Ultimi commenti alle biografie - pagina 2690

Sabato 23 maggio 2020 08:37:23 Per: Corrado Augias

Gentile Dott. Corrado Augias,

ho letto con grande interesse il suo articolo del 30 Aprile scorso su "La Repubblica", dal titolo “Un giorno per i morti soli”.
Mi presento; sono una Psicologa e Psicoterapeuta e Docente Universitaria, faccio parte del Comitato Scientifico del Progetto Nazionale Penelope (S) comparsi.
La nostra Portavoce è Elisa Pozza Tasca, che durante le due legislature svolte come parlamentare della Repubblica, si rese conto che il problema delle perone scomparse era sottovalutato e come Presidente di Penelope, negli anni successivi, ha promosso la legge che poi ha istituto il Commissario Straordinario per le Persone scomparse, presso il Ministero dell’Interno.
Le scrivo questa lettera a nome Suo, a nome della nostra coordinatrice Prof. ssa Maria Gaia Pensieri e di tutto il Comitato Scientifico.
Riteniamo che il tema da Lei giustamente sollevato, della mancanza di un rito funebre durante questa emergenza sanitaria, sia perfettamente paragonabile al lutto sospeso dei familiari delle persone scomparse.
Si tratta di un lutto cristallizzato, non elaborato, che blocca le persone nel tempo.
Senza un rito funebre, che come ha ben evidenziato Lei, è alla base delle civiltà più antiche e che si è trasformato nei secoli e nelle culture, non è possibile “congedarsi” da quella persona. Manca poi il sistema corale e degli affetti, che durante il rito funebre si danno forza e coraggio, attivando quel circolo di ricordi, di emozioni, di apprezzamento della qualità di quella persona, che permettono di mantenerla viva nella memoria, componendo un puzzle della sua personalità e delle sue gesta, ma allo stesso tempo, questa ritualità consente di “lasciar andare” il corpo.
Le famiglie delle persone scomparse, che dal 1974 a dicembre 2019 sono 61. 036, non hanno potuto salutare i propri congiunti. Molti di loro sperano ancora di poter avere un segno della presenza in vita dei loro cari. Il 25% sono minori e minori non accompagnati.
Queste famiglie non hanno avuto la possibilità di esprimere il dolore, perché non hanno avuto un corpo su cui piangere.
E’ una sofferenza enorme non sapere che cosa sia successo, che cosa può avere provato il proprio caro, o che cosa stia vivendo adesso.
Come i familiari delle migliaia di persone morte in questi mesi, che non hanno potuto regalare un sorriso, un abbraccio, al proprio genitore, nonno, zio, cosi i familiari delle persone scomparse sono rimaste nel silenzio assordante del vuoto e dell’assenza della persona cara.
Come Comitato scientifico di Penelope (S) comparsi, ci uniamo pertanto alla Sua proposta di istituire una giornata di lutto nazionale per tutti quei familiari che non hanno potuto celebrare il funerale del proprio congiunto.
Come Comitato Scientifico di Penelope (S) comparsi, riteniamo che quella giornata possa essere dedicata anche a quelle migliaia di famiglie che da anni aspettano di poter ritrovare i propri cari o nella peggiore delle ipotesi, il loro corpo.
L’importanza di questa giornata risiede innanzi tutto nel riconoscere a migliaia di famiglie il loro dolore per la perdita e per l’assenza dei loro cari, morti, o presunti tali, in solitudine.
Si tratta poi di un atto sociale corale di vicinanza, che può alleviare la sofferenza di queste famiglie e consentirli di non sentirsi sole, ma parte di un ‘entità più ampia, che si chiama Umanità.

