Antonio Labriola
Biografia • L'alba marxista italiana
Antonio Labriola nasce a Cassino (Frosinone) il 2 luglio 1843. Studia Lettere e Filosofia a Napoli. Allievo del filosofo Bertrando Spaventa, di orientamento liberale, approfondisce il pensiero dell'olandese Spinoza e si appassiona alla filosofia di Hegel. In questi anni scrive "Una risposta alla prolusione di Zeller" (1862), in sostegno, con grande convinzione, delle teorie hegeliane. Nel 1868 scrive "La concezione materialistica della storia", probabilmente primo singulto di una evoluzione interiore che lo indirizzerà verso nuove scelte.
Dopo nove anni di insegnamento in un Liceo, nel corso dei quali collabora con molte testate giornalistiche, nel 1874 Labriola ottiene la cattedra di filosofia morale e pedagogia all'Università di Roma. Il positivismo dilagante lo avvicina al filosofo G.F. Herbart, avversatore dell'idealismo kantiano, e lo allontana, invece, dalle idee di Hegel.
Dopo i saggi "Morale e religione", del 1873, e "Dell'insegnamento della storia", del 1876, in questo stesso anno compie la definitiva scelta di campo: lascia la Destra storica per sposare il socialismo. L'anno successivo prende pubblicamente posizione contro la Chiesa, avversando la prospettiva di un nuovo Concordato.
Antonio Labriola diviene un ardente studioso delle teorie marxiste e, nel 1896, pubblica "Del materialismo storico". Il saggio ottiene un grande consenso anche in Europa, promuovendo un animato dibattito che vede coinvolti, tra gli altri, l'esponente di punta del socialismo italiano Filippo Turati, il teorico tedesco del socialismo Friedrich Engels, lo scrittore revisionista francese Georges Sorel, il filosofo Benedetto Croce. Con quest'ultimo Labriola stringe uno speciale rapporto di reciproca stima: grazie a lui l'ancora trentenne Croce approfondisce gli studi sul marxismo e a lui dedica alcuni scritti sull'argomento. Ma anche gli scambi epistolari con il filosofo tedesco sono molto intensi e preziosi, come testimoniato dalle "Lettere ad Engels".
Nel 1902 Labriola è tra i promotori della nascita del partito socialista italiano, che da quel momento lo annovererà tra i padri fondatori e tra gli ideologi di maggior riferimento, anche se egli non vi aderisce: il distacco fra il socialismo puro e la pur necessaria funzione pragmatica di un partito politico costituirà un ostacolo insormontabile fra lui e la militanza.
Antonio Labriola muore a Roma il 12 febbraio 1904, all'età di 61 anni.
Altre principali opere di Antonio Labriola: "La dottrina di Socrate secondo Senofonte, Platone ed Aristotele" del 1871; "Della libertà morale" del 1873; "Saggi intorno alla concezione materialistica della storia (In memoria del Manifesto dei Comunisti)", del 1895; "Discorrendo di socialismo e di filosofia", che comprende le lettere a Sorel, del 1898; "Da un secolo all'altro", del 1900, oltre a vari saggi, discorsi e lettere.
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