Ultimi commenti alle biografie - pagina 2107

Sabato 17 ottobre 2020 20:00:01 Per: Flavio Insinna

Il nuovo regolamento che ha modificato il finale e' per me una variazione riuscita male. Molto spesso alla ghigliottina accede il concorrente che indovina in tutta la puntata una risposta sola, l'ultima. Mi sembra una presa in giro.

Da: Carmine

Sabato 17 ottobre 2020 17:57:09 Per: Gabriella Giammanco

Buonasera Senatrice,
la contatto per proporle un gravoso problema socialnazionale riguardante il mondo lavoro/disoccupazione.
La invito a promuovere una mozione parlamentare che miri al seguente quesito: Ogni giorno in mille luoghi e in mille modi si sente parlare del problema lavoro e di come diminuire il livello di disoccupazione ma perché mai che si potrebbe trovare una parziale soluzione alla disoccupazione andando a valutare che molti posti di lavoro si troverebbero, a costo zero tra l’altro, facendo il possibile per far abolire il permissivismo statale, quantomeno abnorme, che autorizza a poter continuare a lavorare anche dopo aver scelto la pensione?
E’ necessario che il nostro bel Paese si renda conto che permettendo ciò il ricambio generazionale sarà una chimera e comunque per i miei nipotini come per i nipotini di tutti o per tutti coloro che al momento cercano lavoro sarà una pietra d’inciampo fin quando esisterà questa norma.
Se una discussione a tal riguardo potesse avvenire mi immagino una miriade di pareri contrastanti, di opinioni diverse, addirittura di giustificazioni ma, ovviamente, ogni problema per essere risolto o attenuato necessita di essere discusso.
Secondo lei può essere fattibile? O magari ritiene la mia proposta fuori strada? Mi faccia per cortesia pervenire un gentile riscontro chiarificatore.
In allegato le invio alcune riflessioni, relative al mondo lavoro delle quali sono convintissimo.
Io e i disoccupati presenti e futuri ringraziamo fin d’ora e siamo fiduciosi nel suo aiuto.
Cordiali saluti
Fabio Brachini

Da: Fabio Brachini

Sabato 17 ottobre 2020 17:50:17 Per: Luca Zaia

Buon pomeriggio Sig. Presidente.
Concordo pienamente con il contenuto dei msg precedenti a questo mio...
BASTA!!! È una VERGOGNA!!!
Siamo stanchi di essere trattati come degli imbecilli sia dalle poltrone di Roma che da Lei.
Ci viene fatta la predica sull'uso della mascherina e il distanziamento sociale...
È il suo dov'è?
Viste le foto che Lei pubblica, dov'era la sua mascherina e il distanziamento al raduno degli alpini?
Dov'è il distanziamento con la sua nuova Giunta?
Ci viene dato l'obbligo a Noi cittadini di rispettare le insulse norme dei DPCM che entrano in vigore ogni 15 gg...
In casa mia non posso far entrare più di 6 persone?
A casa mia???
Ma io in casa mia faccio entrare chi è quante persone voglio, sarei curiosa di sapere Lei o il Sig. Conte, quante persone fate entrare a casa vostra... se adoperate la mascherina, se tenete il distanziamento...
BASTA con questa presa in giro.
Vogliamo vedere fatti concreti x risollevare questa economia che Voi avete messo in ginocchio, continuando a fare terrorismo psicologico e creando solo panico.
Lei mi ha profondamente deluso Presidente, e credo che la delusione sia generale in tutti Noi Veneti!!!
Da Antonella 66

