Ultimi commenti alle biografie - pagina 3210

Lunedì 6 aprile 2020 11:34:33 Per: Giuseppe Conte

Egregio Presidente Conte,
sono Luisa Callà un’educatrice di una cooperativa sociale che lavora a scuola, ed in altri servizi, attualmente sospesi per l’emergenza CODIV-19; purtroppo il decreto “cura Italia” non tutela i nostri diritti, oggi ho appreso da più fondi che non percepiremo alcun stipendio perché i Comuni non vogliono pagare. Il motivo riguarda il decreto “cura Italia” all’art. 48, sin dalla prima riga del primo comma, fa riferimento ai “servizi educativi e scolastici, di cui all’art 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65”. Ebbene, quel Decreto Legislativo riguarda l’Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni”, cioè la scuola materna, e si occupa anche dell’integrazione scolastica, ma – ovviamente – solo in relazione a quel livello scolastico. Sembrava una pazzia, ma era, anzi, è ancora scritto così, nero su bianco. L’effetto di quella norma così concepita sarebbe chiarissimo: i Comuni non potrebbero impiegare i fondi di cui già dispongono per retribuire gli assistenti educativi perché il Decreto “Cura Italia” non li autorizza a farlo, eccezion fatta solo per quelli che lavorano nella scuola materna.
La contraddittorietà e la vera e propria assurdità della norma è apparsa subito evidenti, ma resta il fatto che la norma rimane quella. Il Governo deve apportare modifiche al Decreto, affinché riguardi tutti coloro che sono impiegati nell’inclusione scolastica nelle scuole di ogni livello. A meno che qualcuno avesse deciso di ridurci tutti alla fame più nera, la norma di riferimento dovrebbe essere il Decreto Legislativo n. 66 del 13 aprile 2017, riguardante le “Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”.
E’ salta agli occhi che si tratta di un Decreto Legislativo varato lo stesso giorno dello stesso anno di quello citato nell’articolo 48 del Decreto “Cura Italia” e che porta il numero 66, mentre l’altro porta il numero 65. Si è trattato, in altre parole, di un mero errore materiale, certamente dovuto alla maledetta fretta con cui il Decreto è stato scritto sotto l’incalzare dell’emergenza. Un piccolo errore che sta avendo gravi conseguenze Nazionali per gli Educatori.
Spero, che al più presto possiamo avere la giusta considerazione altrimenti dovremmo mobilitarci, uscire dalle nostre case e scendere in piazza, perché abbiamo bisogno del nostro stipendio per vivere.

Da: Luisa

Lunedì 6 aprile 2020 11:32:48 Per: Mario Giordano

CORONAVIRUS / RISTORANTI / IGIENE.
Caro Giordano, a seguito dell’epidemia Coronavirus si sono intensificati i controlli su chi lavora negli ospedali e nelle case di riposo ma non nei locali pubblici (a parte per le riaperture). Non so come funzioni l’igiene nella cucina di un ristorante perché di solito non ci si entra ma mi chiedo: CHI CONTROLLA LA SALUTE DEL CUOCO, DEL VICE CUOCO, DEL LAVAPIATTI, DEL CAMERIERE… ma anche di quei negozietti con consegnano cibo a domicilio dove l’ultima parola che mi viene in mente è “igiene”? Perché se qualcuno di questi lavoratori fa un colpo di tosse sul cibo, si soffia il naso (e non mi dilungo su altre cose) e tocca i piatti o i contenitori e magari su quel piatto io, finemente, USO LA MOLLICA DI PANE PER “TIRARE SU” IL BUON SUGO E METTO IL TUTTO IN BOCCA CHE SENSO HA CHE MI LAVI LE MANI, NON MI TOCCHI GLI OCCHI, CHE MANTENGA 1 METRO DI DISTANZA DAGLI ALTRI, MI METTA LA MASCHERINA E I GUANTI? Una volta si sottoponevano le persone che manipolavano cibi e bevande nei locali pubblici a dei controlli sanitari periodici. Adesso che con la globalizzazione (dove tutti si spostano ma particolarmente quelli dai paesi poveri dove le condizioni igieniche e culturali sicuramente lasciano desiderare) questi controlli sarebbero ancor più necessari, non si fanno più. Poi ci raccomandiamo l’anima a Dio per le pandemie, suoniamo le campane, recitiamo i rosari e ogni giorno ascoltiamo i virologi … in attesa del “liberi tutti”.

