Ultimi commenti alle biografie - pagina 3261

Giovedì 2 aprile 2020 11:02:17 Per: Vittorio Feltri

Qui nella val Seriana non suonano nemmeno più le campane a morto sono scomparsi i noster vecchi e la gente se la balla e se la suona direttore fai da NS portavoce un abbraccio da Clusone

Da: Walter

Giovedì 2 aprile 2020 10:51:41 Per: Massimo Gramellini

Nei giorni del virus,
tante storie “epiche” di un paese in difficoltà “salvato” da eroi e patrioti.
Medici, infermieri instancabili, ingegneri capaci di costruire ospedali in pochi giorni, ma anche pompieri, carabinieri, poliziotti, volontari… tutti in soccorso al nostro martoriato paese.
Parole giuste per tutti loro, video, social, complimenti e discorsi, orgoglio di una nazione nel momento del bisogno. Ma…siamo sicuri di non aver dimenticato nessuno? Ainine, nome italiano Nadia, origini marocchine, pulisce e sanifica ogni giorno i nostri uffici. Contratto multiservizi, operatrice part time a 4 ore al giorno, busta paga 500-600 € mese. Come lei un esercito silenzioso che ogni giorno, ed ogni notte invade tutti gli uffici pubblici e privati dell’intera nazione. Per non parlare degli ospedali, per ogni medico si contano 4-6 operatori di pulizie. Italiani? Certo, ma anche polacchi, marocchini, tunisini, senegalesi…sono loro che fronteggiano davvero il virus, guerrieri in prima linea unico scudo un paio di guanti ed una mascherina. E vorrei davvero farveli vedere proprio in questi giorni, ogni squadra una falange armata di tutto punto, lo sguardo fiero e minaccioso contro il nemico invisibile, fianco a fianco di medici e caposala al punto che non li distingui più, camici, mascherine, guanti, consapevolezza ed orgoglio del loro compito… tutto uguale. Unica paura la cassa integrazione, spettro di mortificazione per le loro famiglie. Lavorano nell’ombra di un lavoro tutt’altro che nero e nel silenzio più totale, non un filmato, un’intervista, un riconoscimento, un semplice conforto. Diamo voce e merito anche a questi nuovi eroi. Il virus ha demolito la nostra piramide sociale, facciamocene una ragione, finalmente.
Paolo de luca

Da: Paolo De Luca

Giovedì 2 aprile 2020 10:48:12 Per: Paolo Del Debbio

Dott. Debbio Buongiorno,
Avevo solo un cortese quesito o argomento da sottoporle.
Tutte le aziende per salvarsi tagliano gli stipendi ai dipendenti, se non li devono lasciare a casa.
Ieri persino, e finalmente, i calciatori hanno aderito alla riduzione dei loro ingaggi, comunque ancora milionari e non avranno problemi per fare la spesa.
Unica cosa, io come tutti ho l'auto ferma da un mese.
Però l'assicurazione non cala e non si taglia ? Perche' ? Nessuno dice niente
A questo aggiungo che le compagnie sul Covid-19 stanno guadagnando soldi a montagne perchè sappiamo tutti che il traffico è fermo e che, almeno questo, si sono ridotti gli incidenti.
Non potrebbero almeno ricalcolare il minore rischio degli utenti e abbassare il costo ?
Perchè appena varia in aumento il rischio l'assicurazione aumenta invece subito il premio ?
Sarebbe interessante parlarne.
La ringrazio e con stima saluto.

Da: Daniel Dei Tos

Giovedì 2 aprile 2020 10:35:36 Per: Paolo Del Debbio

Buonasera sig. Del Debbio, vorrei sollevare un caso che farebbe scoppiare una bomba se io fossi un personaggio importante. Abito in una frazione della provincia di Ferrara dove per salvaguardare la salute degli impiegati le Poste hanno chiuso tutti gli sportelli delle frazioni, lasciando aperto gli uffici nei comuni, costringendo migliaia (solo nel mio comune) di anziani a recarsi allo sportello aperto a decine di km. a fare una fila di ore per ritirare la pensione. Non mi parli di postamat o bancomat perchè nelle frazioni non c'è.
MI chiedo: la salute di migliaia di anziani non vale la salute di qualche dipendente??? Bastava tener aperto un paio di giorni al mese. sono a disposizione per eventuali chiarimenti.

