Ultimi commenti alle biografie - pagina 3013

Giovedì 16 aprile 2020 00:38:44 Per: Giuseppe Conte

Salve volevo capire come mai i titolari dei b and b senza partita iva sono rimasti fuori dai buoni pasto e i 600 euro, come pensa che possiamo ripartire viste le entrate a zero e le bollette che continuano ad arrivare e nessun tipo di aiuto economico? Credo che la voce tassa di soggiorno abbia fatto una bella differenza sul bilancio, comunale o mi sbaglio? Io sono da sola a mantenere un mutuo e tutte le spese di un b&b senza alcuna entrata.

Da: Vanessa Longo

Giovedì 16 aprile 2020 00:31:38 Per: Enrico Mentana

OGGETTO: richiesta di un Suo URGENTE interessamento e intervento

Egr. Dott. Mentana,
sono Mauro Gennari, un ex dipendente INPS della sede Roma Monteverde ingiustamente licenziato a partire dal mese di aprile 2019.
Mi permetto di scriverLe per segnalarLe la mia vicenda che presenta molti lati oscuri e per chiederLe di aiutarmi, con il Suo intervento pubblico, a ridare a me la dignità di lavoratore dell’Istituto e alla mia famiglia, duramente provata, la serenità perduta.
Ho subito e sto subendo un comportamento ingiusto, persecutorio e discriminatorio da parte dell’Amministrazione e della sua dirigenza. In particolare da coloro che, occupando un ruolo istituzionale e decisionale in tale vicenda, si stanno rendendo responsabili di una clamorosa ingiustizia ai miei danni.
Per tanti anni (a partire dal 2010) ho lavorato, oltre a numerosi altri prodotti (tutti i tipi di riscatto, versamenti volontari, ricongiunzioni, accrediti figurativi, estratti conto certificativi, e svolgimento di attività di sportello e di consulenza per appuntamento) anche pratiche di riscatto ex art. 13 legge n. 1338/1962, cioè RENDITE VITALIZIE (strumento che consente ai lavoratori dipendenti vittime di omissione contributiva di recuperare, con onere a loro carico, i contributi non versati dal datore di lavoro e ormai caduti in prescrizione), curandone l'istruttoria sempre allo stesso modo. Mensilmente portavo l'intero fascicolo cartaceo all'attenzione del Responsabile dell'ufficio, cioè sulla sua scrivania, per il controllo, sottoscrizione ed emissione del provvedimento amministrativo di accoglimento o di reiezione. Questo era il procedimento amministrativo, previsto dall'Istituto e regolamentato da circolari Inps, da me sempre rispettato e che aveva inizio con la presentazione delle domande allo sportello, protocollate dal funzionario di turno.
Il 31/7/2018 ho ricevuto contestazione disciplinare per aver lavorato erroneamente, almeno secondo la Direzione regionale Lazio e la Direzione Centrale Ispettorato INPS, 44 pratiche di questa tipologia nel periodo 2005-2015 con proposta di licenziamento con preavviso di 4 mesi. Nella contestazione si parla di accoglimento ma come detto io ho istruito e non accolto domande, compito questo del Responsabile dell'ufficio competente che ha puntualmente esercitato dopo aver effettuato gli opportuni controlli.
Il 3/10/2018 mi sono difeso davanti l'Ufficio dei Procedimenti Disciplinari (UPD) Inps assistito da un avvocato. Ho presentato una dettagliata memoria difensiva impugnando tutte le contestazioni. Non entro in questa sede nel dettaglio delle singole presunte irregolarità contestatemi, tutte da me impugnate perché ritenute infondate. In particolare però Le segnalo che:
- ho iniziato a lavorare questa tipologia di pratiche nel corso del 2010 ma mi vengono contestate anche pratiche lavorate (cioè istruite) negli anni precedenti da altri operatori Inps (che quindi eventualmente sbagliavano come il sottoscritto), a dimostrazione della superficialità e dell’incompetenza di chi ha eseguito i controlli (da me evidenziata in tutte le sedi, anche giudiziarie) ;
- tutte le pratiche contestatemi, comprese quelle da me non istruite, sono state sottoscritte e approvate dai Responsabili del procedimento e del provvedimento (almeno 8 diversi, compresi 2 Direttori di sede che sono intervenuti in assenza del Responsabile) che, dopo aver esercitato la loro funzione di controllo, hanno accolto le domande garantendo la regolarità delle mie istruttorie (come anche chiaramente riportato nelle relazioni ispettive Inps).
