Ultimi commenti alle biografie - pagina 2104

Martedì 13 ottobre 2020 20:05:23 Per: Maria De Filippi

Ma quanto falsa è sta Tina! ??? nn la sopporto! Vorrei essere lì nel pubblico ma so che nn si avvera ' mai ! Questo mio desiderio! Maria fammi questo regalo fammi venire che voglio dirne quattro a quella sbruffona con me nn avrebbe scampo! ! sta balena

Da: Silvana

Martedì 13 ottobre 2020 19:54:56 Per: Flavio Insinna

Ma perché mi avete tolto i calci di rigore? Per me era il momento clou della serata. E poi premiava sicuramente il più bravo. Vi prego di ripristinarli. Ciao

Da: Enzo

Martedì 13 ottobre 2020 19:54:44 Per: Mario Giordano

Buonasera, vorrei sottoporre all'attenzione del Dottor Giordano la truffa perpetrata ai danni degli utenti che Tim sta portando avanti da mesi. Mi riferisco al fatto che le ricariche da 5 euro e multipli vengono decurtate di 2 euro ogni volta che si effettua una ricarica con la scusa di regalare minuti e giga illimitati. Fino a qualche mese fa esistevano ricariche ad esempio da euro 17 che erano effettivi, ora sono introvabili presso i tabaccai Domanda: è la Tim che, per suo interesse, ha ritirato queste ricariche o sono i tabaccai che vengono premiati dalla Tim se vendono ricariche con la fregatura? Mi piacerebbe che se ne parlasse nel suo utilissimo programma o in quello del Dottor Del Debbio. Grazie., distinti saluti. A. Reduzzi cell. 333-------

Da: Antonella Reduzzi

Martedì 13 ottobre 2020 19:34:14 Per: Mario Giordano

Gentilissimo Mario, la disturbo per la situazione ke stiamo vivendo noi ambulanti nel settore fiere. Ci stanno togliendo tutte le fiere, io e mio marito lavoriamo con mia mamma, x fortuna pensionata xkè abbiamo due bambini e senza il suo aiuto con cosa li manteniamo??? Senza parlare delle tasse e dei mutui ke a dicembre ripartiranno e senza lavoro come li paghiamo??? Le chiedo di cuore di ritornare sull'argomento fiere e giostre, il nostro settore stà morendo!!! La ringrazio, x contattarmi: Sandra 338-------

Da: Sandra

Martedì 13 ottobre 2020 19:05:11 Per: Paolo Del Debbio

Buonasera caro Paolo, scusami se ti do del tu, ma sei entrato nel mio cuore, e non solo nel mio, come una persona di famiglia. Ti sento vicino, credo avvertano tutti gli italiani la stessa sensazione. Sei una persona che lotta per la giustizia ed ha la sensibilità necessaria per rincuorare i deboli, i poveri e tutti coloro che soffrono. E' da tanto che pensavo di contattarti, sia per sentirmi più incoraggiata che con la speranza di un qualsiasi possibile aiuto. Avevo iniziato a scrivere una lettera da inviarti, ma credimi non è facile. Ogni volta che inizio a scrivere rivivo le mie situazioni, quelle della mia famiglia e non riesco a finirla per inviartela. Lo so che esistono situazioni peggiori, ma questo non riesce a darmi forza per affrontare il male del vivere quotidiano. Tutto ciò accompagnato da una situazione economica precaria. La mia dignità mi ha dato una forza immane per affrontare le situazioni, ma non è purtroppo sufficiente per andare avanti. Vorrei chiedere aiuto, ma non gratuito, non vorrei pesare su nessuno. Vorrei solo trovare non dico proprio una soluzione, ma uno spiraglio di luce. Purtroppo è solo la mia la fonte di guadagno e con debiti fatti per problematiche di salute e fitto e figli a carico da aiutare poiché senza stipendio mi sento molto avvilita e anche umiliata nel dire queste cose. Vorrei tanto parlarti direttamente, ma mi vergogno delle mie vicissitudini.
Credimi è stato uno sfogo ed è dovuto alla forza della speranza che ancora ho che qualcosa, anche minima, possa migliorare.
Cari saluti e continua così. Ti ringrazio a nome anche di tanti di esserci vicino.

