Gaston Bachelard
Biografia • Il pensiero e l'impresa scientifica
Gaston Bachelard, nasce il 27 giugno 1884 a Bar-sur-Aube, nella regione francese della Champagne-Ardenne. Epistemologo illustre, è autore di una vasta somma di riflessioni legate alla conoscenza e alla ricerca. Ogni riga della sua opera appare come una potenziale citazione nonché una porta aperta al sapere.
Nato in una famiglia dalle modeste condizioni sociali, terminati i primi studi è costretto a lavorare per vivere. Dal 1903 e per dieci anni lavora come impiegato alle poste, conducendo contemporaneamente gli studi superiori e ottenendo nel 1912 la licenza in matematica. Partecipa alla prima guerra mondiale, che gli procurerà anche una medaglia al valor militare. Consegue poi la laurea e dal 1919 diviene professore di fisica e chimica nelle scuole della sua città natale, lavoro che manterrà per un'altra decina d'anni.
Nello stesso periodo si dedica allo studio della filosofia: consegue nel 1920 la licenza, nel 1922 l'"agrégation" e nel 1927 il dottorato, presentando la tesi "Essai sur la connaissance approchée", che verrà subito pubblicata. Inizia così l'insegnamento della Filosofia presso l'università di Digione. In seguito sarà professore, titolare della cattedra di Storia della filosofia della scienza, al prestigioso ateneo della Sorbona fino al 1954.
Filosofo e critico delle scienze, Bachelard ne studia i metodi e i fondamenti, rimanendo allo stesso tempo attento al mondo della poesia e dell'immaginario. La sua opera più importante è "Il nuovo spirito scientifico" (1934), in cui compie un superamento del dibattito tra empirismo e razionalismo, cosa che ha fatto anche Karl Popper, autore a cui il francese viene spesso contrapposto.
Per Bachelard, il materialismo razionale si trova al centro di uno spettro epistemologico le cui due estremità sono costituite dall'idealismo e dal materialismo. Bachelard trae dallo studio della storia della scienza uno stimolo per la sua riflessione epistemologica, che si contrappone nettamente al neopositivismo, rivendicando una maggiore attenzione ai fattori storici, sociali, culturali e psicologici che condizionano inevitabilmente il pensiero scientifico. In quest'ottica rifiuta (come accade già con Hanson, Feyerabend e Popper) il mito empirista del dato immediato come base del sapere scientifico, poiché il dato empirico è sempre legato ai sistemi teorici.
Secondo il pensiero di Bachelard si arriva ad appurare che non esiste una scienza, bensì "le scienze", cioè una pluralità di saperi e di tecniche specifiche. Il francese critica la visione positivistica della scienza come processo lineare e cumulativo, cercando di evidenziare come invece il progresso scientifico si attua attraverso delle "rotture epistemologiche".
Le sue conclusioni sono il risultato di una radicale messa in discussione delle categorie e degli schemi teorici precedenti. Da Galileo a Darwin, da Einstein alla meccanica quantistica, dalla geometrie non-euclidee alla genetica, la scienza mostra di avanzare solo attraverso ripetute modificazioni delle teorie precedenti, ovvero come negazione di qualche aspetto fondamentale che le contraddistingue.
Secondo il filosofo francese la scienza per poter realizzare un progresso deve riuscire a superare quelli che chiama "ostacoli epistemologici", ossia ostacoli di natura psicologica che bloccano lo spirito umano tenendolo ancorato a pregiudizi e a opinioni fortemente radicate, le quali impediscono lo sviluppo di nuove idee e nuove teorie.
L'idea è che la filosofia si trova in ritardo rispetto alla scienza e auspica lo sviluppo di una filosofia "del non", che dica "no" al passato e alle concezioni assolute e totalizzanti, per mettersi al passo con l'avanzare dell'impresa scientifica.
Insignito della Legion d'onore, nel 1951 come Ufficiale e nel 1959 come Comandante, Gaston Bachelard muore a Parigi il 16 ottobre 1962.
Bibliografia essenziale di Gaston Bachelard
- "Le nouvel esprit scientifique" (Il nuovo spirito scientifico, 1934)
- "La formation de l'esprit scientifique" (La formazione dello spirito scientifico, 1938)
- "La philosophie du non" (1940), (La filosofia del non)
- "L'eau et les rêves" (1942)
- "La terre et les rêveries du repos" (1946)
- "La terre et les rêveries de la volonté" (1948)
- "L'activité rationaliste de la physique contemporaine" (L'attività razionalista della fisica contemporanea, 1951)
- "La Flamme d'une chandelle" (La Fiamma di una candela, 1961)
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