Ultimi commenti alle biografie - pagina 3673
Domenica 8 marzo 2020 18:50:51
Per: Adriano Celentano
Ciao ADRIANO ! Tra poco compio 71 anni, e... NON me ne sono accorto Se per caso... leggerai questo messaggio, è per dirti che ho scritto il mio primo (Libro ? ) è Uno "strano" racconto che ho messo insieme per parlare e GRIDARE A TUTTI Quello che VEDO, come VEDO andare le "COSE " IN QUESTA NOSTRA EPOCA. e... Non c'è bisogno di OCCHIALI ! ! Ti chiedo: Hai voglia e tempo per leggere il mio manoscritto che è ormai compiuto e pronto per essere stampato e pubblicato? Mi faresti il regalo di darmi un parere sincero e senza peli sulla lingua? Posso inviarti privatamente il mio manoscritto? Grazie per la tua cortese attenzione. Cordialmente Fernando.
Da: Fernando Imbriani
Domenica 8 marzo 2020 18:39:09
Per: Federico Rossi
Ciao FEDE come stai??? Lo sai che io ho la maglietta tua e di BENJI ??? Un' altra cosa io verrò al vostro concerto il 3 maggio a Verona???
Ho chiesto così tante volte ai miei genitori di farmi venire al concerto che hanno accettato per sfinimento!!!
Purtroppo il biglietto che abbiamo trovato è lontano dal palco ma spero di riuscire a vedervi bene. Da EMMA.
Da: Emma
Domenica 8 marzo 2020 18:30:51
Per: Giuseppe Conte
Spero con l aiuto di Dio che lei legga questo messaggio. sono, scrivo da Palermo la prego umilmente con il cuore in mano di fare al più presto una legge per i detenuti che tutti avete dimenticato, il mio compagno era sottoposto agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico e dopo la cassazione che ha avuto il 03/03/2020 è dovuto rientrare in carcere, la prego anche loro sono essere umani, si parla tanto di aiuti verso gli immigrati ed io sono la prima che dico si aiutiamoli perché poverini sappiamo da quale realtà scappano, però aiutiamo anche gli italiani che si trovano in una posizione dove solo il governo può aiutarli, le chiedo chi come il mio compagno di sottoporli agli arresti domiciliari solo fino a che si ristabilisce la normalita. Grazie se lei o qualcuno dei suoi dipendenti leggerà e terrà in considerazione il mio scritto, grazie mille
Da: Meli Giovanna
Domenica 8 marzo 2020 18:21:15
Per: Mario Tozzi
Gentilissimo signor MARIO Tozzi, solo da poco tempo, da alcuni giorni ho scoperto le Sue Trasmissioni, i Suoi viaggi... Apprezzo molto il modo col il quale spiega e trasmette il sapere. Complimenti sinceri. Io Non sono uno studioso, non uno scrittore e... Tuttavia non resisto all'idea ed al desiderio di pubblicare "una COSA" CHE HO SCRITTO". E' un LIBRO ? Uno sfogo, una sorta di incredulità e di irritazione che vedo e che vivo, nella nostra Italia da alcuni anni in qua ? Le chiedo: Vorrebbe leggere il mio manoscritto e semmai ciò avvenisse, mi darebbe una Sua opinione, un Suo sincero giudizio ?
Posso inviarle il manoscritto ? Spero nel Suo riscontro, La ringrazio per la Sua cortese attenzione e La saluto cordialmente. Fernando Imbriani.
Da: Fernando Imbriani
Domenica 8 marzo 2020 18:03:40
Per: Bruno Vespa
Buongiorno,
chiedo scusa per il breve spazio che mi prendo, ma riporto una notizia mi emoziona ed onora.
Qualche mese fa, ho vinto il premio nazionale letterario “Ussia” e sono stato premiato a Ladispoli.
Ora, ho ricevuto comunicazione che il mio libro “Ti racconto la politica” ha vinto un altro premio letterario, ma questa volta è internazionale e si tratta del premio “Golden Books Awards”.
Non avrei mai pensato di meritare tanto onore e popolarità. Vi manderò la fotografia della statuetta e della pergamena.