Un sentito e cordiale saluto,

Prof. ssa Laura Volpini

Da: Maria Gaia Pensieri

Sabato 23 maggio 2020 02:09:43 Per: Alessandra Amoroso

Ciao mi chiamo Andrea sono un grande fan di Alessandra Amoroso la seguo da quando ha vinto Amici, mi piace tantissimo la sua voce, la sua musica, le sue canzoni, è una grande artista, purtroppo per svariati motivi non ho mai assistito a un suo concerto, ma ho tutti i suoi cd, mi piacerebbe incontrarla, conoscerla, è un mio grande desiderio. Grazie. Andrea Mantovani di Ferrara

Da: Andrea Mantovani

Sabato 23 maggio 2020 00:31:06 Per: Raffaella Carrà

Buongiorno Raffaella, mi chiamo Romana ho 62 anni di cui 20 in convivenza con il mio attuale compagnoche purtroppo il 6/4/2020 inaspettatamente ha avuto una emoraggia celebrale devastante che lo ha ridotto ad un vegetale. Lui era vedovo e più grande di me di 14 anni quando ci siamo incontrati, io venivo da una brutta storia con mio marito che mi aveva lasciata dopo 20 anni di matrimonio per una ragazzina dell' Est, piena di debiti e con una figlia da mantenere, ma mi sono fatta su le maniche e ho lavorato 12 ore al giorno per uscirne riuscendoci con le mie forze e il mio lavoro. purtroppo non abbiamo fatto in tempo a sposarci (proprio domenica 5/4/2020 fiorno del mio compleannoavevamo stabilitodi farlo subito finito il covid) abbiamo acquistato 5 anni fà in comproprietà al 50%una casetta che abbiamo ristrutturato insieme con le ns forze rinunciando a ferie e a tante piccole cose ma con tanta fierezza che era ns. Ora sono in queste condizioni:il mio compagno ha 2 figli di cui la femmina e il marito terribili e avidie di conseguenza mi aspetto la loro richiesta della quota del 50% come succederà il brutto eventofinale di suo padre, lui aveva mantenuto anche per motivi fiscali la residenza nell'altra sua proprietà in collina a Bologna dove risiede anche il figlio, ma tutti e due i figli sapevano che se fosse successo qualcosa prima a lui la sua volontà era che io avessi la disponibilità della nostra casain quanto a loro aveva già dato una locazione ben degna. Per mia fortuna sono sempre stata indipendente per il mio lavoro, ma ora mi ritrovo con un mutuo sulla mia quota di comproprietà del 50%, senza reversibilità poichè alle coppie di fatto non aspetta, e con il dover affrontare il costo dell'altro 50% se voglio rimanere nella ns casa. Ti chiederei umilmente se hai qualche consiglio da darmi o come posso fare. Sono amareggiata e non mi sento bene a dover cercare di prevenire ulteriori problemi, in quanto al compagno della mia vita respira ancora anche se solo con le macchine e la mia più grande speranza e che possa tornare a casa da me. Oltre a lui a 62 anni stò perdendo anche la mia casa, il posto che avevo scelto finchè vivere.
Ti prego rispondimi. grazie

Da: Romana Gnani

Venerdì 22 maggio 2020 22:55:28 Per: Gerry Scotti

Salve, mi chiamo Sonia e ho una figlia di nome Olivia di 16 anni che vorrebbe tantissimo conoscerti... é un suo grande desiderio.
Sarà possibile? Grazie
Saluti
Sonia

Da: Sonia

Venerdì 22 maggio 2020 21:02:22 Per: Maria De Filippi

Non sono diciamo proprio un fan di Tina... ma per quanto riguarda il fatto che non crede a Giovanna.. Sono pienamente d'accordo.. Sul discorso che non piace così tanto come dice il ragazzo mascherato... per il resto spero che Tina faccia un po più la brava... ciao...