Da: Teresa

Martedì 13 ottobre 2020 18:47:46 Per: Paolo Mieli

Egr. Dott. Mieli,

sono Jennifer Mallinson, neozelandese di nascita e naturalizzata italiana, autrice del libro storico-militare “From Taranto to Trieste” pubblicato in Nuova Zelanda esattamente un anno fa. Trattandosi dell’esperienze in Italia (militare e non) dei soldati della 2° Divisione neozelandese, un aspetto poco o per nulla conosciuto della Campagna d’Italia, ho pensato che a Lei potrebbe interessare. Questa storia, raccontata da un punto di vista insolito, ha riscosso molto successo in Nuova Zelanda. Recentemente il libro è stato ristampato in Italia - per ora sempre in lingua inglese, non avendo potuto sondare il pubblico italiano. Vorrei intanto fare conoscere a Lei questa storia, visto il Suo grande interesse per il nazi-fascismo e la Seconda Guerra Mondiale. Se il libro possa interessare, vorrei farle omaggio di una copia. In tal caso, La prego di comunicarmi dove inviarla.
Cordiali saluti,
Jennifer Mallinson

Da: Jennifer Mallinson

Martedì 13 ottobre 2020 18:45:08 Per: Paolo Del Debbio

Carissimo Paolo,
sono disperata, e non credo più nella giustizia…e spero che tu potrai aiutarmi… Ti voglio raccontare una storia, anche se ho la consapevolezza che questa lettera difficilmente verrà letta, io ti prego di leggerla fino in fondo, sono veramente disperata, e in casa mia non si vive più, e per questo motivo devo cominciare dall’inizio…
Mi chiamo Lella ho 53 anni, abito a Falcone in provincia di Messina, nella bellissima Sicilia, sono separata e ho 3 figli maschi, non ti scrivo per me, ma per mio fratello Alessandro e per i miei genitori … e per fare ciò devo partire dall’inizio.
I miei genitori si sono sposati che erano poco più di due bambini, all’età di 18 anni mia madre ha partorito me e dopo qualche anno mio fratello Francesco. La nostra famiglia non navigava nell’oro, nonostante mio padre facesse del suo meglio buttandosi in qualsiasi lavoro gli capitasse.
Finalmente nel 1974, la nostra vita cambia, mio padre vince il concorso nelle poste italiane, diventando così postino, però viene trasferito in Lombardia e precisamente a Como, tutto sembrava volgersi per il verso giusto, solo che papà non riusciva ad ambientarsi, lui aveva sempre una gran nostalgia della Sicilia, così nel 1979 arrivò l’agognato trasferimento… Tutto andava bene o quasi, scuola, casa, lavoro, ect…
Un giorno sento una discussione tra i miei genitori e capisco che la mamma aspettava un bambino, loro erano angosciati, pensavano alle spese che avevano sostenuto per il trasferimento e un altro bimbo non ci voleva proprio! Ma ormai era reale così tutta la famiglia ha accolto con felicità la lieta notizia.
I mesi passano e per tutti noi fervevano i preparativi…fra corredino, culla, stanzetta e qualsiasi altra cosa servisse per l’imminente arrivo. Ma purtroppo all’orizzonte c’era in agguato una brutta cosa… mamma cominciava a stare male e necessitava di un ricovero in ospedale, i ricoveri si susseguono e nonostante viene curata scrupolosamente, i medici non riescono ad evitare il peggio, infatti nel pomeriggio del 06/05/1982, mentre mi apprestavo come tutti i giorni ad andare all’ospedale insieme al mio papà (infatti in quel triste periodo la mia giornata tipo era: mattina scuola, arrivo a casa, preparavo il pranzo per me, papà e mio fratello, poi studiavo, preparavo qualcosa da mangiare da portare a mamma in ospedale, poiché la mamma non mangiava più il cibo che servivano lì), solo che quel giorno successe qualcosa che a me parve molto strano, mio padre non volle che io lo accompagnassi e nel frattempo mi fece preparare la valigia con tutti i vestitini del piccolo.