Un saluto,
Dott.. Giannantonio Spotorno
Da: Giannantonio Spotorno
Domenica 8 marzo 2020 17:46:59
Per: Giuseppe Conte
Buona sera Sig. Presidente sono una commerciante di roma ho un bar e parlo anche a nome di tanti alri. volevo sapera se oltre ad aiutare i genitori dei bambini che non vanno a scuola questo periodo ci sarà un aiuto anche per i commercianti che in questo momento cosi preoccupante per tutti abbiamo lo stesso molte spese oltre a quelle di prodotti anche tasse luce acqua ecc.. il lavoro è calato il 50 % e non tutti hanno una buona situazione alle spalle come facciamo a pagare le utenze se non si lavora ? date un mano anche a noi commercianti spero che questa proposta sia presa in considerazione e spero di poter ascoltare in tv che ci sarà una soluzione economica anche per noi. la ringrazio e porgo distinti saluti.
Da: Giovanna
Domenica 8 marzo 2020 17:44:41
Per: Giuseppe Conte
Caro presidente, come molte mamme le scrivo con preoccupazione. Vivo in provincia di Napoli con precisione Portici e lavoro in un centro commerciale a Napoli. Ieri mattina ero a lavoro e con grande delusione ho visto tante persone con bambini affollare il centro, comportandosi come nulla fosse. Ho paura, perché noi come tanti altri lavoratori al contatto con il pubblico in questo mondo non siamo tutelati, ho una bimba di 6anni e una mamma anziana con una leucemia. Le chiedo di poter provvedere per chi lavora come me a stretto contatto con il pubblico. Grazie
Da: Pina
Domenica 8 marzo 2020 17:30:37
Per: Silvio Berlusconi
Troiani Maria Teresa Cerveteri. Lei uomo di grande comunicazione bb tutto il mondo imprenditoriale, che opera nel agroalimentare agricoltura, ecc.. Vorremmo che mandasse un messaggio che chiarisca che non c'è nessun pericolo di contagio nei cibi (covid 19) facendo intervenire anche il luminare, (Alberto zangrillo) la ringraziamo sin d'ora x la sua attenzione.
Da: Da Pozzo Dionisio
Domenica 8 marzo 2020 17:28:40
Per: Maurizio Landini
Sono un'infermiera iscritta all'Ordine degli Infermieri di Bergamo. Per diverse ragioni attualmente non esercito ma, non è di questo che voglio parlare. Mi sono presentata così solo per informare la persona che sta leggendo questo mio messaggio (il Sig. Landini, io spero) che so di quello di cui dirò tra breve. O meglio ne so tanto (cosciente di sapere sempre comunque poco) per non sottovalutare ciò che sta accadendo in Lombardia, Bergamo e non solo, riguardo la situazione della diffusione del Coronavirus.
Ho appena finito di avvisare tutti i miei contatti telefonici della grave situazione. Per quel che mi riguarda, come è ragionevole che sia, dopo tre giorni di confusione e tentativi di capire cosa sta succedendo dentro e intorno a me, è arrivato il tempo di reagire sul serio. È per questo che scrivo ciò che sto scrivendo.
Come è noto il virus è in mezzo a noi. Due settimane fa c'è stata la chiusura totale della Scuola in Lombardia. È lì dove ora lavoro come Assistente Amministrativo. Faccio parte del personale A. T. A. Proprio in questa settimana ho cominciato ad intrattenere contatti tramite Whats up con i miei colleghi e, ad un certo punto uno di questi mi gira un audio anonimo dove una voce sommessa di donna mandava questo appello, che io NON APPROVO e nell'uso di certe espressioni e nel modo, ma che comunque si capiva chiaramente che era un appello di una lavoratrice che cercava di aiutare a modo suo qualcun'altro, di cui i punti salienti sono i seguenti:
“ospedale di Ponte non ha usato precauzioni per dieci (10) giorni, se non isolare in Pronto Soccorso chi aveva sospetti... arrivati esiti dei tamponi ha cominciato a ribaltare i reparti assemblando, smistando il personale, dandoci adesso le mascherine, dopo dieci (10) giorni, che stavamo a contatto con pazienti di m... e con pazienti almeno nel mio reparto con febbre alta … che ci sono ieri sera diciassette (17) positivi a Ponte. Fai firare la voce. Chi non ha bisogno prettamente di Ponte di non andare a Ponte... prima che lo faccia qualcuno... parlano solo di un caso a Ponte. Il Sindaco ha emanto una ordinanza con un (1) caso e ieri sera erano diciassette (17). .. non sono tutti gravi ma ci sono dentro dei gravi... ”
La mia prima reazione ad un messaggi del genere è stata quella di indignazione verso il termine che aveva usato quel “paziente di merda” mi accapponava la pelle e, ho scritto al mio collega che mi aveva girato il messaggio che la signora non doveva esprimersi in questo modo. E lui, il mio collega, in modo “ingenuo” mi ha risposto che i pazienti non dovevano andare al Pronto Soccorso. E io di prima reazione gli ho risposto che comunque siamo tutti nella stessa barca e che era criminale la Direzione che permetteva una cosa del genere.