Incredibilmente la dirigente dell'UPD ha confermato il licenziamento e ancora più incredibilmente lo ha confermato il giudice del lavoro di Roma in data 31/5/2019, nonostante l'evidenza dei fatti, appiattendosi sulle contestazioni dell’Inps e ignorando completamente le argomentazioni a mia difesa (arrivando perfino all’accoglimento dell’assurda tesi Inps per cui “i Responsabili firmavano sulla fiducia”, ammettendo invece così la loro omissione nel controllo). Ho impugnato l'ordinanza del giudice presentando ricorso in data 28/6/2019. Il 26/11/2019 si è svolta la prima udienza di nuovo davanti al giudice unico del lavoro (sono ancora in primo grado) che, senza dare luogo alla discussione, in modo a me del tutto incomprensibile (ad una mia esplicita richiesta ha risposto che i tempi sono questi per tutti) ha rinviato al 14 maggio 2020 l’udienza per la discussione e la decisione nonostante gli abbia fatto notare che ho famiglia con due figli minori (da poco uno dei due è diventato maggiorenne), ho un mutuo da pagare, non lavoravo più da aprile 2019 e che mi avrebbe lasciato senza reddito per almeno altri 6/7 mesi.
Le faccio presente che in ben 3 relazioni ispettive redatte dall'Ispettorato centrale Inps nel 2017 e 2018 viene chiaramente evidenziato che i Responsabili del procedimento e del provvedimento avevano l'onere di garantire la correttezza delle lavorazioni e vengono indicati i 10 nominativi, due come operatori (tra cui il sottoscritto) e 8 come Responsabili di ufficio, che avrebbero commesso gravi irregolarità nell'accogliere tali domande.
Nessuna sanzione è stata comminata all'altro operatore, e questa è una decisione corretta ma non adottata nei miei confronti. Nessuna sanzione è stata comminata ai Responsabili e ai Direttori di sede, in evidente violazione della normativa interna Inps che invece li inchioda alle loro responsabilità. Addirittura una recente circolare Inps, la n. 78 del 29/5/2019, firmata dal Direttore Generale Inps, ribadisce nella premessa (dopo aver illustrato le criticità che sono emerse nella lavorazione di tale tipo di riscatto in tutte le sedi Inps sul territorio nazionale) che la valutazione dell'idoneità dei documenti a provare i periodi di lavoro di cui se ne chiede il riscatto, e quindi la decisione circa il riconoscimento del diritto al riscatto e l'accoglimento delle domande di rendita vitalizia, è compito del Responsabile del procedimento e del provvedimento.
Ricapitolando: per tanti anni ho lavorato, cioè istruito, pratiche di rendita vitalizia ricevendo l'approvazione del Responsabile dell'ufficio (e in sua assenza del Direttore di sede) che garantiva la regolarità della mia lavorazione e assumeva la responsabilità del procedimento e del provvedimento emettendo il provvedimento di accoglimento, l'unico atto avente efficacia esterna e impegnativa per l'Istituto. Dopo tanti anni il mio datore di lavoro mi dice che si è sbagliato a controllare o ha omesso il controllo e che la mia istruttoria non era corretta e fa ricadere su di me la totale responsabilità del presunto errore. Infatti solo il sottoscritto viene sanzionato disciplinarmente addirittura con il licenziamento.
Come se non bastasse tale comportamento ingiusto, persecutorio e discriminatorio nei miei confronti, la Procura della Corte dei Conti mi ha notificato il sequestro dei beni. Infatti mi vengono richiesti milioni di euro di danni. Questo perché annullando le pratiche di riscatto molti utenti che avevano conseguito il diritto a pensione hanno ricevuto, anche dopo tanti anni, la revoca della prestazione con la richiesta di restituzione delle somme percepite (si parla, per le pensioni con decorrenza più lontana nel tempo, anche di 200/300 mila euro). E l'Inps, per questo, ha denunciato solo il sottoscritto alla Corte dei Conti lasciando ancora una volta incredibilmente indenni i veri responsabili dell'eventuale danno.
In data 5/11/2019 si è svolta l’udienza per il sequestro dei beni davanti al giudice della Corte dei Conti al quale alcuni giorni prima il mio avvocato aveva presentato una puntuale e dettagliata memoria difensiva.
