Ultimi commenti alle biografie - pagina 1531
Sabato 6 febbraio 2021 08:34:47
Per: Carlo Calenda
Speranze politiche.
Buon giorno, mi chiamo Saverio Riviello e sono lucano. Essendo AMANTE di politica, già da quando lei è Renzi avete finalmente abbandonato il PD, ho pensato che la soluzione POLITICA più utile per tutti, fosse la nascita di un polo social-liberale tra il centro- centrodestra, Azione, Italia viva e la Bonino. Un polo sul 16/20% capace di interpretare le esigenze di chi ha sempre RESISTITO a derive di destra o del Pd, quest' ultimo inutile negli uomini che lo rappresentano e inutile nel concepire i reali bisogni del POPOLO. Incontrai casualmente l'ex presidente della mia regione, Marcello Pittella, fratello di Gianni, e gli ho parlai di ciò. Io lo auspico per un futuro non appiattito per i nostri figli. Essendo un amante di numeri, mi permetto di segnalare ciò, nella speranza di spiegarmi bene e di non mostrare presunzione alcuna. La repubblica Ceca conta circa 1/6 degli abitanti dell'Italia, circa 1/8 degli abitanti della Germania. La repubblica Ceca presenta 1. 000. 000 contagiati circa da coronavirus. 1. 000. 000 per 6 da 6. 000. 000. 1. 000. 000 per 8 fanno molto di più. Molti contagi danno origine, anche se non nell'immediato, a tanti morti. Tanti contagi non permettono nemmeno di individuare per bene se il virus si è modificato. Bloccare in anticipo significa diminuire la possibilità di ulteriori morti. Verificate ciò che scrivo, ma fate in fretta.
Io amo la repubblica Ceca, e, soprattutto la Slovacchia. A presto.
Da: Saverio Riviello
Sabato 6 febbraio 2021 08:28:31
Per: Massimo Gramellini
Egregio Signor Gramellini.
sono la mamma di uno stimato artista purtroppo deceduto a soli 58 anni il 19 luglio scorso per un maledetto cancro ai polmoni. Un pittore, scultore che ha lasciato la testimonianza di sé e del suo lungo lavoro attraverso opere sparse in molti luoghi e paesi e che al momento della dipartita ha ricevuto molte lusinghiere attestazioni di stima sui più autorevoli giornali italiani… …attestazioni lusinghiere, dicevo, che mi hanno persino sorpresa, ma, come sempre accade per gli artisti, decisamente tardive.
Questo comunque è stato un bel riconoscimento, quasi un urlo al mondo per quello che mio figlio ha dato incondizionatamente all’arte durante tutta la sua vita. Urlo che si è potuto “sentire” anche attraverso il calore e la partecipazione di tante persone al suo funerale nella Chiesa degli artisti di Piazza del Popolo, nonostante le terribili restrizioni imposte dal momento che hanno reso “strano” un semplice e consolatorio abbraccio.
Ma tutto ciò vale davvero poco per confortare una madre, costretta al più innaturale dei lutti, sopravvivere a un figlio, dopo averne già perso un altro, tanti anni fa, a 17 anni per un incidente stradale. Per una mamma non è importante sapere se era un grande artista o un miserabile: lo stridio delle frasi che si spezzano a metà quando stai per chiamarlo per un caffè, un “brodino” come diceva lui, e poi rimandi tutto giù come un boccone di fiele, è egualmente, terribilmente doloroso, così come la sensazione soffocante di aver dimenticato qualcosa e frughi ovunque, e cerchi disperatamente ma proprio non ti raccapezzi e ti senti persa.
Il mio non vuole essere un “pianto antico”, ma una rivendicazione al ricordo: siamo tutti così schiacciati da eventi, volti, drammi, che un lutto finisce per essere solo un filo d’erba in un campo di gramigna.
Ecco, io ho pensato di “ raccontare” a lei per la sua puntuale e quasi rara sensibilità, qualcosa di mio figlio. Si chiamava, anzi si chiama, Oreste Casalini.
La sua vita non è stata certo facile e non solo dal punto di vista professionale, segnata come quella di tutti noi, dalla perdita improvvisa di un fratello con cui aveva un rapporto quasi simbiotico.
Sei anni fa ha avuto la gioia più grande: diventare padre di un bambino delizioso che ha voluto chiamare Vasili, come il suo pittore preferito.
Questo avvenimento ha influenzato enormemente la sua vita riportandolo a vivere vicino a noi e ha condizionato la sua produzione artistica in maniera molto significativa, tanto che in quasi tutte le sue opere si avverte come una presenza altra, un “doppio” come lo hanno definito alcuni critici.
Ovviamente la scoperta della malattia lo ha travolto e questi ultimi due anni li ha vissuti in totale simbiosi con il bambino, trasferendo sulle tele l’enorme quantità di emozioni che stava vivendo,
Per lui ha realizzato una serie di opere esposte nell’ultima mostra “Per sempre” alla Kou Gallery di Roma nel dicembre del 2019, in alcune delle quali due volti si intrecciano in un abbraccio infinito di “padre in figlio”, come lui stesso le ha intitolate.
