Francesco Nuti

Biografia • Le salite e le discese
Francesco Nuti nasce a Prato il 17 maggio 1955. È studente quando inizia a esibirsi come attore dilettante, scrivendo da sè i propri testi, cosa che prosegue fino al 1978. Viene notato da Alessandro Benvenuti ed Athina Cenci, coppia già attiva nel panorama cabarettistico con il nome di Giancattivi. Nuti si unisce a loro: in un primo periodo i successi sembrano arrivare copiosi anche grazie a trasmissioni televisive come "Non stop" e "Black Out".
I Giancattivi approdano al cinema nel 1981 con "Ad ovest di Paperino" (regia di Alessandro Benvenuti): nel film viene riproposto parte del repertorio cabarettistico.
Nel 1982 Francesco Nuti sceglie di separarsi dai compagni: interpreta tre titoli per la regia di Maurizio Ponzi: "Madonna, che silenzio c'è stasera" (1982), "Io, Chiara e lo Scuro" (1983), "Son contento" (1983). Le pellicole ottengono notevoli incassi e procurano a Francesco Nuti una straordinaria notorietà; in particolare grazie a "Io, Chiara e lo Scuro", una parodia de "Lo spaccone" (1961, con Paul Newman).
Dal 1985 passa dietro la telecamera: "Casablanca, Casablanca" (1985) è il suo esordio registico dove ammicca garbatamente al mitico film di Bogart-Curtiz e nel quale ripropone i personaggi di "Io, Chiara e lo Scuro"; in seguito scrive, gira e interpreta storie intrise di bizzarro romanticismo come "Tutta colpa del paradiso" (1985) e "Stregati" (1986). Anche i lavori successivi "Caruso Pascoski di padre polacco" (1988), "Donne con le gonne" (1991), "Willi Signori e vengo da lontano" (1989), sembrano ottenere un buon riscontro.
Nel 1988 partecipa come cantante al Festival di Sanremo con "Sarà per te", canzone che verrà poi incisa da Mina. Quattro anni più tardi, nel 1992, duetta con Mietta nel brano "Lasciamoci Respirare".
Del 1995 è la travagliata lavorazione di "OcchioPinocchio", costosa pellicola dalle grandi e mal riposte ambizioni, che purtroppo riscuoterà un bassissimo successo.
Nuti torna nel 1998 con "Il signor Quindicipalle", un bel film (con Sabrina Ferilli) che riesce a recuperare almeno in parte il pubblico di Francesco Nuti.
Dirige "Io amo Andrea" nel 1999, una commedia simpatica e allo stesso tempo delicata, con Francesca Neri; del 2000 è "Caruso, zero in condotta".
Poi il declino. In questo periodo avanza la depressione e la cattiva scelta per l'artista di rifugiarsi nell'alcol.
Nel mese di maggio del 2006 Nuti è protagonista di un intervista per Radio 24 durante quale si sono palesati in lui problemi psico-fisici di cui ormai da tempo si parlava.
All'inizio di settembre dello stesso anno viene ricoverato d'urgenza al Policlinico Umberto I di Roma in prognosi riservata, a causa di un grave ematoma cranico provocato da un incidente domestico.
Ai primi di giugno del 2008, l'ex moglie Annamaria Malipiero da cui ha avuto la figlia Ginevra nel 1999, comunica che l'attore è uscito dall'ospedale e continua la riabilitazione.
Costretto su una sedia a rotelle e muto dal giorno dell'incidente, a Nuti viene dedicato un documentario dal titolo "Francesco Nuti... e vengo da lontano", presentato al Roma Film Festival del 2010.
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