Ultimi commenti alle biografie - pagina 3493

Giovedì 19 marzo 2020 12:46:54 Per: Luigi De Magistris

Ill. mo Sig. Sindaco
chi Le scrive è una impiegata di una azienda di rilevanza nazionale ed internazionale, che ha le proprie sedi operative a Pomigliano d’Arco. Anche senza riportare il nome, penso Le sia chiaro a quale Azienda mi riferisco.
Io vivo a Napoli e ogni giorno ho il problema di raggiungere il mio posto di lavoro. Ovviamente, a regime, mi sono organizzata con alcuni miei colleghi e facciamo car-sharing sia all’andata che al ritorno. Io non guido e se per qualche motivo salta il car-sharing sono costretto ad utilizzare i mezzi pubblici, nello specifico “Metropolitana Linea 1” e Circumvesuviana.
In questi giorni la quasi totalità dei miei colleghi sta operando da casa in regime di smart-working ed è quindi venuta meno, salvo casi rarissimi, la possibilità di appoggiarmi a questi colleghi per raggiungere il mio posto di lavoro.
Per la settimana in corso mi è stato “concesso” di lavorare da casa ma per la prossima settimana ho ricevuto una superiore disposizione che mi invita ad assicurare la mia presenza in sede per 2 giorni. L’azienda nella quale lavoro è divisa in diverse unità funzionali: per tutte le unità è consentito il poter restare a casa per lavorare da remoto tranne che per la mia.
Essendo un’ ingegnere, conosco molto bene il concetto di rischio, in tutte le sue sfaccettature: mi ritrovo, pertanto, totalmente ed incondizionatamente in linea con l’impostazione che Lei ha dato alla Sua azione volta al contenimento del coronavirus, perché da essa traspare una rigida e rigorosamente logica applicazione del concetto di “Prevenzione del Rischio”.
La probabilità del contagio da coronavirus risulta attualmente nella sua fase di massimo; la magnitudo è ovviamente costantemente elevata, vista la gravità della sindrome virale che ne deriva. Questo significa che, attualmente, considerando tre livelli di probabilità (basso, medio, alto) e tre livelli di magnitudo (bassa, media, alta), siamo in fase di rischio massimo di contagio.
Io e la mia famiglia stiamo rispettando in toto le diposizioni previste dalle ordinanze: non abbiamo cani da portare a spasso, non siamo sportivi in misura tale da sentire una irresistibile necessità di uscire, le uscite che facciamo (circa una a settimana) le facciamo nel pieno rispetto delle prescrizioni (lo facciamo soprattutto nel nostro precipuo interesse), applicando anche il potente principio della cautela e, perché no, anche dell’eccesso di cautela, che a volte va persino oltre quanto prescritto.

In questa situazione mi assilla una domanda: ma perché devo espormi ad un superiore rischio di contagio andando a lavorare con i mezzi pubblici e lavorando in un ambiente che, seppur quasi vuoto, non posso escludere del tutto che sia contaminato da coronavirus? Il tutto, peraltro, contravvenendo allo schema logico che è alla base del contenimento della pandemia da coronavirus, quello del “IORESTOACASA”?

Io posso tranquillamente operare da casa in quanto il mio lavoro in ufficio si svolge per il 95% al computer, cosa che posso fare, in maniera identica, a casa, senza alcuna differenza. Resta quel 5% del mio lavoro che richiede la mia presenza in sede, ma il 5% mi sembra una aliquota troppo modesta per rischiare. … non è, infatti, il 5% del lavoro di un medico o di un infermiere o di un operatore della protezione civile, di quelle professioni di importanza strategica in questa fase di estrema criticità. Se dovessi ammalarmi di COVID-19, pur non potendo avere certezza della fonte di contagio, non mi perdonerei mai l’aver esposto al contagio la mia famiglia … e non solo.

