Ultimi commenti alle biografie - pagina 3442
Sabato 21 marzo 2020 16:54:00
Per: Giuseppe Conte
Buonasera Sig ministro
Volevo solo farle sapere che la stimo molto e che in questo momento difficile per tutti, come italiano le dico un grande GRAZIE
Da: Domenico
Sabato 21 marzo 2020 16:35:41
Per: Luca Zaia
Presidente Zaia, sono un cittadino straniero che ritiene a lei una delle poche persona credibile davanti a questa crisi sanitaria, Detto per lei siamo in guerra e in guerra la azienda di Brescia che vende tamponi a Stati Uniti, a tradito alla patria abbiamo bisogno di lei il governo non ha risposta il ministro della salute non se fa vedere in tv, il dottore Borrelli parla a voce bassa perché non ha risposte faccia di testa sua in questi momenti la gente bisogna risposte e mano dura anche le aziende, non possiamo continuare aspettare a chiudere tutto penso in quelli anziani morti che hanno lavorato duro non meritavano questa fine,. Grazie per tutto e non deve mollare davanti a un governo che non e alla altezza de questa grave crisi.
Da: Hugo
Sabato 21 marzo 2020 16:25:56
Per: Lilli Gruber
Gentile Dr. ssa Gruber,
condivido con Lei una mia lettera aperta al ministro Azzolina sulla situazione degli insegnanti precari della scuola italiana in questo momento così complicato confidando che possa trovarla interessante.
Cordiali saluti.
Dr. Francesco Miniutti
Egregio ministro Azzolina,
Sono un giovane docente precario di terza fascia, arrivato ormai al suo quinto anno di servizio consecutivo come insegnante (supplente) di lingua e letteratura inglese in vari istituti superiori del Friuli Venezia Giulia.
Ho deciso di affacciarmi al mondo dell’insegnamento perché ho sempre creduto nel mestiere dell’insegnante e perché credo fermamente che, seppur spesso ingiustamente bistrattata, la scuola italiana possa essere ancora considerata un’eccellenza se comparata agli altri sistemi scolastici europei, soprattutto in termini di preparazione grazie alla capacità di fornire ai propri studenti una visione a tutto tondo delle varie discipline.
Dopo un percorso accademico che si è diviso tra Italia e Regno Unito sono rientrato in patria credendo che i miei titoli potessero dare un valore aggiunto alla mia persona e alla professione che avevo deciso di intraprendere. Mi sono, quindi, tuffato a pesce nella farraginosa burocrazia scolastica italiana, fatta di graduatorie, messe a disposizione, cattedre fino ad avente diritto, spezzoni orari, supplenze brevi, supplenze lunghe… Ho imparato da me quanto questo ambiente ed il suo metodo di reclutamento siano tenuti assieme da una bava di ragno che, nonostante numerose scosse, ha saputo reggere per autoconservazione i vari colpi che le sono stati inferti. Nel corso degli anni sono stato spettatore di un sistema di reclutamento contraddittorio ed assolutamente non meritocratico (definito, da alcuni, “un vero e proprio gioco al massacro sulla pelle e sull’esperienza dei precari”), ad una successione, quasi annuale, di ministri dell’istruzione e ad un susseguirsi di voci, una più aleatoria dell’altra, su una supposta volontà di stabilizzare definitivamente noi docenti precari.
Come tanti altri colleghi, nella mia stessa situazione, l’ho interpretata come la classica gavetta che ogni lavoro impone, quindi è doveroso accettarla di buon grado sempre guidato dall’infinita passione per il mio lavoro e dalle soddisfazioni che gli studenti sanno dare. Intanto gli anni passavano e, dopo quattro anni e mezzo, questa agognata stabilizzazione non è mai arrivata per la non definizione di un metodo di reclutamento finalmente univoco, definitivo e meritocratico. Concorso? PAS? Corso abilitante? Laurea abilitante? 24CFU? Le idee dei ministri dell’istruzione cambiavano quasi quotidianamente e portavano quasi sempre ad un nulla di fatto…
A spezzare la bava di ragno di cui parlavo prima è arrivato, come su ogni ganglio della società italiana, il tornado Coronavirus. Anche la scuola è stata chiamata a svolgere la propria parte per contenere ed arginare l’emergenza subendo una, doverosa e sacrosanta, chiusura anticipata ed una brusca interruzione delle attività didattiche in presenza. Tutti noi docenti, precari e non, abbiamo dovuto rimboccarci le maniche ed imbastire in no time, come direbbero gli inglesi, un sistema di didattica a distanza fatto di video-lezioni, materiale caricato online e compiti inviati via mail.