Da: Antonella 66

Sabato 17 ottobre 2020 17:36:06 Per: Maurizio de Giovanni

Gentile Sig. Maurizio De Giovanni
Sono una accanita lettrice di eta' un poco avanzata, ho letto tutti i libri del Commissario Ricciardi, ma non ho apprezzato la fine, sono rimasta delusa, ho letto tutti i libri dei Bastardi (aspetto il prossimo), ho letto anche l'ultimo (Il Concerto dei destini fragili). Leggo tutto quello che posso, leggo il quotidiano "Il Mattino" tutti i giorni, la sede e' vicino casa mia, ora io mi chiedo: abito nel Centro Direzionale di Napoli, non sarebbe bello, per me vantaggioso, se si facesse qualche presentazione dei suoi libri in questo posto? anche se il luogo versa in condizioni a dir poco deplorevoli, Ho una proposta da fare: Non sarebbe bello che si facesse una Fiction della Grande Matilde Serao? Ne sarei felicissima, penso anche a tante persone come me, lettrici e lettori. Lei potrebbe lanciare l'idea a chi potrebbe realizzarla, magari con la sua regia, lancio l'idea.
Grazie
Laura
N. B. Napoli Capitale del Libro 2021
bella iniziativa!

Da: Santospirito Laura

Sabato 17 ottobre 2020 16:59:58 Per: Massimo Cacciari

Buongiorno Dott. Cacciari, ho letto la sua intervista a carta bianca sono completamente d'accordo con lei, io sono due giorni che piango perché ho un figlio unico e so cosa gli sto lasciando, un paese in cui la gente gongola con il te l avevo detto, felici che il Covid sia tornato perché loro dipendenti statali prenderanno lo stipendio comunque, anzi lavoreranno da casa. Mi sento impotente perché non sentono le nostre urla di disperazione? anziché un comitato di scienziati che di umano hanno ben poco. Ci lascino vivere la nostra vita e decidere di cosa dobbiamo morire, tanto ci toccherà prima o poi. Le auguro una buona serata e speriamo che la gente si svegli e non facciano le pecore.

Da: Maria

Sabato 17 ottobre 2020 16:34:09 Per: Giuseppe Conte

Leggo ora che la vostra follia è in atto. Ok chiudete i locale alle 22 ma non vi azzardate a impedire che i cittadini possano circolare. Ai domiciliari dovrebbero mettere voi. Siamo STANCHI E STUFI.
Se poi avete deciso di scatenare una guerra... accomodatevi, noi siamo pronti!

Da: Roby 1

Sabato 17 ottobre 2020 15:14:13 Per: Roberto Speranza

La prego, mi aiuti.
Sono una donna, un infermiere di 48 anni.
Non so più a chi rivolgermi.
Le sembrerà sciocco, perché ho " solo" un problema di occlusione dentale.
Che, però, mi ha fatto perdere quasi tutti i denti e relativi impianti.
Sono talmente storta da non riuscire più ad espandere la gabbia toracica, ho perso le fisiologiche curvature del rachide
Il mio lavoro consiste nel prendermi cura delle persone che stanno male, cercando di farle stare meglio.
E trovo assurdo che nessuno si prenda cura di me
Ho cambiato tanti dentisti, gnatologi, fisioterapisti e osteopati.
Tutti mi rimandano dallo psichiatra.
Ma non sono pazza, non più della maggioranza di persone.
Chiedo aiuto, ascolto.
Con tutti i problemi che al momento lei ha, comprendo che la mia istanza le sembrerà sciocca.
I suoi problemi, purtroppo, sono anche i miei.
Ho lavorato in una rianimazione covid, storta come il peggior ubriaco, ma tenace.
La mia unità lavorativa (utic), si sta già preparando a tornare rianimazione.
Non mi ritengo un eroe, da quella esperienza ho imparato tanto; mi ha cresciuto come infermiere e, soprattutto, come persona.
Non la ripeterei per quello ha comportato.
Troppi morti, troppo giovani, troppa disorganizzazione.
Ma al termine mi sono sentita una persona migliore.
Ora, però, vorrei ritrovare il sorriso.
Per favore, mi aiuti

Da: Antonella Ferraris

Sabato 17 ottobre 2020 14:52:09 Per: Alessandro Borghese

Vorrei esprimere il mio disappunto riguardo i capelli di Alessandro, il suo entrare nelle cucine degli altri e toccare tutto con le mani, usare mestoli x gli assaggi e rimetterli nelle pentole... cuffia, guanti... come può uno chef dare questi esempi? E le varie ASL che permettono? Buon appetito!

