Ultimi commenti alle biografie - pagina 148
Lunedì 27 giugno 2022 11:20:13
Per: Lilli Gruber
Gent. e cara Sig. ra Gruber e c. aatt. ne Redazione 8 e 1/2
Parecchio tempo che non Le scrivo, ma mi rendo conto sempre più - anche se non sono nesssuno e ormai vecchio (68) che il ns. Paese, se si può realmente chiamare Nazione, ha semplicemente... da essere rifondato dalle basi ! E non c'è tempo per una gigantesca simile opera. Disgraziate quelle persone che oggi hanno ad es. 6 anni
Cordiali saluti
Roberto Linari - Trieste
Da: Roberto Linari
Domenica 26 giugno 2022 15:34:58
Per: Maurizio Landini
Gent. Signor Landini
ho letto ieri su vari comunicati che il bonus di 200 euro verrà erogato a luglio solo ad alcune categorie di lavoratori mentre ad altre verrà dato ad ottobre. Il comunicato INPS dice: " il bonus di 200 euro previsto dal decreto Aiuti per i redditi fino a 35mila euro arriverà a ottobre 2022 ai titolari di Naspi, Dis-Coll, ai beneficiari di disoccupazione agricola ed ex indennità Covid 2021, e anche ai lavoratori delle altre categorie chiamate a presentare domanda, tra cui i collaboratori e gli stagionali. Lo prevede la circolare pubblicata sul tema dall’Inps. Il bonus sarà invece erogato a luglio, in modo automatico, ai dipendenti e ai pensionati, ai nuclei beneficiari di Reddito di cittadinanza e ai lavoratori domestici che però sono chiamati a presentare la domanda (entro il 30 settembre)".
A me sembra veramente ridicolo che ai lavoratori dipendenti che già percepiscono stipendio ed in molti casi anche quattordicesima sia dato a luglio e alle persone con maggiori difficoltà economiche, tipo naspi, a ottobre!!! A luglio, molti dei lavoratori che prenderanno il bonus hanno già la loro bella vacanza prenotata mentre ad un povero Cristo che è pure disoccupato gli viene negata anche la possibilità di un fine settimana al mare con la famiglia utilizzando il "famoso bonus". Pensano forse che con 200 euro all'anno le persone ci avrebbero pagato le bollette??? Non bastano nemmeno per una bolletta dell'energia elettrica... ma almeno per un fine settimana avrebbero potuto portare i loro bambini al mare! E invece... tutto spostato a ottobre! ! Vergogna!!! Prima vengono elargiti a chi non me avrebbe poi tanto necessità, e poi ai soliti... ultimi!
Solo uno disse: " beati gli ultimi che saranno i primi"... ma non immaginava chi avrebbe governato! !
Grazie
Laura
Da: Laura
Domenica 26 giugno 2022 14:30:22
Per: Veronica Gentili
Chi scrive è un soggetto che ha raggiunto per fortuna una rispettabile età e secondo Seneca ad una certa età bisogna vivere pensando di morire bene. Ma a voi che siete ancora giovani ed operate nel campo delle trasmissioni televisive consentendo a tante persone di esprimere le loro opinioni e posizioni in merito alla guerra in Europa dagli sviluppi ed esiti imprevedibile ma sicuramente dannosi per gli svantaggiati e che sempre secondo Seneca dovreste pensare a vivere bene non vi sembra che nei diversi dibattiti televisivi si parla abbastanza e giustamente delle assurde disgrazie del mondo mentre si dibatte poco delle concrete esigenze del popolo italiano. In verità si sente una descrizione degli ulteriori sacrifici che saremo chiamati a sopportare ma non si sentono proposte per la risoluzione dei disagi ed afflizioni che stiamo già affrontando e che ci accompagneranno nel tempo. Basta pensare che una discussione a livello europeo per stabilire un prezzo adeguato del gas è stata fissata per ottobre. Certo per coloro che hanno lauti stipendi si può tranquillamente aspettare per discutere dell'importo del pagamento delle bollette che non si potranno essere rinviate ma continueranno ad essere inviate ai consumatori con gli aumenti in un periodo di inflazione galoppante. Un mio caro amico mi dice sempre che la virtù dei deboli deve essere la pazienza attiva e propositiva. Auguri a tutti per una buona riflessione. Saverio
Da: Saverio
Domenica 26 giugno 2022 09:04:04
Per: Lilli Gruber
La cuccagna
In alcune città e regioni come bengodi nessuno si lagna,
perché si gode per la pubblica e generosa cuccagna.
