Ultimi commenti alle biografie

Sabato 20 settembre 2025 19:49:26 Per: Carlo Verdone

Caro Dott. Verdone,
le invio il link a una petizione che ho lanciato su Change. org tre giorni fa sapendo quanto è sensibile all'argomento "cefalea"; spero che mi possa aiutare a diffonderla (è davvero importante per tutti noi che soffriamo di questa patologia):

ht t / w. change. org/p/ cefalea-primaria-cronica -riconoscimento-invalidit%C3%A0- civile/sfs/whatsapp/1319701612? recruiter=13197 01612&recruited_ by_id=07fd42c0-6f02-11ee-b79a-f1771de8c86d& utm_source=share_petition&utm_campai gn=petition_dashboard_sha re_modal&utm_med ium=whatsapp

GRAZIE DI CUORE.
Valentina Belgrado

Da: Valentina Belgrado

Sabato 20 settembre 2025 11:10:20 Per: Corrado Augias

Milano, 20 Settembre 2025

Caro Corrado
Non credo che Israele, oggi, sia davvero nella Terra Promessa.
Mosè è assente, in viaggio verso “la montagna” (Esodo 32). Il popolo è smarrito, privo di guida morale, e si affolla intorno ad Aronne: “Facci un Dio che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l’uomo che ci ha fatto uscire dal paese d’Egitto, non sappiamo cosa sia accaduto” (Esodo 32, 1-3). Aronne raccoglie i gioielli e ne forgia un vitello d’oro. Allora il popolo esclama: “Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto” (Esodo 32, 4).
Quel vitello d’oro non è solo un idolo antico: oggi ha preso le forme del potere cieco, del denaro elevato a divinità, della tecnologia che disumanizza, del nazionalismo che esclude.
Israele si allontana dalla sua vocazione quando smette di ascoltare i profeti della giustizia. Ma dov’è il rispetto per la vedova, l’orfano, lo straniero? Dov’è la remissione dei debiti, la compassione, l’equità, la dignità umana? Non è Terra Promessa un luogo che non sa più ascoltare i profeti — quelli veri — che parlano di giustizia e misericordia. Israele è una terra avvelenata da un rancore così radicato da tenere Mosè lontano, intento a supplicare il perdono di Dio. L’Esodo si è fermato al capitolo 32: “Il Signore percosse il popolo, perché aveva fatto il vitello fabbricato da Aronne”.
Non è solo Israele a smarrire la via: ogni popolo che dimentica la compassione, ogni società che costruisce idoli e ignora la voce dei profeti, si allontana dalla Terra Promessa.
La Terra Promessa non è un luogo geografico, ma uno stato dell’anima collettiva. Finché l’umanità non saprà riconoscere l’altro come parte di sé, Mosè resterà lontano e il vitello d’oro continuerà a trionfare.

Prof Umberto Cornelli
Loyola University School of Medicine-Chicago

Da: Umberto Cornelli

Giovedì 18 settembre 2025 23:53:25 Per: Paolo Mieli

Egregio Direttore,

con riferimento alla trasmissione "Piazzapulita" su La7 del 18 settembre scorso, desidero esprimere, pur nel massimo rispetto del dibattito, una profonda perplessità riguardo ad alcune affermazioni ivi circolate.

Innanzitutto, vorrei premettere che apprezzo il confronto delle idee, in quanto frutto dell'intelletto e della libertà di espressione. Tuttavia, quando l'intelletto evade la realtà dei fatti e mistifica la verità storica e giuridica, il messaggio viene distorto e chi ascolta perde la quiete della conoscenza, allontanandosi dalla verità e dalla giustizia, fondamenta di una pace duratura.

Proprio in questa direzione, alcune affermazioni da Lei fatte durante la trasmissione distorcono concetti giuridici fondamentali e rischiano di negare atrocità riconosciute dal diritto internazionale.

La prima affermazione che richiede una chiara correzione è quella che nega lo status di genocidio al caso di Zebrenisca basandosi esclusivamente sul "ridotto numero di morti". Questa posizione è giuridicamente infondata. La definizione di genocidio, sancita dalla Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio del 1948, non è quantitativa, ma qualitativa. Il cuore del genocidio risiede nell'intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale. Questo intento (dolus specialis) può manifestarsi attraverso atti quali l'uccisione di membri del gruppo, la sottoposizione deliberata del gruppo a condizioni di vita intese a provocarne la distruzione fisica, o misure miranti a impedire le nascite all'interno del gruppo.