La situazione è critica ed è doveroso che tutti i cittadini, anche noi, facciano e diano il massimo. Nessuno si è mai lamentato di questo, la maggior parte di noi si è subito messa in moto per contenere i danni di questa emergenza e per continuare la propria missione di insegnanti e di educatori in uno scenario da emergenza epidemiologica mondiale.
Quello che io e tanti miei colleghi troviamo inaccettabile ed irricevibile sono le parole del ministro Azzolina durante la conferenza stampa di lunedì 16 marzo dove, nell’elencare i provvedimenti messi in atto dal governo per fronteggiare l’emergenza, conferma che l’iter dei concorsi andrà comunque avanti per poter garantire un inizio di anno scolastico all’insegna della normalità.
Apprezziamo lo sforzo e, per una volta, la volontà di voler stabilizzare noi docenti precari, ma le parole hanno un senso signora ministro e vanno pronunciate al momento giusto.
L’anno scolastico 2019/2020 si avvia ad una conclusione anomala e probabilmente anticipata, con tutte le incognite che questa eventualità potrebbe portare. Crediamo che sia quantomeno assurdo e fuori luogo anche il solo pensare di parlare di bandi di concorso quando la situazione nel Paese si aggrava di giorno in giorno. Crede veramente, signora ministro, che in questo momento la priorità per noi docenti precari sia studiare per il concorso? Siamo chiamati a svolgere un compito molto difficile per poter garantire ai nostri studenti il loro sacrosanto diritto allo studio e all’istruzione. E continueremo a farlo anche se la situazione dovesse, purtroppo, peggiorare perché crediamo nel nostro mestiere e nel nostro ruolo.
Davvero, signora ministro, per far cominciare l’anno scolastico 2020/2021 con i docenti in cattedra da settembre la sua intenzione è quella di rimettere in moto l’elefantiaca e pachidermica macchina di reclutamento alla fine di un’emergenza epidemiologica di questa portata?
Davvero dopo tanti anni di sacrifici e dopo gli sforzi dell’ultimo anno scolastico il suo unico modo di dare finalmente riconoscimento al nostro lavoro sarà quello di metterci davanti ad una batteria di domande a tempo dove la crocetta sbagliata sull’opera minore di John Milton o sul quel fonema che nessuno ci ha spiegato all’università renderà nullo tutto quanto?
Davvero è questa l’unica soluzione che si può trovare?
Nessuno di noi vuole approfittarsi della situazione per richiedere scorciatoie verso il ruolo, non siamo così cinici, ma crediamo che sanità e scuola dovrebbero essere le colonne portanti di ogni Paese e dovrebbero essere tutelate sotto ogni aspetto. Com’è in emergenza la sanità anche la scuola non lo è da meno ed entrambe meriterebbero una rapida e definitiva risoluzione a i loro pluriennali problemi.
Le chiediamo, signora ministro, di non disattendere anche lei le nostre speranze e di non buttare dalla finestra tutta la nostra esperienza faticosamente acquisita dopo anni di servizio sul campo.
Andrà tutto bene? Anche per il mondo della scuola?
Cordiali saluti.
Francesco Miniutti
Da: Francesco Miniutti
Sabato 21 marzo 2020 16:16:55
Per: Luca Zaia
Gent. mo Presidente,
ammiro la determinazione con la quale affronta i problemi, ma oggi non basta più, Deve chiedere ancora maggior rigore, contro ogni forma di stupida ipocrisia. Iniziamo con il vietare anche lo sport su aree pubbliche, perchè le immediate vicinanze o i 200 metri di fatto consentono di eludere la ratio di non uscire da casa. La gente non ha ancora compreso la gravità del coronavirus e forse solo lasciando i morti sulle strade qualcuno potrebbe iniziare a capire. Le mezze misure servono solo per il consenso, ma contro questa malattia c'è un solo metodo che la Cina ci ha insegnato, sia sotto il profilo sanitario che economico. Avanti a testa bassa perchè il giusto è solo la tutela della vita umana e la Costituzione lo impone.
Buon Lavoro.
