Messaggi e commenti per Maurizio Landini - pagina 13

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Biografieonline non ha contatti diretti con Maurizio Landini. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Maurizio Landini.

Lunedì 25 ottobre 2021 22:17:02

Pensioni


Egregio segretario Landini,
mi chiedo cosa ha sbagliato la mia generazione.
Tra poco compio 60 anni e lavoro da 39 anni, ho iniziato il mio percorso con la condizione di dover lavorare 35 anni per avere diritto alla pensione.
Ho lavorato sempre con il massimo impegno mai un' assenza, spesso ho rinunciato alle ferie, anche stando male mi sono fatto forza e non sono mancato mai dal lavoro sperando di completare degnamente il mio percorso e dedicarmi ai mie hobby.
Nel mio percorso ho vissuto tutti le evoluzioni e le contraddizioni di questi 40 anni, devo purtroppo sottolineare, spesso guidate da sindacato, faccio alcuni esempi:
- passaggio dal sistema retributivo al contributivo, cito testuali parole del sindacato in assemblea di fabbrica "non fateci perdere tempo vi faccio i
conti, la differenza è di 20 mila lire, ma di che parliamo" non commento il risultato reale.
- colleghi mandati in quiescenza con 28 anni di contributi 7 di mobilità incentivata dalle aziende e 48 anni di età, a dire del sindacato i cinquantenni non erano più
appetibili per le aziende, adesso i sessantasettenni sono ancora giovani e il sindacato si batte per i mesi più o meno da trattare.
r-dopo 30 anni di lavoro arriva una signora mai vista e conosciuta prima che mi regala altri xx anni di lavoro uccidendo i miei sogni, dopo 30 anni di lavoro non h ho acquisito nessun diritto. Non voglio scendere a sterili confronti ma altre categorie li maturano molto prima.

Potrei continuare a raccontare molte altre contraddizioni, ma le ruberei del prezioso tempo.
Concludendo le sembra possibile che un lavoratore non debba avere certezze, non avere la possibilità di delineare il proprio futuro, lasciare al lavoratore la scelta di lasciare il lavoro con una flessibilità legata alla decisione individuale e gli anni in più lavorati servano a dare un maggior premio, forse si otterrebbe di più senza offendere la dignità dei lavoratori.
Sentire il presidente di turno dell' INPS esternare quanti sono i maggiori costi per questa o quella formula e non sentire una controparte che ribadisce quanti sono stati fino ad oggi i risparmi per gli anni di lavoro in più caricati sulle spalle dei sessantenni di oggi e delle future generazioni, trincerandosi egoisticamente sul fatto che la formula contributiva gli restituirà assegni di pensione indecenti, anche per la difficoltà di accumulare periodi contributivi completi per la quasi impossibilità di continuità lavorativa.
Non so se questo messaggio arriverà alla sua attenzione nel caso le arrivasse la ringrazio per l'attenzione e spero possa essere un piccolo contributo a spingerla a difendere chi ha lavorato sempre.

Lunedì 25 ottobre 2021 21:07:47

Comprendo le motivazioni delle quote 100, 102, 104, ma


Buongiorno Signor Maurizio e al suo staff, Comprendo tutte le richieste di quote per accedere alla pensione, ma possibile che tra la possibilità 41 di lavoro, a detta del Governo troppo onerosa e i 43 e 1 mese effettivi non si possa trovare una via di mezzo? Ragionare attorno a 42 non mi sembra scandaloso e sarebbe meno dispendiosa permettendo un notevole cambio generazionale, semplice matematica. Inoltre capisco poco anche aver legato assieme 1 anno di precoce a 1 anno di lavori gravosi e usuranti, che spesso sono stati comunque fatti finché il fisico lo ha reso possibile, ma poi si preferisce rinunciare a parte dello stipendio pur di resistere fino alla meritata pensione. Scusate "l'italiacano". Grazie

Sabato 23 ottobre 2021 11:09:33

Pensioni Quote 102-103-104. Casi per solo 24 ore scalone di 5 anni!!!