Sindaci e Presidenti per assicurasi l’elettorale sostegno
sperperano il denaro pubblico con tanto impegno,
elargendo a persone fidate e servili e ad associazioni,
organizzate da abili mistificatori e da imbroglioni.
Qualche novella Cleopatra con futili proposte di cultura
lauti proventi di denaro pubblico si assicura.
Denari pubblici dallo Stato per emergenze destinati,
quali la sanità, altrove vengono sperperati.
Questa amministrazione non certamente oculata
non viene a volte dall’opposizione controllata.
Il denaro proviene dalla pubblica tassazione
di imprese e di chi vive di lavoro o di pensione.
Perciò sarebbe giusto che tali Sindaci e Presidenti
siano sottoposti subito a giudiziari provvedimenti.
Pasquino, giugno 2022
Da: Galianop Elio
Sabato 25 giugno 2022 15:58:51
Per: Dacia Maraini
Gent. ma Sig. ra Maraini,
sono Serena Squatrito ho 46 anni e vivo a Prato. Scrivo fin da quando sono piccola, in prevalenza mi dedico allo studio delle poesie ma ultimamente mi sto dedicando anche a racconti.
Pur in ritardo con i tradizionali anni di conseguimento, ho preso la maturità proprio in questi giorni al liceo di scienze umane, ed è stata un'esperienza indimenticabile.
Sono qui per chiederle la sua disponibilità nel tenere un corso individuale di scrittura, per affinare quel dono che già è parte di me.
La ringrazio e la saluto cordialmente
Serena
Da: Serena Squatrito
Venerdì 24 giugno 2022 22:04:20
Per: Matteo Salvini
Il corteo organizzato dalla sinistra il 4 giugno acclamava un dittatore che giustifica il massacro che sta perpetrando in Ucraina con la volontà di affrancare le due repubbliche separatiste del Donbass, Luhansk e Donetsk, dall’oppressione del regime centrale nazista. Guidata da un Presidente ebreo eletto con il 73, 5% dei suffragi, la “dittatura nazista” ucraina si sarebbe insediata al potere con un colpo di stato ad opera dei “nazisti” dello Svoboda, un partito che conta 15. 00 iscritti e rappresenta il 2. 5% di una popolazione di 40.000.000 di abitanti. Per liberare il Donbass, che confina con la Russia, l’esercito degli invasori ha puntato direttamente su Kiev, nel cuore dell’Ucraina a quasi 800 km dalla zona da liberare. Questa è la storia, riveduta e corretta, raccontata da un dittatore che mentre fa morire diecine di migliaia dei suoi concittadini, pare non perda occasione per finanziare generosamente l’estrema destra nel mondo, come ha già fatto a supporto della campagna elettorale della francese Marie Le Pen.
Per alcuni, in Italia, i fatti non contano. Mentre ogni occasione è buona per tirar fuori e deprecare il «nazismo», ma soprattutto il «fascismo», identificando quasi i due termini come fossero sinonimi, si difende o addirittura si acclama l’opera di chi nel suo paese si è imposto e mette a tacere ogni voce contraria al suo regime. Secondo il dizionario Hoepli, il nazismo è “nazionalsocialismo” tout court (Hitler, superiorità della razza ariana, ecc.) mentre il “fascismo, o estrema destra, é dittatura, totalitarismo, dispotismo, tirannia e autoritarismo». Curiosamente, le due definizioni messe insieme descrivono perfettamente la forma di governo praticata da una persona diventata protagonista a livello mondiale che si sta prendendo gioco della Nato e dell’intero occidente, nessuno escluso. Il nuovo idolo di certi italiani, si definisce Pietro il Grande redivivo e dichiara di ispirarsi alle sue gesta. In effetti, pare che il noto Zar si dilettasse realmente a giocare con le armi nella piena accezione dell’espressione. Malgrado cio’, è passato alla storia non per il suo spirito guerriero, ma per aver praticato una forma di «dispotismo illuminato, come quello di molti sovrani europei del sec. XVIII, i quali, pur continuando a esercitare il potere assoluto, promossero un complesso di riforme sociali e civili» miranti a migliorare il tenore di