Ultimi commenti alle biografie - pagina 2020

Domenica 1 novembre 2020 11:21:06 Per: Enrico Mentana

Chi ci chiarisce i dubbi?

Buongiorno Dr. Mentana.
Mentre siamo in attesa del nuovo DPCM varato in queste ore dal governo circa le misure restrittive da adottare per evitare la diffusione del virus ed il conseguente calo dei contagi, sorgono spontanee domande che purtroppo restano invariabilmente senza risposta. Viene affermato, ad esempio, anche se non suffragato da parere positivo o comunque concorde dei sanitari, che il nuovo lockdown, parziale o totale che sia, ci permetterà a Natale di trascorrere le feste in serenità ed il cenone insieme ai familiari. Se presa in seria considerazione questa certezza o comunque affermazione, significherebbe che entro Natale il virus sarà sconfitto, cosa di cui dubito fortemente. Non ci sono ancora cure e/o vaccini, tutto è in fase, ancora, di sperimentazione, e le norme igieniche nonchè l'isolamento sociale sembrano a tutt'oggi essere le uniche armi di cui disponiamo per combattere la pandemia. Ma... è veramente così? Non solo. Anche ammesso che il nuovo lockdown faccia registrare, com'è avvenuto quest'estate, una considerevole diminuzione dei contagi, nel momento in cui (Natale o Ferragosto che sia) dovranno necessariamente riaprire tutte le attività perchè questo Paese deve pur marciare in qualche modo per sopravvivere, stante le migliaia e migliaia di asintomatici che non sanno di essere stati contagiati e che - come ci hanno spiegato infettivologi e virologi - pur non essendo potenzialmente pericolosi come i malati conclamati di covid possono comunque, anche se in maniera più contenuta, contagiare, non crede che, tornando le persone a circolare (anche se munite di mascherina) o riaprendo le attività commerciali rimaste ferme anche per mesi e mesi, il virus riprenderebbe la corsa? Mi spiego meglio. Se non si procede, prima di tutto, a stanare gli asintomatici, continueremo ad andare avanti alla cieca tra chiusure e riaperture. Dovremmo trascorrere almeno due anni, forse, in lockdown per essere certi che il virus sia estinto oppure trasformato in altro virus meno pericoloso. Io non credo che ciò sia auspicabile e neppure realizzabile, e se anche altri Paesi europei lo fanno o palesano l'intenzione di farlo, sappiamo bene come i loro conti non registrino una caduta a picco come quella della nostra economia. Oltre ad essere messi male con il virus, infatti, siamo messi male anche con i conti pubblici perennemente in rosso e questo già da molto prima dell'insorgenza del covid. Da profana quale sono, ritengo che isolare le persone per qualche tempo sia pure comprensibile se non altro per ridare fiato agli ospedali tutti in codice rosso perchè ormai saturi di pazienti, ma che prima bisognerebbe in qualche modo isolare il virus impedendogli di circolare il più possibile. Come? prima di tutto, intervenendo sui trasporti locali delle Regioni con il più alto numero di malati, mettendo in campo più vetture. Poi, ove ciò sia possibile, con il lavoro a distanza. Altro tasto dolente, la scuola. Ebbene, lei ricorderà o sicuramente ne sarà a conoscenza, la famosa trasmissione degli anni '60 "Non è mai troppo tardi" condotta dal coraggioso maestro Manzi, che servì ad abbassare NOTEVOLMENTE l'indice di analfabetismo ancora presente in Italia. Quante persone, grazie a lui ed alle sue lezioni, impararono a leggere e scrivere? Moltissime. I ragazzi di oggi non sono certamente quelli degli anni '60. Hanno a disposizione tutto il sistema dell'informatizzazione (e, aggiungerei, dell'informazione) che caratterizza l'epoca odierna. Perchè, allora, tanto chiasso intono alle scuole? I giovani possono tranquillamente studiare a distanza, evitando il tal modo l'intasamento dei mezzi pubblici ed un pericoloso veicolo di contagio dato dalla presenza nelle aule che tra l'altro, per essere sicure, avrebbero bisogno di sanificazione quotidiana. Altro che banchi con le rotelle! ma che sciocchezza è mai questa? Si teme forse una mancata applicazione allo studio da parte degli studenti? ebbene, gli esami finali, covid o non covid, continueranno comunque ad esistere e, insieme a questi, bocciature o promozioni. E perchè si tanto chiasso, pure, intorno alla chiusura o all'apertura delle palestre, quando assistiamo ad incongruenze quali il mantenimento delle partite di calcio o, tornando all'argomento di prima, il via libera al concorsone per gli aspiranti docenti? I casi di covid sono stati registrati anche tra i calciatori, e lo credo bene, le regole sanitari dovrebbero essere uguali PER TUTTI. Inoltre:, i tamponi. Abbiamo assistito tutti alle drammatiche immagini delle auto in fila già dalla notte per fare i tamponi. Per quale motivo, allora, non possono essere fatti anche all'uscita dalle farmacie, ai semafori, all'ingresso nei supermercati? quanto tempo richiederebbe questa misura? se ben impostata, il medesimo, suppongo, dell'ormai automatico gesto di disinfettarci le mani o di usare i guanti di plastica per caricare i carrelli della spesa. Ciò consentirebbe un'importante precauzione per il controllo degli asintomatici ma, anche, sgraverebbe il pronto soccorso degli ospedali ormai allo stremo. Si parla di richiamare al lavoro medici ed anestesisti ormai in pensione, ma io ci aggiungerei anche i giovani laureati in medicina in cerca di posto e che sono moltissimi, considerato l'elevatissimo numero di coloro i quali fanno i test per accedere all'università! infine, liberare i posti letto degli ospedali rimandando a casa gente che si ricovera per il raffreddore o per l'influenza, come avveniva negli anni passati. Se i malati di covid possono curarsi "a domicilio" nel caso siano non gravi, perchè non può farlo chi ha solo l'influenza?
La ringrazio per l'attenzione e confido che quanto prima venga data risposta alle perplessità di gran parte di noi.

