Charles Augustin de Sainte-Beuve
Biografia • Ritratti letterari
Charles Augustin de Sainte-Beuve nasce a Boulogne sur Mer, Pas de Calais, il 23 dicembre 1804. All'età di vent'anni scrive già articoli di notevole spessore culturale sul giornale "Le Globe", attività che gli fa presto abbandonare gli studi di medicina. Ed è proprio grazie ad un brillante articolo sulle "Odi e ballate" di Victor Hugo, nel 1827, che avviene l'incontro "fatale" con il grande scrittore grazie al quale prende a frequentare Alfred de Vigny ed il mondo intellettuale che ruota intorno ai due, il cosiddetto "cenacolo romantico", subendone l'influenza.
L'anno successivo sforna la sua prima opera "Quadro storico e critico della poesia e del teatro francese nel XVI secolo", nella quale descrive il movimento romantico come facente parte della tradizione storico-letteraria francese, andando così a riabilitare Pierre de Ronsard ed il gruppo dei poeti della Pleiade. Nel 1829 Sainte-Beuve pubblica la raccolta di poesie "Vita, poesie e pensieri di Joseph Delorme", seguito, l'anno successivo, da una seconda raccolta intitolata "Consolazioni" e dedicata ad Hugo.
Nel 1834 è la volta del romanzo autobiografico "Voluttà", ma il successo tarda a giungere, così nel 1837, dopo la pubblicazione dell'ultima raccolta "Pensées d'aout", decide di dedicarsi alla sola critica letteraria, campo nel quale diviene invece apprezzatissimo.
Professore di letteratura francese a Losanna, nel 1840 Sainte-Beuve diviene Conservatore alla Biblioteca Mazarine e, nel 1844, Accademico di Francia. Nel 1848 insegna a Liegi dove disquisisce, tra l'altro, su "Chateaubriand ed il suo gruppo letterario", e l'anno successivo al Collegio di Francia. Inizia a collaborare al "Constitutionnel", al "Moniteur" e al "Temps" con articoli settimanali che andranno a formare le celebri raccolte "Conversazioni del lunedi" e i "Nuovi lunedi".
Per le sue idee dichiaratamente bonapartiste, nel 1865 Napoleone III lo vuole senatore, anche se i rapporti fra i due non saranno idilliaci per le divergenze di opinione emerse in alcuni discorsi tenuti al Senato. La salute divenuta cagionevole lo costringe ad abbandonare le sue attività fino a quando, il 13 ottobre 1869, Charles Augustin de Sainte-Beuve muore sessantacinquenne a Parigi.
Il metodo critico da lui adottato consiste nella approfondita analisi del profilo psicologico dell'autore, in base al quale ne desume la personalità; da qui l'assoluta importanza che egli attribuisce alla biografia che diviene "ritratto letterario", come egli stesso lo definisce.
Grazie a tale sistema, acquisisce il merito della riscoperta di momenti della letteratura francese rimasti nell'oblio e che, invece, proprio tramite lo studio psicologico dei loro autori, riacquistano spessore, e quindi dignità e nobiltà. Ma il suo metodo critico è anche fatto bersaglio di attacchi da varie parti, fra cui Marcel Proust che lo considera un conformista, e lo accusa di non saper entrare nel merito più profondamente artistico, quindi, astratto, delle opere.
Fra le altre opere più importanti di Sainte-Beuve si ricordano "Port Royal" (1840-1859), i "Portraits lettéraries" (1844-1852), i "Portraits de Femmes" (1844), i "Portraits contemporains" (1869-1871), "Souvenirs et indicrétions" (1872), "Lettres à la princesse" (1872), "Le livre d'amour" (1873), poesie dedicate a madame Hugo, "Chroniques parisiennes" (1876).
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