Catherine Deneuve
Biografia • Quando si dice o si pensa… Femme fatale
Catherine Fabienne Dorléac, famosa esclusivamente con il cognome di sua madre e meglio nota dunque come Catherine Deneuve, nasce il 22 ottobre del 1943, nella capitale francese, Parigi. Attrice di fama internazionale, poi conduttrice di alcuni programmi televisivi, è stata una delle donne più amate dal grande pubblico tra gli anni '60 e '70, complice la sua bellezza. È anche un'apprezzata cantante oltre che ambasciatrice dell'Unesco.
La piccola Catherine nasce e cresce in una famiglia d'arte, dove il cinema e la recitazione sono le arti preferite da tutti i suoi componenti. Suo padre è l'apprezzato attore Maurice Dorléac, noto al pubblico soprattutto come M. Teynac, e sua madre, anche lei attrice, è Renée Deneuve. Catherine è la terza di quattro figlie, tutte attrici: François, Sylvie e Danielle, le quali mantengono tutte il cognome paterno.
La giovane e ambiziosa Catherine ha sin da subito alcuni contrasti con le sorelle, soprattutto con la primogenita, François, la quale morirà prematuramente all'età di 24 anni in un incidente stradale, esattamente nel 1967. Per distinguersi dalle altre tre però prende quasi da subito il cognome della madre, Deneuve.
Il debutto arriva prestissimo. Quando è appena adolescente, all'età di tredici anni, la piccola e brava Catherine Deneuve esordisce nel film "Le collegiali", di André Hunebelle, datato 1956.
È l'inizio di una brillante carriera, la quale però decolla solo nel decennio successivo. Al film del '56, infatti, seguono piccole parti in film mediocri.
A cambiare la vita personale e artistica della giovane Catherine, è il regista Roger Vadim, il quale non appena fa la sua conoscenza si innamora perdutamente di lei. È lui ad imporla come nuova icona femminile del cinema francese degli anni '60. Dopo averla ammirata in "Les Parisiennes", per la regia di Marc Allégret, nel 1961, e nei "Caldi amori" di Grisha M. Dabat, l'anno dopo, Vadim la vuole nel sensuale film "Il vizio e la virtù". L'anno seguente poi, esattamente il 18 giugno del 1963, a conferma della loro passione sbocciata, i due hanno anche un figlio, l'attore Christian Vadim.
Intanto la Deneuve continua ad interpretare il ruolo di femme fatale, come nella pellicola del 1963, "Antologia sessuale", di Pierre Kast. L'anno è importante anche per la parte ricoperta nel film a episodi dal titolo "Le più belle truffe del mondo". L'anno dopo invece, affianca il grande Jean-Paul Belmondo nella commedia "Caccia al maschio", mentre nel 1965 arriva l'incontro con il regista americano Roman Polanski, firmando il forte e all'epoca scandaloso film dal titolo "Repulsion".
Catherine Deneuve lascia Vadim e sposa la sua nuova fiamma, il fotografo e regista David Bailey. I due convolano a nozze il 19 agosto 1965. Purtroppo però i due non riescono ad essere felici e dopo alcuni anni, già nel 1972, divorziano.
L'attrice recita e si lega in una forte amicizia con il grande attore Philippe Noiret, con cui lavora nel film "L'armata sul sofà", datato 1965. L'anno dopo conosce Michel Piccoli, in "Les creatures", che ritrova nel musical "Josephine", del 1966, con l'attore Gene Kelly.
Sono questi gli anni di maggior successo per la Deneuve che raggiunge il picco della sua arte e popolarità quando il regista Luis Bunuel le ritaglia addosso lo scandaloso "Bella di giorno", nel 1967, il quale diventa subito un film cult del genere e la vede interpretare il ruolo di una borghese annoiata che, per tre ore, trasforma la sua abitazione in una casa di appuntamenti. La sua interpretazione, secondo il "Premiere Magazine", è inserita tra le migliori cento di sempre del cinema internazionale.
Anche oltralpe ci si accorge del suo talento. E la bella Catherine va ad affiancare la meravigliosa Ava Gardner e l'attore James Mason, nel film inglese "Mayerling", datato 1968. L'anno dopo comincia una nuova relazione infuocata, tanto amorosa che professionale, quella con il padre della nouvelle vague, il regista François Truffaut. Questi la vuole con Jean-Paul Belmondo nel film "La mia droga si chiama Julie", nel 1969. Nonostante il matrimonio con Bailey, che in questo periodo comincia a naufragare, tra i due artisti sboccia l'amore e quando la Deneuve interrompe la relazione, Truffaut accusa il colpo, cadendo vittima di un esaurimento nervoso.