vita dei loro sudditi. (Vikipedia). L’attuale Presidente della Federazione Russa sta davvero seguendo le orme del suo illustre predecessore? Merita davvero il plauso urlato, subdolo e concitato di certi nostri “compatrioti”? Di sicuro questi putiniani italiani non si pongono domande quando si scalmanano in sua difesa in cortei o continuano a blaterare in TV surriscaldandosi poco o tanto in nome di una ipotetica pace che dovrebbe essere raggiunta con quanto mai fantomatiche trattative con chi di pace non vuole neppure sentir parlare, rifiuta fermamente ogni possibile interlocutore e quando accetta il “dialogo” stronca con decisione ogni argomentazione sul tema. I nostri “pacifisti “per convenienza, politici e giornalisti riaffiorati dal dimenticatoio, scoloriti dal tempo o semplicemente incapaci, si aggrappano alla provvidenziale boa della guerra in Ucraina per ritornare alla ribalta o far parlare di sé. Per evidenti interessi personali, portano dissertazioni pretestuose supportati da professoroni ed esperti rispolverati per l’occasione e lautamente remunerati. Pace e impellenza del bisogno di trattative a parte, un altro dei loro temi preferiti è la contestazione illogica dell’invio delle armi all’Ucraina, un vero specchietto per le allodole “attira-voti”. L’argomento è falso come una banconota da cento euro mal imitata tanto è palese il basso scopo di agitare le acque per non farsi dimenticare dagli elettori e di confondere le idee agli italiani sperando di riuscire a infinocchiare il maggior numero possibile di creduloni in vista delle temutissime legislative ormai pericolosamente vicine. Questi comportamenti rendono le manifestazioni e i «dibattiti» studiati ad hoc, iniziative senza oggetto che riescono solo a configurarsi come emblematiche della malafede, della stupidità e del basso livello culturale di chi li organizza e di chi vi partecipa. Per continuare a battere la grancassa dissonante, questi stessi individui ignorano volutamente il dettaglio dell’infimo posto che l’Italia occupa nella classifica dei contributi elargiti per armare l’Ucraina che piazza il nostro paese al di sotto della Lituania, un paese che conta in tutto 1. 902.000 abitanti. I finti contestatori come l’On. Avv. Prof. Conte, hanno dimenticano che fu proprio l’Onorevole Conte in persona, alla guida del governo italiano a ribadire l’impegno con la Nato di portare le spese militari italiane al 2% del Pil, al netto degli effetti economici della pandemia.
Ad accentuare l’incongruenza tutta italiana di quanto sta accadendo nel nostro paese, la settimana scorsa è arrivato il sorridente annunzio televisivo della nascita del nuovo partito «Forza Russia», non si è capito bene se ad opera di Di Battista o di Santoro. Se il corteo è stato pressoché ignorato, la notizia della probabile nascita del nuovo partito ha suscitato inaspettate reazioni indirette che si sono focalizzate unicamente sul “grave scandalo” di una lista di nomi di probabili adepti messi in presunta proscrizione dal Copasir. La lista sarebbe pervenuta misteriosamente alla redazione del Corriere della Sera che l’ha pubblicata. A placare le acque, non sono bastati gli interventi esplicativi del Presidente Urso, capo di questo organo di controllo legalmente abilitato a vigilare su ogni attività che si svolga nel nostro paese. Il senatore Urso ha ribadito pubblicamente piu’ volte che il documento, seppure secretato perché di pertinenza esclusiva degli addetti ai lavori e del Parlamento, è solo uno dei consueti rapporti su una delle tante, doverose, indagini conoscitive e di prevenzione che i Servizi portano avanti a salvaguardia della sicurezza della Stato. Sull’accaduto si è scatenato un putiferio di dichiarazioni e di controdichiarazioni in talk shows come sempre promossi su motivazioni a dir poco futili. Nessuno dei nostri media