In conclusione, Le chiedo di voler individuare soluzioni gestionali che riescano ad inglobare le situazioni, come quella da me descritta, nello schema di prevenzione globale adottato a livello regionale, schema che sta rappresentando una forma di Linee guida a livello nazionale.

Grazie e a presto

Da: Fabiana

Giovedì 19 marzo 2020 12:42:16 Per: Giuseppe Conte

Caro Presidente, in Cina e una località del Giappone dopo neanche due mesi sono quasi a contagio zero. Tra una settimana sembra ritorna la normalità. In Italia siamo ancora nel caos più assoluto con morti e contagiati superiori alla Cina. Qualche cosa non va. Cosa è che non sta funzionando? La colpa è degli Italiani o della sanità ormai grazie ai governi e tagli è distrutta? Credo dovete darvi da fare e subito prima che in Italia succeda ciò che non deve succedere. Se la Cina si è rialzata noi che facciamo, quanti morti ancora ci dovranno essere?

Da: Roby 1

Giovedì 19 marzo 2020 12:32:30 Per: Giuseppe Conte

Salve presidente. Siamo tutti con lei. Volevo chiederla una cosa se è possibile. Vorrei esprimere una mia opinione, ma come mai non avete fatto un decreto salva strade con volontariato militare per controllare le strade, visto l'andamento di quello che sta succedendo, che le persone ancora non capiscono la gravità del problema. Bisognerebbe aumentare più controlli, e bisognerebbe fare dei punti di raccolta e gestione delle persone, anche perché le persone non hanno senso civico, pure per andare a fare la spesa. Bisognerebbe controllare anche questo. Caro presidente essendo cittadino italiano non posso vedere che la nostra madre patria sta andando giù, dovremmo rispettare tutte le regole, ma purtroppo alcuni non lo fanno. Un'ultima cosa abbia forza del suo lavoro e siamo tutti nelle sue mani sperando che un decreto restrittivo possa far capire alle persone di rispettare le regole. Perché non si può vivere ancora così. Auguri per il suo lavoro presidente, una buona giornata.

Da: Gaetano

Giovedì 19 marzo 2020 12:29:15 Per: Mario Giordano

Vi chiedo di conoscere il motivo per cui il Ministero della Salute non ancora riesce a trovare le famose mascherine mentre una Farmacia nel piccolo centro di Paganica - L'Aquila - Dott. Alessandroni - con una importazione direttamente dalla Cina è riuscita ad averne una grande scorta unitamente al disinfettante.
Cordialità.
Avv. Alessandro Marchetti

Da: Alessandro Marchetti

Giovedì 19 marzo 2020 12:26:25 Per: Mario Giordano

Gentile direttore Giordano, chi le scrive è un genitore preoccupato per la propria figlia che si trova a Malaga per lavoro, attualmente licenziata e in casa da ieri, obbligata come lo siamo noi. Vorrebbe tornare in Italia, ma non ci sono voli, ho provato a chiamare la Farnesina unità di crisi e non risponde nessuno. Sono disperato, mi aiuti lei. A tal proposito le mando il mio numero di telefono 347 ------- e i dati di mia figlia, [19/3, 11:25] Azzurra: Sono in Spagna dal 5 maggio 2019, ho lavorato prima presso ristorante CIAO malaga (da maggio a giugno) poi da giugno fino a sabato 14/03/2020 ho lavorato presso ANGUS argentin grill. Dove sono stata licenziata.
[19/3, 11:27] Azzurra: Il mio numero spagnolo è: +34 -------
[19/3, 11:27] Azzurra: Abito in ------- 8. Nel ringraziarla per la gentile e importante disponibilità, le invio i più cordiali saluti. Vincenzo luigi Petrelli, via -------, 159 Magliano Romano (RM)