Egr. Segretario Landini, la proposta indecente del Governo sulla riforma pensioni (quota 102, eventuale 103 e quota 104) ha portato una grossa ingiustizia
sullo scalone.
Ci sono casi che per un solo giorno (24 ore) si vedranno posticipare la pensione di 5 anni!!! è assurdo.
Esempio: nato il 1 gennaio 1960 con 38 di contributi. Compirà 62 anni il 1 gennaio 2022 e quindi per un solo giorno (24 ore) non rientra nella quota 100. Tra l'altro quest'ultima è stata abolita..
Ma l'assurdità è che non rientrerà nemmeno nel 2022 con la quota 102 64 anni (poichè avrà 62 età e 38 di contributi), nemmeno nel 2023 (quota 103 65 anni (poichè avrà 63 anni) e nemmeno nel 2024 con la (quota 104 66 anni (poichè avrà 64 anni) gli rimarrà la pensione di vecchiaia a 67 anni per una differenza di 24 ore!!! pensateci prima di incontrarvi con i Ministri del Governo. Ma lo scalone dov'è.

Sabato 23 ottobre 2021 11:05:15

Sistema pensionistico: un'occhio di riguardo per chi si prende cura di un disabile


Caro Landini,
Sono Anna, ho 84 anni e ho assistito mio marito disabile per 6 anni fino alla sua morte alcuni mesi fa.
Sento parlare in questi giorni di riforma del sistema pensionistico e onestamente dopo tanti anni di assistenza credo che lo Stato debba dare un segnale forte anche alle persone che ogni giorno, ogni ora, sostengono l'onere dell'assistenza di un disabile (supplendo anche alle carenze dello Stato, ma questo è un altro discorso).
Credo quindi che, insieme al sacrosanto riconoscimento del lavoro di cura femminile per le donne con figli (ho sentito parlare di un anno di anticipo per ogni figlio), si dovrebbe parlare anche di un riconoscimento analogo per coloro (uomini e donne) che si prendono cura di un disabile in famiglia.
Ad esempio potrebbe essere un spunto di discussione la seguente ipotesi:
- almeno 5 anni di assistenza a disabile certificata
- 30 anni di contributi
- 60 anni di età
Ciò comporterebbe anche un risparmio in termini di altre agevolazioni (ad esempio la 104)

Sarebbe davvero giusto e un bellissimo segnale per le persone che soffrono sia il dolore della disabilità di un familiare, sia la fatica (in certi momenti davvero estenuante) del loro accudimento, sia gli ingenti costi dell'assistenza.

Grazie della sua attenzione e attendo un suo gentile riscontro

Un saluto

Anna Coluzzi
Tel. 339-------

Sabato 23 ottobre 2021 10:04:29

Buongiorno, le scrivo perchè oggi si sta parlando tanto di come gestire il dopo quota e ripartire nel 2022...
Attualmente ho 61 anni, disoccupato e 38 anni di versamenti... per 75 giorni non rientro con la quota 100!!!
Ora parlare di quota 102/104 quando non si hanno più i versamenti, vuol dire, in modo elegante che dovremmo attendere e andare in pensione a 67 anni,
perchè chi lavora, allungare la vita lavorativa di 1/2 anni (che equivale al doppio tra l'età e i versamenti) non sono grandi problemi, ma per i disoccupati sono problemi sia economicamente ma anche per la dignità della persona,
Evito volutamente di parlare di sussidi, perchè ho versato 38 anni di contributi, sempre nell'ottica di DIGNITA'.
In sintesi, risulto/risultiamo INVISIBILI e nessuno della classe politica ne parla.
Mi scusi per il disturbo e sfogo.
Buona giornata

Venerdì 22 ottobre 2021 19:40:17

Buonasera Landini,
Sono nata nel 1963 con 35 anni di contributi quest'anno, un marito, un figlio, una nuora e due nipoti che hanno bisogno di aiuto nella vita quotidiana. Sono in attesa di poter andare in pensione appunto con OD per poter dare sostegno alla giovane famiglia soprattutto in questo particolare momento in cui stiamo vivendo, COVID 19, quando le bambine ammalate devono stare a casa dal nido. Inoltre ho due genitori anziani che per ora stanno bene, ma hanno sempre la loro età.
Come me ci sono tante altre donne con le stesse esigenze, ne abbiamo veramente bisogno !
Grazie per l'attenzione e buon lavoro
Mteresa

