Johann Winckelmann
Biografia • Nella storia, nell'arte
Johann Joachim Winckelmann nasce a Stendal (Germania) il 9 dicembre 1717.
Archeologo e storico dell'arte, appassionato dell'antichità classica, frequenta i circoli artistici di Dresda. Si converte al cattolicesimo e nel 1755 si trasferisce a Roma, dove diviene bibliotecario del cardinale Alessandro Albani.
Visita più volte Pompei, Ercolano e Paestum, contribuendo alla divulgazione dei risultati degli scavi, e viene infine nominato sovrintendente ai monumenti antichi, acquisendo grande fama ed entrando in contatto con gli intellettuali di tutta Europa.
Con le sue opere, in particolare "Considerazioni sull'imitazione delle opere greche in pittura e scultura" (1754) e "Storia dell'arte nell'antichità" (1764), contribuisce in maniera determinante alla formazione del gusto neoclassico, focalizzando la sua attenzione sulla scultura greca, che lo stesso Winckelmann peraltro conosceva esclusivamente attraverso copie romane, e individuandovi la perfetta realizzazione di un ideale estetico che contemperava in una superiore armonia spirito e corpo, frutto di un completo dominio delle passioni.
La svolta che la sua opera imprime alla trattatistica d'arte è fondamentale: legando l'evoluzione dello stile allo sviluppo della civiltà, segna di fatto la nascita della storiografia artistica.
Altre Opere di Winckelmann:
- "Sulla grazia delle opere d'arte" (1759)
- "Trattato sulla forza del sentimento del bello e sul suo insegnamento" (1764)
- "Monumenti antichi inediti" (1766)
- "Considerazioni sulla storia dell'arte" (1767)
Muore in Italia, a Trieste, l'8 giugno 1768.
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