Da: Roberta

Domenica 1 novembre 2020 11:09:15 Per: Enrico Mentana

Egr. Direttore,
la presente per segnalare quanto segue:
ieri, sabato 31 ottobre alle 18 ho assistito ad una scena alquanto curiosa a Torino in Barriera di Milano, c. so Giulio Cesare e vie limitrofe.
Un gruppo di extracomunitari facevano assembramento senza mascherine davanti ad un bar presumibilmente gestito da uno di loro il quale li ha fatti entrare alla chetichella a serrande semi abbassate ed a luci spente. Ho continuato ad ispezionare la zona e la stessa situazione si è ripetuta in altri locali.
Spero che a questa mia segnalazione faccia seguito un vostro redazionale per denunciare i furbetti che agiscono alla faccia delle normative di legge italiane.
Grazie per l'attenzione che vorrà dedicare a questa mia comunicazione.
Congratulazioni e complimenti vivissimi per le sue trasmissioni che seguo da sempre.
Distinti saluti.
Loredana Sogno
cell. 342-------

Da: Loredana Sogno

Domenica 1 novembre 2020 11:08:30 Per: Alberto Angela

Alberto buongiorno, sono amministratrice di un gruppo facebook dedicato a Gustavo Rol. Suo papà è stato molto crudele nei confronti del Dottor Rol condannandolo alla pubblica derisione e al discredito. Vorrei chiederLe di redarguire suo papà a raccontare quanto esattamente successo in casa Rol, durante il loro incontro. Penso che, essendo avanti negli anni, potrà finalmente togliersi questo peso dal cuore. Abbiamo una testimonianza mai smentita di cui allego il link.
https: //youtu. be/XaVFUvs1BYs
Gruppo facebook:
http: //www. facebook. com/groups/dottorgustavorol/
Le auguro buon lavoro.

Da: Loredana R.

Domenica 1 novembre 2020 09:49:44 Per: Silvio Berlusconi

Cinquanta anni orsono non ieri, il prof Angelillo, eminente epidemiologo internazionale, ci insegnava che per proteggersi dai virus bastava usare una mascherina omologata ed una visiera, come si proteggono i medici che combattono il covid e che vediamo in tv,. Tutti i virus per diffondersi penetrano per via aerea o attraverso la congiuntiva dell'occhio. Basterebbe con poca spesa obbligare tutti con questo tipo di protezione per muoversi con sicurezza durante la movida, nei pulman, nelle metropolitane etc, invece che spendere miliardi per i banchi a rotelle inventati dalla inutilr "Azzolella", oppure sperperare danaro per tenere chiuso bar, ristoranti, cinema, palestre piscine, cassa integrata, etc. Non capisco perche' tutto questo non venga detto dai giornalisti ed epidemiologi.
La spesa sarebbe esigua per attuare una protezione efficace in attesa del vaccino.. Non voglio pensare ad una strategia globale per cambiare il nostro modo di vivere e spero che qualcuno possa spiegare al bulletto Conticelli, come si fa con i bimbi
per insegnare l'alfabeto, che bisogna intervenire con strategie semplici, ma efficaci, anche per evitare di condannare la prossima generazione all'analfabetismo con la chiusura delle scuole. A mio avviso bisognerebbe usare questa METODO DI DIFESA, IN QUANTO SOLO LA MASCHERINA NON BASTA, anche impiegando l'esercito e tutti i pubblici ufficiali. Sicuramente non sarebbe un danno per la nostra economia e puo' darsi che si risparmierebbero decine di miliardi per la ripresa economica e meno grattacapi al confuso
Speranzuolo con il suo sgangherato comitato della salute.

