William Faulkner

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William Faulkner

Biografia Meglio tardi che mai

William Cuthbert Faulkner, nato in realtà come Falkner, nasce a New Albany, nello stato del Mississippi, in USA, il 25 settembre del 1897. Scrittore di enorme levatura, sceneggiatore e drammaturgo di successo, è stato vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1949, in occasione del quale pronunciò uno dei discorsi più apprezzati dell'intera storia del noto riconoscimento internazionale.

È celebre per opere narrative provocatorie, di grande impatto psicologico, talvolta sperimentali e collegate alla grande tradizione inglese del novecento, soprattutto James Joyce e Virginia Woolf. Secondo alcuni, con certi scritti minori per la verità ingenerosamente poco considerati, è stato uno degli anticipatori del genere pulp, che sarebbe arrivato molto tempo dopo. "L'urlo e il furore" è considerato il suo capolavoro, al pari del romanzo "Gli invitti", successivo al primo e pubblicato quando ormai aveva raggiunto una certa credibilità a livello di scrittura.

Faulkner nasce e cresce nel Sud; la sua cittadina dista cinquanta chilometri da Oxford. William è il primogenito di quattro figli, nato dall'unione di Murry Falkner e Maud Butler. Suo padre è capostazione della compagnia ferroviaria di proprietà del nonno del futuro scrittore, tale John Wesley Thompson Falkner. Dopo qualche anno dalla nascita di William, il padre viene nominato amministratore della compagnia, con trasferimento a Ripley. Il momento roseo dura poco però e già nel 1902, quando perde il posto, decide di trasferirsi con tutta la famiglia a Oxford. Il nonno vende la compagnia e la famiglia Falkner deve arrangiarsi come può. Il padre si interessa prima all'allevamento, poi diventa rappresentante della "Standard Oil", in seguito lavora per un frantoio di semi di cotone, per una fabbrica di ghiaccio e, infine, per un'azienda che si occupa di ferramenta. Sono anni difficili, almeno fino a quando non ottiene, nel 1918, un posto di segretario e amministratore dell'Università.

Nel frattempo avviene la formazione nel profondo Sud del futuro scrittore, che deve a suo padre l'amore per la propria terra e per gli animali. Cavalca un pony, regalatogli dal genitore, studia e legge i grandi scrittori inglesi e americani, da William Shakespeare a Joseph Conrad, passando per James Joyce, Herman Melville e Mark Twain. Si innamora della sua vicina di casa Estelle Oldham, la quale molto tempo dopo sarà sua moglie e, soprattutto, osserva e prende coscienza delle frustranti condizioni di lavoro cui sono ancora soggetti gli ex schiavi negri, discriminati e umiliati nelle terre più remote d'America.

Importante nella sua formazione è il nonno e, soprattutto per la futura prosa, anche il bisnonno William Clark Falkner, il "colonnello" fondatore della compagnia ferroviaria e pioniere in tal senso dell'Ottocento statunitense.

Nel 1915, Faulkner decide di lasciare la scuola, per lavorare all'interno della banca di suo nonno. Subito però si arruola nell'esercito, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, all'interno della RAF, l'aeronautica britannica.

Ritornato in patria, frequenta i corsi dell'Università del Mississippi, il campus, senza esserne iscritto. In questo periodo decide di dedicarsi completamente alla scrittura, che scopre essere la sua grande passione.

Nel 1924 esce la sua prima opera, una raccolta poetica pubblicata a proprie spese dal titolo "Il fauno di marmo". Per sopravvivere però Faulkner svolge diversi lavori, da quello di postino e factotum per la stessa università, fino all'imbianchino. Impartisce anche lezioni di golf.

Dal 1921 è a New Orleans, dove svolge l'attività di giornalista. Qui incontra e diventa amico dello scrittore Sherwood Anderson, il quale gli dà una mano per trovare un editore disposto a pubblicare quello che sarà il suo esordio narrativo, "La paga dei soldati", datato 1926. I suoi genitori si rifiutano di leggerlo, considerandolo scandaloso.

Determinanti sono alcuni viaggi che l'autore compie in Europa, a Parigi soprattutto, dove vive nei pressi della Senna. Ritornato a casa, si dedica all'elaborazione di una serie di racconti e romanzi ambientati in un'ipotetica contea, trasfigurante la sua Lafayette, che si chiama Yoknapatawpha. È un pretesto narrativo che gli serve per scrivere liberamente i suoi migliori lavori, come "Sartoris", che esce nel 1929, con protagonista ispirato al suo vecchio bisnonno, e il famoso "L'urlo e il furore", nato sempre nello stesso anno.

Sempre nel fatidico 1929, Faulkner sposa la vecchia amica Estelle Oldham, che nel frattempo divorzia dal suo primo marito, decidendo di fare della sua casa di Oxford la propria base di lavoro dal punto di vista della scrittura.

I critici subito individuano in lui un grande talento, ma le vendite non sono eccezionali. Nel decennio degli anni '30 vende molto solo il suo romanzo "Santuario", del 1931, che viene considerato un'anticipazione del genere pulp, come detto sopra.

