John Adams
Biografia • Storie di libertà
John Adams nasce a Braintree il 30 ottobre 1735. Si laurea in Legge nel 1755 frequentando la prestigiosa Università di Harvard. I suoi genitori fanno pressione su di lui affinché diventi un personaggio importante e in vista. Il giovane John non delude le loro aspettative. Oltre ad essere un bravo avvocato, John Adams si distingue per la sua abilità oratoria.
Insegnante e politico attivo, si occupa anche di questioni costituzionali, pubblicando alcuni saggi riguardanti la situazione delle colonie nel Nuovo Mondo. In uno di tali lavori, nel 1774, John Adams afferma che le colonie non riconoscono, all'interno della loro politica interna, l'autorità e l'operato del Parlamento britannico.
Il suo ingresso in politica avviene prima dello scoppio della Guerra d'indipendenza americana: nel 1775 partecipa al Congresso continentale come delegato del Massachussets, e fa parte del comitato di redazione che partecipa alla stesura della "Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America".
Prima ancora la figura di John Adams si lega allo "Stamp Act", un documento al quale si oppone insieme ad altri. Nel 1778, Adams riesce a fermare la guerra con la Gran Bretagna, grazie alle sue abilità diplomatiche e all'aiuto di Benjamin Franklin. Viene infatti stipulato il "Trattato di Parigi". John Adams è fautore dell'indipendenza e della secessione degli Stati Uniti, e in politica estera formula alcuni principi che tendono ad isolare l'America dagli altri Stati e dall'Europa.
Nel 1785 ricopre un ruolo importante: diventa infatti ambasciatore in Gran Bretagna. Nel 1789, tornato in America, siede a fianco di George Washington come primo vicepresidente del Paese. Il mandato dura dal 1789 al 1796. Precisamente nel 1796, Adams viene eletto Presidente degli Stati Uniti: inoltre continua ad essere un politico federalista attivo.
Durante gli anni del suo mandato presidenziale (che dura dal 1797 al 1801), John Adams approva il documento intitolato "Alien and Sedition Acts" che di fatto tende a limitare i diritti degli stranieri. Queste leggi lo rendono abbastanza impopolare, suscitando polemiche anche molto accese. Per questo motivo ben presto Adams finisce per perdere il ruolo di spicco all'interno del Partito federalista. Lo stesso partito cui John Adams aderisce dal 1800 perde credibilità e si scioglie.
Nello stesso periodo riesce a scongiurare lo scoppio di una guerra contro la Francia, ancora una volta grazie alla sua bravura come diplomatico, ottenendo il dominio sulla Florida da parte dello stesso Napoleone. John Adams trasmette a suo figlio la passione per la politica, a tal punto che lo segue nella sua prestigiosa carriera, aiutandolo a diventare il sesto presidente degli Stati Uniti d'America: John Quincy Adams viene infatti eletto nel 1825.
Padre di sei figli, John Adams muore il 4 luglio 1826 a Quincy, all'età di novanta anni. Tra le opere politiche da lui pubblicate c'è "Riflessioni sul governo": i temi affrontati sono la libertà sociale e l'indipendenza.
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