Walter Raleigh

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Biografia

Walter Raleigh nasce il 22 gennaio del 1552 a East Devon. In realtà sulla sua nascita si sa poco: l'"Oxford Dictionary of National Biography", per esempio, la fa risalire a due anni più tardi, il 1554. Cresciuto nella casa di Hayes Barton, vicino al villaggio di East Budleigh, è il più giovane dei cinque figli di Walter Raleigh (omonimo) e di Catherine Champernowne (Kat Ashley).

Cresciuto in una famiglia di orientamento religioso protestante, sviluppa nel corso dell'infanzia un forte odio nei confronti del cattolicesimo romano. Nel 1569 Walter Raleigh lascia la Gran Bretagna e parte per la Francia con l'intento di affiancare gli ugonotti in occasione delle guerre civili religiose francesi. Nel 1572 si iscrive all'Oriel College di Oxford, ma decide di lasciare gli studi l'anno successivo senza essersi laureato.

Poco si sa della sua vita tra il 1569 e il 1575, se non che il 3 ottobre del 1569 egli è testimone oculare della Battaglia di Moncontour, in Francia. Nel 1575, o al massimo nel 1576, ritorna in Inghilterra. Negli anni immediatamente successivi prende parte alla soppressione delle Desmond Rebellions e diventa uno dei principali proprietari terrieri di Munster.

Walter Raleigh esploratore

Divenuto un signore in Irlanda, nel 1584 Walter Raleigh viene autorizzato dalla Regina Elisabetta I a esplorare, colonizzare e governare qualsiasi territorio remoto e barbaro non posseduto da governatori cristiani o abitati da popolazioni cristiane, in cambio di un quinto di tutto l'oro e l'argento che potrebbero essere scovati nelle miniere di tali territori.

A Raleigh vengono dati sette anni di tempo per stabilire un insediamento: al termine di questo lasso di tempo, perderà tutti i diritti su di esso. Egli, quindi, organizza una spedizione diretta all'isola di Roanoke, con sette navi e centocinquanta coloni.

La scoperta della Virginia

Nel 1585 scopre la Virginia, decidendo di chiamarla così per onorare la regina vergine Elisabetta. Mentre nella Carolina del Nord fonda, sull'isola di Roanoke, la colonia omonima: si tratta del secondo insediamento britannico nel Nuovo Mondo dopo San Giovanni Terranova.

La fortuna di Raleigh, che trova il sostegno della regina, non dura - però - molto tempo: Elisabetta, infatti, muore il 23 marzo del 1603.

L'arresto, il processo e la prigionia

Pochi mesi più tardi, il 19 luglio, Walter Raleigh viene arrestato per il suo coinvolgimento nel Main Plot organizzato nei confronti del successore della regina, Giacomo I. Per questo viene imprigionato nella Tower of London.

Il 17 novembre inizia il processo nei suoi confronti, che si svolge nella Great Hall del Castello di Winchester. Raleigh si difende personalmente, dovendo contrastare le accuse del suo amico Henry Brooke, che egli chiama a testimoniare. Ritenuto comunque colpevole, Sir Walter Raleigh rimane incarcerato nella torre fino al 1616.

Nel corso della prigionia si dedica alla scrittura e completa il primo volume di The Historie of the World. Nella prima edizione, che viene pubblicata nel 1614, parla della storia antica della Grecia e di Roma.

Il mondo intero non è che una vasta prigione nella quale ogni giorno qualcuno viene estratto a sorte per essere giustiziato.

Una nuova spedizione: in Venezuela

Divenuto nel frattempo padre di Carew, concepito e nato mentre è imprigionato, Raleigh nel 1617 viene perdonato dal re, che gli concede il permesso di condurre una seconda spedizione nel Venezuela, alla ricerca di El Dorado. Nel corso del viaggio, una parte degli uomini di Raleigh, guidati dal suo amico Lawrence Keymis, attacca l'avamposto spagnolo di Santo Tomè de Guayana sul fiume Orinoco, venendo meno - così - ai trattati di pace siglati con la Spagna e contravvenendo agli ordini dello stesso Raleigh.

Quest'ultimo è disposto a concedere il proprio perdono solo a patto che venga evitata qualsiasi ostilità nei confronti delle colonie e delle navi spagnole. Nel corso dei combattimenti, Walter - figlio di Raleigh - viene colpito e muore. Raleigh viene informato dell'avvenimento da Keymis, il quale implora perdono per quanto successo, ma non ricevendolo decide di suicidarsi.

Successivamente Raleigh torna in Inghilterra, e viene a sapere che l'ambasciatore spagnolo ha chiesto la sua condanna a morte: il re Giacomo non ha altra alternativa che accettare la richiesta. Raleigh, così, viene portato da Plymouth a Londra da Sir Lewis Stukeley, rifiutando numerose opportunità di fuggire.

Imprigionato al Palazzo di Westminster, viene decapitato il 29 ottobre del 1618 dopo la concessione della possibilità di vedere l'ascia che lo avrebbe ucciso. Le sue ultime parole sono: "Strike, man, strike" (Colpisci, uomo, colpisci). Secondo altre fonti le sue ultime parole, sarebbero state: "I have a long journey to take, and must bid the company farewell." (Ho un lungo viaggio da affrontare, e devo congedarmi dalla compagnia). Aveva 66 anni.

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