Da: Corrado

Domenica 1 novembre 2020 09:32:24 Per: Massimo Giannini

Buongiorno Direttore leggo il Suo editoriale sulla Stampa e Le confesso che il Suo sogno a proposito di un governo presieduto dal Presidente Mario Draghi e’ un sogno ricorrente in molti Italiani. Purtroppo anche questo passaggio ovvero la nascita di un governo di unità Nazionale ; come tutto quello che Lei ha giustamente elencato e’ i. n ritardo nel nostro bene amato Paese ma soprattutto non ritenuto indispensabile dalle forze politiche che in conseguenza di ciò devono essere tutte catalogate come irresponsabili.
Felice per la Sua guarigione La saluto cordialmente
Becchio Giovanni -CENTALLO - Cn

Da: Giovanni Becchio

Domenica 1 novembre 2020 08:03:13 Per: Gianrico Carofiglio

Sono un tuo affezionato lettore. sapendoti ammiratore delle interpretazioni di Marianne Faithfull, ti vorrei spedire due perle dell' Anziana Marianne, ma non so dove spedirti il CD (mal registrato) Non ho l'indirizzo a cui spedirti la busta. me lo puoi comunicare ? -grazie.

Da: Dino Garro

Domenica 1 novembre 2020 06:36:52 Per: Giorgia Meloni

Sig. Pier
E' vero, ma cerare di sapere per trasmettere a questo insulso governo ciò che sta accadendo è difficile, Siamo ormai in un regime dittatoriale. Bocche cucite, non devi sapere nulla. Mentre si riesce a sapere la verità in molti stati Europei, qui da noi scordiamocelo, a meno che gli Italiani chiedono (visto che esiste) alla corte suprema dei diritti umani, di indagare sull'operato di certi governi, e in primis il nostro. Dobbiamo assolutamente muoverci. Adesso questo pinocchio che ci governa insieme alle baggianate del cts, disporrà un'altra pericolosa stretta. Forse non hanno capito che 3 mesi di chiusura totale, hanno fatto uscire fuori di testa gli Italiani e che molti dicono BASTA, che molti dicono, io esco ugualmente. Questa volta sui balconi a cantare non ci staremo, sia ben chiaro!. Voi ci state armando, ricordatevelo, la responsabilità di quello che accadrà è e sarà solo vostra. Noi saremo un arma, ma voi siete i mandanti.

Da: Roby 1

Domenica 1 novembre 2020 05:33:01 Per: Giorgia Meloni

Perfavore leggere sul web, google, cliccando: "giorgio palu intervista" e invitare i pericolosi governanti, improvvisati, incompetenti e ignoranti, a dirci, se lo sanno, quanto riceve un ospedale per ogni contagiato, quantj sono (rispetto ai rispettivi paesi) i positivi, i contagiati, gli asintomatici i deceduti (per il virus) in italia e in svezia-svizzera dove il covid'19 e' trattato evitando di affondare il proprio Paese! E ci dicano quali mascherine evitano di trasmettere il virus (solo da parte da chi puo' trasmetterlo veramente agli altri) e quali invece anche di trasmetterlo dagli altri a te. Non ci raccontino storie. La pazienza ha un limite e l'invocata unita' nazionale si ottiene se i cittadini hanno fiducia in chi li guida e la fiducia non si guadagna solo a parole. E tantomeno se i fatti sono controversi... Il pesce marcio comincia a puzzare sempre dalla testa... Noi cerchiamo chi puo' trasmettere queste richieste a chi ci sta sgovernando, prima che sia troppo tardi, per il Paese e per i CITTADINI...

