Marco Aurelio
Biografia • Grandezza d'animo
Cesare Marco Aurelio Antonino Augusto (noto anche come Marco Annio Vero) nasce il 26 aprile 121 d. C a Roma. La sua famiglia, originaria della Betica, è importante: il padre, infatti, è un console. Il giovane Marco riceve un'educazione dal maestro Frontone, che gli impartisce lezioni di retorica. È anche interessato alla filosofia stoica. Nel 138 d. C. viene adottato dall'imperatore Antonino Pio, per cui prende il nome di Marco Aurelio Valerio.
L'anno successivo l'imperatore lo proclama erede al trono imperiale e Marco prende il nome di Aurelio Cesare, figlio del Pio Augusto. Nel 140 d. C. ricopre la carica consolare per cinque anni. Nello stesso anno sposa Faustina, la figlia dell'imperatore, da cui avrà due figli.
Nei due anni seguenti ottiene altri due titoli indispensabili per poter diventare in futuro imperatore romano, la tribunicia potestas e l'imperium proconsolare. Con la fine dell'impero di Antonino Pio, nel 161 d. C., diventa imperatore insieme al fratello adottivo Lucio Vero; per la prima volta nella storia imperiale Roma ha due Cesari, ma Marco ha maggiore rilevanza nella conduzione dell'Impero.
Sotto il suo principato porta avanti una politica rispettosa del Senato romano e non di tipo assolutistico. Garantisce al Senato di esprimere la sua opinione in merito alla politica da lui condotta, di decidere in merito a innumerevoli affari statali, come ad esempio il diritto di esprimere il proprio parere in caso di dichiarazioni di guerra da parte degli altri popoli.
Permette agli uomini di tutte le Provincie romane di accedere a tutte le cariche amministrative importanti dell'impero romano e cerca anche di creare nuove vie di natura commerciale, cercando di entrare a patti con la Cina.
Tra i provvedimenti presi dall'imperatore in politica interna si ricordano: la creazione dell'anagrafe con cui le famiglie avrebbero dovuto registrare i propri figli entro trenta giorni dalla nascita, la divisione dell'Italia in quattro distretti a capo dei quali vi sono i juridici, l'istituzione della figura del pretore che deve tenere sotto controllo le tutele, il controllo delle finanze imperiali in modo tale da garantire dei mezzi finanziari per la realizzazione di importanti opere pubbliche come il risanamento della rete stradale dell'Impero.
La grandezza d'animo di Marco Aurelio è nota nell'antica Roma, poiché decide di emanare numerosi provvedimenti per cercare di migliorare le condizioni di vita degli schiavi, di permettere che venga riconosciuto il diritto naturale per ciò che riguarda l'eredità; tra le iniziative c'è quella di garantire fondi alimentari per i bambini.
Un'altra importante decisione da lui presa è quella mirante a eliminare la pratica della tortura sia verso gli uomini più importanti di Roma sia verso gli uomini liberi dell'Impero.
Garantisce altri diritti in favore degli schiavi, come ad esempio il diritto d'asilo per quegli schiavi che lasciano un determinato luogo per potersi rifugiare per un determinato periodo in un altro. In politica estera l'imperatore sarà impegnato per il resto della sua vita alla difesa dei confini imperiali.
I Parti continuano ad attaccare i confini delle Provincie orientali dell'Impero romano, per cui Marco Aurelio invia Lucio Vero nelle Provincie orientali, che deve comandare e difendere. Nel 166 d. C. Vero, alla guida delle truppe imperiali, riesce a sconfiggere i Parti, mostrando la sua grande lealtà all'imperatore fino all'ultimo istante della sua vita.
Grazie a Lucio Vero la situazione nei confini orientali dell'Impero torna alla normalità, garantendo quindi a Marco Aurelio di trarre numerosi benefici dalla pace con i Parti.
Se nelle provincie orientali riesce ad avere la situazione sotto controllo, difficile diventa per lui la gestione della situazione nel confine con l'area territoriale danubiana, dove numerose popolazioni (tra cui si ricordano i Quadi, i Marcomanni, i Vandali, i Buri, gli Iagizi) portano avanti numerose azioni e incursioni vandaliche ai danni dell'Impero romano. Queste ultime hanno come obiettivo quello di cercare nuovi territori in cui stabilirsi e, essendo attratti dalle ricchezze del vicino Impero romano, cercano in tutti i modi di insidiarlo con degli attacchi ai confini.
Inoltre la situazione in quest'area è difficile da gestire per l'imperatore, poiché numerose legioni dell'Impero romano in quel periodo sono partite verso le Provincie orientali per combattere contro i Parti e perché un grave flagello, la peste, inizia in modo esponenziale a falcidiare la popolazione romana, che si dimezza. Questi due fattori creano quindi la debolezza del limes danubiano.
Grazie all'aiuto del fratello qualche anno prima, riesce a tenere sotto controllo la situazione, poiché, dopo il contrasto avvenuto con alcune popolazioni germaniche del Nord, viene raggiunta la pace. Dopo la morte di Vero, le popolazioni del Nord iniziano a presentarsi in modo pressante nell'area di Aquileia, a nord dell'Impero e per l'imperatore è difficile gestire questo grande problema.
Per porre fine a questa grave situazione, decide di prendere in mano la situazione e, essendo alla guida delle Legioni romane, partecipa a una serie di battaglie (nei territori imperiali di Rezia, di Norico, della Gallia Cisalpina). Fino al 175 d. C. è costretto a stabilirsi per tanto tempo nel fronte pannonico, poiché coinvolto nelle varie campagne militari contro le popolazioni germaniche.
In quell'anno la situazione fortunatamente viene normalizzata, ma la tregua concessa dalle popolazioni germaniche dura poco; Marco Aurelio torna nel campo di battaglia e nel 179 guiderà l'esercito romano in quella che sarà la sua ultima campagna militare.
Marco Aurelio Valerio muore a Vindobona il 17 marzo del 180 a causa della peste. Dopo il suo principato l'Impero romano inizia il suo inesorabile declino anche a causa della cattiva gestione del potere imperiale da parte di Commodo, suo figlio.
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