Un artista, pittore, scultore, scrittore e direi anche un gran parlatore … riusciva a trovare un punto di vista nuovo, diverso sui più disparati argomenti, dai più “seri” a quelli più banali della quotidianità, a volte anche con prepotenza ed arroganza, ma lasciandoti sempre infiniti spunti su cui riflettere, così da rendere ancora più forte e permeante la sua presenza. La sua presenza e il suo ricordo, che io vorrei in qualche modo onorare soprattutto attraverso quello che più di tutto parla di lui, le sue opere. E vorrei gridare al mondo che questa piccola particella dell’universo ha lasciato dietro di sé una scia luminosa che si chiama arte, quella vera, quella disinteressata, quella pulita, quella fuori da tutti gli schemi precostituiti.
Forse sono una illusa, probabilmente questa mia lettera cadrà nel dimenticatoio come mille altre, ma alla mia verde età di 84 anni sento ancora forte il desiderio di essergli utile, di agire, di non lasciare niente di intentato affinché il velo inesorabile del tempo non lo avvolga nell’oblio.
Sicuramente questo è un MIO desiderio, magari lui, schivo come era, non lo avrebbe neanche voluto, ma sono una mamma, orfana di figlio per due volte, un colpo della natura così crudele che non esiste un termine che lo indichi. Anche se da qualche parte ho letto “sfiliazione”. Non mi dispiace, come una persona cui vengono sfilati via dalla pelle i figli e insieme a loro i fili di respiro, il suono delle loro risate, gli scontri quando c’erano disaccordi, gli abbracci consolatori… fili di vita che uno a uno vengono trinciati via.
E puoi solo restare a guardare, esterrefatto, incredulo.
In attesa di raggiungerlo, vorrei solo ricordarne ad alta voce il nome: Oreste, Oreste Casalini. Il mio filo d’erba nel campo di gramigna.
Grata per l’attenzione che vorrà prestarmi, mi permetto di salutarla con affetto.
Elvira Bova Casalini
P. S.
Uno dei suoi scritti più recenti recita così: “Un’opera è sempre il risultato di un desiderio smisurato, la natura stessa della meraviglia si nasconde in questo segreto, il piacere semplice di fare il meglio, tendere al meglio come atto di devozione e rispetto per il lavoro, una azione rituale, tra le righe, nello spazio del non richiesto, quel che è essenziale per non morire di sola materia. ”
Da: Elvira Bova Casalini
Sabato 6 febbraio 2021 08:11:58
Per: Barbara Palombelli
[Il trauma di mia nipote sedicenne, oggi laureanda in Lettere Classiche, raccolto in 300 pagine da lei elaborate e pubblicate]
Gentile Dott. ssa, sono una nonna come Lei, con quattro nipoti, tutti parte integrante del mio cuore. Ho vissuto come mamma e vivo, come nonna, gioie e dolori dei miei nipoti. Una di loro, Elisa a sedici anni, ha vissuto la terribile profanazione del suo corpo, con lo stupro, da parte di una ragazzo di cui lei si fidava e che aveva conosciuto a tennis. Una esperienza che l'ha segnata e che ha cambiato totalmente anche mia figlia, che sente il peso di una colpa che non può avere perchè sempre madre attenta e premurosa. Io invece, che quel giorno, con mia figlia, che avevamo seguito Elisa e il ragazzo, all'uscita dal campo di tennis, mentre in motorino, invece di tornare, come d'accordo, a casa, in V. le C. Pavese, che avevo visto che entravano in un condominio e volevo seguirli... Non me lo hanno consentito perchè, mi hanno detto figlia e genero (consultato telefonicamente) che "certamente c'erano i genitori... " Quanti sensi di colpa per l'inferno di Elisa
Da: Tildiana Ferrara
Sabato 6 febbraio 2021 08:10:25
Per: Myrta Merlino
Gentilissima signora la seguo da tempo e mi permetto di fare una critica. Purtroppo nella foga lei mangia le parole (forse per la sua provenienza napoletana) e soprattutto il suo incalzare ‘ devo andare in pubblicità ed e sempre una mattina particolare ‘ non ricordo il termine esatto‘ sono diventati un incubo. Il suo sostituto ha le stesse priorità ma non è così assillante. Buona giornata
Da: Emi
Sabato 6 febbraio 2021 07:59:52
Per: Barbara Palombelli
[Riferimento alla trasmissione del 05-02-2020 ore 20, 30]
Voglio complimentarmi come conduce la trasmissione in modo molto equilibrato e incisivo anche in presenza di personaggi ambigui e fastisiosi.
le sue parole e commenti sono molto vicine alla realta amara che ci circonda e mi tranquillizzano molto.
continuero' sempre a seguirla in tutte le sue trasmissioni.
complimenti ancora
saluti
gi. stravato
Da: Stravato Giuseppe
Sabato 6 febbraio 2021 07:54:54
Per: Mario Draghi
[NO Patrimoniale]
Mario non cadere in tentazione.