Da: Pier

Domenica 1 novembre 2020 00:09:16 Per: Gianluigi Paragone

In questo strano anno, dove tutti parlano quasi esclusivamente di pandemia, io vado contro corrente. Ho l’impressione che la massa sia giustamente distratta dall’importante e catastrofica crisi sanitaria mondiale, non vedendo alcuni fattori a mio avviso gravissimi ma, la cosa che mi lascia sconcertato è che forse tanta gente le veda benissimo ma, per paura di perdere la “apparente” libertà che ha, faccia finta di non vederle.
Noto che il divario tra ricchezza e povertà, si stia ampliando in modo sconsiderato e questo, a mio avviso è dovuto dal fatto che pian piano ci stanno togliendo le certezze e le sicurezze per le quali abbiamo, e hanno i nostri predecessori, lavorato tanto per ottenere. Oggi i mezzi tecnologici composti dai motori di ricerca, dai social e dal modo “virtuale” di fare economia, sono entrati nelle nostre vite, rendendoci dipendenti da loro, dipendenti proprio come una droga; ci plasmano e ci modellano la mente secondo uno schema da cui sarà poi impossibile uscirne; ma i rapporti umani, dove andranno a finire? Mi spaventa il fatto di vedere le future generazioni vivere la socialità in modo virtuale e asettico. Triste anche notare che mentre noi oggi, a causa della pandemia stiamo rallentando e condizionando il nostro modo di lavorare, di socializzare e di acquistare, al contrario questi mezzi, stanno incrementando in modo esponenziale le proprie attività e i propri utili sfruttando appieno questa situazione; quando la pandemia sarà terminata, per tanti non ci sarà più lo spazio che avevano e la vita di prima, per tanti, haimè sarà un felice e malinconico ricordo.

I motori di ricerca con gli stessi social, sono diventati parte integrante di noi stessi ma la domanda viene spontanea; potremmo farne a meno? Sicuramente no, ormai siamo diventati dipendenti da questo mondo. Quando la maggior parte delle persone non può fare a meno di uno strumento, questo assume un’importanza commerciale notevole, direi infinita e lì capitano cose inaspettate. Ad esempio ci si presentano suggerimenti di amicizie di persone che non vedi da una vita che forse le hai ancora per sbaglio memorizzate sul telefono; ma chi ha accesso alla mia rubbrica personale? Chi guarda dentro nelle mie cose e chi gli ha dato il permesso di farlo? Vai su un motore di ricerca perché interessato ad un oggetto e poi, non riesci più a scrollarti di dosso le pubblicità che ti propongono quella determinata cosa, fino e anche dopo che tu non l’abbia acquistata. L’algoritmo che ci analizza, ottimizza il nostro profilo analizzando le nostre ricerche, i nostri interessi, i nostri pareri, i nostri “like” e quant’altro per poi poterlo vendere. E’ vero che noi sempre digitiamo su “accetta” o “consenti” ma per poter arrivare al nostro risultato di ricerca non abbiamo scelta e da lì, diamo il consenso di utilizzare i nostri dati e il nostro profilo come a loro pare e piace. Alla faccia della privacy, ottenuta facendo leva sulla nostra dipendenza del mezzo.
Fantastico sapere anche come si socializza in questi tempi; noi eravamo abituati ad andare all’oratorio oppure a fare le “innocenti monellate” che ancora oggi ricordiamo con affetto ma oggi invece i “like” e i commenti sui social determinano il benessere mentale o la depressione totale; bello sentire dire: “Ho 1000 amici sul social, ma di questi 1000 non ho mai visto nessuno”. Bella la prospettiva di una società che necessiterà obbligatoriamente o quasi di un supporto psicologico per scongiurare drammi più seri. Consiglio in tal proposito di vedere il documentario “The Social Dilemma” che trovate su Netfix, che spiega molto bene questo aspetto della società che ancora in pochi oggi riescono a notare.
L’evoluzione inciampa, a discapito dei rapporti umani…

Invece, a livello economico sembra che le regole che i governi ci impongano, valgano solamente per tutti i cittadini ma non per queste organizzazioni che pian piano si stanno impossessando del mondo; con questi presupposti diventa facile distruggere le nostre economie, un tempo preziose e ricercate, a vantaggio del “Grande Fratello” come citava il lungimirante George Orwel poco meno di un secolo fa. Avete fatto caso che si tende a fare economia virtuale e, la più grande e ricca azienda del globo che opera in tal senso paga nel nostro paese una ridicola percentuale di tasse (stimato 2, 7% dei ricavi) ; questo fattore crea effetti devastanti in più direzioni; innanzitutto rispetto al nostro modo di fare impresa e commercio, leva introiti fiscali al governo del nostro paese che vede il debito pubblico diventare sempre più insanabile e, se prima della pandemia questo operare era considerata “concorrenza sleale” a svantaggio dei nostri esercenti, oggi, con la pandemia vede quest’ultimi economicamente in stallo e vede i primi incrementare i propri utili prendendosi le fette di mercato che noi con recupereremo mai più. Con la pandemia hanno fatto numeri pazzeschi, mai visti. Ma perché se noi effettuiamo errori nel pagare le tasse lo stato ci sancisce in modo pesante mentre l’azienda più ricca del mondo si impossessa della nostra economia pagando una cifra ridicola? Ma la legge non doveva esser “uguale per tutti”? Nessuno fa nulla per arginare questa piaga. Qualcuno potrebbe spiegarmi perchè succede questo?

