Charles Perrault
Biografia • L'invenzione della fiaba moderna
Charles Perrault nasce a Parigi, il 12 gennaio del 1628. È stato forse il più grande autore di fiabe della storia europea, oltre che scrittore in genere, versificatore di talento, membro dell'Académie française dal 1671, uomo di governo importante e brillante polemista. Al suo nome sono legate le storie raccolte nella celebre "Histoire ou contes du temps passé", la quale mette insieme alcune delle fiabe più famose di sempre, come "Cappuccetto Rosso", "Barbablù", "La bella addormentata", "Pollicino", "Cenerentola" e "Il gatto con gli stivali".
Dal punto di vista della critica letteraria, l'opera di Perrault segna il passaggio dal racconto popolare alla vera e propria fiaba moderna, per così dire, di cui è artefice in tutto e per tutto. La stessa opera dei Fratelli Grimm deve tutto a questo grande autore, del quale ha praticamente riscritto, con un linguaggio contemporaneo, la gran mole di fiabe, molte delle quali ormai ritenute immortali.
L'infanzia di Charles Perrault
Charles Perrault nasce e cresce in una famiglia dell'alta borghesia francese. Suo padre è Pierre Perrault, avvocato al parlamento di Parigi, e sua madre è Paquette Le Clerc. Ha un fratello gemello, Francois, il quale però muore dopo appena sei mesi di vita. Il noto architetto Claude Perrault, medico di professione in realtà, è un altro suo fratello; a Claude si deve la mirabolante facciata del lato est del Louvre.
Il piccolo Charles sembra destinato da subito ad una carriera illustre. Frequenta ottime scuole e, seguendo le orme paterne, studia legge, prima di intraprendere una carriera al servizio del governo. È, o almeno sembra, in tutto e per tutto il medesimo destino del padre e del fratello maggiore Jean.
Svolge al contempo un'interessante vita pubblica, prende parte alla creazione dell'Accademia delle Scienze, nonché al restauro dell'Accademia di Pittura.
La vita a Parigi
Nel 1654 si trasferisce con Pierre, altro fratello da poco nominato alto funzionario delle tasse, in una casa di Parigi. In questi anni è forte l'impegno di Perrault nelle arti e nelle lettere: entra a gran voce nella "diatriba fra antichi e moderni", nella quale si affrontano, a colpi di articoli e di saggi, i sostenitore dell'una o dell'altra categoria letteraria, i primi ad avvalorare gli antichi e la letteratura di Luigi XIV, i secondi invece seguaci del nuovo e del moderno.
È una riflessione teorica che occuperà gran parte dei lavori dell'autore di "Cappuccetto rosso", impegnandolo per anni, fino alla pubblicazione di una serie di opere di critica molto importanti per la storia della cultura francese, come il manifesto "moderno" dal titolo "Le Siècle de Louis le Grand", traducibile in "Il secolo di Luigi il grande" e datato 1687, e il "Confronto fra antichi e moderni", pubblicato a più riprese dal 1688 al 1692, nel quale punta il dito contro l'avversario Boileau e il suo classicismo ormai superato.
Ad ogni modo, quando l' Accademia delle Iscrizioni e Belles-Lettres viene fondata, nel 1663, c'è Charles Perrault, il quale assume subito la carica di segretario, sotto Jean Baptiste Colbert, ministro delle finanze di Luigi XIV .
Il letterato, ormai dentro la funzione politica e culturale parigina, sfrutta la propria vicinanza a Colbert e fa in modo che suo fratello, Claude Perrault, ottenga l'appalto per la realizzazione della celebre facciata del Louvre, i cui lavori cominciano effettivamente nel 1665, per concludersi nel 1680.
È il periodo dei suoi rapporti burrascosi con l'artista italiano Gian Lorenzo Bernini, riportati nelle sue future "Memorie", il quale è l'autore di alcuni disegni preparatori del Louvre, all'epoca di stanza presso la corte del Re di Francia.
Nel 1668 poi, Perrault porta a termine "La pittura", in onore del primo pittore scelto dal Re, Charles Le Brun. Nel 1672 sposa Marie Guichon, allora diciannovenne, che morirà nel 1678. Nel 1669, durante i mirabolanti lavori dei giardini di Versailles, Perrault suggerisce a Luigi XIV di realizzare 39 fontane ognuna dei quali rappresentante una delle favole di Esopo, all'interno di un labirinto. Il lavoro viene ultimato nel 1677 e prevede, alla fine, anche getti d'acqua zampillanti dalle bocche delle creature rappresentate. Il libro-guida del labirinto, è opera dello stesso letterato parigino, con le illustrazioni di Sébastien Le Clerc.
Nella storia della letteratura
La prima stesura degli otto racconti altrettanto importanti nell'opera di Perrault arriva nel 1697, firmata da suo figlio Perrault d'Armancourt, luogotenente militare. Ci sono titoli importanti, come "Les Contes de ma mère l'Oye", "Histoires ou Contes du temps passé", "avec des Moralités" e altri. Si tratta, in pratica, di quella raccolta di fiabe che lo renderà celebre per sempre, nella storia della letteratura non solo francese, ma universale.
Quando Perrault la scrive ha quasi settant'anni: il titolo completo e tradotto è "Racconti e storie del passato con una morale", con un sottotitolo inequivocabile: "I racconti di mamma l'oca". La pubblicazione viene fatta a nome del suo terzo figlio perché all'epoca questi è in carcere, a causa di una rissa nella quale è rimasto coinvolto in prima persona. L'intento del padre è quello di salvargli la reputazione, ma non vi sono dubbi sulla paternità dell'opera, troppo evoluta dal punto di vista letterario e stilisticamente inequivocabile. Lo stesso figlio, che morirà due anni dopo, all'epoca della pubblicazione ha appena diciannove anni: impossibile che abbia la padronanza di linguaggio contenuta nell'opera, del tutto contigua alle precedenti scritture del padre.
Con questa raccolta nasce di fatto la fiaba moderna e il nome di Charles Perrault diventa famoso anche al di fuori dei circoli letterari e artistici. Molte delle storie inserite sono trascrizioni popolari, ma l'autore francese non rinuncia ad inserirvi proprie personali intuizioni creative. Tra queste ve ne sono alcune che, nelle future reinterpretazioni dei Grimm, assumeranno un valore fondante, come il Castello di Ussé de "La bella addormentata" e "Il gatto con gli stivali", ad esempio, o le famose scarpette di cristallo della celebre "Cenerentola".
Charles Perrault muore a Parigi il 16 maggio del 1703 all'età di 75 anni.
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