Durante quella notte mi tormentarono sogni che ora non ricordo. Il giorno seguente, visto che ero a casa in ferie, programmate già da prima che scoppiasse il caos, ho deciso che la cosa migliore da fare era quello di informare l'Autorità pubblica di quel che poteva essere successo in quell'ospedale. L'idea che tutti queste persone contagiate curate senza DDP per così tanti giorni mi torturava. E poi i messaggio non parlava di quarantena per gli operatori sanitari, ne dei parenti.
Così ho contattato telefonicamente la ATS di Bergamo. Sono stata un bel po' al telefono, sballottata da un numero all'altro. Poi sono approdata ad una Dottoressa, che tra le altre cose io avevo conosciuto nella mia attività di infermiera proprio sul territorio, nella vecchia USL n. 28. Sì però la dottoressa non c'era, era in riunione. Così ho dovuto richiamarla e, richiamarla e, richiamarla. Ecco al terzo tentativo la trovo e le spiego quel che mi era successo. Le parlo anche del fatto che avevo sentito parlare una mia collega attuale che aveva ricoverato la madre in quella clinica per un intervento chirurgico programmato già da tempo e che però il medico esortava i famigliare di “portare a casa la paziente perchè c'era il reparto pieno di Coronavirus”. Nessuna parola di un eventuale contagio. Ne di ulteriori eventuali misure di cautela o di quarantena per la paziente e/o i familiari. La Dottoressa non mi ha riconosciuto. Con un sorrisetto mi ha risposto che comune “dimettere i pazienti asintomatici fa parte dei protocolli”. Alla domanda: “allora lei mi assicura che a Ponte stanno seguendo tutte le procedure? ” risposta: “Che ne so io? Non sono mica a Ponte”. Con voce incredula insistevo per fare capire la gravità della cosa. Certo se fosse stata vera. Ma non bisognava tralasciare nulla in questi casi (secondo me). E lei su mia insistenza: “allora si rivolga all'URP! ” soggiunse con voce scocciata.
Tralascio il resto. Comunque chiudo la telefonata e mi metto a riscrivere il messaggio. Non riuscivo ad allegarlo alla e email. Mentre lo trascrivevo continuavo a ripetere dentro di me: certo che se è così è grave, ma forse non è vero, è una fake; certo che se è così è grave, ma forse non è vero, è una fake. Così ho scritto all'URP dell'ATS, al protocollo della ATS e al sindaco del comune di Ponte San Pietro. Fatto ciò non ero ancora tranquilla. Poteva essere che qualcuno poteva insabbiare tutto e allora, tutto il nostro territorio dell'isola bergamasca era in pericolo... allora.. ho scritto ad altri sindaci della zona.
Risultato: ho ricevuto un comunicato stampa dove si avvertiva che giravano “messaggi falsi sul nostro nosocomio. Non corrispondenti al vero. ….. dal messaggio, la polizia postale, poteva rintracciare l'autore … PUNITO PER PROCURATO ALLARME. ” In modo ingenuo ho riscritto al firmatario del comunicato che riportava oltre che al nome anche una sigla di un sindacato confederato: cisl. Ho risposto dicendo che io avevo il messaggio sul mio telefonino, ho lasciato il mio numero di cellulare, e insieme potevamo verificare chi aveva mandato quel messaggio... e se non era vero. Poi mi sono accorta che mi ero rivolta al collega della CISL invece era stato il sindaco che mi aveva girato di sana pianta il comunicato, quasi a mo' intimidatorio. Non ho avuto paura. Ho girato lo stesso messaggio ancora a lui chiamandolo per nome. Senza risposta.
Gli altri sindaci non hanno risposto. Però... Ho ricevuto, come da me richiesto, il numero di protocollo.
Lo stesso giorno ricevo sempre tramite W. U. Un messaggio vocale., mi è stato girato da mia sorella. Era l'appello di una Dottoressa di urologia, che lavora in un ospedale di Parma, parente della sorella di mio cognato.