Arriva finalmente anche la chiamata da Hollywood. Il film che porta Catherine Deneuve nelle sale americane è "Sento che mi sta succedendo qualcosa", datato 1969, in cui recita al fianco di Jack Lemmon. Qualche anno dopo, nel 1975, recita con due grandi attori del cinema a stelle e strisce, Ernest Borgnine e Burt Reynolds, nel film "Un gioco estremamente pericoloso". Tuttavia l'attrice, poco entusiasta dei ruoli che le produzioni statunitensi le riserbano, decide di fare ritorno in Europa.
È l'Italia da questo momento la seconda patria dell'artista francese. Nel 1972 infatti, sul set del film "La cagna", di Marco Ferreri, incontra l'attore Marcello Mastroianni e se ne innamora totalmente. Divorziata da Bailey la Deneuve partorisce il 28 maggio del 1972 la figlia Chiara Mastroianni. È l'inizio di una delle relazioni più discusse e fotografate di sempre, almeno in Italia. Con Mastroianni l'attrice francese si ritrova in altre pellicole di successo, come "Niente di grave, suo marito è incinto", del 1973, e "Non toccate la donna bianca", del 1974, dove recita insieme al grande Ugo Tognazzi.
Nel 1977 Catherine Deneuve è una delle "Anime perse" dell'omonimo film di Dino Risi, insieme con Vittorio Gassman, successo bissato con il singolare "Casotto", nello stesso anno e per la regia di Sergio Citti.
Gli anni Ottanta segnano per l'artista parigina il suo sodalizio artistico con il "Re bianco" Gérard Depardieu. Il primo film che girano insieme è "Vi amo", del 1980, cui segue, sempre nello stesso anno, "L'ultimo metrò", nel quale, per l'ultima volta sotto la direzione di Truffaut, la Deneuve vince il César come miglior attrice e il David di Donatello per la migliore interpretazione straniera. L'anno dopo, sempre con Depardieu, recita in "Codice d'onore", mentre nel 1982 è con Philippe Noiret in "Vacanze africane".
Il 1983 è famoso per la sua interpretazione al fianco dell'attrice Susan Sarandon, nell'atipico horror "Miriam si sveglia a mezzanotte", in cui interpreta la parte di una vampiresca. La pellicola diventa un cult soprattutto per la scena in cui l'attrice francese si lascia andare con la collega americana in un momento saffico che fa il giro del mondo.
Dopo "Fort Saganne", del 1984, con Depardieu e Noiret, riceve la chiamata dal grande regista Mario Monicelli, che nel 1986 la vuole nel memorabile film "Speriamo che sia femmina".
Con il film "Indocina" riceve la sua prima nomination all'Oscar, nel 1992, quasi a sorpresa. Due anni dopo viene nominata vice presidente della Giuria al Festival di Cannes, edizione 1994.
L'anno dopo il regista Manoel De Oliveira la vuole ne "Il convento", con il bravo attore americano John Malkovich. È l'inizio di un sodalizio artistico con il regista il quale la richiama per i film "Ritorno a casa", nel 2000, e "Un film parlato", nel 2003. Intanto, dopo l'Orso d'Oro onorario al Festival di Berlino, grazie al graffiante "Otto donne e un mistero", del 2002, vince l'Orso d'Argento come miglior attrice. Nel 2000 lavora anche con il discusso e originale regista danese Lars von Trier, in "Dancer in the Dark".
L'esordio come scrittrice arriva dopo il film "I tempi che cambiano", del 2004, con il diario "A l'ombre de moi-meme".
Nel 2006 Catherine Deneuve viene nominata Presidente della giuria del Festival di Venezia. Tra il 2007 e il 2010, infine, prende parte ad alcuni altri film più o meno di rilievo come "The girl on the train", "Racconto di Natale" e "Bancs Publics", oltre a "The Big Picture" e "Potiche - La bella statuina", dove ritrova il suo amico e collega Depardieu.
Il 1º giugno 2022 viene annunciato che l'attrice riceverà il Leone d'oro alla carriera alla 79ª Mostra del cinema di Venezia.
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