sul braccio, aspetto severo ma tranquillizzante, dava la sensazione che tutto fosse sotto controllo, eppure in quella scuola, con i suoi 15 chilometri di asfalto, servivano oltre 1200 uomini. Subito abbiamo percepito che davanti non avevamo un uomo comune... servire in armi la Patria non è poco, avere buoni comandanti era determinante per la strada che avevamo intrapreso. I mesi trascorsi in quella Scuola sono diventati indelebili nelle nostre vite, ogni giorno era una nuova conquista, l’addestramento, lo studio, i servizi da eseguire, i regolamenti da assimilare e rispettare, tutto aveva un significato ben preciso, essere preparati e pronti all’azione senza alcuna riserva. Il Comandante Chiti non ci ha mai fatto mancare la sua vicinanza, ci chiedevamo sempre, ma non dorme mai, era sempre in giro, giorno e notte, implacabile tra di noi, a vigilare come vigila un padre sui suoi figli. Quella raccontata oggi oramai è storia, la grandezza di quell’uomo l’abbiamo conosciuta dopo, quando ha indossato il saio e non ha più potuto mimetizzare la sua vera natura. Padre Gianfranco Maria Chiti da Gignese, un uomo del nostro tempo che da Generale dei Granatieri diventa Frate minore dei Cappuccini sulle orme di San Francesco, rinnovando il suo giuramento di fede, diventando un Servo di Dio. Il suo lavoro in vita è stato incessante, la sua volontà ferrea ci ha forgiato per superare ogni ostacolo... oggi ricordarlo è il miglior modo per continuare a volergli bene, come lui ne ha voluto a tutti noi, continuare a diffondere il suo pensiero, i suoi gesti, che continuano a renderlo speciale ed immortale, sempre più vicino all’altare dei Santi. Partecipare per ricordare Padre Gianfranco ci rende unici e speciali, così come lui voleva, un gesto naturale per noi che lo abbiamo conosciuto... il suo esempio e la sua concretezza sono ancora oggi la nostra guida nel cammino di ogni giorno... le sue parole risuonano in noi... ” Siate lieti, siate disponibili, siate e sentitevi fieri del vostro ruolo nella Società, siate cortesi e tenete alti i valori della vita a difesa della serenità e la pace del vostro tempo”. Nel suo saluto a noi, il 8 agosto 1975, disse: “Il mio saluto a voi vuole essere anche la mia ultima seminagione, che attende di lievitare nelle vostre coscienze e germogliare nella vostra vita. Che Dio vi assista! ” Con obbedienza e determinazione ha ridato vita al Convento di San Crispino, aiutato dai suoi soldati, dai devoti di Orvieto e da ogni gesto di generosità, giunto da ogni parte d’Italia... di fronte al Maestoso Duomo della città sorge un’oasi di pace, un luogo dove ogni angolo e oggetto parla di lui!
Il 20 novembre del 2004 è volato via, chiamato alla casa del Padre, per proteggere tutti noi, che nel suo ricordo continuiamo a volare, un po’ smarriti, ma forti nel desiderio di raggiungere ciò che ci ha insegnato, volando in alto, nel pulito, verso Dio.
Padre Gianfranco Maria Chiti viaggia con noi... Signor Castellitto, lei sarebbe perfetto nella figura del Comandante Gianfranco Maria Chiti... Grazie dell'attenzione... Cordiali saluti...
Agostino Cascelli

Da: Agostino

Lunedì 11 settembre 2023 15:13:37 Per: Piergiorgio Odifreddi

Egregio Professore, ho 61 anni, una formazione umanistica, un’esperienza drammatica con il liceo scientifico e la matematica. Le scrivo per avere da lei un aiuto dato che le persone a cui mi sono rivolto non mi hanno saputo dare riferimenti certi ma soprattutto, quando anche arrivassero, io non potrei e saprei applicarli. La domanda è molto semplice:
Su una superficie sferica (e approssimiamo il nostro pianeta come tale) la necessità di trovare sulla porzione di sfera un punto equidistante tra tre vertici: il mio paese (Agliate Brianza), Berlino, Gerusalemme, in termini di coordinate geografiche, come si può calcolare? Sarei infinitamente grato se potesse risolvere questo quesito che riveste un’importanza particolare per me. Grazie per il suo lavoro scientifico e divulgativo che seguo con estremo interesse ed a seguito. con stima e riconoscenza un cordiale saluto, Dottor Massimo Gatti

Da: Massimo Andrà Gatti

Lunedì 11 settembre 2023 11:46:00 Per: Giorgia Meloni

Lo sfascio del paese non è certo dovuto a un governo giovane di un anno. Per i ciechi come te, ricordo che con mezzucci poco ortodossi ma costituzionalissimi, i tuoi amici della sinistra hanno governato quasi ininterrottamente dalla caduta (voluta) del governo Berluconi nel 2011. Il colpo di grazia ai nostri conti pubblici lo hanno dato Conte e i 5 Stelle con un reddito di cittadinanza acchiappavoti distribuito a pioggia senza alcun controllo e costato miliardi al quale è stato aggiunto per fare buon peso con le regalie a spese dei contribuenti un assurdo superbonus reclamizzato come gratuito ma che addirittura regalava un 10% in piu' di quanto spendevi. Uno sperpero sconsiderato al quale la Meloni sta cercando di porre rimedio. I tuoi amici, come sempre, sanno solo criticare e fare la rana dalla bocca grande dimenticando che quando governavano loro non hanno mosso un dito per il bene del paese, non hanno decretato il salario minimo che adesso reclamano a gran voce mantre sapevano molto bene come comprare i voti elargendo a piene mani bonus di contentino, regalando posti a gente incompetente e lasciando crollare ponti e scuole senza minimamente intervenire. La loro opera infausta per il paese, ha portato il nostro debito alle stelle e devastato la finanza pubblica italiana. A proposito, Zingaretti non ha nemmeno un diploma: ha la sola licenza liceale e... "opinione" è un sostantvo femminile dunque va scritto "un'opinione" e non "un opinione" come fai tu.

Da: Anna