Ultimi commenti alle biografie - pagina 2872

Mercoledì 22 aprile 2020 22:22:32 Per: Mario Giordano

Caro dott. GIordano sono una sua assidua telespettatrice. Seguo la sua trasmissione fuori dal coro ed anche dritto e rovescio e IV Repubblica perché condivido quello che viene detto e mostrato. Ho stima di lei, di Del Debbio e Porro, perché vi reputo persone oneste e professionali. Fate bene il vostro lavoro e rispettate la gente specialmente quelle che è più in difficoltà. Ora facendo appello alla sua sensibile intelligenza, le chiedo un grande favore. I mass-media e alcune persone godono nel mettere zizzania fra il nord e il sud, i rapporti così si deteriorano e vengono dette cattiverie inaudite. Una, la più cattiva: i meridionali sono felici delle disgrazie che in questo momento si abbattono sulla Lombardia. Non è vero, è una cattiveria gratuita, ne abbiamo dolore invece. Non si può gioire sulle disgrazie altrui, di nessuno. Personalmente prego che finisca la pandemia in tutto il mondo e con essa le sofferenze che ne derivano. Lo dica anche a Feltri che non è tanto una persona perbene. Siamo tutti uguali nord e sud con pregi e difetti, ricchi e meno ricchi, ed anche se le nostre strutture sanitarie non sono sempre alla pari di quelle del nord, tanti malati non vengono al nord, perché anche qua nel sud abbiamo centri e personale medico e paramedico di eccellenza, come il dottor Ascierto che per primo ha trovato un modo per contenere il covid-19. Spero che non cestini questa mail e che metta del suo per avviare un dialogo fra nord e sud. Con stima Pina Carlana

Da: Giuseppina Carlana

Mercoledì 22 aprile 2020 22:21:58 Per: Mario Giordano

Gentile Dott. Giordano,
chi le scrive è una docente universitaria dell’Università di Messina che segue molto la sua trasmissione, perché Lei ha sempre affrontato le problematiche con competenza e, soprattutto, senza mistificazioni. Nel seguire la trasmissione di ieri sera, 21 aprile 2020, sono rimasta molto sconcertata da tutto quello che ha affermato Feltri rispetto agli abitanti del Sud. Ma ciò che mi ha disgustato è stato quando, nel confessare di non credere al complesso d’inferiorità, ha definito inferiori i meridionali. Mi permetta di dire che Lei, però, Direttore non ha reagito come avrebbe dovuto. Il problema non doveva essere il timore di un calo degli ascolti, ma la gravità di una affermazione, da Lei accolta con un sorrisetto sornione. È vero ciò che ha affermato Feltri, rispetto alle decisioni paventate dal Governatore della Campania, che i Campani, come tutti noi meridionali, abbiamo necessità di recarci al Nord (Milano soprattutto) per farci curare. Ma è il caso di ricordare che nell’eccellente sanità settentrionale operano valenti medici e personale paramedico che per l’80% è meridionale. Anche nella Scuola gli insegnanti sono per la maggior parte meridionali. Allora, cosa vuol dire questo? Vuol dire che il Nord senza i “cervelli” del Sud non avrebbe potuto raggiungere questi livelli. Ed è una constatazione amara che, dopo l’eccellente formazione, i nostri giovani non possano contribuire a migliorare la nostra terra. Qui ciò che difetta è la mancanza di strutture adeguate e di attrezzature. Ma lo sappiamo tutti (e lo sa anche Lei e Feltri) quali sono le vere ragioni non certo di una “inferiorità” dei meridionali, ma certamente di una “subalternità” di un sud sfruttato e abbandonato, asservito allo sviluppo di un nord. Non dimentichiamo come si è realizzata la tanto decantata unità d’Italia. Da più parti, ormai, si auspica una rilettura critica dei fatti che hanno preparato il confluire di una regione come la Sicilia nell’Unità italiana, evento che avrebbe prodotto – secondo seri studiosi – l’interruzione di un processo di sviluppo economico e sociale autoctono in fase di crescita. Varie fonti storiografiche ritengono che il processo di unificazione in Italia sia stato un pretesto del governo sabaudo per colonizzare economicamente il Regno delle Due Sicilie, che era socialmente e culturalmente avanzato e all’avanguardia in Europa in molti settori della tecnologia, dell’industria e dell’economia. Giustino Fortunato, in una lettera inviata il 2 settembre 1899 a Pasquale Villari, scriveva: “L’unità d’Italia […] è stata, purtroppo, la nostra rovina economica. Noi eravamo, il 1860, in floridissime condizioni per un risveglio economico, sano e profittevole. L’Unità ci ha perduti. E come se questo non bastasse, è provato, contrariamente all’opinione di tutti, che lo Stato italiano profonde i suoi benefici finanziari nelle province settentrionali in misura ben maggiore che nelle meridionali” (G. Fortunato, E. Gentile, Carteggio 1865-1911, Bari, Laterza, 1978, pp. 64-65). Non dimentichiamo, ancora, che, mentre il Piemonte era indebitato e sull’orlo della bancarotta, il Regno meridionale possedeva oltre i due terzi della ricchezza monetaria circolante in tutti gli stati preunitari. Vittorio Gleijeses (La storia di Napoli dalle origini ai nostri giorni, Napoli, Fiorentino, 1996) ha scritto che il Regno delle Due Sicilie sanò il passivo di centinaia di milioni di lire del debito pubblico della nuova Italia e che al tesoro dell’Italia Unita il Regno delle Due Sicilie contribuì col 60%, la Lombardia con l’1%, il Piemonte col 4%. Compiuta l’Unità d’Italia, tutte le avanzatissime industrie borboniche vennero smantellate. Il Sud dovette sopportare una fiscalità oppressiva e antisociale (“leggi di vera spoliazione dei miserabili” come le chiamò Sonnino) e la Sicilia, in particolare, a parità di popolazione, dovette pagare sui consumi tasse tre volte e mezzo superiori a quelle delle Venezie.
Caro Direttore, non ho dubbi che Lei la storia la conosca meglio di me, da giornalista serio quale è. Ma non lasci, la prego!, che nella sua trasmissione qualcuno possa fare affermazioni che, soprattutto in questo tragico momento della nostra storia, non fanno altro che dividerci. Lo dica a Feltri che il Nord avrà i soldi, ma il Sud ha la cultura (in tutti i campi) che diffonde ed elargisce generosamente nelle parti del nostro Paese che non la possiedono.
Grata per il suo ascolto, le porgo i miei più distinti saluti.
Prof. ssa Caterina Barilaro

