Gustave Moreau
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Biografia
Gustave Moreau nasce il 6 aprile del 1826 a Parigi, figlio di Louis e di Pauline. Il padre, un architetto, mette a disposizione di Gustave una biblioteca molto vasta, grazie alla quale il giovane parigino ha la possibilità di entrare in contatto non solo con i capolavori della letteratura occidentale, ma anche con i trattati dell'architettura di Leon Battista Alberti e di Vitruvio e, soprattutto, con i trattati pittorici di Winckelmann e di Leonardo da Vinci.
Dopo avere frequentato il Collegio Rollin senza ottenere grandi risultati, Gustave Moreau decide di prepararsi privatamente, e così nel 1844 riesce a ottenere il baccalaureato.
Caratterizzato da una personalità riservata, che lo tiene lontano dalle interazioni sociali, il giovane Moreau sfoga la propria personalità ombrosa e fragile nell'arte, a cui si dedica già da adolescente, anche grazie agli insegnamenti di cui usufruisce nella bottega di François Pictor, che lo introduce alla pittura italiana inducendolo a cimentarsi nella riproduzione delle opere degli artisti cisalpini in mostra al Museo del Louvre.
Gustave Moreau e le opere giovanili
A vent'anni Moreau viene ammesso alla Scuola delle Belle Arti, anche se non riesce a ottenere il Grand Prix de Rome: anche per questo motivo abbandona l'istituto nel 1849, intenzionato a non prendere in considerazione l'arte accademica convenzionale.
Si avvicina, invece, alle opere di Theodore Chasseriau, seguace di Eugène Delacroix e Ingres, mentre trascorre una gioventù contrassegnata da frequentazioni di alto livello, tra esibizioni ippiche elitarie e presenze nei salotti parigini. Nel 1850 realizza "Autoritratto all'età di ventiquattro anni" e "Amleto", mentre a pochi anni dopo risalgono "Due moderne amazzoni", "Tepidarium" e "Il Cantico dei cantici".
Dopo avere realizzato "Cavaliere scozzese", "Fantino che si presenta alla partenza", "Gli ateniesi abbandonati al Minotauro nel labirinto di Creta" e "Ritratto di Théodore Chassériau", nel 1857 egli intraprende una sorta di grand tour finalizzato alla sua maturazione artistica che lo porta a trasferirsi in Italia, tra Roma, Firenze e Venezia: nella città lagunare resta profondamente colpito dalle opere di Vittore Carpaccio.
La maturità artistica e le prime esposizioni
Diventato amico di Pierre Puvis de Chavannes e di Edgar Degas, a cavallo tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta Moreau realizza "Studio di adolescente", "Ritratto di Edgar Degas", "Edipo e la Sfinge", "Tirteo" e "Orfeo". Quindi, torna in Francia, a Parigi, e raccoglie i frutti del suo lavoro: l'esposizione del 1864 nel Salon di "Edipo e la Sfinge" gli permette di ottenere riconoscimenti positivi da parte della critica.
Successivamente si dedica a "Il ragazzo e la Morte", a "Giove ed Europa", a "Prometeo", a "San Giorgio" e ad "Afrodite". Nel 1870 comincia a realizzare una serie di quadri che raffigurano la principessa giudaica Salomè, capace di incantare, con le proprie movenze, il re Erode ("Salomè danza davanti a Erode" e "Salomè con la testa di Battista"): anche per questo motivo Gustave Moreau, viene soprannominato "pittore delle Salomè".
Con il passare degli anni le sue composizioni diventano via via sempre più elaborate e complicate, tali da dare vita a un clima sensuale e mistico, con un suggestivo mix di storia e mito. Tra le trasfigurazioni fantastiche tipiche di questa tendenza vale la pena di citare le illustrazioni per le favole di Jean de La Fontaine, portate a termine nella prima metà degli anni Ottanta.
Dal 1886 in avanti Moreau si impegna sempre più frequentemente nella realizzazione di acquerelli e schizzi a olio, nei quali coglie l'opportunità di mettere in mostra le sue abilità di colorista e di sfogare come meglio crede la propria fantasia.
Nel 1886 porta a termine "La vita dell'umanità", e qualche anno più tardi si cimenta in "San Giorgio", "Salomè", "Fiore mistico", "Poeta persiano", "Abbozzo astratto", "Orfeo sulla tomba di Euridice" e "La Parca e l'angelo della Morte".
Gli ultimi anni
Diventato, nel 1891, professore all'Accademia di belle arti di Parigi, tra i suoi allievi ha Georges Rouault, Pierre-Albert Marquet ed Henri Matisse, vale a dire molti degli esponenti futuri del movimento dei fauves.
Negli ultimi anni della sua vita dipinge "Trionfo di Alessandro Magno", "Giove e Semele", "Gli argonauti", "Le lire morte" e "I pretendenti".
Gustave Moreau muore il 18 aprile del 1898 a Parigi: il suo corpo viene seppellito nel cimitero di Montmartre, che in seguito sarà il cimitero tradizionale degli artisti della capitale francese. L'artista francese è considerato precursore delle correnti del Simbolismo e del Surrealismo.
Frasi di Gustave Moreau
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