Da: Nunzia

Sabato 17 ottobre 2020 14:44:42 Per: Lilli Gruber

Buonasera,
questa segnalazione ha carattere di ESTREMA URGENZA, vista il galoppante degenerazione della situazione epidemiologica e l’impatto che l’evento di cui in oggetto potrebbe avere sulla salute pubblica di MIGLIAIA di docenti, famiglie e studenti.
Si tratta del concorso scuola straordinario, indetto dalla ministra Azzolina che prenderà inizio il giorno 22 ottobre 2020.
Nonostante l’aggravarsi della situazione epidemiologica e l’esponenziale aumento quotidiano dei contagi, la ministra pare arroccata nella posizione di continuare a voler svolgere il concorso che coinvolge oltre 60. 000 docenti.
Nonostante la Ministra continui a proclamare che i concorsi si svolgeranno “ in piena sicurezza” ed al massimo con “8 docenti per aula” (si veda intervista LA7 Azzolina Mentana di ieri 07 ottobre 2020, asserzioni peraltro smentite dai primi calendari pubblicati dai vari Uffici Scolastici Regionali che vedono la presenza anche di 20/24 docenti per singola aula) quello che spaventa noi docenti è la miopia riguardo la mobilità che un concorso come questo prevede (il concorso coinvolge oltre 60. 000 docenti).
Sono migliaia infatti i docenti che sosterranno i concorsi fuori regione, viaggiando su aerei, bus, metropolitane e autobus per sostenere la prova il giorno calendarizzato, per poi tornare il giorno successivo nelle proprie aule come potenziali soggetti virulenti, essendosi sottoposti a tali viaggi, spesso spalmati su più giorni (emblematica la situazioni di chi proviene dalle isole).
Inoltre, il bando di concorso prevede che i docenti che devono partecipare alle prove debbano compilare una autocertificazione in cui attestano di non essere venuti a contatto con un soggetto positivo covid. Le nostre aule, purtroppo, cominciano a pullulare di ragazzi risultati positivi a tamponi di controllo disposti da medici di base in comparsa di sintomatologia affine a quella da Covid-19.
Il docente che lavora in queste classi, pertanto, NON può partecipare alla prova concorsuale per la quale è in attesa da oltre 6 anni dal momento che sono 6 anni che non vengono banditi concorsi indirizzati a docenti senza abilitazione. Ciò ci obbliga a rischiare di perdere l’occasione di stabilizzazione che aspettiamo da anni, oppure a chiedere ai nostri dirigenti periodi di aspettativa 15 giorni prima delle prove calendarizzate, al fine di poter partecipare al concorso “con le carte in regola”.
Faccio presente che ancora, ad oggi, 15 /10, sono moltissime le scuole che non riescono a svolgere regolarmente lezioni perché le nomine dei docenti non sono state effettuate a causa dei gravi ritardi nelle procedure di nomina degli uffici scolastici provinciali, fortemente provati dal nuovo sistema di reclutamento delle Graduatorie Provinciali.
Una aspettativa di massa si tradurrebbe in un collasso del sistema scolastico per tutto il mese di novembre, mese di svolgimento delle prove.
Migliaia di docenti, in mancata concessione di aspettativa da parte dei Dirigenti, non potranno prendere parte alle prove concorsuali.
Non capiamo l’ostinazione di voler portare avanti il concorso in queste condizioni, visto l’aggravarsi preoccupante della situazione sanitaria e soprattutto considerato che TUTTI gli altri concorsi pubblici sono stati “congelati” in attesa di un ritorno ad una situazione controllabile e gestibile.
Cosa succederebbe se un docente, durante il viaggio da una regione all’altra per svolgere il concorso, divenisse un soggetto colpito dal Covid ed il giorno dopo tornasse in classe ignaro di aver contratto il virus?
Le scuole sono un cluster micidiale e l’impennata di contagi in concomitanza con l’apertura delle scuole ne è un esempio lampante, nonostante la nostra ministra sminuisca l’impatto dell’apertura delle scuole sull’innalzamento dei contagi.
In classe i ragazzi NON indossano le mascherine, il distanziamento non è rispettato nella maggior parte delle nostre classi perché le nostre strutture non lo permettono: in quali condizioni un docenti dopo un viaggio interregionale potrebbe tornare in classe certo di non essere un pericolo per i suoi studenti?
Vi prego di aiutarci a "congelare" il concorso rimandandolo a tempi migliori: il rischio che questo concorso si trasformi nella “Atalanta-Valencia” del febbraio 2020 è altissimo e noi siamo allibiti dalla miopia del Ministero e del Governo in tal senso.
La popolazione deve essere informata di quello che sta accadendo e delle ripercussioni che potrebbe avere sulla salute pubblica.
Chiedo perdono per l’impeto, ma si tratta dell’ultimo estremo tentativo di congelare questo concorso per poterlo svolgere in tempi più sereni e tranquilli.
Vi prego di aiutarci a scongiurare quella che si preannuncia come una catastrofe sanitaria annunciata ma inspiegabilmente ignorata dal Ministero e dal Governo.
La regione Sardegna ha già preso una seria e matura decisione in merito decidendo di rinviare le prove concorsuali a tempi migliori, per la tutela del personale docente degli studenti e delle famiglie (https: //www. orizzontescuola. it/concorso-straordinario-il... /).
Chiediamo una netta e chiara presa di posizione analoga da parte di tutte le regioni, in presenza di un Ministero sordo alle nostre preoccupazioni e angosce.