Escono gli ottimi "Mentre morivo", nel 1930, "Luce d'agosto" del 1932, "Gli invitti", del 1938, e il noto "Assalonne, Assalonne!", datato 1936, nel quale William Faulkner mette a punto persino una mappa della sua immaginaria contea. I temi sono sempre gli stessi, più o meno, per tutta la sua parabola di scrittore "impegnato", per così dire: dalla corruzione, allo scontro tra i bianchi e i negri, fino al tema universale del male.

È anche un prolifico autore di romanzi brevi e racconti, come testimonia la sua raccolta "Queste 13", scritta nel 1931, comprendente alcune delle sue storie più conosciute. Ad ogni modo, "Santuario", giudicato scandaloso dalla sua stessa famiglia per le ambientazioni gotiche in bordelli e bische di corruzione, gli apre le porte del successo.

Faulkner comincia a tenere conferenze, incontra colleghi scrittori di cui diventa amico, come Dorothy Parker, John O'Hara, John Dos Passos e Frank Sullivan; si fa conoscere da nuovi e ambiziosi editori. Soprattutto viene notato dai produttori cinematografici. Inizia per lui una difficile spola tra la frenetica Hollywood e la sua cittadina tranquilla di Oxford.

Nel maggio del 1932 viene assoldato dalla Metro-Goldwyn-Mayer, ma resiste meno di una settimana. Dopo, arriva la chiamata di Howard Hawks per scrivere il film "Rivalità eroica".

Il 24 giugno del 1932, nasce la sua prima figlia, Jill. Nel 1935, perde il fratello Dean in un incidente aereo, dopo che aveva ricevuto proprio da lui le nozioni necessarie per imparare a volare sul suo biplano, comprato dall'amico Vernon Omlie qualche anno prima. La morte del fratello getta lo scrittore in un periodo di sconforto, acuito dall'uso di alcol. Ciononostante Howard Hawks lo chiama per altri lavori, per la 20th Century Fox.

In questo stesso periodo, Faulkner si innamora della segretaria personale del produttore, tale Meta Doherty Carpenter, con cui intraprende una relazione turbolenta, lunga circa quindici anni.

Neanche con il romanzo "Invitti", uno dei suoi migliori, la fama di scrittore di Faulkner riesce a farsi strada in America. L'autore viene apprezzato soprattutto in Europa, maggiormente in Francia. Fino al 1945 il pubblico a stelle e strisce non si accorge di avere in casa un grande scrittore. Verso la fine degli anni '30 e i primi anni '40, l'autore lavora alla trilogia basata sulla famiglia "Snopes", considerata però di livello inferiore rispetto ai suoi precedenti scritti.

Vive nuove difficoltà economiche a causa dell'impellente guerra mondiale. A Hollywood non riesce a lavorare e passa le sue giornata andando a pescare con l'amico attore Clark Gable.

Nel 1944, ospite dell'amico scrittore Bezzerides, lavora al film "Acque del sud", tratto dal romanzo di Ernest Hemingway intitolato "Avere e non avere" (1937). Successivamente si dà da fare anche per "Il grande sonno", dall'omonimo libro di Raymond Chandler, e per la trasposizione del romanzo "Mildred", di James M. Cain.

Il rilancio della sua opera avviene dal 1946 e lo si deve al critico letterario Malcom Cowley, il quale raggruppa tutti i suoi lavori in un'antologia dal titolo "The Portable Faulkner".

Dopo aver tenuto alcune lezioni all'Università del Mississippi, nel 1948 pubblica "Intruder in the Dust", tradotto in "Non si fruga nella polvere". L'anno dopo, firma alcuni gialli, dal titolo "Knight's Gambit", con protagonista il detective e avvocato Gavin Stevens.

Il 10 novembre del 1949 gli viene annunciato il Nobel per la Letteratura, poi consegnato il 10 dicembre successivo. Si reca a Stoccolma con sua figlia Jill per il ritiro del premio. Faulkner decide poi di devolvere il denaro derivante dal Nobel per la costituzione di un fondo, il cui scopo è quello di sostenere nuovi talenti in campo letterario; viene così istituito il Premio Faulkner.

Nel 1951 esce la commedia in tre atti dal titolo "Requiem per una monaca", costituita solo da ampi prologhi e senza dialoghi. Un anno più tardi cade da cavallo, nel suo allevamento, procurandosi un infortunio alla schiena. Riporta diverse piccole fratture e si rifiuterà sempre di operarsi. Accetta poi la laurea honoris causa in Lettere, dalla Tulane University.

Nel 1953 scrive il saggio quasi autobiografico "Mississippi"; l'anno successivo pubblica il romanzo allegorico "Una favola", con cui ottiene il National Book Award per la narrativa e il Premio Pulitzer.

Sono molti i film che cominciano ad essere tratti dalle sue opere, quando Faulkner è ancora vivo. Tra questi, si ricordano "La lunga estate calda" di Martin Ritt e "Il trapezio della vita!" di Douglas Sirk. È datato 1962 il suo ultimo libro: "I saccheggiatori".

William Faulkner muore all'età di 64 anni il 6 luglio del 1962 a Byhalia, nel Mississippi, per poi ricevere sepoltura nel St. Peter Cemetery. La sua vecchia casa, donata all'università, è diventata un alloggio per gli studenti di giornalismo.

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