Da: Gilberto Barboni

Giovedì 2 aprile 2020 10:29:21 Per: Massimo Giletti

Dopo tutte le guerre si ricostruisce e noi Italiani siamo bravi a dare il meglio di noi nelle emergenze e nelle ricostruzioni. Non grazie al governo ma per la presenza e la solidarietà del terzo settore (Non profit, associaIoni, alpini, etc) e la creatività imprenditoriale. Il governo non può fare da solo, la repubblica e’ fatta da governo, rappresentanti dell’imprenditoria e terzo settore. Deve essere chiara la differenza tra government e governance. Oggi in periodo di guerra COVID-19, abbiamo di fronte a noi la possibilità di ricostruire il Paese, magari guardando alle soluzioni migliori adottate in altri Paesi in tema di tassazione, economia, giustizia etc. Ma serve partire subito senza indugiare formando gruppi di lavoro autonomi e authorities che pur riportando al governo siano in grado di elaborare progetti sostenibili anche superando le attuali norme burocratiche che stanno soffocando le decisioni urgenti durante l’emergenza (codice appalti, anti corruzione e privacy). Non possiamo morire di burocrazia. L’Europa poi va rifondata partendo dalla solidarietà e il supporto economico allo sviluppo e al sostegno delle realtà sociali e produttive. I partiti attuali sono superati dalla realtà dei fatti e fanno solo propaganda elettorale distante anni luce da una reale necessità di rifondare il Paese. Se ci arrivo io che non sono nessuno come mai non si riesce a capire che la salvezza del Paese può arrivare solo da un progetto di rivoluzione e ricostruzione delle attuali regole mettendo insieme le parti sociali, il terzo settore, gli imprenditori e le esperienze accademiche? Buon lavoro. Felice Caccavale

Da: Felice Caccavale

Giovedì 2 aprile 2020 10:23:46 Per: Gianluigi Paragone

Rispondendo al msg di Salvini... L’unica cosa in comune che hanno questi signori incapaci, sono solo unicamente è sostanzialmente i loro stipendi e i loro benefit ☺️. Difatti il 90% dei politici che fanno in questi giorni? Comunque incassano il loro ultra ultra stipendio, questo in nome e per conto della democrazia... Un esempio pratico: Per equiparare il loro introito netto una Attività una ditta deve fatturare minimo 6. 000. 000 di € con 30 dipendenti tutto quanto gli oneri inciampi preoccupazioni che una ditta ha ecc. Questo il dato di fatto il reale, il resto sono chiacchiere, fumo, virus 🦠... Poi per quanto riguarda il vendere i beni o mettere in garanzia. In primis chi da il valore ad un quadro, al Colosseo, ecc. Per me il Colosseo vale 500 miliardi chi può dire il contrario? Diamo pure il Colosseo ai tedeschi per 500 miliardi. Devono manutentarlo e metterlo sempre in sicurezza. Intanto rimarrà in Italia poi che succede? Sarà comunque visitabile da tutti come l’ho è oggi.

Da: Leo Pompei

Giovedì 2 aprile 2020 10:20:42 Per: Lilli Gruber

Premesso di apprezzarla come persona e come giornalista e questo mi induce a manifestarle un mio punto di vista. Ringraziarla di avermi fatto conoscere un politico di valore come Fabrizio Barca in particolare tra altri. Spero che abbia scelto di non invitare, mai più, un individuo come sgarbi che se ha una coerenza è quella legata al significato con il suo cognome. Anche quando sono presenti i direttori di giornali di destra cambio canale. POTREBBE avere, la loro presenza, il senso di rivelare la loro pochezza... ma fanno venire il voltastomaco. Grazie della sua mezz'ora di riflessione

Da: Saverio Di Giuseppe

Giovedì 2 aprile 2020 10:15:22 Per: Vittorio Feltri

Oms.

