Camillo Golgi
Biografia • Scure reazioni nervose
Bartolomeo Camillo Golgi nasce il 7 luglio 1843 a Corteno, un piccolo villaggio della Val Camonica (Brescia), che in suo onore è stato ribattezzato Corteno Golgi. Il giovane Golgi è stato probabilmente influenzato da suo padre, medico condotto che esercitava il suo mestiere con passione. Pertanto, una volta conseguito il diploma, si iscrive alla Facoltà di medicina all'Università di Pavia conseguendo la laurea nel 1865 con una tesi "Sull'eziologia delle malattie mentali" discussa con Cesare Lomborso, il controverso medico pioniere della criminologia.
Grazie a Lombroso il futuro premio Nobel si interessa con profitto allo studio del cervello, continua a lavorare a Pavia nell'Ospedale San Matteo e nel 1872 accetta l'incarico di Direttore Medico all'Ospedale per i malati cronici di Abbiategrasso. In questo nosocomio inizia le sue indagini sul sistema nervoso in una cucina opportunamente trasformata in un piccolo laboratorio di istologia.
È in questo laboratorio improvvisato che mette a punto quella tecnica particolare delle colorazioni delle cellule nervose che prenderà il nome di reazione nera (o metodo di Golgi): un metodo rivoluzionario che permette di colorare le cellule nervose e la loro struttura.
Le applicazioni moderne di questa tecnica sono ancora innumerevoli come ha detto negli anni 2000 il professor Pannese (fino al 2004 Presidente del Collegio italiano dei docenti di Istologia e Embriologia): "Si può tranquillamente affermare che la reazione messa a punto da Golgi è ancora una tecnica pienamente valida e di grande utilità; di pochissime tecniche si può affermare la stessa cosa."
Camillo Golgi è stato un famoso maestro, il suo laboratorio era aperto a chiunque fosse ansioso di fare ricerca.
Dopo l'esperienza di Abbiategrasso torna all'Università di Pavia, dove era stato studente, questa volta in qualità di professore straordinario di Istologia; nel 1881 prende la cattedra di Patologia Generale, succedendo al suo insegnante Bizzozero e nel 1877 sposa Donna Lina, una nipote di Bizzozero. Successivamente è stato a più riprese rettore dell'Università di Pavia (1893-1896 e 1901-1909).
Solamente a partire dal 1885, trascorsi dodici anni dall'invenzione della tecnica della reazione nera, i lavori di Golgi trovano diffusione ed apprezzamento. I primi riconoscimenti internazionali arrivano nel 1887, quando il medico ed istologo tedesco Rudolf Albert Koelliker (1817-1905) mostra alla Società fisico-medica di Wurzburg alcuni preparati di Golgi insieme ad altri, allestiti da lui stesso, utilizzando le istruzioni dell'istologo italiano. L'illustre medico tedesco elogia così il lavoro di Camillo Golgi: "Fino ad oggi non si conosce nessun procedimento che mostri con tanta perfezione le cellule nervose degli organi centrali ed anche gli elementi della nevroglia (ovvero le cellule gliali del cervello) ".
Oltre agli studi sul sistema nervoso Golgi compie importanti scoperte sul Plasmodium Malariae formulando la "Legge di Golgi", che consente di trattare e guarire i pazienti affetti da malaria al momento giusto con il chinino. All'età di 53 anni, quando la stragrande maggioranza dei professori si sarebbe accontentata di insegnare ai propri allievi, grazie alla tecnica della reazione nera, scopre l'Apparato del Golgi, uno dei componenti fondamentali della cellula che verrà confermato solo molti decenni più tardi grazie all'avvento della microscopia elettronica.
Nella sua vita trova tempo e modo per dedicarsi anche alla politica; la sua esperienza in questo campo conta un incarico come assessore all'igiene al Comune di Pavia, membro e presidente del Consiglio Superiore di Sanità e senatore del Regno d'Italia (1900).
Nel 1906, all'apice della fama internazionale, riceve a pari merito con l'istologo spagnolo S. Ramon y Cajal Santiago il premio Nobel per la Medicina. È il primo italiano a ricevere l'ambito premio, pochi giorni prima di Giosuè Carducci. Nella motivazione per il premio dell'Accademia delle scienze si legge: "in riconoscimento del lavoro svolto sulla struttura del sistema nervoso".
Durante la Prima Guerra Mondiale dirige l'Ospedale Militare di Pavia e promuove il trattamento riabilitativo dei feriti di guerra, creando un centro per la riabilitazione delle lesioni al sistema nervoso periferico. Il suo lavoro scientifico continua pubblicando lavori fino al 1923. La morte coglie Camillo Golgi all'età di 82 anni, il giorno 21 gennaio del 1926 a Pavia, dove è sepolto.
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