Da: Massimo Carpene

Lunedì 6 aprile 2020 11:32:10 Per: Myrta Merlino

Buongiorno, nel comune dove vivo il sindaco ha dato l'obbligo dell'uso della mascherina, una mascherina per uso generico da rilevare ogni volta usata,. la mia domanda è questa. :e'logico lavare la mascherina oppure questo lavare risulta pericoloso. in considerazione del fatto che viene data una sola mascherina x abitante. Grazie dell'attenzione

Da: Anna

Lunedì 6 aprile 2020 11:26:15 Per: Myrta Merlino

Le mascherine per consegnarle basta farle portare a domicilio dai postini, che riescono a coprire tutto il territorio nazionale. Per capire certe cose non importa essere laureati e nominare commissioni ecc. ecc..
Cordiali saluti Livio Firenze

Da: Livio

Lunedì 6 aprile 2020 11:21:24 Per: Milena Gabanelli

Gent. ma Gabanelli
Le sarei molto grato se potesse qualche volta commentare l'indecenza di chi propaganda su internet le biofrequenze, le biorisonanze ed i relativi inesistenti vantaggi. Purtroppo se qualcuno fa una ricerca su Google trova solo siti accattivanti, facile esca per gli ignoranti (tipo i novax) e nessuno (tranne wikipedia) che dica cosa effettivamente sono queste pratiche: bool shit ad essere buoni!
Grazie per quello che sta facendo

Da: Anonimo

Lunedì 6 aprile 2020 11:03:02 Per: Massimo Giletti

Mi riferisco alla trasmissione del 5 aprile, vorrei suggerire ai giornalisti dei servizi esterni di chiedere agli intervistati se percepiscono il reddito di cittadinanza. Dalla mie parti (Napoli) vi sono molti furbetti che arrotondano con lavoretti in nero il reddito di cittadinanza, attualmente i veri poveri sono gli autonomi e le partite IVA che non possono svolgere alcuna attività e non beneficiano del reddito di cittadinanza o d'inclusione. L'informazione deve essere completa altrimenti è solo demagogia.
Dario

Da: Dario Menna

Lunedì 6 aprile 2020 10:58:55 Per: Luca Zaia

Perchè? Da Gazzettino di oggi: "Migliaia di aziende riaprono, lavoratori richiamati, la protesta dei sindacati"

Egr. Presidente Zaia,
Sono un imprenditore di Bassano del Grappa con 50 dipendenti.
Noi siamo fuori dai codici ATECO, e quindi siamo chiusi tutti a casa.
Ma con un magheggio da furbetti forse riuscirei a presentare richiesta di deroga e magari ce la farei ad ottenerla.

Leggo stamattina:

https://www. ilgazzettino. it/nordest/primopiano/ veneto_aziende_riapertura_lavoratori_ 6_aprile_sindacati_protesta-5152651. html

Cosa devo pensare?
Quelle 14. 000 richieste saranno tutte lecite?
Ci saranno i controlli?
Ci penso sù se fare anch'io il furbetto?

Con stima

Faoro Giovanni

Da: Faoro Giovanni

Lunedì 6 aprile 2020 10:55:06 Per: Fabio Fazio

Gentile Dott. Fazio,
ho seguito la Sua intervista alla Ministra Azzolina. L'impressione che ne ho ricavato è che il Suo atteggiamento è stato di supponenza fuori luogo. Questa Ministra, giovanissima, insediatasi di recente, sta affrontando una situazione che avrebbe messo a dura prova anche il più esperto politico ultranavigato. Da dirigente scolastica, rilevo tante criticità nell'operato del M. I.: ciò non significa che io non apprezzi quanto si sta cercando di mettere in campo.
La invito, per il futurro, ad assumere atteggiamenti non viziati da malcelata ironia, che in questo momento non fanno bene a nessuno.
Grazie.
Gabriella Liberti

Da: Gabriella Liberti

Lunedì 6 aprile 2020 10:54:15 Per: Giuseppe Conte

Buongiorno sig. presidente, premetto di avere una grossa stima di lei e del govermo attuale che mi auspico, una volta tornata la normalità, possa continuare e rialzare l'Italia, troppo subissata da tasse gravose. Scrivo però il presente, per porle questo quesito, mio marito, 62 anni, lavorava sotto contratto, nella speranza di maturare quota 100, a fine anno, la cui scadenza era il 31 marzo. Gli sarebbe stato rinnovato, ma vista la situazione, naturalmente non è successo, e chissà mai se capiterà a questo punto. Io le chiedo quindi, esiste un reddito per tali casi, chi si trova senza entrate a causa della situazione, o deve rivolgersi per la domanda di disoccupazione? Non mi aspetto una risposta individuale, ma qualcosa annunciato nei vari Tg, non fateci sentire abbandonati da questo governo a cui crediamo fermamente. Grazie Tiziana bonaiuti, stefano gardini

Da: Bonaiuti Tiziana

Lunedì 6 aprile 2020 10:31:23 Per: Mario Giordano

Gentilissimo Mario le scrivo come portavoce degli asili nido privati del Lazio.
Le ns strutture sono state le prime a chiudere e le prime ad essere dimenticate.
Il ns unico sostentamento sono le rette mensili pagate dai genitori... Ora che non vengono più pagate siamo senza liquidità e dobbiamo però continuare a pagare affitti dipendenti in maternità assegni familiari... Saremo costrette a chiudere definitivamente levando alle famiglie un servizio pubblico essenziale, le scuole pubbliche e statali infatti non potranno ospitare tutti quei bimbi che rimarannano senza nidi privati.
Ci aiuti a dar voce alla ns disperazione.
La ringrazio infinitamente
Stefania Proietti

Da: Stefania Proietti