Nonostante il babbo, che per non farmi preoccupare, non parlò, io capì che il fratellino o la sorellina stava per nascere, anche se ancora mancavano circa 20 giorni. Io avevo appena 15 anni, non sono pochi ma neanche tanti e capivo bene che stava succedendo qualcosa… Era stata la mamma a pregarlo di non dire niente a nessuno, per poi fare la sorpresa a tutti quanti. Ma, purtroppo, le cose non vanno mai come ci si aspetta.
Eccoci la mattina del 07/05/1982, papà uscì presto come tutti i giorni, ma invece di andare a lavorare, andò in ospedale, la mamma doveva essere operata, ma nessuno ne sapeva niente, solo la nonna e la zia materna erano al corrente della situazione. Io invece ignara di tutto, andai a scuola, io studiavo a Milazzo, dove mamma era ricoverata. All’uscita di scuola, vado, come al solito alla stazione a prendere il treno per tornare a casa, qui incontro un signore del mio paese che lavorava in ospedale e mi da la lieta notizia: - “ AUGURI! “ mi dice… ” Ti è nato un bel fratellino”. ! !
Io fui stupita, un po’ delusa, io avrei voluto una sorellina, ma subito dopo realizzai e fui felice. Corsi a casa, ed ero al settimo cielo, perché ancora non sapevo cosa mi aspettasse. Appena aprì l’uscio di casa, percepì che qualcosa non andava bene, tutti piangevano e si disperavano, ma non parlavano, io ero troppo piccola per capire, e allora la mia disperazione aumentava sempre più. Ascoltai una telefonata e capì che la mamma era ancora in sala operatoria, dopo 5 ore, e non era di certo normale che un semplice cesareo durasse così tanto tempo. Le notizie si susseguono, ma non erano affatto buone. Finalmente alle 18. 00, la mamma esce dalla sala operatoria, ma io ero all’oscuro di tutto, non sapevo la verità, la cosa che mi fece preoccupare tantissimo, è stata quella che mio papà, quella notte non rincasò, il letto rimase intatto. Il mio papà non avrebbe mai lasciato da soli me, e mio fratello… e allora realizzai che era successo qualcosa di veramente terribile. Passai la notte più lunga della mia vita, ho pianto tanto, ma ad un certo punto, scese su di me una strana serenità, era come se qualcuno si fosse avvicinato a me e mi avrebbe sussurrato “ La mamma sta bene!
Stai tranquilla”.
L’indomani mi alzai per andare a scuola, solo così potevo essere più vicino all’ospedale per saperne di più, stavo impazzendo dall’angoscia, solo che stranezza delle stranezze, nella cucina di casa mia, trovai mia nonna e la zia che mi imploravano di non andare a scuola, ma la mia cocciutaggine vinse e non li ascoltai, anche perché loro si ostinavano a non dirmi niente. La mattinata fu tremenda, piansi per tutto il tempo, consolata dai compagni, finalmente arrivò mio padre che era stato avvisato della mia disperazione, io stentai a riconoscerlo, papà era dimagrito in una sola notte di almeno di 5 chili, dal tormento, stava per perdere la sua adorata moglie e noi la nostra dolcissima mamma, mi abbracciò, mi strinse forte ma così forte da farmi anche male (questo è uno dei pochi abbracci che ricordo da mio padre, non perché non ci voglia bene, ma questo è il suo carattere riservato, un po’ come il mio) e mi disse le parole che avevo sentito la notte “ Stai tranquilla! Mamma sta bene! ” In realtà non era così, la mamma era in coma e ci restò per 7 lunghissimi giorni, 7 giorni d’inferno, anche perché i medici avevano dato pochissime possibilità di vivere, anche per il mio fratellino, infatti ad Alessandro, (così venne battezzato il piccolo subito dopo la sua nascita, pesava Kg 1, 400) gli fu dato solo qualche ora, al massimo qualche giorno di vita, finiva che mamma non riusciva neanche a vederlo.
