Buenaventura Durruti
Biografia • Al centro della guerra civile spagnola
Buenaventura Durruti nasce il 14 luglio 1896 da una famiglia proletaria a Leon (Spagna), piccola città clericale e fortemente monarchica. L'aria che si respira è di un conservatorismo senza speranza e la classe operaia ha una limitata rappresentanza politica. I pochi e sparuti repubblicani già sembrano dei pericolosi eversivi. Suo padre è un ferroviere di fede socialista, mentre la madre è una casalinga assai impegnata visto che deve allevare nove bambini. Durruti studia fino all'età di 14 anni. A scuola va bene e ama molto la lettura, è dotato di una mente brillante e curiosa che si scontra fin dall'adolescenza con il limite soffocante delle tradizioni di Leon.
Interrompe la scuola per lavorare nel laboratorio di Melchor Martinez, un piccolo artigiano metalmeccanico. La sera frequenta alcuni corsi e si specializza nel lavoro di meccanico, in seguito viene assunto presso la Compagnia ferroviaria della Spagna del nord.
La sua prima azione di protesta politica si svolge durante uno sciopero generale della UGT del 1917 in cui numerose persone vengono uccise e ferite. Le persecuzioni successive della Guardia Civil che aveva caricato pesantemente la folla lo costringono a lasciare Leon, anche perché si è distinto durante lo sciopero come uno dei più attivi nel contrastare i militari e viene, quindi, segnalato e licenziato dalla Compagnia ferroviaria. Si trasferisce allora a Gijon, nelle Asturie dove l'attività anarco-sindacale è molto vivace e dove la CNT, "Confederacion nacional de los trabajatores", sindacato anarchico fondato nel 1910, ha una delle sue sedi più attive.
A Gijon Durruti conosce Manuel Buenacasa, segretario generale della CNT e teorico del sindacalismo anarchico; fra i due nasce un'amicizia che gli permetterà di approfondire le sue teorie sullo sfruttamento proletario e sui metodi di lotta contro i proprietari delle fabbriche che si stavano organizzando per contrastare i sindacati spagnoli.
Partecipa al movimento anarchico entrando a far parte della CNT ma senza ricoprire, per sua scelta, incarichi dirigenziali ma partecipando all'attività di propaganda e di lotta. Aderisce anche al gruppo "Los Justicieros" in cui incontra due persone che saranno i suoi compagni di lotta per molti anni: Joan Oliver e Francisco Ascaso. Con entrambi Durruti partecipa a molte attività violente per contrastare la politica oppressiva dei gruppi imprenditoriali, quest'ultimi infatti avevano assoldato dei criminali chiamati Pistoleros che organizzavano agguati per uccidere i rappresentanti sindacali.
I militari della Guardia Civil spiccano un mandato di arresto nei suoi confronti e nei confronti dei suoi amici. Buenaventura scappa all'estero e dopo un periodo di latitanza viene arrestato in Francia insieme a Francisco Ascaso e a Gregorio Jover. Nel 1927 grazie ad una mobilitazione internazionale viene rilasciato insieme ai suoi compagni e proprio a Parigi conosce Emilienne Morin anarchica e sua futura compagna di vita. Torna in Spagna e riprende la sua attività anarchica lavorando all'interno della CNT e cercando di realizzare un'unione fra CNT e FAI, Federacion Anarchica Iberica. La sua attività politica non passa inosservata e viene imprigionato fino al 1935 nel carcere delle Canarie.
Per un anno, fino al 1936, ritorna a lavorare all'organizzazione della CNT che è diventato il più grande sindacato anarchico spagnolo e che raccoglie militanti e simpatizzanti in tutta la penisola. La sua base operativa è Barcellona e quando il 19 luglio si solleva la guarnigione militare della città per portare a termine il colpo di stato che si sta realizzando ovunque la CNT respinge i militari e prende il potere in tutta la Catalogna. Durruti, insieme ai suoi compagni, si dimostra uno dei migliori combattenti e organizza una propria colonna formata da 10.000 uomini che attraversa l'Aragona, riportando numerose vittorie, e giunge fino a Madrid.
Durante il tragitto vengono conquistati molti villaggi. La pratica normale è bruciare chiese e conventi, eliminare i registri catastali che determinano le proprietà, riunire i contadini e spiegare loro la pratica dell'esproprio e della condivisione comunista dei beni. Molte atrocità vengono compiute contro borghesi, proprietari terrieri e preti.
Buenaventura Durruti muore a Madrid il 20 novembre 1936, all'età di 40 anni. La causa della morte non è stata mai definitivamente acclarata ma sembra, secondo un testimone oculare, che scendendo dall'auto gli sia partito, dal fucile, un colpo accidentale. Altre versioni dicono che sia stato ucciso dai franchisti. Al di là di questo, ma sembra che la prima versione sia quella vera, al suo funerale partecipò una folla immensa consacrandolo eroe della Guerra Civile spagnola.
Aforismi di Buenaventura Durruti
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