Ultimi commenti alle biografie - pagina 2691

Venerdì 22 maggio 2020 17:40:57 Per: Carlo Calenda

Gentile Onorevole Calenda,
i valori di efficienza economica, giustizia sociale, libertà individuale uniti alla necessaria professionalità e competenza per attuarli, rappresentano gli elementi di condivisione con “Azione”.
Mi piacerebbe contribuire al progresso e sviluppo del Suo partito con attività di volontariato.
Io sono una psicologa del lavoro e dell’organizzazione che si è occupata di formazione alle aziende con particolare attenzione al benessere organizzativo. A tal proposito ho scritto un libro “BIL - Benessere interno lordo – Ed. Guerini Milano.
Sono disponibile ad un incontro per valutare le opportunità di lavoro volontario.

Silvia Vescuso

silviavescuso@gmail. com
335/7639463

Da: Silvia Vescuso

Venerdì 22 maggio 2020 17:36:17 Per: Gerry Scotti

Carissimo Gerry, sono una tua coetanea nata a Milano il 13/07/1956, e ti sono molto affezionata al punto di ritenerti come un fratellone.. ! Ti scrivo ora perché essendo anch'io figlia unica vorrei fare un regalo speciale alla mia mamma che compie 90 anni il 5/6/2020. È un evento speciale non solo per l'età ma perché purtroppo il 10/3 è stata operata per una frattura al femore, poi è risultata positiva al COVID 19 e dopo 68 GG di "calvario" finalmente è risultata NEGATIVA ai 2 tamponi ed ora si trova al SORBO ROSSO di RIVANAZZANO TERME PV per riabilitazione.
Io sono residente a GIRIFALCO CZ vicino Soverato e non potrò essere presente poiché con mio marito malato oncologico non mi posso ancora muovere. Mi basterebbe soltanto che tu ci faccia da tramite recandole i nostri AUGURII anche solo con un biglietto. È una mamma veramente da Guinness... con tutto ciò che le è capitato. Sì chiama LUIGIA EMBRIONE, per me MAMMA GINA. Se ti è possibile ti ringrazio anticipatamente e con mio marito Franco, saremmo lieti di incontrarti magari l'anno prossimo, e ci accorderemo per festeggiare insieme i nostri 65 anni in un bel ristorantino!
Nel caso di impossibilità per gli AUGURI ALLA MAMMA, sarai giustificato.
Un caro abbraccio, con affetto, Elena.

Da: Elena Molinaroli

Venerdì 22 maggio 2020 17:27:01 Per: Milena Gabanelli

Buongiorno d. ssa Gabanelli.
Ho inviato ad un mio vecchio amico ed ex collega americano il Suo servizio Dataroom di lunedì 11 Maggio scorso sull'OMS e relativi finanziatori.

Eric é rimasto molto interessato e molto sorpreso di leggere un rapporto così preciso e completo, ma anche perplesso perchè sui media americani non ha riscontrato alcun riferimento ai dati pubblicati.
Riporto di seguito la parte del testo originale ricevuto, riguardante tale argomento girando a Lei la domanda implicita nell'ultima frase "She should publish it in the USA. "

Roberto, I finally sat down to read this article. (Actually, it was not easy to read the photograph of the page, so I found it on the website of Corriera della Sera.) It is very interesting and well done. I was unaware of the level of private funding of WHO. And Ms. Gabanelli is correct to point out that this funding is not transparent in its purpose. There is presently a high level of distrust of WHO, especially by President Trump, largely based on his dislike of China. However, there has not been any articles in the media with the level of detail about how closely China is linked to Ethiopia as was in Ms. Gabanelli’s article. She should publish it in the USA.