Da: Caterina Barilaro

Mercoledì 22 aprile 2020 22:21:36 Per: Vittorio Feltri

Alla cortese attenzione del Sig. Vittorio Feltri
Bando alle ciance ed anche alle... "carezze"... Se mi propongo a Lei, ci sarà una buona ragione. Ho scritto una COSA, una fotografia penosa, dolorosa e vergognosa della nostra ITALIA, Quella di questa EPOCA... Premesso che NON sono uno scrittore e neanche un letterato, sono SOLO uno che ne ha piene le PALLE! Vuole Lei leggere il mio manoscritto e dirmi gentilmente cosa sinceramente ne pensa? E' la mia prima esperienza e sarei pronto a pubblicare ma l'idea che possa essere "VISTO" e valutato da Lei, sarebbe per me, come vincere il primo premio! Se accetta e mi risponde, Le invio il manoscritto. GRAZIE PER LA SUA ATTENZIONE ! CORDIALMENTE Fernando Imbriani

Da: Fernando Imbriani

Mercoledì 22 aprile 2020 22:07:29 Per: Vittorio Feltri

Con le sue dichiarazioni da Giordano ha fatto sì che la stima che provavo verso di lei svanisse, le assicuro che molti parcheggiatori napoletani hanno meno soldi di lei ma più cuore, il problema sono questi primi cento anni poi ritorneremo tutti uguali.. Antonio Di Laora

Da: Di Laora Antonio

Mercoledì 22 aprile 2020 22:01:30 Per: Vittorio Feltri

Egregio direttore. Ultimamente sto leggendo tantissimo il suo quotidiano e condivido tutto. Mi sta prendendo un esaurimento nervoso per questa situazione e sto pensando come molti altri di fare causa a questo governo. Non funziona nulla, a gennaio già si sapeva... ho già inviato un mio post sempre per il ritardo del governo... Io sono in parte in cassa integrazione mia moglie al 100% e senza aiuti. Una vergogna. Il governo è composto da parlamentari, ma ora tra tecnici, esperti e staff saranno 200 voci in più a cantare. Poi una cosa sul vaccino, da più parti dicono entro l'anno... i nostri virologi entro due anni. Che pessimismo! Questo paese è da rifare. Viva la democrazia viva l'Italia.