Prof.ssa Aurelia Bergamotto


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"non siate come penna ad ogne vento,
​ e non crediate ch'ogne acqua vi lavi. "
Paradiso, V, vv. 74-75

Da: Prof.ssa Aurelia Bergamotto

Sabato 17 ottobre 2020 14:37:34 Per: Bianca Berlinguer

Formiche laboriose le piccole imprese e le risorse per il futuro
Imparare dalle esperienze vissute non è mai scontato eppure ci sono circostanze per le quali non solo è necessario ma doveroso.
In questa terribile circostanza abbiamo imparato che, a causa dell’emergenza sanitaria, esiste anche un’economia fatta di piccole e piccolissime imprese che a prescindere dalle misure messe in campo si sono dimostrate resilienti e determinate a non cedere. Questo governo pur nella sua fragilità sembra prestare una certa attenzione anche al mondo delle piccole imprese. Certo non basta ma almeno qualcuno batte un colpo verso il mondo degli invisibili.
L’emergenza sanitaria senza precedenti che stiamo affrontando richiede sforzi straordinari da parte di ognuno di noi e non può esaurirsi con il cinismo di chi ha quale unico obiettivo lo scontro politico, e questo vale sia sul piano nazionale che su quello locale.
Occorre ora la massima lungimiranza per affrontare da subito i temi legati all’economia del nostro paese se non vogliamo nel prossimo futuro assistere alla sparizione di fondamentali comparti produttivi che hanno fatto dell’Italia il primo brand al mondo. La ricetta non può essere quella di destinare le risorse di cui disporremo esclusivamente a progetti infrastrutturali e indirizzati esclusivamente alla grande industria. La posizione del sistema confindustriale appare ancora una volta miope di fronte alle sfide che invece ci attendono.
Sia chiaro il ruolo della grande industria nel nostro paese è determinante ma la peculiarità italiana della micro impresa diffusa e strettamente legata al territorio lo è altrettanto, è per tali ragioni che la mia opinione è di attivare tutte le misure necessarie per accompagnare le piccole imprese verso una graduale riconversione e adattamento alle nuove frontiere che l’economia globale definisce.
Innovazione di processi e di prodotti, economia circolare, affermazione delle tradizioni del territorio; cura e tutela del territorio attraverso processi di ripopolazione delle aree interne rafforzando le filiere produttive legate all’agricoltura: dall’agroalimentare, alla filiera della produzione di fibre vegetali, settore che registra una crescita esponenziale in svariati campi d’applicazione: dall’edilizia, all’aerospazio, alla cantieristica fino al medicale, solo per citarne alcuni.
Dalle sfide che ho provato sinteticamente ad elencare bisogna ora passare ad atti concreti e alla definizione, la più condivisa possibile, di un grande piano d’investimento che determini le condizioni per valorizzare e sviluppare le principali materie prime che il nostro paese possiede: la bellezza, l’Italian Style e il Made in Italy, tutti ambiti non contendibili, che non temono concorrenza perché frutto della straordinaria creatività dell’essere italiano.