Invece esistono gli angeli, Alessandro ce la fa, ora dopo ora, giorno dopo giorno, goccia dopo goccia, sì perchè lui si alimentava con il contagocce oltre che con le flebo. Quando andai a vederlo per la prima volta, provai un’emozione grande e allo stesso tempo notai una cosa che mi restò impressa nella mente, quell’esserino piccolo e minuscolo continuava a muovere una gambetta ed io esclamai, rivolgendomi verso mio padre: “ Guarda papà, è un altro giocatore di pallone”; visto che in casa si mastica calcio da sempre. Mio padre prima giocava ed ora allena i piccolini.
Passano i giorni e in casa nostra ritorna il sorriso, le previsioni fortunatamente si rivelarono sbagliate, la mamma ce l’ha fatta, e quel piccolo e gracile esserino si rivelò pieno di forza e voglia di vivere, infatti mentre tutta Italia gioiva per i risultati dei mondiali di calcio 1982, lui lottava per la sua vita. Ti ho voluto raccontare la storia di Alex da prima della sua nascita per farti capire l’importanza che lui ha per tutta la famiglia e soprattutto per me che gli ho fatto un po’ da mamma, visto che la nostra mamma era in convalescenza dopo la sua turbolenta nascita e dopo il coma. Alessandro ora ha 38 anni, ma la sua vita non è certo stata una passeggiata, ha sempre lottato e ancora avrà tanto da lottare. Da piccolo quando i suoi coetanei cominciavano a camminare, lui riusciva appena appena a stare seduto, si vedeva che le sue gambine non funzionavano bene, e mamma preoccupata lo portava in giro per dottori e ospedali… i quali gli rispondevano sempre le stesse cose: “ Signora pensi che suo figlio doveva morire, è qui con lei, che va cercando! ! Camminerà col suo tempo”.
Ma Alex non camminava e i mesi passavano, ma lui essendo stato fin dai primi giorni di vita testardo e caparbio, provava e riprovava, cadeva e si rialzava, e tante volte cadeva e tante volte si rialzava, fino a quando all’età di 2 anni e 2 mesi lui riuscì a fare un altro miracolo, cominciò a camminare, però era evidente che aveva dei problemi. Così cominciò il tour negli ospedali e la sentenza arrivò a Bologna, Alessandro era stato colpito da una paresi alle gambe, e il medico che lo visitò disse a mia madre che Alessandro era un miracolo, per la patologia che aveva, il bambino non avrebbe mai potuto camminare da solo, ma lui invece ce l’ha fatta… purtroppo però da quel giorno cominciò un calvario fra sedute di fisioterapia e interventi.
Ma i mali non vengono mai soli, ad Alessandro non gli bastava quello che aveva, all’età di 5 anni venne colpito da una malattia rarissima che lo portò quasi alla morte perché nessun dottore capiva, ed è da allora che lui è in cura al Gaslini di Genova, dove gli hanno salvato la vita e dove si recava circa due, tre volte l’anno per i controlli clinici, lui non sa la gravità della sua malattia e non la deve sapere fino a che il Signore ce lo lascia. Tutti noi ringraziamo Dio di avercelo mandato e soprattutto di avercelo lasciato e lo preghiamo ogni giorno, affinchè lui rimanga sempre con noi. Alex ci ha insegnato ad apprezzare anche le piccole cose della vita, ha sofferto tanto e noi con lui.
In famiglia noi non l’abbiamo mai considerato un “ Diverso”, ma è sempre stato trattato come tutti noi, con i castighi e le punizioni, ma soprattutto lui ha sempre voluto fare quello che era impossibile, cioè, tutto ciò che lui con i suoi problemi alle gambe non avrebbe mai potuto fare, tipo: pattinare, andare in bicicletta, andare sugli sci e perfino la sua grande passione il calcio, la sua prima parola è stata palla.