Da: Salvatore

Venerdì 22 maggio 2020 20:31:50 Per: Flavio Insinna

Ciao Flavio, sono Samuele, un bambino di 6 anni che a settembre dovrebbe iniziare la scuola primaria. Ti scrivo per dirti che ogni sera aspetto, con entusiasmo, le tue puntate de" L'eredità ". Ormai per me e la mia famiglia è diventato un appuntamento fisso. Complimenti, un grosso abbraccio da Borgaro Torinese 😊

Da: Samuele Galati

Venerdì 22 maggio 2020 20:26:38 Per: Paolo Bonolis

Buongiorno signor Bonolis mi chiamo Marco e come figlio di un artista (Franco Alquati _ Cremona 1924/Lecco 1983) voglio farle i miei complimenti per il suo impegno professionale dove lei miscela con sapienza ed intelligenza una fine ironia supportata da un ottima cultura che non guasta mai. La voglio omaggiare come artista invitandola alla visione di un mio modesto tributo all'arte di mio papà Franco https://www. francoalquatiart. it
Con i miei migliori e cordiali saluti
Marco Alquati

Da: Marco Alquati

Venerdì 22 maggio 2020 20:12:01 Per: Gerry Scotti

Caro Gerry avrei bisogno di un aiuto economico mio figlio ha una patologia bronco spasma intollerante al cibo aler vuole sbattermi fuori di casa mi ha chiesto di comprare la casa ma io non ho soldi per farlo ha detto che la vendeva 90 mila euro mi puoi aiutare il mio cell 347 ------- cinzia Sciarratta Via ------- 69 Milano cap 20152

Da: Cinzia Sciarratta

Venerdì 22 maggio 2020 18:53:11 Per: Alan Friedman

Carissimo Alan Friedman,
Ho appena terminato di leggere il Suo libro "Questa non è l'Italia". Sento doveroso esprimere il mio apprezzamento per quanto ha scritto e per la chiarezza con cui lo ha fatto. E' stato talmente piacevole leggerla che il tempo impiegato a leggere il Suo libro costituisce per me un record. Mi ha fatto venire a mente lo stile del grande Indro Montanelli da me tanto apprezzato. Ex-funzionario della UE, da poco divenuto ottantenne, mi sento fiero di fare parte della vecchia scuola con i relativi vecchi valori.
Vado oltre l'Europa, mi sento cittadino dell'Universo e sono fiducioso sul futuro del mio Paese. Considero i Salvini fenomeni effimeri, seppur molto deludenti per un Paese dalle tradizioni come il nostro. Ha ragione Lei: Questa non è l'Italia!
Desidererei sapere se nei suoi progetti è previsto un nuovo libro con la prosecuzione di "Questa non è l'Italia". Ne attenderei con ansia la pubblicazione, anche perchè, a quanto pare, l'evoluzione che c'è stata della situazione lascia, a mio avviso, ben sperare.
Sono un apolitico e l'esperienza di vita acquisita nel tempo mi ha fatto pervenire alla conclusione di votare per colui che ritengo il meno peggio del momento quando si tratta di andare a votare. Nella prossima lettura che mi auguro di un Suo libro, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa del premier Conte. A mio aviso, il fatto che sia un avvocato di provincia non ha importanza, L'importante è che sia onesto, cosa non da poco ai nostri giorni. E che sappia cacciare fuori con coraggio le unghie all'occorrenza, come fece in parlamento verso la fine dell'estate dello scorso anno (personalmente, è da quel momento che ho iniziato ad apprezzare l'uomo e non mi sembra che ora faccia sfigurare l'Italia a livello internazionale).
Con tanta stima e con l'augurio di lunga vita, poichè c'è molto bisogno di giornalisti come Lei. Giovanni

Da: Giovanni Gianfreda

Venerdì 22 maggio 2020 18:27:06 Per: Luigi Di Maio

Caro Luigi mi rivolgo a Lei per chiederle un aiuto. Sono un pensionato di 70 anni ho mia moglie invalida al 100% con altre gravi patologie. Si e' pure vero che percepiamo la pensione, ma tra affitto bollette, acquisto di medicinali e visite questi non sono sufficienti,. Mi sono indebitato di prestiti che regolarmente sto' restituendo e il frgo spesso è volentieri piange. Caro Luigi ho chiesto un'altro prestito ma non mi e' stato Concesso. Ma perche' dare questi redditi a chi aspetta e a chi no non fate laproposta di aumentare stipendi e pensioni almeno di 500 per tutti, vedra' che le famiglie non si lamenterebbero. La saluto cordialmente Fabrizio..

Da: Fabrizio