Se si volesse fare un paragone con la fine della guerra e la fine della pandemia, mi viene da dire che, nel rispetto di ogni singola situazione sia passata che presente, alla fine della guerra c’era l’entusiasmo di ricostruire un paese cosa che oggi non si percepisce, non per mancanza di volontà ma per mancanza di mezzi.

Concludo citando una frase di Aldous Huxley:
La dittatura perfetta avrà sembianza di democrazia. Una Prigione senza muri nella quale i prigionieri non sogneranno di fuggire. Un sistema di schiavitù dove, grazie al consumo e al divertimento, gli schiavi ameranno la loro schiavitù”.
Sergio

Da: Sergio

Sabato 31 ottobre 2020 23:36:43 Per: Maurizio Landini

Egregio Segretario Landini, mi associo alla richiesta urgente di altri concittadini, che denunciano la grave lacuna del decreto “Ristoro “, che ha prorogato tutto fuorché la Naspi.
Ho 59 anni, e da molti sono Receptionist d' Albergo a Roma, dopo la scadenza del contratto a tempo determinato non più rinnovato, (ed anche se ho ottenuto il sussidio Naspi in aprile 2019), ho iniziato e continuo la lunga trafila di ricerca di lavoro nel Settore Turistico perché amo questo lavoro, fin'ora con nessun risultato concreto. La grande professionalità ed esperienza dovrebbero essere considerate e premiate, invece molti cercano gli stagisti od i 24enni per ovvi motivi economico/fiscali e così l'impresa è ardua, ma non demordo. Tra poche settimane la mia Naspi terminerà ed anche se ormai di € 585, 27, era un aiuto. Mi sono informato e non ho diritto ad alcun tipo di sostegno al reddito, perché mia moglie lavora e saremmo benestanti. Queste entrate non sono sufficienti, anche se stiamo attenti, le uscite improcastinabili ci sono sempre: mutuo, condominio, assicurazione auto, meccanico, bollo, benzina, utenze varie, bambina piccola con le sue spese, vestiario, calzature, tra pochi giorni anche apparecchio dentale per allargare l'arcata del palato ed eliminare così le apnee notturne, mensa scolastica, l'occorrente per la scuola, solo piccoli regali ai rispettivi compleanni (ai ristoranti ci abbiamo rinunciato e la pizza la faccio io a casa), visite mediche e farmaci, le spese settimanali dei generi alimentari, si è rotta la lavatrice e quindi altra spesa, insomma abbiamo dato fondo anche ai risparmi ed i nostri averi sul c/c si sono ridotti ad € 950 (peccato non possa allegare una foto del saldo a conferma). Io e la mia famiglia, purtroppo, siamo il classico esempio dei nuovi poveri dell'ex ceto medio.
Quindi, mi rivolgo a Lei, come Segretario Nazionale ed unica persona che reputo capace di farsi carico di questa problematica della mancata proroga della Naspi.
L'ho sempre seguita nei suoi interventi nelle varie trasmissioni televisive e la stimo ed apprezzo tanto per il suo farsi paladino dei diritti ed esigenze di noi lavoratori, ed anche perché, dice “ pane al pane e vino al vino”, senza mezzi termini.
A dire il vero mi meraviglia che fin'ora nessuno e nemmeno alcuna trasmissione televisiva o testata giornalistica, che io sappia, abbia evidenziato il problema di noi percettori della Naspi.
Come Segretario Nazionale a difesa dei lavoratori, ed essendo per me l'unica persona in grado di poterlo fare, la prego, con il cuore in mano di ben operare, al fine di farci ottenere la proroga Urgente della Naspi, almeno di pari passo con la proroga della Cassa Integrazione degli altri lavoratori, poiché ugualmente toccati e duramente provati, e non solo economicamente (da Padre responsabile, la notte non ci dormo), dalle conseguenze catastrofiche di questa pandemia.
Nella viva speranza, ma mi auguro certezza, del concretizzarsi di questo
“ Ristoro”, anche a noi della Naspi,
Le porgo i miei più cordiali e distinti saluti, Nico Caruso.

Da: Nico Caruso