Da: Vincenzo Luigi

Giovedì 19 marzo 2020 12:26:00 Per: Bianca Berlinguer

Buongiorno, sono una ragazza di 23 anni che in queste ore ha avuto modo di vedere il servizio che avete mandato in onda sul tanto polemizzato primato del protocollo farmacologico TOCIVID-19.  Sono veramente inorridita dal livello di informazione, o meglio disinformazione, che avete deciso di veicolare con quel servizio.  Avete svilito ingiustamente la competenza professionale, acclamata a livello internazionale, del Dott Ascierto, che in questo momento sta contribuendo a salvare migliaia e migliaia di vite, non consentedogli nemmeno una replica. Siete entrati nelle case degli italiani acuendo divisione, rabbia, disinformazione e qualunquismo, rappresentando una delle nostre eccellenze come un impostore ed un ciarlatano. A livello socio-culturale sarebbe doveroso da parte vostra una chiarificazione della vicenda. Dal punto di vista umano dovreste delle scuse al Dott. Ascierto e a tutta l'equipe di ricercatori che lavorano senza sosta per tutelare tutti noi.  Spero davvero che avrete il buon senso di fare marcia indietro. Cordiali saluti.

Da: Annamaria Cuomo

Giovedì 19 marzo 2020 12:20:22 Per: Giuseppe Conte

Buongiorno signor Presidente, sono un'autista del Trasporto pubblico locale di Roma gestito dalla RomaTPL, subappalto di Atac. Vorrei sapere dov'è la sicurezza per i lavoratori visto che stò ancora aspettando la sanificazione delle vetture, un kit lo hanno dato (una volta e basta) 3 paia di guanti usa e getta e bott. minuscola di amuchina, ! Tutto ciò deve bastare per tutta l'emergenza! Neanche una mascherina! Ho segnalato la cosa anche al Comune ma non è cambiato nulla. Ma chi deve controllare dov'è, io ho paura di andare a lavorare! Grazie

Da: Alessandra

Giovedì 19 marzo 2020 12:17:47 Per: Myrta Merlino

Salvini chiede medici e personale medico: qualcuno vuole chiedergli conto dei pesantissimi tagli alla sanità e alle specializzazioni dei medici operate da governi di cui la Lega ha fatto parte? Un vero giornalista DEVE porre queste domande? E ci si dimentica che la Lombardia è da anni e anni in mano alla Lega, con o senza Foeza Italia?
Non mi piace questa timidezza nei confronti di Salvini e dei politici in genere

Da: Luisa Novello

Giovedì 19 marzo 2020 12:17:29 Per: Myrta Merlino

Gentilissima Dott. ssa Mirta Merlino
è necessario in questo momento ascoltare litanie inutili da Matteo Salvini?
Con stima, cordiali saluti da un suo assiduo ascoltatore
Guido Calabrese

Da: Guido Calabrese

Giovedì 19 marzo 2020 12:17:03 Per: Giuseppe Conte

Egregio Presidente del Consiglio Giuseppe Conte,

Le scrivo perchè questa situazione sta creando un'angoscia terribile, si rischia di crollare psicologicamente, perchè non si vede l'uscita del tunnel.
A me non importa di stare chiusa in casa se posso salvaguardare la salute dei miei cari e degli altri cittadini come me, non mi importa questo arresto domiciliare forzato, ma il pensiero costante per questo nemico invisibile chiamato Coronavirus mi sta attanagliando l'anima.
Vivo con la paura costante di non rivedere più le persone alle quali voglio bene, vivo nel terrore continuo, quindi Le chiedo uno sforzo ulteriore per affrontare più serenamente questo momento così drammatico, potrebbe estendere la chiusura a tutte le aziende, senza lasciare alle ditte la possibilità di far scegliere a loro volta ai dipendenti cosa preferiscono fare?

Se un decreto del Governo costringesse alla chiusura totale, il rischio di contagio si ridurrebbe ulteriormente, come sono state chiuse le scuole, bisognerebbe fare lo stesso anche con le imprese piccole, medie e grandi.

Le parlo da cittadina italiana che adora questo Paese e vederlo morire così mi riempie cuore e anima di angoscia.

Elisa

Da: Elisa