Il messaggio nei suoi punti salienti:
“Mi raccomando... è una cosa grave... non è come ci dicono in televisione. La cosa è più grave di quello che ci vogliono far credere... Ho smontato ieri sera con gli occhi fuori dalle orbite... hanno messo tutti i pazienti ammalati di polmonite in urologia e in altri reparti. Ora anche noi facciamo i turni in Pronto Soccorso... la cosa è grave... capisci che hanno messo gli urologi a curare la polmonite... e cosa ne può sapere un urologo di una polmonite.. non abbiamo nemmeno tutta la bardatura che ci serve.. non abbiamo i mezzi di protezione. Mi raccomando tieni i tuoi figli a casa... luoghi all'aperto sì ma, scordati supermercati o posti affollati... l'ho detto anche ai miei per almeno un mese di stare in casa... Andrà a finire che cureremo solo quelli che riusciremo... la mortalità si alzerà perchè non riusciremo a curare tutti... Io farò quello che posso.. fin quando posso... spero non ammalarmi anchio... fin che posso vado avanti poi vedo.. ”
Riporto altri due messaggi che mi sono arrivati da una collega infermiera dell'HPG 23, l'altra sera:
“Qui oggi la situazione è veramente drammatica. L'appello disperato che mi sento di dare a tutti voi è di stare in casa il più possibile per evitare la situazione del virus. Siamo al collasso. Aiutateci on non saremo più in grado di garantire l'assistenza” il messaggio è accompagnato da un memo dell'omino che piange.
E ancora
“Maffy abbiamo fuori da pronto le ambulanze che suonano perchè hanno su i pazienti che non respirano. Ce ne sono tante che non riusciamo a farle entrare... ”
Mi è arrivato anche un messaggio video del Professore Stefano Benussi (ASST Spedali Civili di Brescia – Unità di Cardiochirurgia), il suo è un appello molto lucido e preciso di ciò che bisogna fare... Anche lui afferma che la situazione è molto difficile...
Chi legge questa lettera per favore Ti supplico di fare qualcosa per fermare tutto questo.
Noi operatori sanitari sappiamo cosa vuol dire morire di polmonite senza assistenza respiratoria, e sappiamo cosa significa vedere e lasciare morire le persone in questo modo.
IL MIO E' UN APPELLO! Non possiamo far finta di niente. Continuare la nostra vita come nulla fosse. Non possiamo pensare che tutto ritornerà come prima. Nulla sarà più come prima.
Mi sono scervellata pensando a cosa potevo fare io, in tutta questa sporca faccenda. Così oggi ho fatto girare in W. U. Il messaggio del Professor Benuss. L'ho girato a tutti i numeri anche quelli che non riconoscevo o non sentivo da tempo.
L'ho fatto perchè il mio codice Deontologico me lo impone. Mi sono fatta forza di questo, altrimenti non mi sarei mai esposta così tanto e, non avrei scritto questa lettera.
Rimangono comunque nel mio cuore e nella mia mente molte altre considerazioni. Prospettive. Progetti per poter fronteggiare questo “nemico”. La metafora della guerra non è mai stata nelle mie corde. Ma sembra che le persone, le organizzazioni, gli istituti governativi regionali territoriali riconoscano solo quella.
Nel mio io cerco di mettere in pratica la massima:
“non chiederti quello che il tuo paese possa fare per te ma, quello che TU puoi fare per il tuo paese”.
Non dobbiamo avere paura del panico. É una balla. Questa sì che è una fake. E' da secoli che l'uomo lotta e vive con la paura. Bisogna imparare a gestirla. Non sempre si riesce. A volte sì e dobbiamo incentivare quelle. Certo ci vuole qualcuno che ci mostri come fare.
In particolare Tutta e dico tutta la classe medica è chiamata, in questo momento ad uno sforzo mai visto prima. Tutti devono fare la propria parte.
E sindacati? Dove sono i sindacati?
Settimana scorsa ho chiesto di poter stare in ferie questa settimana (quella del 9 marzo), prima avevo chiesto alle colleghe del mio ufficio se a loro poteva andare bene. Simo in ufficio in quattro, a volte in cinque persone. Mi è stato risposto che no... perchè c'è “il protocollo”. In un'altra situazione, forse in un altro mondo questa mia lettera poteva intitolarsi “Bergamo, la Lombardia, l'Italia... dei protocolli! ”
Margherita Tasca
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24040 Bonate Sopra – Bg
cell 339 -------
Da: Margherita Tasca
Vittorio Feltri
Giornalista italiano
Da: Elisa Boccia