si è affrettato con altrettanta solerzia a sottolineare la gravità dell’annunzio della nascita di un partito che già con la sua denominazione incita un invasore sanguinario a proseguire nella sua opera devastatrice. La notizia, valutata con la superficialità e lo spirito partigiano che contraddistinguono taluni dei nostri giornalisti, non ha suscitato commenti di nessun tipo se non qualche sorrisetto ironico, talora perfino compiacente. Questa vera bomba è stata trattata come fosse un insignificante “fatto curioso” da accantonare immediatamente. Per contro, un rilievo eccessivo e puramente riempitivo è stato regalato alla “scandalosa violazione della democrazia” che si sarebbe materializzata nel mancato rispetto delle “opinioni diverse” espresse dalle persone messe in supposta proscrizione. In un paese normale, le due reazioni sarebbero apparse con veemenza invertita. Un corteo è una manifestazione piu’ o meno pacifica pro o contro qualcuno o qualcosa e, per quanto a volte possa risultare criticabile nei modi, è e resta la libera espressione di una opinione diversa che va rispettata. Altra cosa è l’eventuale fondazione di un partito politico dichiaratamente antitaliano che è un’azione concreta, anticostituzionale e potenzialmente sovversiva. In democrazia sono lecite e vanno considerate tutte le opinioni, anche quelle contrarie al pensare comune ma, proprio per garantire ad ogni cittadino il privilegio della libertà di pensiero e di espressione, anche le leggi piu’ liberali obbligano il monitoraggio di ogni azione minimamente sospetta per poterne prevenire le conseguenze e stroncarla sul nascere qualora si avveri realmente pericolosa. Nel caso specifico, le motivazioni per un approfondimento dei Servizi c’erano tutte. I Servizi e il Copasir hanno fatto il loro dovere e hanno dimostrato una volta di piu’ la loro efficienza e la loro eccellenza. Invece di mettere in discussione il loro operato, dovremmo ringraziarli ed essere fieri del fatto che, grazie a loro, per fare un esempio, solo l’Italia è rimasta indenne dai numerosi attacchi dell’Isis che molti paesi hanno subito. Sarà stata una coincidenza ma, la lista ha, malgrado tutto, portato i suoi effetti: stranamente, dopo il clamore suscitato dalla sua pubblicazione, non si è piu’ fatta parola del nascituro partito non solo ma, intervistato dalla Berlinguer sul soggetto, Santoro ha completamente ignorato la domanda.
Qualcuno, che certamente è un saggio, ha detto che “la comunicazione non è solo informazione, è una vera e propria arma” che puo’ diventare nociva al punto da trasformare in tempi relativamente brevi un governo liberale in dittatura.
Da: Anna
Venerdì 24 giugno 2022 17:02:45
Per: Lilli Gruber
Il corteo organizzato dalla sinistra il 4 giugno acclamava un dittatore che giustifica il massacro che sta perpetrando in Ucraina con la volontà di affrancare dall’oppressione del regime centrale nazista le sue due repubbliche separatiste del Donbass, Luhansk e Donetsk, Guidata da un Presidente ebreo eletto con il 73, 5% dei suffragi, la “dittatura nazista” ucraina si sarebbe insediata al potere con un colpo di stato ad opera dei “nazisti” dello Svoboda, un partito che conta 15. 00 iscritti e rappresenta il 2. 5% di una popolazione di 40.000.000 di abitanti. Per liberare il Donbass, che confina con la Russia, l’esercito degli invasori ha puntato direttamente su Kiev, nel cuore dell’Ucraina a quasi 800 km dalla zona da liberare. La realtà dei fatti viene di continuo riveduta, corretta e rimodellata come plastiina dal racconto di racconta di un dittatore che mentre fa morire diecine di migliaia dei suoi concittadini per lottare contro il nazismo, pare non perda occasione per finanziare generosamente l’estrema destra nel mondo, come ha già fatto a supporto della campagna elettorale della francese Marie Le Pen.