Con l’avanzata inesorabile del marketing sociale (socialing) del prosumer (consumatore attivo) con l’affermazione del consumo consapevole la catena del valore si arricchisce di nuovi orizzonti che sono il senso profondo della nostra cultura produttiva, del nostro saper fare. E’ evidente che il cenno al consumo consapevole non si esaurisce con una battuta (Philip kotler per chi volesse approfondire) eppure esso è sufficiente ad indicarci la strada da percorrere.
Ne saremo capaci?
Questa è la domanda alla quale dobbiamo una risposta, questo vale per la politica che non può aspettarsi che i nodi legati alla programmazione interna, alla individuazione di un grade piano strategico per lo sviluppo vengano sciolti da eventi straordinari, vale per il mondo della rappresentanza tout court ancora troppo legato al secolo scorso e poco incline al cambiamento.
Che erano e sono in atto epocali cambiamenti, era, ed è cosa nota, indipendentemente dalla crisi sanitaria, è sulla definizione di nuovi paradigmi che ci presentano nuovi scenari che bisogna prestare la massima attenzione, chiamando a discutere le numerose intelligenze delle quali disponiamo. Oggi siamo di fronte alla demolizione dell’attenuante per troppo tempo millantata della mancanza di risorse economiche, complice l’idea dell’Europa “bara e cinica”, risorse che vanno utilizzate certamente per dare risposta immediata alla crisi sanitaria, ma anche rispondere alla richiesta di modernità del paese e del proprio sistema sociale e produttivo, tutto questo è inconciliabile con la permanente resistenza al cambiamento che ci condiziona da tre decenni almeno.
Si tratta in questo contesto di un progetto paese a più step che abbia l’ambizione di disegnare l’Italia per le prossime generazioni, a partire da una nuova e diversa architettura amministrativa capace di semplificare la vita di chi è amministrato, da una nuova organizzazione del sistema giudiziario, dal sistema formativo troppo lontano dalle esigenze che il mondo del lavoro esprime, dal potenziamento della ricerca ed infine ma non per ultimo un rinnovato senso della politica, etica del bene comune e strumento di partecipazione al processo delle scelte. Insomma di un nuovo rinascimento, un ritrovato umanesimo contemporaneo in grado rilanciare con forza il valore della partecipazione, fondamenta di ogni stato democratico, che richiama ognuno ad una responsabilità collettiva, tanto più importante in una fase come quella che stiamo vivendo.
Questo vale per tutte le forme con le quali si articolano la politica e la società, siamo tutti chiamati a fare la nostra parte perché della costruzione del nostro futuro si tratta e di null’altro.
E come diceva qualcuno scusate se è poco.

Da: Giuseppe Oliviero