E questo è l’inizio… sono partita da molto lontano per farti capire l’importanza che ha mio fratello per tutta la nostra famiglia…Nonostante tutto questo dolore, la nostra vita si è svolta più o meno come a tante altre famiglie. Forse una famiglia come tante... mi sono sempre reputata una persona molto fortunata perché sono nata e cresciuta in una famiglia perbene che mi ha insegnato un’educazione e soprattutto l’onestà… A casa mia si è sempre mangiato pane e sacrifici… Sono cresciuta vedendo mio padre fare pure tre lavori per permettere a tutti noi di studiare e di avere una vita dignitosa... non ricca… Ma dignitosa... E sono cresciuta vedendo mia madre fare sacrifici mettendo soldino dopo soldino da parte per poter realizzare la casa dei suoi sogni… Oggi quando questo grande sogno sembrava realizzato… Appare all’orizzonte una persona che vuole infrangere questo sogno… mettendoci in mezzo ad una storia a noi assolutamente estranea… Mi rendo conto che la cattiveria delle persone è enorme… Non si fermano davanti a niente… Il Dio denaro prevale anche sull’amicizia e anche sulle malattie…(neanche davanti alla malattia di mio fratello e neanche davanti alla malattia di mia madre, che per questo dispiacere ha avuto 3 infarti) …
E ora vi spiego cosa è successo e perché non credo più alla giustizia, pensando che la giustizia aiuti e difenda soltanto le persone malvagie e disoneste…
Come dicevo prima, i miei genitori vivono per i figli ma soprattutto per lui, per Alessandro, avendo come unico pensiero la paura che un giorno lo dovranno lasciare da solo, per questo motivo hanno sempre fatto tantissimi sacrifici, rinunciando a tutto per potergli comprare una casa che gli potesse garantire un futuro tranquillo. Il sogno si realizza, riusciamo a prendere una casa adatta a lui… Credetemi la felicità dei miei genitori era alle stelle, perché finalmente erano riusciti a realizzare il loro sogno, e soprattutto il sogno di lasciare il suo bambino sistemato …fino a quando tre anni fa ci arriva una lettera verde del tribunale, alle quali noi non siamo mai stati abituati, in quanto a casa mia prima si pagano le tasse, le bollette e poi si pensa al resto, e quindi in casa nostra non era mai arrivata una carta simile. Non vi dico le lacrime di mia mamma, e la disperazione di mio padre… in quella lettera c’era scritto che la casa veniva pignorata, in quanto l’impresa edile che aveva costruito l’immobile era andata in fallimento e uno dei suo creditori ci cita in causa, come terzo debitore, senza che noi non c’entriamo affatto…Ora siamo arrivati ad un punto di non ritorno, sono tre anni che combattiamo spendendo cifre esorbitanti di avvocato, ma l’ultima sentenza eseguita durante il lockdown, non so perché, ce la danno persa e mio padre è stato condannato a pagare la bella cifra di € 17. 000, 00 di spese processuali, bloccandogli pensione e conto corrento…(e pensa poi anche la vergogna di sentirti dire che sei pignorato, per gente perbene e onesta, è un’onta troppa grande da sopportare) mentre ti scrivo le lacrime scendono, il cuore mi batte all’impazzata, ho tanta paura vorrei tanto aiutarli, ma di solito sono loro che aiutano me, io purtroppo con il mio lavoro riesco a vivere con i miei tre ragazzi…Ti giuro non sappiamo più cosa fare, perché se perdiamo la causa finale, la casa verrà venduta all’asta, e i miei genitori dopo una vita di lavoro e di sacrifici rimarrebbero in mezzo ad una strada, e loro non hanno € 200. 000, 00 da dargli… Sono arrabbiata, furiosa, delusa, confusa, e non credo più nella legge e nella giustizia e ho paura per i miei genitori, li vorrei vedere nuovamente sorridere… li vorrei vedere nuovamente sereni e tranquilli nella loro casetta. Loro sono tutta la mia vita… e li amo da morire…Ti prego aiutami
Io spero che leggerete questa lettera, scusate per gli errori…ma è scritta di gettito e con tanta rabbia e nervosismo e tanta tristezza nel cuore…vorrei che mamma e papà vivessero gli anni che gli restano in serenità e tranquillità.
Ti saluto calorosamente e ti abbraccio, ti ringrazio di esistere perché grazie a te tante persone riescono ad esaudire i loro desideri… Grazie ancora carissimo Paolo.
Con stima, la tua affezionata e fedele Lella
INGEMI LELLA
Il mio numero è 340-------