Come riconosciuto da numerose risoluzioni delle Nazioni Unite, gli atti commessi a Zebrenisca rientrano in queste precise categorie. Contestare questa verità giuridica e storica basandosi su un mero calcolo aritmetico non solo è un errore, ma si avvicina pericolosamente a una forma di negazionismo, poiché nega la specifica intenzione criminosa alla base delle azioni, che è l'elemento costitutivo del crimine.

La seconda affermazione da correggere riguarda la definizione di "esercito". Attribuire questo termine a un Gruppo Armato Non Statale (GANs) come Hamas costituisce un grave fraintendimento dei principi del diritto internazionale. Un esercito è, per definizione giuridica, la forza armata regolare e organica di uno Stato sovrano, caratterizzata da una catena di comando riconosciuta, da uniformi distinguibili e dalla piena soggezione al diritto internazionale umanitario.

Hamas, in quanto GANs, non è un esercito. È un'entità politica e militare che, pur controllando de facto il territorio di Gaza e possedendo una struttura armata organizzata, non rappresenta uno Stato. I suoi membri sono combattenti irregolari. Definirli "esercito" conferisce loro una legittimità e uno status giuridico che non possiedono, equiparandoli ingiustamente alle forze armate di una nazione sovrana.

La precisione terminologica non è un esercizio accademico fine a se stesso. È il fondamento stesso del diritto internazionale e della lotta contro l'impunità. Chiamare le cose con il loro nome corretto – "genocidio" per Zebrenisca e "GANs" per Hamas – è un dovere etico, giuridico e morale per non offuscare la verità storica e non delegittimare le sentenze della comunità internazionale.

Nel concludere, non posso che augurarLe buon lavoro per l'uscita del Suo nuovo libro "Il prezzo della pace", auspicando che questo prezzo non includa mai la perdita dell'onestà nell'uso delle parole, bene troppo prezioso per essere sacrificato sull'altare della narrazione.

Distinti saluti.

Da: Marco Santini

Giovedì 18 settembre 2025 15:14:49 Per: Adriano Celentano

Buon giorno al grandissimo Adriano, vorrei dei riscontri sulla bicicletta da corsa che usava negli anni 50/60 per andare a lavorare a Milano, sarei felice di una risposta, grazie mille buona giornata cordiali saluti Romano Ioris Salvatore

Da: Yoris

Mercoledì 17 settembre 2025 21:09:32 Per: Antonio Padellaro

Gentile Padellaro,

Nell’eventualità che legga questo messaggio, desidero porLe un quesito su Turning Point USA, la “creatura” dell’attivista politico Charlie Kirk, recentemente assassinato.

Prima di tutto desidero puntualizzare che ritengo esecrabile “senza se e senza ma” la tragedia occorsa al succitato attivista, esattamente come ritengo che avrebbe dovuto essere esecrata allo stesso modo anche la violenza omicida operata nei riguardi di esponenti politici della parte avversa, che negli USA hanno perso la vita quest'anno.

Penso che però la tragedia di Charlie Kirk non debba oscurare gli aspetti inquietanti della sua "creatura".

E non mi riferisco alle discutibili convinzioni propagandate dai suoi adepti, come quella relativa alla "accettabilità della morte di qualcuno” pur di dare la possibilità di avere libero accesso alle armi fa fuoco (si tratta di convinzioni che mi vedono agli antipodi, ma ritengo che in virtù della libertà di parola chiunque possa dire quello che vuole).

Mi riferisco alle testimonianze che si trovano in rete attestanti che gli adepti di quell'organizzazione si comportavano non proprio come dei componenti di un ente benefico, ma piuttosto come degli "squadristi", minacciando e aggredendo chi non la pensa come loro.

Le pongo pertanto il seguente quesito: “Perché nei talk show televisivi non si parla mai di questo aspetto dell’organizzazione Turning Point USA? ”.