Per alcuni, in Italia, i fatti non contano. Mentre ogni occasione è buona per tirar fuori e deprecare il «nazismo», ma soprattutto il «fascismo», identificando quasi i due termini come fossero sinonimi, si difende o addirittura si acclama l’opera di chi nel suo paese si è imposto e mette a tacere ogni voce contraria al suo regime. Secondo il dizionario Hoepli, il nazismo è “nazionalsocialismo” tout court (Hitler, superiorità della razza ariana, ecc.) mentre il “fascismo, o estrema destra, é dittatura, totalitarismo, dispotismo, tirannia e autoritarismo». Curiosamente, le due definizioni messe insieme descrivono perfettamente la forma di governo praticata da una persona diventata protagonista a livello mondiale che si sta prendendo gioco della Nato e dell’intero occidente, nessuno escluso. Il nuovo idolo di certi italiani, si definisce Pietro il Grande redivivo e dichiara di ispirarsi alle sue gesta. In effetti, pare che il noto Zar si dilettasse realmente a giocare con le armi nella piena accezione dell’espressione. Malgrado cio’, è passato alla storia non per il suo spirito guerriero, ma per aver praticato una forma di «dispotismo illuminato, come quello di molti sovrani europei del sec. XVIII, i quali, pur continuando a esercitare il potere assoluto, promossero un complesso di riforme sociali e civili» miranti a migliorare il tenore di vita dei loro sudditi. (Vikipedia). L’attuale Presidente della Federazione Russa sta davvero seguendo le orme del suo illustre predecessore? Merita davvero il plauso urlato, subdolo e concitato di certi nostri “compatrioti”? Di sicuro i putiniani italiania sorpresa non si pongono domande quando si scalmanano in sua difesa in cortei o continuano a blaterare in TV surriscaldandosi, poco o tanto, in nome di una ipotetica pace che dovrebbe essere raggiunta con quanto mai fantomatiche trattative con chi di pace non vuole neppure sentir parlare, rifiuta fermamente ogni possibile interlocutore e quando accetta il “dialogo” stronca con decisione ogni argomentazione sul tema. I nostri “pacifisti “per convenienza, politici e giornalisti riaffiorati dal dimenticatoio, scoloriti dal tempo o semplicemente incapaci, si aggrappano alla provvidenziale boa della guerra in Ucraina per ritornare alla ribalta o far parlare di sé. Per evidenti interessi personali, portano dissertazioni pretestuose supportati da professoroni ed esperti rispolverati per l’occasione e lautamente remunerati. Pace e impellenza del bisogno di trattative a parte, un altro dei loro temi preferiti è la contestazione illogica dell’invio delle armi all’Ucraina, un vero specchietto per le allodole “attira-voti”. L’argomento è falso come una banconota da cento euro mal imitata tanto è palese il basso scopo di agitare le acque per non farsi dimenticare dagli elettori e di confondere le idee agli italiani sperando di riuscire a infinocchiare il maggior numero possibile di creduloni in vista delle temutissime legislative ormai pericolosamente vicine.
Questi comportamenti rendono le manifestazioni e i «dibattiti» studiati ad hoc, iniziative senza oggetto che riescono solo a configurarsi come emblematiche della malafede, della stupidità e del basso livello culturale di chi li organizza e di chi vi partecipa. Per continuare a battere la grancassa dissonante, questi stessi individui ignorano volutamente il dettaglio dell’infimo posto che l’Italia occupa nella classifica dei contributi elargiti per armare l’Ucraina che piazza il nostro paese al di sotto della Lituania, un paese che conta in tutto 1. 902.000 abitanti. I finti contestatori come l’On. Avv. Prof. Conte, hanno dimenticano che fu proprio l’Onorevole Conte in persona, alla guida del governo italiano, a ribadire in un vertice Nato l’impegno di portare le spese militari italiane al 2% del Pil, al netto degli effetti economici della pandemia.
Ad accentuare l’incongruenza tutta italiana di quanto sta accadendo nel nostro paese, la settimana scorsa è arrivato il sorridente annunzio televisivo della nascita del nuovo partito «Forza Russia», non si è capito bene se ad opera di Di Battista o di Santoro.