Tale giudice, senza tener conto di nessuna delle argomentazioni a mia difesa e senza indicarne i motivi (si è limitato ad affermare che le accuse nei miei confronti “appaiono sufficientemente provate” ma senza dire perché), in data 14/11/2019 ha emesso ordinanza di conferma parziale del sequestro, cioè lo ha confermato sulla casa di mia proprietà (gravata da un mutuo Inps quasi interamente da pagare) e sul TRF (un quinto di euro 7. 300, 00) ma non sul mio conto corrente postale (La informo tuttavia che ad oggi risulta ancora incredibilmente sequestrato nonostante la presentazione di 3 solleciti e una lettera di reclamo alle Poste e di due richieste presentate dal mio avvocato al Procuratore della Corte dei Conti che aveva chiesto il sequestro).
In data 29/11/2019 si è svolta l’udienza davanti al Procuratore della Corte dei Conti. Ho esposto le mie ragioni ed evidenziato l’assoluta infondatezza delle accuse nei miei confronti. Nonostante l’evidenza dei fatti il Procuratore ha proseguito con la sua azione citandomi per i danni considerandomi l’unico responsabile (in sostanza sia l’Inps che la Corte dei Conti finora mi hanno considerato operatore/istruttore, responsabile e controllore di me stesso, quando invece altri erano indennizzati per svolgere il controllo e assumersi la responsabilità). L’udienza è fissata per il giorno 7 maggio 2020.
In data 11/12/2019 ho presentato reclamo contro l’ordinanza di sequestro e in data 20/12/2019 si è svolta l’udienza. Il mio avvocato, sia nel reclamo che in udienza, ha chiesto esplicitamente che il collegio giudicante della Corte dei Conti indicasse i motivi e le mie responsabilità. Ancora una volta questo non è avvenuto e dopo ben 2 mesi la Corte dei Conti ha confermato il sequestro parziale dei miei beni rimandando la questione al giudizio di merito che come detto inizia con l’udienza del 7 maggio. In sostanza mi si conferma il sequestro dei miei beni perché così l’Inps ha deciso. Non è assurdo?
Poiché a settembre 2018 e giugno 2019 ho ricevuto richieste di risarcimento danni da parte del Direttore regionale Lazio Inps per un totale di più di 6 milioni di euro, l'Inps e la Corte dei Conti (che mi notifica invece il sequestro per circa la metà della somma richiesta dall’Inps) di fatto hanno rinunciato a recuperare questa somma (che comunque è del tutto priva di fondamento) in quanto il sottoscritto, se ritenuto colpevole (cioè responsabile di colpa grave che, con tutta evidenza, grava invece sui Responsabili e Direttori che la dirigenza Inps vuole salvare sacrificando il sottoscritto al loro posto), potrà risarcire con i propri beni solo poche migliaia di euro (lo ammette anche il Procuratore della Corte dei Conti nella sua richiesta di sequestro) mentre i veri Responsabili, con l'assicurazione che gli garantisce il sindacato a cui sono iscritti, avrebbero potuto risarcire l'Istituto di tutta o comunque gran parte la somma indicata come danno. Non Le sembra che questo assurdo comportamento tenuto dall’Inps e dalla sua dirigenza, avallato dalla Corte dei Conti (il particolare da un suo Procuratore), sia il vero grave danno alla collettività da denunciare pubblicamente?
Le faccio presente che nessun sindacato ha preso le mie difese. L'unico è il S. I. COBAS che, venuto a conoscenza del mio licenziamento, ha emanato alcuni comunicati di denuncia. Di che cosa hanno paura gli altri sindacati, soprattutto quelli maggiormente rappresentativi? Che si scopra che i Responsabili, i Direttori e i Dirigenti coinvolti sono loro iscritti e che non sono stati sanzionati disciplinarmente per non far perdere loro gli incarichi che ricoprono?