Non applicare una PATRIMONIALE. agli Italiani.
Devi dare fiducia., non sfiduciare.
Da: Giancarlo
Sabato 6 febbraio 2021 07:23:16
Per: Lilli Gruber
Se il Signor Sorrisetto Beffardo si degna di spiegarci che tra tutti quelli che hanno fatto un nome del possibile presidente incaricato ce ne sarà senz’altro qualcuno che avrà indovinato c’è da chiedersi se questa banale ovvietà non nasconda una verità ancora più ovvia e cioè che tutti facevano nomi diversi da quello di Conte. Ora penso che ci voglia una grandissima faccia di bronzo nel negare che l’obiettivo (che tutti si stanno adoperando a rendere possibile) drammaticamente indicato dal Grande Mattarella, intendano puramente e semplicemente cambiare musica e sciogliere le campane (che ora rintoccano a morte e che ci avrebbero accompagnato al sepolcro Conte Finis). E ce ne vuole una di colore e spessore ancora più scuro e maleodorante per negare questo merito a chi ha sfidato il giudizio ostile di tutti, con la solita lucidità, intelligenza e coraggio. Mi fermo qui in attesa dell’esito finale, che tutti predicono sarà positivo e fortunato. Subito dopo farò conoscere il testo della lettera che avrei voluto inviare riservatamente alla Dr. Gruber, innanzitutto nel suo interesse.
A presto. Francesco Gennaro
Da: Francesco
Sabato 6 febbraio 2021 07:18:52
Per: Mario Draghi
Illustrissimo Presidente, prima di tutto le faccio i miei auguri per il suo nuovo incarico! ! Ho pensato di scriverle con la speranza nel cuore, perché sono in una spiacevole situazione economica e come me, numerosissimi colleghi che hanno accettato l'incarico di supplenti covid! ! Lavoriamo da ottobre e abbiamo ricevuto un solo stipendio! Molti di noi, me compresa, viaggiano per raggiungere il posto di lavoro e, capisce bene, che senza stipendio è dura continuare! Lavorare senza essere retribuiti da quasi 4 mesi per l'istituzione scolastica è davvero vergognoso! ! Siamo trattati come persone invisibili, che però continuano a lavorare per rispetto del BAMBINI e RAGAZZI che abbiamo preso in carico e che non vogliamo lasciare a metà anno! Però adesso è giusto essere pagati, perché fino a giugno senza percepire nessun stipendio non si può andare avanti! Io spero che leggera' questa mail e farà qualcosa per aiutarci!!! Distini saluti.. Ileana Marotta.
Da: Ileana Marotta
Sabato 6 febbraio 2021 07:11:56
Per: Mario Draghi
Ripartire dal Sud
Presidente, scrivo dall'estremo Sud, quasi Africa,
Il Sud, da sempre trascurato dalla politica economica statale fin qui perseguita, ha grandi possibilità di sviluppo in questo momento particolare che vede un rallentamento della locomotiva industriale del nord..
Si tratta di definire, una volta per tutte, le vocazioni territoriali delle nostre comunità che caratterizzano poi le regioni italiane.
Se è vero che il nord accoglie le grandi aziende manifatturiere di ogni genere e tipo che creano ricchezza per il nostro paese, è pur vero che il sud, per via del suo clima, rappresenta un ottimo volano di piccole attivita spesso individuali, legate all'agricoltura ed al turismo. Nord e Sud sono due grandi categorie oltreché territoriali anche economiche, e bisogna ripartire dal riconoscimento delle rispettive attività economiche potenziando i campi di interesse relativi. Per questi motivi la creazione delle Zes, già individuate dalle singole regioni ma ferme perché ancora nessuno ha capito come farle nascere, potrebbe oggi, aiutare meglio il Sud a riconoscere le proprie potenzialità e sviluppare le opportunità che si offrono.
Gli esempi di paesi che hanno utilizzato le Zes per risollevare le condizioni economiche di zone specifiche del proprio territorio sono, ormai, molto numerose (in testa la Cina) e vale la pena di cogliere queste opportunità per creare volani di sviluppo inizialmente localizzati che possano, in un futuro non molto lontano, aiutare porzioni estese di territorio a superare il gap che li differenzia dalle zone del nord a forte sviluppo economico. Il Sud ogni anno perde popolazione giovanile con numeri impressionanti, che emigra, spesso anche all'estero, per trovare lavoro. Presidente, tenga conto anche di questa opportunità che interpreta pienamente le indicazioni del Recovery found destinato alle generazioni future. Grazie per l'attenzione
Da: Ferdinando Macedonio
Mario Giordano
Giornalista e conduttore tv italiano
Da: Roberta