Jean-Honoré Fragonard
Biografia
Jean-Honoré Fragonard nasce il 5 aprile del 1732 a Grasse, non lontano da Cannes, figlio di Françoise Petit e di François Fragonard. Trasferitosi a Parigi all'età di sei anni con la famiglia, sin da bambino mostra una evidente inclinazione nei confronti dell'arte. Crescendo, viene spedito dal padre come apprendista da un notaio, ma le sue doti artistiche vengono notate da François Boucher, pittore che lo invita nel laboratorio di Jean-Baptiste-Siméon Chardin.
Rimasto nell'atelier per sei anni, a quattordici anni fa ritorno da Boucher, che lo aiuta a potenziare il proprio talento e a raggiungere una consapevolezza stilistica maggiore. Lo stesso Boucher gli affida il compito di realizzare alcune copie dei suoi lavori per i committenti.
In seguito Fragonard prende parte al celebre Gran Prix di Pittura dell'Accademia reale, il cosiddetto Prix de Rome, anche se non è mai stato allievo dell'Accademia, e se lo aggiudica con il dipinto "Geroboamo che sacrifica agli idoli" nel 1752.
Successivamente, per tre anni frequenta la Scuola reale degli Allievi Protetti diretta da Charles-André van Loo. Dopo avere portato a termine il "Cristo che lava i piedi agli apostoli", nel 1756 parte alla volta di Roma diretto all'Académie de France in compagnia dell'amico Hubert Robert, a sua volta vincitore del Prix de Rome.
L'esperienza di Fragonard in Italia
Nella Città Eterna il pittore di Grasse viene ispirato da visioni che in tutte le sue opere diventeranno ricorrenti, dalle statue alle grotte, dalle fontane ai giardini pensili, e viene influenzato dalle opere di Giovanni Battista Tiepolo.
Rimasto a Roma per cinque anni, durante i quali la sua collaborazione con Robert è anche oggetto di una mostra allestita a Villa Medici, nella primavera del 1761 Fragonard lascia l'Italia e fa ritorno in Francia, non prima di aver visitato Firenze e Bologna.
Il ritorno in Francia
Nel 1765 porta a termine "Corsus e Callirhoe", grazie alla quale viene ammesso all'Accademia e che viene comprata dal re dopo essere stata elogiata da Diderot. Alla fine del decennio si sposa con una pittrice miniaturista di nome Marie-Anne Gèrard, originaria di Grasse, che nello stesso anno dà alla luce Rosalie, la loro prima figlia.
I progressi dell'Amore nel cuore di una giovane
Nel 1771, su commissione di Madame du Barry, ultima amante di Luigi XV e scrittrice, comincia a lavorare a una sequenza di quattro quadri, intitolata "I progressi dell'Amore nel cuore di una giovane", che comprende "La poursuite", "La Surprise", "L'Amour couronné" e "La lettre d'amour". Le opere vengono realizzate per il padiglione di Louveciennes, ma nel giro di breve tempo, dopo essere state installate, vengono già rimosse perché ritenute non in linea con l'architettura di stile neoclassico del contesto.
Così, l'artista decide di tornarne in possesso e di portarle a Grasse, per poi installarle nel salone della villa di un parente: un salone così grande che Jean-Honoré Fragonard pensa bene di affiancare i quattro lavori con altri dieci dipinti, in modo da completare la sala e la sua decorazione. Si aggiungono, quindi, "L'abandon", "L'amour triomphant", "L'Amour en sentinelle", "L'Amour folie", "L'Amour poursuivant une colombe" e "L'Amour assassin", insieme con altri quattro pannelli decorativi.
Le opere successive
Nello stesso periodo, Fragonard conclude anche "Portrait de M.lle Guimard", "M.lle Guimard jouant de la guitare", "L'escalade et le Rendez-vous", "Les sovenirs: les lettres d'amour", "Le concours" e "Le Temple de Diane à Pozzuoli".
Nel 1773 egli accetta di fare da guida al Fermier Général Pierre-Jacques-Onésyme Bergeret de Grandcourt in occasione di un viaggio nell'Europa centrale e in Italia. Durante il tragitto i due passano per Nègrepelisse, cittadina di cui Bergeret è conte: qui Jean-Honoré disegna il celebre castello del posto. Dopo avere visitato, tra le altre, le città di Vienna, Praga, Dresda, Francoforte e Strasburgo, nel settembre del 1774 Fragonard torna a casa.
Nel 1780 diventa padre per la seconda volta, con la nascita di Alexandre-Evariste. Qualche anno più tardi, tuttavia, muore Rosalie, la sua prima figlia, a soli diciannove anni nel castello di Cassau presso Parigi.
Gli anni della Rivoluzione
Intanto Fragonard lavora a corte, ma le cose cambiano con la Rivoluzione Francese: nel 1790, quindi, è obbligato ad abbandonare Parigi e a tornare a Grasse, dove si rifugia dall'amico Alexandre Maubert. Può rientrare nella capitale, comunque, già l'anno successivo: divenuto membro della Comune delle arti nel 1793, viene nominato Conservatore del Museo del Louvre grazie all'interessamento di Jacques-Louis David presso l'Assemblea Nazionale.
In realtà, da quel momento in poi Jean-Honoré Fragonard resta praticamente inattivo, pressoché dimenticato da tutti e a disagio per la mancanza di lavoro.
Gli ultimi anni
Un nuovo cambiamento si materializza, però, pochi anni dopo: la drastica epurazione portata dal Primo Impero fa sì che tutti i Conservatori del Louvre nel 1805 vengano espulsi per Decreto imperiale. A quel punto Fragonard cade ancora più in disgrazia e si trova in condizioni di indigenza: viene aiutato, perciò, dall'amico Veri che gli trova una sistemazione nelle gallerie del Palais Royal.
Jean-Honoré Fragonard, importante esponente del rococò e uno dei maggiori artisti francesi del suo secolo, muore il 22 agosto del 1806 a Parigi, all'età di settantaquattro anni, per colpa di una congestione cerebrale o, più probabilmente, a causa di una forte depressione. Le esequie vengono celebrate nella chiesa di Saint-Roch, mentre la salma viene seppellita al cimitero di Montmartre.
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