Da giugno del 2019 tramite sempre il sindacato S. I. COBAS, ho scritto al nuovo Presidente Inps delle lettere aperte (finora sono 10) segnalando dettagliatamente quanto sta accadendo riportando i contenuti degli atti ufficiali dei procedimenti disciplinare e giudiziario. Ogni lettera prende in considerazione uno specifico argomento e lo analizza attraverso il comportamento tenuto dall’Istituto che emerge chiaramente dagli atti ufficiali dei procedimenti disciplinare e giudiziario. Ho chiesto ripetutamente un intervento del Presidente per interrompere questo ingiusto comportamento. Purtroppo non ho mai ricevuto risposta. Di che cosa ha paura? Che la vicenda diventi pubblica? Eppure l'attuale Presidente non avrebbe responsabilità specifiche (o meglio, non le avrebbe avute, visto che con il suo silenzio si è ormai reso complice) poichè sarebbe coinvolto direttamente il suo predecessore, di sicuro anche lui perfettamente informato sui fatti.
Perché tanta cattiveria e accanimento nei mie confronti non si capisce. Sono oramai esausto e anche la mia famiglia (moglie e due figli, di cui una minore di 9 anni) non è più in grado di sostenere questa situazione. Sono stato privato della retribuzione da aprile 2019 e ho un mutuo da pagare quasi nella sua totalità che per ora sto coprendo con i miei risparmi.
Il S. I. COBAS ha organizzato un presidio davanti alla sede Inps Roma Monteverde che si è svolto lo scorso 15 novembre. Al presidio era presente solo un giornalista di stampa estera/iraniana (la stampa italiana, tempestivamente invitata, inspiegabilmente si è tenuta lontana) che ha fatto riprese e ha intervistato rappresentanti dei lavoratori, utenti e semplici cittadini.
Le chiedo un Suo cortese e immediato interessamento e intervento per dare pubblicità a tale vicenda che, sono certo, può aiutarmi in modo determinante a porre fine a questa grave situazione che sta danneggiando irreparabilmente il sottoscritto e la sua famiglia.
Mi appello alla Sua sensibilità, professionalità e senso della giustizia.
Scrivendo più volte al Presidente Inps e ad altre figure istituzionali mi sono appellato anche e soprattutto al loro senso di appartenenza allo Stato e alle istituzioni pubbliche, che invece per l’attuale Presidente per ora sembra rimasto circoscritto ad una spilletta con il logo Inps attaccata sulla giacca. Purtroppo nessuno ha risposto tranne, e in modo del tutto insoddisfacente e deludente, la Presidenza del Consiglio.
Tutte le lettere aperte che ho indirizzato al Presidente Inps sono pubblicate sul sito www. sicobas. org.. Sono necessariamente lunghe perché descrivono nel dettaglio quanto sta accadendo attraverso i contenuti degli atti ufficiali.
Se gentilmente mi fornisce un Suo indirizzo di posta elettronica provvederò ad inviargliele.
Allego alla presente mail il video (link) del servizio dell’unico giornalista presente all'evento/presidio del 15 novembre.
La informo che la presente richiesta di interessamento e intervento, con gli allegati, l’ho già inviata al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, a quasi tutti i Deputati e Senatori, al Presidente del Consiglio dei Ministri (è l’unico che mi ha risposto), al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Ministro per la Pubblica Amministrazione e a tutti i dirigenti Inps nominati con il messaggio hermes n. 4642 del 12/12/2019.
Tutte le comunicazioni indicate l’ho inviate per conoscenza anche al sindacato S. I. COBAS e al rappresentante sindacale che sta seguendo più da vicino la mia vicenda.
La ringrazio per l'attenzione e per quanto potrà fare.
Se, come spero, deciderà di intervenire per vederci chiaro andando a chiedere spiegazioni in Inps al Presidente e ai dirigenti (e anche ai sindacati) che si sono resi responsabili di tutto questo (a me non rispondono), La prego di fare presto perchè, come già indicato e Coronavirus permettendo, ho le prossime udienze il 7/5/2020 davanti al giudice del lavoro, il 14/5/2020 davanti alla Corte dei Conti e il successivo 1° luglio davanti al Tribunale penale (sono stato anche denunciato dall’Inps, e solo io, alla Procura della Repubblica, ma il Pubblico Ministero ha comunque richiesto al GIP l’archiviazione del procedimento nei confronti della quale l’Istituto incredibilmente si è opposto).
Le udienze sono pubbliche così potrà seguire direttamente la vicenda che mi riguarda e che Le ho illustrato.
Attendo fiducioso un Suo contatto.
Il mio cellulare è 328-------, la mia mail -------.