Da: Emiliano Serino

Mercoledì 22 aprile 2020 22:01:28 Per: Myrta Merlino

Buongiorno myrta in questo periodo non ho sentito parlare della categoria della terza età. Persone attive abitualmente presenti nei cinema teatri circoli vari palestre gite di gruppo ecc ognuno in base al proprio portafoglio e ai propri interessi. E ' sicuramente una fascia di individui responsabili e attenti alla loro salute... Ma adesso mi sembra che non vengano presi in considerazione e trattati alla stregua di quelli più anziani e che necessitano di cure e assistenza. Oltretutto è una categoria che quando si muove spende... Pensiamo solo all'università della terza età quanto è frequentata e quanto è di aiuto per molte persone sole... Grazie complimenti e buon lavoro.

Da: Laura Manzoni

Mercoledì 22 aprile 2020 22:00:44 Per: Alex Zanardi

Buonasera Alex,
mi permetto di disturbarla per chiederla un favore.
Mi chiamo Alessandro Agresti, sono uno psicologo e sto terminando una scuola di psicoterapia.
Per la mia tesi finale vorrei portare un tema che mi sta a cuore che è quello dello sport e, nello specifico, mi piacerebbe condividere il passaggio tra l'attività agonistica professionistica e il "fine carriera" che sia dovuto ad età, infortuni o altro. Mi piacerebbe poter fare una breve intervista a persone che hanno vissuto lo sport come una professione e che hanno successivamente dovuto "reinventarsi" nel momento in cui si termina questo tipo di lavoro, o cercare una qualche forma di "riscatto"
Le chiedo se sarebbe disponibile a rispondere a qualche domanda.
Ovviamente nessun obbligo.
Grazie per l'attenzione nel leggere queste righe e, spero, a presto.
Buona serata
Alessandro Agresti

Da: Alessandro Agresti

Mercoledì 22 aprile 2020 21:57:04 Per: Lilli Gruber

Gentilissima sig. Gruber, potrebbe chiarirmi/ci in una delle sue puntate di Otto e Mezzo come mai negozianti, gestori di alberghi/ristoranti/B&B, ecc continuano a lamentarsi per qst lockdown? Sicuramente ci sono quelli che hanno problemi economici, ma ve ne sono molti le cui attività sono ben avviate perciò mi chiedo: - non hanno mai risparmiato soldi in passato? - Vorrebbero guadagnare le stesse cifre degli anni precedenti? Sinceramente penso che le loro siano lacrime da coccodrillo in quanto il professionista autonomo guadagna, chiaramente di solito, più del dipendente perché si sa che ha un rischio correlato. Ma, allora, quando il rischio si presenta, perché entra in gioco chi paga costantemente le tasse e ha un reddito di gran lunga più basso (eccezione fatta per certe figure pubbliche) ? Quando gli affari vanno bene non è che gli utili vengono divisi con chi paga le tasse perciò sono dell'idea che dovrebbero attingere alle loro riserve, ma qua desidererei avere la sua opinione. Nel farle i complimenti per la trasmissione, la saluto Cristina Eccel

Da: Cristina Eccel

Mercoledì 22 aprile 2020 21:54:53 Per: Mario Giordano

Buonasera Ma lei è quel decelebrato di fetri vi sentite giornalisti Ma siete la vergogna Ma siete andate a scuola sapete la storia del sud-una terrina p. S fiera di esserlo comunque non ho mai guardato una sua trasmissionie e il giornale libero non ci pulisco nemmeno i vetri..

Da: Antonella Piccoll

Mercoledì 22 aprile 2020 21:54:37 Per: Mario Giordano

Dottor Giordano volevo chiederle se può farci chiarire da qualche "Luminare" perché io e mia moglie non possiamo recarci al supermercato insieme... chiaramente ivi entrando uno solo... quando dormiamo nello stesso letto... grazie mille e complimen... toni

Da: Vincenzo