Toto Cutugno

Biografia • Un italiano fiero
Salvatore Cutugno nasce a Fosdinovo (Massa-Carrara) il 7 luglio 1943. Il padre, di origine siciliana, è maresciallo di marina, mentre la madre è casalinga. Dopo pochi mesi dalla nascita del futuro cantautore, la famiglia si trasferisce a La Spezia. È il padre, il quale suona la tromba come hobby, a far conoscere la passione per la musica al figlio. Quando il giovane Toto vuole suonare la batteria trova quindi in casa l'incoraggiamento necessario. A soli tredici anni partecipa ad un concorso regionale al quale si classifica terzo.
Nella prima metà degli anni '60 fa le sue prime esperienze suonando la batteria in vari gruppi, tra cui i "Nostradamus", i "Cocci di vaso" e gli "Accadimenti Terapeutici". L'esperienza più fortunata con la quale trova qualche affermazione è quella con il gruppo "Ghigo e i goghi".
Nel 1976 calca per la prima volta il palco di Sanremo; con il gruppo degli "Albatros" presenta il brano "Volo AZ504" che si classifica terza. L'anno dopo è di nuovo al Festival con "Gran premio".
Inizia la carriera solista nel 1978 con la canzone "Donna donna mia", che diventerà poi sigla del programma "Scommettiamo?" di Mike Bongiorno. Sempre nel 1978 scrive "Soli" per Adriano Celentano. Nel 1979 incide "Voglio l'anima", seguita dall'omonimo album.
Nel 1980 è di nuovo a Sanremo: con "Solo noi" arriva primo. Subito dopo vince il Festival di Tokyo con "Francesca non sa", partecipa al Festivalbar con "Innamorati"; vince il Festivalbar in qualità di autore del brano "Olimpic Games", cantato da Miguel Bosè. Incide poi "Flash", sigla dell'omonimo programma di Mike Bongiorno.
Il secondo album di Toto Cutugno esce nel 1981 e si intitola "La mia musica". Due anni dopo, è il 1983, torna a Sanremo per presentare la canzone che ancora oggi è forse la sua più famosa, "L'italiano". Vince la votazione popolare del Totip tuttavia si classifica solo al quinto posto. L'anno dopo si classifica secondo con "Serenata". L'anno seguente è ancora secondo come autore di "Noi ragazzi di oggi", presentata da Luis Miguel. Intanto pubblica il singolo "Mi piacerebbe andare al mare il lunedì".
"Azzurra malinconia" è il pezzo con cui va a Sanremo 1986. Colleziona un altro secondo posto nel 1987 con "Figli"; nello stesso anno sono ben tre altri suoi brani che concorrono a Sanremo: "Io amo", cantata da Fausto Leali, "Il sognatore", canatata da Peppino Di Capri e "Canzone d'amore", cantata dai Ricchi e Poveri. Sempre nel 1987 lavora in tv a "Domenica In" (Rai Uno) per cui scrive la sigla "Una domenica italiana".
La collezione di secondi posti sanremesi si arricchisce notevolmente nei tre anni successivi: i brani sono "Emozioni" (1988), "Le mamme" (1989) e "Gli amori" (1990), quest'ultima interpretata assieme al grande Ray Charles. Nel 1989 conduce sulla Rai la trasmissione "Piacere Rai Uno".
A Zagabria nel 1990 vince l'Eurofestival 1990 con "Insieme 1992". L'anno successivo sarà presentatore della manifestazione assieme a Gigliola Cinquetti. Nel 1992 esce il disco "Non è facile essere uomini".
Torna al Festival della canzone italiana nel 1995 con "Voglio andare a vivere in campagna" e nel 1997 con "Faccia pulita". Nel 1998 è in tv con "I fatti vostri".
Nel 2002 emigra in Francia dove ottiene un grande successo con il disco "Il treno va". Torna al Festival di Sanremo 2005 al fianco di Annalisa Minetti con "Come noi nessuno al mondo": per la sesta volta in carriera Cutugno raccoglie un secondo posto.
Dopo aver combattuto e sconfitto un tumore alla prostata che l'aveva colpito, invitato dall'amico Pippo Baudo, torna sul palco dell'Ariston nel 2008 con la canzone "Come un falco chiuso in gabbia". Partecipa a Sanremo 2010 con il singolo "Aeroplani"; durante la serata dedicata ai duetti viene accompagnato da Belen Rodriguez.
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