Confermando la mia simpatia da affezionato lettore di lunga data (dai tempi di Report...) La saluto cordialmente,
Roberto Sullini - UD

Da: Roberto Sullini

Venerdì 22 maggio 2020 17:25:24 Per: Massimo Gramellini

Ad un passo dall'Ultimo giro, ho deciso: faccio leggere agli altri come ho tracorso i miei 77anni. Abbiamo una cosa in comune. IO HO PERSO MIA MADRE A 8 ANNI E HO COMINCIATO A RENDERMENE CONTO A 50 ed ORA STO QUI A RATTOPPARE LE FERITE. iL RESOCONTO BIOGRAFICO è lUNO: NE FACI A L'USO CHE VUOLE SUCCESSIVA
MENTE

Mammà

Tentammo più volte di piegare la parola al vissuto
Ma tale rimase pel silenzio geloso dei poeti
Che dire, o meglio osare
del viso vellutato di mia madre
del fragore per il suo lutto
del mormorio sacrilego familiare
Mentre l’arcobaleno del suo sguardo
oscurava la disarmonia di richiami
gonfi di toni e privi di senso

ULTIMA CHIAMATA

Ora e sempre più viva
Sarà la smania di far notte a me solo
E cercare scampo e riposo
Nella mia storia più remota.
Ogni sera mi vado incontro a ritroso.
L. Sinisgall

Pronti si parte. L’attesa ha esaurito tutti i suoi complementi. C’è da abbigliarsi, lo so, per la circostanza. Cravatta indottrinata dai colori di maggio e l’odore delle feste agostane, pantaloni che, anche se ingrigiti, non si manifestino immemori delle ricorrenze protocollari. Eccola lì una camicia di seta inamidata che è sfuggita al ricovero anticipato in una soffitta, ansiosa, ahimé, di eredi che ne avrebbero svelato i dettagli sbiaditi e occultati dalla retorica del ricordo.
Ecco, ci siamo quasi: è suonata la campanella dell’ultimo giro che richiama con crudele cinismo alla sua antesignana dei decenni trascorsi, quando il suono a lei omologo annunciava la liberazione dai banchi di scuola e l’avvio a vicende e situazioni che correggessero le prescrizioni mattutine La campanella attuale, però, è un ultimatum perentorio e indiscutibile a riconsiderare senza indugi il Cato ciceroniano, per il quale nemo est tum senex, qui se annum non putet posse vivere. Forse a dispetto di quel morbus che Cicerone stesso aveva decretato irreversibile. E’ venuto il momento di lasciare testimonianza di ciò che si è fatto. “Hai un anno di tempo. Finora hai pensato solo a scrivere e a leggere roba d’altri” mi intima il demone che mi sta accompagnando. Mi sorge un dubbio: Che la sentenza ciceroniana sia solo un pretesto. ? Oramai devo dar conto di quello che ho fatto e a chi aspiravo rassomigliare. In un anno non ci riesco.. “Srotola le carte, riapri gli schedari, avventurati nel labirinto dello smartphone munendoti di un lasciapassare arianneo che faccia da navigatore paziente e non impertinente, pronto per questa folata di nostalgia che ti sta assalendo sulla sponda di Acheronte” m’incoraggia indefesso
E’ roba di scuola, materiale nato per circostanze che mi hanno accompagnato lungo la mia permanenza decennale nella scuola. Chissà se vale la pena ripescarlo, mi schermisco. Per scongiurare una probabile défaillance abbozzo una preventiva giustificazione: non ce la faccio ad avventurarmi i in un viaggio che sicuramente supererebbe la tempistica ciceroniana. C’è, dopo tutto, da devirgolare i discorsi per pausarne i pensieri in funzione della nuova destinazione. Sono consapevole che andrebbe rivisto il quadro del piano esistenziale che ha sorretto tutto il materiale. Non in tutte le stagioni ho scritto e trascritto l’accaduto e testamentato i riflessi. Per ciò molto andrà composto sotto forma di ricostruzione. Ho vissuto tra mura scolastiche per una vita intera: sono stato scolaro dall’età di cinque anni, studente liceale fino al sessantadue, insegnante in classi per “ritardatari” negli anni settanta e successivamente per adolescenti ambiziosi e brillanti, attraversando la ricostruzione postbellica, i cosiddetti favolosi anni sessanta con corollario sessantottesco, le riforme che si sono avvicendate nei decenni che vanno dal Settanta del secolo scorso alla prima decade del terzo millennio. Anni in cui avevo sperimentato il narcisismo del primo banco e la batosta della bocciatura, la laurea tardiva e i successi concorsuali. Percorsi agevolati o accidentati da un’esistenza non avara di sorprese ed entusiasmi, delusioni e rammarichi, rimorsi e risentimenti. Il materiale quindi da sistemare è figlio degli anni della presidenza al Liceo di Belvedere marittimo, mentre per il remoto passato vanno resocontati i ricordi, tentando di accordarne la fedeltà agli agganci premonitori e ai collegamenti con quanto sarebbe accaduto successivamente. Con un interrogativo perentorio che mi assedia da anni: ha senso ancora la scuola? O per essere più benevolo nei confronti dei miei detrattori: è legittimo che ci sia ancora chi presume di insegnare e chi è costretto ad apprendere secondo schemi e modalità che da secoli definiamo scuola?
Titolerai i paragrafi? Nobiliterai argomentazioni con epigrafi classicheggianti? Svincolerai le argomentazioni dalle circostanze che le hanno generate, con il fine di renderle supporto emblematico? Riuscirai a bypassare l’amore e la dedizione per la scuola che ti hanno accompagnato dagli scantinati agli androni ministeriali? Insiste il demone. Ed ancora: con quali modi dividerai i tempi? Con quelli classici, passato, presente e futuro? annum potet vivere, non dimenticare, mi avvisa. Abbasso la testa
iuro, promitto e spero