Roma, 16 aprile 2020

Mauro Gennari

https://parstoday. com/it/news/italia-i202460-radio_ italia_irib_inps_licenzamento_all'italiana_(video)

Da: Mauro Gennari

Giovedì 16 aprile 2020 00:30:38 Per: Bruno Vespa

Lei stasera sta dando voce ad un personaggio non molto "limpido" della medicina: Giulio Tarro. Le allego un paio di link che le spiegano un po' il personaggio:

https://www. nextquotidiano. it/dieci-cose-da-sapere-su-giulio-tarro/

https://ocasapiens-dweb. blogautore. repubblica. it/2018/04/08/il-pruricandidato/

Buona sera

Da: Vincenzo Citro

Giovedì 16 aprile 2020 00:30:10 Per: Luca Zaia

Dai giornalisti e non solo si sente dire che gli ultimi a poter uscire da casa saranno gli anziani. Ma che età hanno gli anziani SANI
90 80 anni ? No — 75 70 anni ? 65 SI SI SI
Ecco a questo punto mi cadono tutti gli attributi. Sono considerato anziano perché ho 65 anni. Però ho un fisico atletico... alto 187 peso 83 kg e fatto un paio di anni fa controllo del cuore sotto sforzo = perfetto 105% per cui posso fare qualunque SPORT
ma per la politica sono un Anziano
Termino, gli anziani sono solo le persone normali non i Mattarella i Berlusconi etc
Sono INCAVOLATO
La seguo tutti i giorni alle 12, 30 ; spero in una risposta positiva
Saluti da Franco Zerlotto. Cerea Vr