Mi presento, sono un Pensionato mi chiamo Luciano Gargiulo di Lecce anni 68 esperto, in passato, di marketing e strategie aziendali e promozionali, nonchè fantasista e inventore a tempo perso. Rubo un minuto al Suo prezioso tempo e al Suo encomiabile lavoro per suggerire e discutere eventualmente con Lei, se riterrà interessante questa strategia, o anche per ulteriori e incisivi dettagli. Questa è una strategia mondiale da adottare nel mondo per riaprire il mondo. E tale strategia la chiamerei "Decreto Riapri Mondo"

Una volta speriamo superata l'emergenza, bisognerà pensare poi alla ripartenza.
Sarà impossibile per qualsiasi attività o servizio un ritorno al "prima" ormai tutto è cambiato e i danni sono solo all'inizio tutti hanno paura e la gente si evita per strada, è difficile che l'economia riparta se la gente avrà sempre piu' paura di chi potrà incontrare causalmente nella giornata.
Se non si trova un vaccino efficace al Covid19 o una cura efficace su scala mondiale tutto dovrà essere rivisto e protetto.

Premesso che secondo miei calcoli approsimativi il 95 % della popolazione mondiale o è normale o è asintomatica e questo significa che il 95% della popolazione mondiale potrebbe riprendere a fare quello che finora faceva ma con limiti e sicurezza per il momento. Se il 95 % potenzialmente è asintomatico il restante 5 % è contagiato questi bisogna riconoscerli stabilendo le varie gravità di malattia personali e metterci al sicuro dal contatto finchè non avremo certezza della loro guarigione.

Propongo una strategia di marketing, non medica, da adottare su scala mondiale coinvolgendo e obbligando come in stato di guerra tutte le aziend e a produrre esclusivamente questi materiali dispositivi etc che prevengono ed evitano il contagio. Costa molto meno produrre questo materiale da consegnare gratuitamente a tutti tramite i sindaci o le istituzioni per una distribuzione capillare invece dei miliardi stanziati per fare stare a casa le persone.

Descrivo la mia strategia :

1)
Indossare tutti in scala mondiale, senza chiudere le frontiere, affinchè, si possa circolare lavorare e viaggiare tutti liberamente, una divisa tuta o altro da realizzare in materiale plastico lavabile, con cerniere per i bisogni fisiologici e facilmente disinfettabile con dotazione di mascherine ffp2 a norma con inoltre un cappellinio con visiera telescopica in plexigass e scarpe con protezione amovibile per calpestio e guanti lavabili, tutto rigorosamente bianco. Tutto questo deve essere obbligato al 95 % della popolazione mondiale se vuole tornare alla vita normale. Tale divisa tuta o abbigliamento che sia deve inoltre avere un distintivo applicabile a vista a parte che indichi esternamente nazione e nome professione indirizzo etc etc in modo che si possa essere facilmente identificare la persona anche per la sicurezza civile, magari anche una foto da applicare sul distintivo, o basterebbe la copia della carta d'idendità o una targhetta.
2)
Invece per i contagiati conclamati da tampone adottare una divisa delle stesse caratteristiche precedenti, possibilmente ancora piu' severe, di colore rosso che non potranno togliere fino alla loro guarigione Divisa da indossare sempre anche in casa se in presenza di familiari che dovranno attenersi a severe regole di convivenza per evitare il contaggio ulteriore dell'ambiente e della casa. Sofferenza necessaria se vogliono continuare ad uscire almeno fino alla guarigione dichiarata dai Sanitari.
3)
Per i ricoverati in ospedali, centri per anziani, la divisa dovrà essere ancora piu' rigorosa da studiare con i medici per le loro necessità corporali e di cura al paziente di colore viola.
4)
I medici e tutti gli operatori sanitari dovranno indossare una divisa azzurra con tutte le protezioni possibili e immaginabili in piu'da trovare per tutelarli maggiormente dal rischio professionale che incontrano.
5)
Protezione Civile e altri operatori dei servizi divisa verde fluorescente.
6)
Forze di Polizia il colore della loro divisa ma plastificata e repellente e disinfettabile, i politici etc la stessa divisa della protezione civile repellente e l'unico in abito civile il Presidente del Governo, Il Capo dello Stato, e il Papa.