TRAPASSATO REMOTO

e mi fermo qui, per non toglierle tempo. PARCE SEPULTO

Da: Giorgio

Venerdì 22 maggio 2020 17:06:18 Per: Sigfrido Ranucci

Sig. Ranucci buongiorno
mi spiega come ex comunisti trovato posti che noi manco ci sognamo (melandri presidente musei o fondazione) e altro estrema sinistra - non ricordo il nome - consigliere Inail ???
grazie se potessero trovare un posto anche a mio figlio, non so... gm milano

Da: Gatto Michelangelo

Venerdì 22 maggio 2020 17:02:33 Per: Vittorio Feltri

Caro sig. Feltri vorrei che pubblicasse sul suo pregiato giornale questa riflessione :
mi fa piacere rivedere vecchi politici comunisti o estrema sinistra ricoprire fior di posti quali presidenti di fondazioni romane (Melandri) e consiglieri Inail (non mi ricordo il nome di questo di estrema sinistra) sempre a galla nulla li scuote.
chissa' se questi rappresentanti del popolo trovano a me 380 euro di pensione) e al figlio un posto di
lavoro altrettanto comodo.
la ringrazio un suo ammiratore gatto Michelangelo milano

Da: Gatto Michelangelo

Venerdì 22 maggio 2020 16:58:49 Per: Luca Zaia

Ciao Luca
Per piacere puoi far si con una nuova delibera che tutti possano uscire con compari di anello e santoi fiosi
Ringrazio a prescindere però a mio avviso questa è stata una svista, credo che i compari di anello siano sacri e congiunti
Grazie Roberto