Da: Franco

Giovedì 16 aprile 2020 00:23:41 Per: Giuseppe Conte

Caro Presidente, sono un cittadino comune italiano. Vivo nel meridione di Italia. Ho una partita IVA e sono un libero professionista laureatosi a Potenza presso la facoltà di Ingegneria Meccanica dell'Università degli Studi della Basilicata. La mia intenzione non è assolutamente quella di scomodarla, anzi so perfettamente che il suo tempo è limitatissimo e che magari queste parole scritte passeranno inosservate, ma voglio tentare lo stesso di sottoporle alla sua attenzione. Vado avanti. La scelta di vivere nel meridione di Italia è a parer mio una scelta che in continuazione, specie per la nostra professione, ti pone di fronte a problemi che sembrano essere a volte insormontabili. Di qui la necessità di reinventarsi continuamente. Infatti il tessuto produttivo ed economico della Lucania è frantumato sia dalla crisi sia dal fatto che i posti di lavoro per i vari settori qui esistenti sono molto esigui. Non voglio dilungarmi in questo messaggio, ma voglio raccontarle che chi le sta scrivendo, come tanti altri, per la precisione circa 3000 in tutta Italia, partecipò alle prove suppletive del concorso scuola 2016 superandole. Nel mio caso l'Ufficio Scolastico per la Basilicata lo scorso agosto decise di accantonare il posto, proponendo un contratto a tempo indeterminato con decorrenza giuridica dal primo settembre 2019, ossia non fu consentito di svolgere nemmeno un'ora di docenza fino a quando la riserva non fosse stata sciolta. Si, noi siamo quelli col peccato originale, quelli che hanno avuto in molti casi addirittura il contratto a tempo indeterminato con decorrenza non solo giuridica ma anche con presa di servizio, vedasi ad esempio i colleghi campani, ma anche quelli che stanno per essere buttati letteralmente fuori dalla Scuola, depennati, licenziati. È a dir poco clamoroso!!! Ci sono purtroppo casi di persone che vivendo all'estero si sono letteralmente catapultati in Italia pensando di aver trovato finalmente la propria strada. Invece l'attuale Ministro della Pubblica Istruzione sostiene che i concorsi devono essere superati per merito, dunque noi 3000 vincitori del concorso scuola 2016 seppur col peccato originale non fummo meritevoli del suo superamento. Allora tutte le commissioni ad hoc costituite per valutarci sono commissioni farlocche, finte? È come dire che lo Stato ripudia se stesso! È meraviglioso sentir dire che lo stato deve essere vicino ai propri cittadini quando poi quelle stesse persone che in campagna elettorale dicevano che nessuno deve rimanere indietro ti girano le spalle. Abbiamo più e più volte, anche grazie all'aiuto di varie sigle sindacali, cercato un dialogo con il Ministro della Pubblica Istruzione, cercato una sua apertura alla nostra causa proponendo una sanatoria politica in modo da non rendere vano tutti i nostri sforzi economici, morali e psichici, ma tutto ciò si è rivelato vano ottenendo solo una rigida chiusura. Lei sa meglio di me, caro Presidente, che chi vive al sud dell'Italia deve munirsi di un lanternino per poter trovare una sistemazione di vita per sé e per i suoi cari. Vorrei, e mi creda questo è il pensiero che accomuna tutti noi, che prenda a cuore la nostra causa e che la perori nelle giuste sedi, magari coinvolgendo, se necessario, anche il Presidente della Repubblica, riaccendendo così in noi la consapevolezza di essere appartenenti ad un grande Stato con a capo persone di grande spessore umano capaci prima di tutto di ascoltare e di saper prendere sempre le giuste posizioni non lasciando veramente indietro nessuno. L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, ma sei poi il lavoro ti viene negato pur avendo dimostrato con le proprie energie e capacità di avere le giuste competenze per poter espletare il ruolo a cui si è chiamati, allora significa che è uno Stato che tradisce la propria Costituzione, quindi se stesso. Confidando in una apertura in merito, cordialmente un cittadino italiano che vorrebbe essere ascoltato.