Venerdì 22 ottobre 2021 19:04:18

Pensione: Il welfare femminile rimane sempre in ombra


E' con grande tristezza che ancora una volta si perde l'occasione di tenere conto di una realtà innegabile suffragata da dati statistici: il lavoro di cura nelle nostre famiglie continua a essere prevalentemente a carico dalle donne nelle diverse fasi della vita. A 60 anni poi, quando le energie sono in calo, una donna si trova a essere: lavoratrice, madre con figli in casa ancora conviventi, nonna con nipoti piccoli, figlia perchè è il momento del lavoro di cura dei genitori ormai anziani e spesso malati. Tutto questo continua e essere continuamente occultato e non riconosciuto. Mi chiedo perchè questo prezioso welfare non possa avere un lecito riconoscimento anche a fini pensionistici. E' forse perchè uomini e donne che ci governano e a cui noi abbiamo dato un mandato di rappresentanza perchè possano cogliere tutte le istanze e tradurle in azioni politiche e sociali, non conoscono i carichi del lavoro di cura (probabilmente sempre appaltato ad altre donne?) Non so, non so darmi una risposta, ma so per certo che allontanare l'età pensionabile per una donna di 60 - 61 provocherà una ricaduta sociale e economica molto pesante anche per i nostri figli e le loro future famiglie. Ci viene detto che ce lo chiede l'Europa per adeguarci a parametri... ma io credo che sia fondamentale anche capire e conoscere il nostro sistema famigliare.. ed è da lì che occorre partire! L'economia non è fatta solo dalle imprese!
(Una piccola osservazione in chiusura: dopo la dichiarazione di Draghi di quota 102 nel 2022 e.. 104 nel 2023 per avere una gradualità... io, donna dedita al welfare nascosto e nata nel 1960, ho immediatamente colto l'imbroglio... o meglio ho sperato fosse un imbroglio perchè se si tratta di incompetenza, allora è molto più grave !!!) grazie manuela

Venerdì 22 ottobre 2021 18:15:08

Riforma pensioni


Buonasera, Ho visto che in questi giorni, e in queste ultime ore soprattutto, è sommerso di messaggi riguardanti la riforma delle pensioni. Farò anche io un buco nell'acqua, ma voglio comunque esprimere il mio pensiero. Ha parlato, il caro Ministro dell'economia, di passaggio graduale da quota 100 alla legge Fornero. Graduale??? Se davvero vogliono un passaggio graduale, nel 2022 devono partire, non da quota 102, bensì da quota 101 (63 anni + 38 di contributi), poi quota 102 nel 2023 (64 anni + 38 di contributi) e così in avanti per gli anni successivi. Non si è reso conto, il caro Ministro, che con la riforma prospettata ci sono lavoratori che (per il loro anno di nascita) rincorreranno all'infinito l'uscita dal mondo del lavoro? Riassumendo: molti lavoratori sarebbero bloccati per 5 anni. Diciamo che il Ministro ha dato i numeri. E la CGIL, che dovrebbe essere dalla parte dei lavoratori, cosa intende fare? Vuole lottare o non vuole lottare? Il modo per uscirne è uno solo: considerato che per le pensioni sono state previste risorse veramente irrisorie, bisogna necessariamente tagliare, un po' qua e un po' là, sulle altre voci della Legge di Bilancio e fare, così, giustizia sociale! Altro non ho da dire. Saluti. Concetta Maria Carlo