Da: Agnoletto Roberto

Venerdì 22 maggio 2020 16:42:27 Per: Nicola Zingaretti

Buongiorno Presidente, mi chiamo Umberto Zanusso e, in un ultimo soprassalto di fiducia verso la politica. vorrei sfogarmi un attimo per quanto sto vedendo ormai da mesi.
All’alba del 1° giugno 2018 nasceva il governo Conte, partorito dopo un lungo ed estenuante travaglio il cui frutto è stato il connubio tra un partito di “non politica” ed un partito al contrario molto politico. A parte il prof. Conte, che non conoscevo, ero rimasto abbastanza sconcertato dalla nomina di Di Maio a Ministro del Lavoro. Sa, io ho cominciato a lavorare in un cantiere navale prima di laurearmi, poi mi sono laureato e sono diventato ricercatore, ora ho più di mezzo secolo in anni e faccio il libero professionista, ma nonostante un pochino di esperienza me la sia fatta rimarrei abbastanza perplesso nel ricoprire una carica simile. Evidentemente il buon Luigi remore di questo tipo non ne aveva, anche perché dirigeva (a sua insaputa, Scaiola docet) un’azienda in cui una buona parte degli operai lavorava in nero… Di più, faceva anche in Vicepresidente del Consiglio, bella carriera…
Ma torniamo a Conte, si presentò come avvocato degli Italiani, come se ne avessimo bisogno, ma lo imparammo a conoscere quasi subito: nella mia città, davanti alle macerie di quel ponte su cui sono passato innumerevoli volte, disse che il Governo non poteva aspettare i tempi della magistratura. Quando lo sentii rimasi di sasso, il governo che vuole prendere il posto della magistratura, con tanti saluti all’indipendenza die poteri, e che cosa è, dittatura?
Ma va beh, è il cambiamento, uno conta uno, i grillini avrebbero aperto il Parlamento, e anche se si confermavano alcuni miei sospetti comunque anche io mi beccai questo governo che, tra le gaffes di Toninelli e le esibizioni a piazza Venezia nel frattempo aveva trovato il modo di intervenire massicciamente sul nostro debito pubblico con il reddito di cittadinanza e quota 100.
Nel frattempo, venivano emessi i decreti sicurezza, sufficientemente spregevoli da meritare il disgusto, ma bisognava accontentare il socio di maggioranza, che alla fin fine era molto ben visto dalla marmaglia. Ma, ad un certo punto, cominciò a farsi sentire il problema della finanziaria ed allora il socio di maggioranza, con una mirabile sceneggiatura, cominciò ad esagerare con i Mojito e tanti saluti a tutti. Ovviamente la colpa era del socio, e questo veniva rimarcato con tanto di discorso in aula in cui Conte, come in un’assemblea di condominio, rinfacciava all’alleato quello che aveva fatto (ma lui, nel frattempo, dove era?).
Nonostante la situazione non fosse facile speravo nelle elezioni, anche se avrebbe comunque vinto il socio dei Mojito, ma almeno ci saremmo tolti dalle scatole quel branco di… non so come definirli. E invece no! Il PD arrivava come nuovo socio di governo. Ma quanti rospi avete ingoiato?
Speravo che almeno voi riusciste a far centrare un po' quella banda di spostati, ma poi arriva il Covid, e Conte si immedesima uomo forte e, in spregio al Parlamento ed alla Costituzione, decide tutto lui con i DPCM, del resto lo aveva già detto che non avevano bisogno delle altre istituzioni… E con i DPCM ci priva anche delle libertà costituzionali. Ora, è vero che l’art. 16 dice che la libertà può essere limitata in alcuni casi, tra cui si annoverano anche quelli sanitari, ma per legge, ovvero per intervento del Parlamento, non perché il primo venuto ha deciso che si fa come vuole lui.
Comunque siamo rimasti a casa, in primo luogo per paura, e poi perché non è che ci fossero molti posti dove andare. Nel frattempo, il Conte che fa? Si munisce di apposito Comitato Tecnico Scientifico e non fa niente. Nel senso che aspetta Godot, ovvero che il CTS gli dica che l’epidemia è finita. Ma lo sa anche lei… Godot non arriva mai, e quindi continua imperterrito a fare quello che vuole senza che il Parlamento venga interpellato. Non una linea di strategia, promette mari e monti e poi non riesce a dare i soldi neanche a quei poveracci che sono in CIG. Non tira fuori un soldo, che poi in definitiva non ha, ma ne promette tanti. E lancia una campagna di analisi su un campione di 150 000 italiani (molto rappresentativo, su 60 milioni e rotti).
Noi stiamo a casa, ma nel frattempo il suo Ministro della Giustizia fa uscire manda a casa i criminali mafiosi, non quelli in attesa di giudizio, che magari ne avrebbero più diritto. Come disse Costantino Rozzi, presidente dell’Ascoli calcio, in una famosa intervista: “c’è chi può e chi non può. Io può”.
Poi il nostro Conte ha un soprassalto storico-patriottico, e si dice “non insensibile al grido di dolore” eccetera eccetera. Quella frase la utilizzò un personaggio molto prima di lui, solo che questo tipo, con questa frase, diede il via a quella serie di azioni che portarono all’unità d’Italia. Nonostante la sua progenie non sia stata certo esemplare, non posso pensare che Conte prenda ad esempio Vittorio Emanuele II.
Seguo la politica praticamente da sempre, nato nel ’67, quando rapirono Moro nel ’78 io sapevo benissimo che era costui, sapevo come era organizzato il nostro stato, ed avevo già le mie idee, Nel ’94, con il Berlusca, pensavo che avessimo toccato il fondo, dopo aver visto Forlani con la bava alla bocca davanti al magistrato. Ma mi rendo conto che, veramente, al peggio non c’è mai fine. Abbiamo raggiunto un livello di sciatteria politica esagerato, che culmina con una delegittimazione del Parlamento ormai radicata. Accettiamo che Conte faccia il bello ed il cattivo tempo perché ormai il Parlamento è inutile, tanto inutile che è giusto ridurre lo stipendio a chi fa il lavoro più importante che ci sia nella nazione. Ah, ma sì, dimenticavo, noi votiamo il governo… ma no, siamo ancora nella prima Repubblica, e votiamo il Parlamento, ma quando lo dico in giro mi prendono in giro… ma a che serve il Parlamento?
Va beh, non mi sono sfogato fino in fondo ma almeno poche cose le ho scritte. Non potreste per cortesia porre un fine a tutto questo? Non è bello non avere un governo, ma non è neanche bello averne uno pessimo, non so quale sia la cosa peggiore.
Comunque, tre cose le abbiamo capite:
 se sei un calciatore hai svoltato anche dal punto di vista sanitario, tutti i tamponi che vuoi anche ai familiari;
 se sei residente in una regione e sei domiciliato in un’altra assumi il rango di paria, figlio di N/N, e non hai diritti di sorta;
 il congiuntivo ormai è sparito dalla lingua italiana, facciamocene una ragione e riempiamo gli imbuti con l’acqua che abbiamo trovato nel tunnel del Brennero (già finito) per combattere il “vairus” (non è latina, in realtà è una parola inglese)
Caro Presidente, a questo punto potrebbe anche chiedermi, se ha avuto la forza di arrivare a leggere fino a qui: “ma che cosa intendi fare tu per ovviare a questo? ”
Domanda legittima, all’alba del 10 ottobre dello scorso anno provai ad iscrivermi al PD, pagai la quota e mi mandaste una mail di conferma dicendo che mi sarebbe arrivata la tessera, e invece niente.
Evidentemente, sto sulle scatole anche a voi…

