Hayao Miyazaki
Biografia • Fantasie che volano libere
Hayao Miyazaki nasce il 5 gennaio del 1941 a Tokyo (Giappone). Il padre è un ingegnere aeronautico che nonostante la guerra in corso, riesce a garantire alla sua famiglia una vita agiata. L'infanzia di Hayao trascorre tranquilla tranne per la malattia della madre, ricoverata per ben nove anni in ospedale a causa di una tubercolosi spinale. L'attività paterna fa nascere in lui la passione per il volo e gli aerei; tale passione avrà grande influenza nella sua attività di disegnatore.
Dopo la laurea in Scienze politiche ed Economia, milita per un certo periodo in un sindacato di sinistra. Ma la passione per il disegno ha poi la meglio; così nel 1963 entra a far parte del team di disegnatori della società Toei, che gli porta fortuna non solo da un punto di vista lavorativo. Presso gli uffici della Toei conosce infatti la sua futura moglie, Akemi Ota, anche lei disegnatrice.
La coppia sposa nel 1965: avranno due figli, divenuti poi entrambi disegnatori. Negli anni successivi Hayao Miyazaki partecipa, diretto dal suo maestro Yasuo Otsuka, alla realizzazione del film animato "La grande avventura del piccolo principe Valiant". Durante la lavorazione conosce Isao Takahata, un collega con il quale comincerà a fare coppia fissa. Nel 1971 segue il suo maestro ed il collega alla "A Production", società per la quale realizza alcuni episodi della serie "Lupin III".
Nello stesso anno Miyazaki lavora ad un progetto di trasposizione animata del romanzo Pippi Calzelunghe, che purtroppo non vedrà mai la luce in quanto l'autrice, Astrid Lindgren, non concederà mai l'autorizzazione a causa della distanza del film animato dalla storia originale. Nonostante l'insuccesso di quest'ultima iniziativa, Hayao Miyazaki continua a lavorare, nel 1973, alla trasposizione di romanzi per ragazzi. Questa volta il committente è la casa di produzione Zuiyo Pictures, diventata poi Nippon Animation. Tra i lavori realizzati in questo periodo ci sono: "Heidi" (1974), "Dagli Appennini alle Ande" (1975) episodio tratto dal libro "Cuore" di Edmondo De Amicis, e "Anna dai capelli rossi" (1979).
Il grande successo di pubblico arriva nel 1978 con la serie animata "Conan, il ragazzo del futuro", che raccoglie molti consensi anche in Italia. Miyazaki riesce così a dirigere il suo primo lungometraggio nel 1979, si tratta del film "Lupin III, il castello di Cagliostro", seguito nel 1980 da sei episodi della serie "Il fiuto di Sherlock Holmes", commissionatogli dalla Rai.
Il grande salto in carriera avviene dopo il successo del suo primo manga, "Nausicaa della Valle del Vento", pubblicato prima sulla rivista "Animage" e poi trasformato in film nel 1984. Grazie al successo del film, Hayao Miyazaki riesce finalmente ad aprire una propria casa di produzione. L'azienda è denominata "Ghibli" e prende il nome da un aereo italiano della Seconda guerra mondiale.
La casa di produzione è diretta da Miyazaki e dall'amico e collega di sempre Takahata, con il quale condivide l'aspirazione ad un lavoro libero senza alcun condizionamento da parte delle case produttrici. Inizia così un'avventura artistica ricca di successi tra cui "Laputa - Castello nel cielo" (1986) il cui spunto è ancora una volta un testo letterario: "I viaggi di Gulliver" di Jonathan Swift, e "Il mio vicino Totoro" (1988), premiato come miglior film dell'anno in Giappone. Il successo di Totoro è tale, che la sua sagoma diventa il logo ufficiale dello studio. Grazie a questa ed altre produzioni, i due soci-amici riescono ad ingrandire lo studio, a produrre altri film ed assumere personale, puntando anche sul marketing e la commercializzazione di gadget.
Nel 1992 è la volta del successo del film di animazione "Porco Rosso", che mantiene il titolo in italiano anche in Giappone e negli altri paesi in cui viene distribuito. Il film racconta le avventure di un pilota italiano di caccia che, a seguito di un incidente, assume il volto di maiale. Questo film sottolinea l'importante rapporto che Miyazaki ha con l'Italia: il nome del protagonista, infatti, Marco Pagot, è un esplicito omaggio ai due disegnatori italiani Nino e Toni Pagot, i creatori di Calimero.
Intanto l'attività del regista giapponese si diversifica e, oltre che come disegnatore, lavora come sceneggiatore e produttore di lavori di altri. Il primo grande successo mondiale è rappresentato dal film "La città incantata" (2001) con il quale vince una serie di premi tra cui l'Orso d'oro al Festival di Berlino e l'Oscar nel 2003 come migliore lungometraggio di animazione. L'anno successivo partecipa al Festival del cinema di Venezia con "Il castello errante di Howl". Nel 2008 con "Ponyo sulla scogliera" rinuncia all'uso della computer graphic (grafica computerizzata) e coinvolgendo le matite di settanta artisti che a mano disegnano 170.000 disegni.
Di lui, l'illustre collega Akira Kurosawa ha avuto modo di dire "Talvolta lo paragonano a me. Mi dispiace per lui perché lo abbassano di livello"; mentre Marco Müller, direttore della Mostra del Cinema di Venezia, ha detto: "La filosofia di Miyazaki unisce romanticismo e umanesimo a un piglio epico, una cifra di fantastico visionario che lascia sbalorditi. Il senso di meraviglia che i suoi film trasmettono risveglia il fanciullo addormentato che è in noi".
Tra i suoi lavori più recenti ricordiamo il film d'animazione "The borrowers" (2011) per il quale ha scritto la sceneggiatura, tratta dall'omonimo romanzo fantasy di Mary Norton, e "Arrietty" (2011). Il maestro giapponese all'inizio del mese di settembre 2013, contemporaneamente all'uscita del suo ultimo film "Si alza il vento" (Kaze Tachinu), presentato a Venezia annuncia il suo ritiro dall'attività cinematografica.
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