Da: Lella Ingemi

Martedì 13 ottobre 2020 18:30:00 Per: Vittorio Sgarbi

Caro disonorevole Sgarbi, io sono un italiano convertito all'Islam, lei or ora alla Vita in diretta per contestare la mascherina ha detto' un giorno potrebbe venire un terrorista che con la mascherina ucciderà un prete o un occidentale "...
Ma mi spiega cosa c'entra il terrorismo con le mascherine??? È possibile che pensi solo ai musulmani, per altro migliaia di musulmani nel mondo sono vittime dei jihadisti se lo ricordi bene, migliaia di musulmani nel mondo sono vittime dei jihadisti è bene ricordare i musulmani sono le prime vittime dei jihadisti

Da: Muhammad Cristian Farano

Martedì 13 ottobre 2020 18:15:43 Per: Carlo Calenda

Caro dott. Calenda, Pochi giorni fa mi sono iscritto al suo partito, nella speranza che lei potesse diventare una forza politica in grado di contrastare
questa massa d' incompetenti che fanno finta di far politica. Tengo a precisarle che questa è la prima volta nei miei 67 anni che mi iscrivo a un partito!
Ora dopo pochi giorni, sento dire che lei si vuol candidare a sindaco di ROMA! ! Per me è una delusione! Come dire quella famosa pubblicità "Ti piace vincere facile"
Per l'amor di DIO, sarebbe importante per Roma avere un sindaco come lei! ! Ma non è il momento!!! Lei serve alla nazione, agli ITALIANI ! ! Per me è la
unica persona in questo momento storico, in grado di "governare"

Da: Priore Alberto

Martedì 13 ottobre 2020 17:33:19 Per: Milena Gabanelli

Buonasera, sono un avvocatessa bergamasca e ho ricevuto un esposto al consiglio del mio ordine di appartenenza da parte di suor Rosa, capo assoluto della comunità Shalom di Palazzolo Sulloglio.
La cosa mi ha provocato, letteralmnte, un conato di vomito (ancora una volta trattenuto) e ulteriore destabilizzazione.
so che c'è stato un procedimento penale per maltrattamenti e sequestro di persona a carico della suora e di altri soggetti a Brescia, nel quale sono stati condannati solo due piccoli guardiani.
Non sono abituata a ricorrere alla stampa per le questioni lavorative o per le cause che seguo, non mi piace affatto la esposizione mediatica e non cerco di farmi pubblicità.
Ma forse ci sono degli aspetti di pubblico interesse (applicazione nel nostro Paese della Convenzione di Istanbul) sui quali occorrerebbe investigare.
Forse è una questione troppo piccola per lei, ma saprebbe indicarmi qualche giornalista a cui girare l'esposto, le carte e la mia memoria per orientarlo in un suo eventuale articolo?
grazie, cordiali saluti
Francesca Longhi

Da: Utente Anonima