Io penso che questo piano strategico sia facilmente realizzabile, sono pronto a rispondere e discutere qualsiasi obiezione o consiglio o problema che possa essere sollevato da chiunque. Sono pronto anche a collaborare con la Protezione Civile in maniera gratuita, pur di far ripartire il Mondo e tornare alla vita di prima ed evitare anche le ricadute da malattia.

Cordiali Saluti

Luciano Gargiulo
Via -------, 10
73100 Lecce
cell 0039328 -------

Da: Luciano Gargiulo

Giovedì 2 aprile 2020 09:48:15 Per: Silvio Berlusconi

Buon giorno signor berlusconi. mi scusi se la disturbo avrei bisogno urgente del suo aiuto. io è la mia compagna abbiamo una ditta di movimento terra e trasporti abbiamo avuto un problema con la banca che ci a protestato un assegno di 800 euro anche se non era coretto che lo facessero. passato i 12 mesi per fare la riabilitazione abbiamo dato mandato a un legale per essere assistiti ma la banca a perso l assegno. sono 5 mesi che abbiamo la ditta ferma poiche avevamo bisogno di un mezzo per lavorare e nessuno ci da credito fin che non togliamo il protesto mi potrebbe aiutare o magari darci qualche suggermento le ne sarei molto grato se mi vuole contattare al 346 ------- nel ringraziarla le mando i miei piu cordiali saluti. adriano

Da: Adriano

Giovedì 2 aprile 2020 09:46:24 Per: Paolo Del Debbio

Buongiorno Paolo,
invio, se di Suo interesse, alcune riflessioni sulla vera storia della convenzione capestro per l’anticipazione della cassa integrazione tra ABI+MINISTERO+PARTI SOCIALI.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti.
Buona giornata