Dott. Luciano Bozzetto
Da: Luciano Bozzetto
Sabato 21 marzo 2020 16:15:16
Per: Luca Zaia
Buongiorno, voglio solo segnalare che in un supermercato Martinelli a Settimo in provincia di Verona mi hanno riferito che non ci sono all'entrata la limitazione d'entrata di persone, come ci deve essere in questo periodo d'emergenza. In questi giorni ci sono troppe persone che non rispettano la distanza. Faccia qualcosa per favore. Se possibile mandi dei controlli a verificare la situazione
Da: Maurizio
Sabato 21 marzo 2020 15:53:15
Per: Mario Giordano
Buonasera dr. Giordano, Le invio alcune considerazioni relativamente alla pandemia di Covid in corso.
1) Runners: mi sembra che sia in atto una “caccia alle streghe” nei confronti degli sportivi che fanno esercizio all’aria aperta. Nessuno ha però portato evidenze scientifiche che lo sport fatto da persone isolate e non in gruppo sia fonte di contagio.
Personalmente ritengo che chi si muove sia in modo moderato e lento sia chi lo fa con maggiore intensità e velocità non possa essere fonte di propagazione di contaminanti a patto che svolga tale attività a distanza di sicurezza (3-4 metri) dalle altre persone.
2) impianti di condizionamento e ricircolo dell’aria in ambienti chiusi. Negli ospedali, nei supermarket, negli uffici, nelle fabbriche e in genere là dove si raccolgono numerosi gruppi di persone, esistono tali impianti che aspirano aria dagli ambienti, la trattano, cioè la riscaldano o la raffreddano e la deumidificano per poi reimmetterla negli ambienti stessi senza santificarla. Se nell’aria sono presenti contaminanti, per esempio Coronavirus, si verifica progressivamente un processo di concentrazione e successivamente di diffusione negli ambienti frequentati dalle persone che quindi sono soggette a contagiarsi.
3) tale fenomeno potrebbe essere particolarmente presente negli ospedali, per lo meno in certi reparti, e potrebbe spiegare perchè tanti operatori sanitari vengono contagiati, oltre che i malati stessi
Da: Roberto Guarneri
Sabato 21 marzo 2020 15:46:00
Per: Luca Zaia
Egregio Governatore, la ringrazio anticipatamente per la sua attenzione, le scrivo da Chioggia, dove purtroppo nonostante i varii appelli, decreti, restrizioni, ognuno continua a fare il proprio comodo, ma cosa vuole, finché si è governati da un sindaco incapace e assente, e una polizia locale menefreghista, questo è il risultato, mio marito ha una struttura ricettiva e finché questi animali chioggiotti continueranno a fare il proprio comodo, il nostro lavoro continuerà a perdere soldi, mi piacerebbe fare una bella chiacchierata con lei, per metterla al corrente della realtà di questo posto, e di tutte le mancanze che si vivono quotidianamente. spero che questo appello non venga cestinato, perché veramente la situazione è drammatica. Nel salutarla le porgo i miei più distinti saluti
Miglietti Fausta
Da: Fausta Miglietti
Sabato 21 marzo 2020 15:32:43
Per: Myrta Merlino
Segui pressoché quotidianamente la sua trasmissione su La7. La trovo molto utile ed interessante. Mi chiedo come mai, salvo che la questione mi sia sfuggita, i mass media, nella loro generalità, non abbiano mai fatto cenno alla causa del Coronavirus. Imbarazzante? Sarebbe altresì utile conoscere il parere di qualche importante psicologo sugli effetti che può provocare sulla psiche l’overdose di informazioni che H24 vendono diffuse da tutte (troppe) reti televisive. Grazie. Cordiali saluti. Michele Brunetti - Lecco
Da: Michele
Sabato 21 marzo 2020 15:27:51
Per: Giuseppe Conte
Buongiorno,
Spero che presterà attenzione a questo messaggio.
Mi chiamo Christian, ho 25 anni e convivo con la mia compagna di 24 anni in Emilia-Romagna in provincia di Ravenna.
Prima di questa emergenza del Covid-19 eravamo entrambi in fase di assunzione per un lavoro con contratto a tempo determinato.
A causa di questa situazione, inevitabilmente, i nostri titolari hanno momentaneamente chiuso le attività (di conseguenza non abbiamo un contratto ne percepiamo alcun stipendio).
Sono a richiederle una soluzione pratica di come far fronte alle spese, tra cui l’affitto mensile.
Mi auguro che queste poche righe non le rubino troppo tempo.
Rimango in attesa,
Christian
Da: Christian
Fabio Fazio
Conduttore tv italiano
Da: Monica Sardone