Da: Paolo

Lunedì 15 settembre 2025 20:20:54 Per: Volodymyr Zelensky

Mr. Zelensky, I don't understand why Ukraine, which lacks the military capabilities to strike beyond a certain distance, doesn't take its drones across the Russian border, very close to Rostov or Volvograd, load them onto trucks or other unidentifiable vehicles, transport them close to sensitive Russian targets, and launch them nearby to weaken Russia's capacity to create donkeys, fuel refineries, communications, trains, and airfields. I don't understand why Ukraine doesn't do this.

Da: Elio

Lunedì 15 settembre 2025 09:35:44 Per: Piergiorgio Odifreddi

Prof. Odifreddi buonasera,
se ne ha tempo e voglia vorrei un suo autorevole parere su due miei ragionamenti.
(mi ritengo presuntuosamente una persona con un senso logico molto spiccato frutto anche dei miei 60 crediti formativi in analisi matematica)
I due ragionamenti li ho riassunti enunciando 2 assiomi:

1) nessun consumatore paga l'iva
2) nessun lavoratore dipendente paga le tasse

Studiando economia ho appreso che il mercato è il luogo fisico o virtuale dove si incontrano la domanda e l'offerta di beni e servizi. Quindi beni e servizi si scambiano con la moneta, Nel mercato non c'è altro.
Perchè dal punto di vista logico l'iva è una "mosca bianca" e va trattata diversamente rispetto a tutto ciò che il consumatore paga acquistando un bene o un servizio. Quando acquisto un caffè con i miei soldi pago l'iva l'ires l'irap la luce il gas lo stipendio del dipendente che me lo ha servito ecc. Perchè l'iva è diversa?

Non la voglio annoiare oltre con il mio secondo assioma so che il suo tempo è prezioso.
Se potrà rispondermi mi dica anche se posso scriverle ancora per giustificare il mio secondo assioma.

Cordiali saluti

Da: Giorgio Cavalera

Lunedì 15 settembre 2025 07:57:43 Per: Lilli Gruber

Le Nazioni nel percorso storico sono state un prodotto recente
che unificarono in un territoria la diversità di tanta gente.
Ma poi son diventate delle guerre i carburanti,
che, purtroppo, sono stati per l’Europa devastanti.
E’ stata la disgrazia degli Europei lo Stato nazionale,
che ha richiesto ai sudditi obbedienza assoluta e totale.
Il conseguente nazionalismo è fede integralista, ossessione;
la propria realtà politica è al disopra di ogni altra Nazione.
La cultura nazionalista è accozzaglia di luoghi comuni,
utilizzati per consenso elettorale nei comizi e nei loro raduni.
In Italia, purtroppo, i nazionalisti oggi governano il Paese
e si affannano ad occupare tutti i centri di potere mese per mese.
E ciò è accaduto, perché non si è fatto un vero processo al fascismo
e perciò dilaga ignobile nostalgia per il vile Duce e qualunquismo.
Le opposizioni divise, gli intellettuali, già sentinelle della democrazia,
non contrastano abbastanza la rassegnazione, il vivacchiare, l’apatia.
D’altronde i capitalisti e la maggior parte, si sa, degli imprenditori
sono stati sin dalla nascita della Repubblica dalla parte dei vincitori.
Perciò diamoci LA SVEGLIA; sollecitiamo ogni Governo nazionale
ad accelerare il processo per un’Europa come Stato federale.
Solo così l’Europa potrà difendere i suoi valori e la democrazia
contro il progetto delle potenze dittatoriali; attori di schiavitù e di tirannia
e seppellire per sempre le bieche nostalgie e i tentativi dittatoriali
che si annidono nei paesi europei e le revisioni storiche false e banali.

Pasquino, settembre 2025, memore del messaggio di Ventotene

Da: Pasquino

Venerdì 12 settembre 2025 08:52:17 Per: Mahmood

È solo un pagliaccio che, fosse per me sarebbe morto di fame! !

Da: Jenfry

Lunedì 8 settembre 2025 22:25:26 Per: J. D. Vance

Squallido arrivista pronto a leccare i culi più sporchi come quello di trump. L'educazione datagli dai nonni è stata così fuorviante?

Da: Rocco