La propaganda
“La convenzione si presenta come un'operazione a costo e burocrazia zero per il lavoratore. Le banche, come nel decennio della crisi finanziaria partita nel 2008, anticiperanno le somme e verranno poi ristorate direttamente da Inps. Qualora l'importo complessivo della Cig fosse superiore ai 1. 400 euro, sarà la stessa banca a integrare la differenza, una volta incassate le risorse extra dall'Istituto di previdenza "entro al massimo 7 mesi".
La realtà
ANTICIPAZIONE DELLE INDENNITA’ DI CASSA INTEGRAZIONE AI LAVORATORI DA PARTE DELLE BANCHE.
Ministro del lavoro, sindacati e ABI (associazione delle banche) hanno sbandierato come una semplificazione a costo zero per i lavoratori la stipula della convenzione per mezzo della quale le banche anticiperebbero le indennità di cassa integrazione ai lavoratori dipendenti per conto dell’Inps. Vediamo perché in pratica non è così. La convenzione che tutti possono visionare nel sito dell’Abi, impone una serie di condizioni per l’accesso all’anticipo, vediamo quali:
- Vengono anticipate solo le indennità di cassa integrazione a zero ore. Ciò significa che vengono esclusi i lavoratori che hanno una riduzione di orario (ad esempio quelli che lavorano a rotazione anche per poche ore alla settimana)
- L’anticipo è pari a 1400 euro e la sua durata è 7 mesi
- Viene valutato il merito creditizio: ciò significa che la banca potrebbe rifiutare l’anticipo al lavoratore che avesse in corso finanziamenti, rateazioni o cessione del quinto (“È fatta salva la facoltà delle Banche che applicano la Convenzione di procedere all’apertura di credito previa istruttoria di merito creditizio da effettuarsi nel più breve tempo possibile e in ogni caso in piena autonomia e discrezionalità, nel rispetto delle proprie procedure e delle vigenti disposizioni di legge e regolamento in materia di assunzione del rischio”)
- Complessità della procedura: Il lavoratore dovrà contattare telefonicamente la propria banca, senza recarsi presso la filiale, e compilare i seguenti moduli di richiesta dell’anticipo dell’integrazione salariale che gli spetta:
• Modulo per la richiesta di anticipazione della CIGO
• Modulo per la richiesta di anticipazione della CIGD
• Modulo per la richiesta di anticipazione della CIGS e CIGS in deroga
Ogni Modulo comprende 4 allegati che devono essere debitamente compilati:
• la richiesta dell’anticipazione alla banca
• la lettera all’INPS con l’indicazione del conto corrente bancario su cui accreditare il trattamento
• l’autorizzazione all’Inps di accreditare l’integrazione salariale sul conto corrente indicato e l’autorizzazione alla banca di provvedere al recupero delle somme versate quale anticipazione, una volta che l’Inps ha effettuato l’accredito
• l’elenco dei documenti da allegare alla domanda. (1. Copia documento d’identità; 2. Copia codice fiscale; 3. Dichiarazione dell’azienda di aver proceduto all’inoltro della domanda di CIGS all’Ente competente con richiesta di pagamento diretto secondo la normativa vigente. 4. Lettera di impegno irrevocabile ad autorizzare l’INPS ad effettuare l’accredito delle sue spettanze direttamente sul conto corrente su cui è stata concessa la disponibilità dell’anticipazione; 5. Copia della raccomandata AR o strumento equivalente per la richiesta di domiciliazione irrevocabile dello stipendio e dell’importo relativo al contributo di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS), CIGS in deroga (Allegato C3) ; 6. Copia ultima busta paga; 7. Copia del permesso di soggiorno, in caso di lavoratore straniero; 8. In caso di lavoratore dipendente da Azienda non associata alle parti sottoscrittrici, dichiarazione del datore di lavoro di condividere ed aderire ai principi, criteri e strumenti previsti nella Convenzione)
Dopo tutto questo “iter semplificato a burocrazia zero” (!), nel caso venisse negata la cassa integrazione per qualsiasi motivo (anche insufficienza di fondi) il lavoratore e il suo datore di lavoro sono obbligati in solido a restituire l’anticipazione, al termine dei 7 mesi, entro 30 giorni.
Ovviamente il Governo e l’Inps dovranno dare alla banche “adeguate garanzie” sulle anticipazioni.

Quindi, con l’avallo delle parti sociali e del Ministero le banche, come al solito, tutelano i loro interessi, altro che spirito di solidarietà!

Quello che si poteva fare, in modo semplice e diretto, veramente senza costi per alcuno era un’operazione semplicissima.
Le aziende hanno già un canale di comunicazione diretto con l’INPS attraverso il sito che si chiama “cassetto previdenziale aziende”. Bastava inviare un file con l’elenco degli IBAN dei lavoratori, l’INPS inviava direttamente l’ordine di accredito dell’acconto alle banche ed il lavoratore poteva ricevere immediatamente l’importo sul suo conto corrente. Poi, in base alle ore di cassa integrazione autorizzata dall’Istituto, le aziende e i Consulenti del lavoro che le assistono quali intermediari, avrebbero potuto procedere con calma, dal mese di aprile in poi a rendicontare gli importi all’Inps attraverso i flussi dei dati contributivi che si inviano mensilmente (Uniemens).

Le banche potevano essere comunque garantite (visto che questo è il fattore essenziale per il coinvolgimento delle stesse) dallo Stato e dall’INPS.

Nemmeno il terribile Corona riesce a bloccare il VIRUS DELLA BUROCRAZIA!

Patrizia Gobat
Presidente Ordine consulenti del lavoro Venezia.

Dott. ssa Patrizia Gobat

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DEL LAVORO E TRIBUTARIA
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Da: Patrizia Gobat