Venerdì 22 ottobre 2021 16:14:03

Pensioni. attenzione avvisare subito Landini. grosso errore del ministro Franco

Prego avvisare con urgenza il Segretario Landini poichè vi è stato un grosso errore del Ministro Franco per la Riforma Pensioni.
Il predetto Ministro che sicuramente non è esperto di previdenza, ha proposto a Draghi ed al Consiglio dei Ministri la riforma pensioni
con il superamento di quota 100.
Dal 2022 con quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi)
Dal 2023 con quota 103 (65 anni di età e 38 di contributi) quest'ultima forse a stento verrà da lui concessa!!!
Dal 2024 con quota 104 (66 anni di età e 38 di contributi)
Se prendiamo il caso di coloro che sono nati nel 1960 ed hanno 38 anni di contributi. Nel 2022 avranno 62 anni e non potranno andare in
pensione che a 64 anni; Nel 2023 avranno 63 anni e non potranno che andare in pensione a 64 anni ; Nel 2024 avranno 64 anni e non potranno andare in pensione che a 66 anni. Dopo vi sarà la pensione di vecchiaia 67 anni.
QUINDI NOTIAMO CHE COLORO CHE SONO NATI NEL 1960 (SOLO PER QUALCHE MESE DI DIFFERENZA O GIORNI NON RIENTRANO NELLA QUOTA 100) CON LA PROPOSTA INDECENTE DEL MINISTRO FRANCO QUOTA 102-EVENTUALE 103 E QUOTA 104 SI VEDREBBERO BLOCCATI PER 5 ANNI (esempio nato il 1 gennaio 1960 avente 38 anni di contributi per un solo giorno si badi bene non usufruirebbe di quota 100 (scadenza 31/12/2021) e con la proposta i Franco sarebbe penalizzato di 5 anni, così anche chi è nato nel 1960 e 1961.
L'unico a rendersene conto è stato Brambilla. Ma gli esperti dove sono finiti? Vi consiglierei di avvisare subito il Ministro Franco insieme al traditore dei futuri pensionati Draghi, il quale, non vorrei sbagliarmi, ma sta salvaguardando l'Europa con esclusione dell'Italia. Ha inserito 1, 5 ml in tre anni per le pensioni quando migliaia di pensionati non vi sono piu' perchè morti per covid con grande risparmio Inps. E i disoccupati e le aziende che cercano i lavoratori.. Mentre al reddito di cittadinanza dove usufruiscono la maggior parte sfaticati e delinquenti ha aumentato 1 ml insieme ai 7. Ma la Francia fa parte della CE e perchè manda in pensione a 62 anni e l'UE non dice nulla.
E PER I DISOCCUPATI DI LUNGA DURATA CHE HANNO 62 ANNI E 40-41 ANNI DI CONTRIBUTI DEVONO ATTENDERE ALTRI ANNI?
L'unica chance sarebbe se non ci sono più possibilità, si quota 102-103-104 ma addizionando età e anni contributivi insieme.
Cercate una soluzione perchè forse è già troppo tardi, il Governo vi ha studiati ed intrappolati con i tempi tecnici.

Venerdì 22 ottobre 2021 15:41:40

Legge finanziaria e modifica pensioni


Carissimo Compagno, in questi giorni si sta consumando una ulteriore ingiustizia sulla testa delle compagne e dei compagni disoccupati da diversi anni, che pur avendo raggiunto i requisiti minimi contributivi per la pensione di vecchiaia da diverso tempo grazie alla Legge Fornero non possono accedere alla pensione. Parlo a nome di quei compagni e compagne che hanno perso il proprio posto di lavoro perché licenziati da tempo, lavoratrici e lavoratori che hanno superato abbondantemente i requisiti minimi contributivi, ma non possono accedere alla pensione. Porto alla Tua attenzione la riflessione, che a Taranto, ci sono lavoratori e lavoratrici esposti all'amianto con periodi ultradecennali e non solo, riconosciuti dalla stessa INAIL che ha rilasciato regolare certificazione. Questi lavoratori da tempo non sono stati più assunti, per la loro età anagrafica e sono rimasti disoccupati da anni. Nel frattempo si sono ammalati di altre patologie con percentuali di invalidità che superano il 50%. Purtroppo per queste lavoratrici e lavoratori non ci può essere spazio per un anticipo pensione con oltre i 63 anni di età. La prof. Fornero ha deciso di fare cassa sulla vita dei cittadini Italiani. L’Unica possibilità di pensione per questi cittadini sarà la domanda di reversibilità per i superstiti.
Purtroppo per questi lavoratori e lavoratrici sopra descritti non ci sarà questa possibilità, perché non hanno “santi in paradiso” e perché disoccupati da molto tempo e senza diritto di rappresentanza.
L’anticipo di pensione darebbe almeno l’illusione di essere in pensione prima che, a causa dell’ambiente lavorativo, sopraggiunga il decesso degli stessi.
Nella speranza che la tale flessibilità in uscita, venga data anche a questi compagni e compagne confido in una Tua attenzione e in una Tua attenta riflessione, permettimi di inviarti Fraterni Saluti.
Taranto 22 ottobre 2021 Angelo Campanella

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