Con i miei migliori auguri per un futuro migliore
Umberto Zanusso

Da: Umberto Zanusso

Venerdì 22 maggio 2020 16:41:04 Per: Renato Zero

C'è la possibilità di scrivere un messaggio a Renato? Eravamo amici, una volta, e lui mi conosce come Albertino, spesso eravamo in Borgo Pio insieme ad altri amici comuni.
Potete dargli il mio numero?
328 -------
Grazie

Da: Alberto

Venerdì 22 maggio 2020 15:14:31 Per: Massimo Gramellini

Caro Massimo,
provo a scriverti nella speranza che tu possa leggermi. Ho molto apprezzato il tuo articolo sulla ministra Azzolina...
Ora vorrei sottoporre alla tua attenzione un'altra angheria ai danni di noi docenti precari. La senatrice 5S Granato ha detto che sospenderà il servizio a tutti i docenti favorevoli al concorso per titoli anziché "per crocette", che secondo loro dovrebbe valutare il merito. 80 domande in 80 minuti per giudicare se sono meritevole di insegnare, quando lo faccio già da 5 anni (e molti miei colleghi anche da più tempo)
Trovo che sia gravissimo questo tono, ti prego dacci voce, aiutaci a non far passare inosservata questa dichiarazione. Nessun tg si occupa di noi, nessun politico piange per noi che viviamo nell'ansia da anni e diamo il nostro meglio per gli alunni.
Spero che mi ascolterai.
Un caro saluto

Da: Ginevra