Se il corteo è stato pressoché ignorato di nostri media, la notizia della probabile nascita del nuovo partito ha suscitato inaspettate reazioni indirette che si sono focalizzate unicamente sul “grave scandalo” di una lista di nomi di probabili adepti messi in presunta proscrizione dal Copasir. La lista sarebbe pervenuta misteriosamente alla redazione del Corriere della Sera che l’ha pubblicata. A placare le acque, non sono bastati gli interventi esplicativi del Presidente Urso, capo di questo organo di controllo legalmente abilitato a vigilare su ogni attività che si svolga nel nostro paese. Il senatore Urso ha ribadito pubblicamente piu’ volte che il documento, seppure secretato perché di pertinenza esclusiva degli addetti ai lavori e del Parlamento, è solo uno dei consueti rapporti su una delle tante, doverose, indagini conoscitive e di prevenzione che i Servizi portano avanti a salvaguardia della sicurezza della Stato. Sull’accaduto si è scatenato un putiferio di dichiarazioni e di controdichiarazioni in talk shows come sempre promossi su motivazioni a dir poco futili. Nessuna voce e nessuna penna si è affrettato con altrettanta solerzia a sottolineare la gravità dell’annunzio della nascita di un partito che già con la sua denominazione incita un invasore sanguinario a proseguire nella sua opera devastatrice. La notizia, valutata con la superficialità e lo spirito partigiano che contraddistinguono taluni dei nostri giornalisti, non ha suscitato commenti di nessun tipo se non qualche sorrisetto ironico, talora perfino compiacente. Questa vera bomba è stata trattata come fosse un insignificante “fatto curioso” da accantonare immediatamente. Per contro, un rilievo eccessivo, puramente riempitivo, è stato regalato alla “scandalosa violazione della democrazia” che si sarebbe materializzata nel mancato rispetto delle “opinioni diverse” espresse dalle persone messe in supposta proscrizione.
In un paese normale, le due reazioni sarebbero apparse con veemenza invertita. Un corteo è una manifestazione piu’ o meno pacifica pro o contro qualcuno o qualcosa e, per quanto a volte possa risultare criticabile nei modi, è e resta la libera espressione di una opinione diversa che va rispettata. Altra cosa è l’eventuale fondazione di un partito politico dichiaratamente antitaliano che è un’azione concreta, anticostituzionale e potenzialmente sovversiva. In democrazia sono lecite e vanno considerate tutte le opinioni, anche quelle contrarie al pensare comune ma, proprio per garantire ad ogni cittadino il privilegio della libertà di pensiero e di espressione, anche i governi piu' liberali hanno leggi che impongono il monitoraggio di ogni azione minimamente sospetta per poterne prevenire le conseguenze e stroncarla sul nascere qualora si avveri realmente pericolosa. Nel caso specifico, le motivazioni per un approfondimento dei Servizi c’erano tutte. I Servizi e il Copasir hanno fatto il loro dovere e hanno dimostrato una volta di piu’ la loro efficienza e la loro eccellenza. Invece di mettere in discussione il loro operato, dovremmo ringraziarli ed essere fieri del fatto che, grazie a loro, per fare un esempio, solo l’Italia è rimasta indenne dai numerosi attacchi dell’Isis che molti paesi hanno subito. Sarà stata una coincidenza ma, la lista ha, malgrado tutto, portato i suoi effetti: stranamente, dopo il clamore suscitato dalla sua pubblicazione, non si è piu’ fatta parola del nascituro partito non solo ma, intervistato dalla Berlinguer sul soggetto, Santoro ha del tutto ignorato la domanda.
Qualcuno, che certamente è un saggio, ha detto che “la comunicazione non è solo informazione, è una vera e propria arma” che puo’ diventare nociva al punto da trasformare in tempi relativamente brevi un governo liberale in dittatura.
Da: Anna
Venerdì 24 giugno 2022 14:37:38
Per: Corrado Augias
Gentile Dott. Augias,
sapesse quanto ho apprezzato il suo programma sulla gioia delle musica! Ho adorato ogni singola puntata una gioia per la vista e per le mie orecchie. Chissà mai se Le giungerà questa mia missiva. Ricordo un giorno di qualche anno fà dove ebbi il privilegio di incrociarla per strada ma la mia grande timidezza unita al rispetto per la sua privacy mi impedirono di accostarmi per stringerle la mano. Se un giorno fortunato mi ricapiterà mi farò coraggio e la fermerò per dimostrale anche con un semplice grazie l'immenso piacere che i suoi programmi e anche i suoi libri riescono ad infondermi.
Con sincera ammirazione Stefania
Da: Stefania
Venerdì 24 giugno 2022 11:24:38
Per: Corrado Augias
Il nostro governo vuole mettere un tetto al prezzo del gas, ma si degnassero di spigarci cosa vol dire. Se è come immagino io, cioè stabilire noi il prezzo da pagare alla russia, mi sembra che non sia una grande trovata, perché se alla russia quel prezzo non gli va bene, chiude il rubinetto, poi le nostre aziende cosa fanno, e questo inverno con cosa ci scaldiamo.
Da: Renato
Mario Draghi
Economista e accademico italiano
Da: Francesca