Da: Savino

Giovedì 16 aprile 2020 00:21:50 Per: Mario Giordano

Gentilissimo Dr. Giordano,
nessuno parla dei finanziamenti personali, nel mio caso specifico feci 4 anni fa un finanziamento personale per aprire un attività (noleggio con conducente).
Lavorando prevalentemente con turisti stranieri non ho fatto più un servizio dal 20 febbraio 2020 (il 4 marzo mi è arrivato il nuovo mezzo a leasing, per fortuna sospeso da maggio a settembre).
Ho chiesto alla banca di poter congelare o almeno dimezzare le rate ma la risposta è stata... aspettiamo un attimo e vediamo cosa decide lo Stato per la moratoria.
Oggi finalmente mi sono arrivati 600 euro, spero di riuscire ad avere il 25% del fatturato dell'anno scorso (€ 46000 fatturati nel 2019) ma... se li uso per pagare il finanziamento quando finalmente ricomincerò a lavorare come faccio gasolio, l'assicurazione (al momento sospesa) ecc. ?
Questa situazione non è colpa mia, è causa di forza maggiore, una guerra sanitaria ed economica, sarò tra gli ultimi a partire, forse l'anno prossimo di questi tempi?
L'aiuto dello Stato se è per pagare la banca non lo voglio, sono sempre stato regolare nei pagamenti e vorrei esserlo ancora ma se devo indebitarmi ulteriormente credo che chiuderò tutto anche se col rammarico di non aver assolto i miei impegni e con la preoccupazione per il futuro perché ho 54 anni, un enfisema (BPCO) e non so se riuscirò a trovare qualcuno che mi assume.
Ho fatto per 30 anni l'agente di commercio ed è andata male come a tanti negli ultimi anni, non ho trovato neanche proponendomi come stradino, cameriere, le ho provate tutte. Alla fine per ripartire ho fatto questo debito, ne ho per 10 anni e adesso?
Cosa devo fare?
Mi scusi se sono prolisso nello sfogo, tanti stanno sicuramente peggio di me, almeno io un piatto di pasta al giorno ancora per qualche mese ce l'ho.
Le chiedo solo, cortesemente, di parlare o accennare nella sua trasmissione ai finanziamenti personali.
I debiti non sono solo mutui e tanti indebitati fanno fatica anche a mangiare.
La ringrazio anticipatamente della sua attenzione
Cordiali saluti.
Paolo Melis

Da: Paolo Melis

Mercoledì 15 aprile 2020 23:55:28 Per: Luca Zaia

Buongiorno finché su facebook continueranno a girare notizie false non se ne esce. Ci sono consulenti del lavoro che sostengono che l'INPS non manderà mai i seicento euro x le partite IVA invece io come altri miei conoscenti li abbiamo già ricevuti. Tutte queste informazioni non capisco perché non vengano controllate. Mettono solo falsità in un momento già troppo difficile. Saluti.

Da: Teresa Brena

Mercoledì 15 aprile 2020 23:50:59 Per: Bruno Vespa

Ho due figli studenti fuori sede a cui ho affittato casa per poter seguire lezioni universitarie. Dal 3 marzo seguono lezioni on line, e contonioamo a pagare laffitto delle case inutilizzate. Chiedo al presidente del consiglio un provvedimento che possa sospebdere questo gravoso onere per questo tempo di coronavirus

Da: Monica Catalano

Mercoledì 15 aprile 2020 23:48:34 Per: Lilli Gruber

B sera. Nessuno sa con precisione cosa è sul tavolo Ue.. Mes.. Non Mes... Ma se questa è un emergenza.. Una pandemia.. Perché dobbiamo usare il Mes che viene applicato a paesi in bancarotta a causa loro ma non a causa di un emergenza come questa??? Ma di cosa stiamo parlando... È come se un terremoto avesse distrutto le abitazioni italiane... Dovevamo chiedere il Mes o un aiuto???

Da: Stefania

Mercoledì 15 aprile 2020 23:24:51 Per: Renato Zero

Caro Renato, sono una sorcina di 71 Anni. Purtroppo, pur amandoti tanto, non ho mai avuto la possibilità di vedere un tuo concerto. Adesso però ho un problema molto grave. Mio figlio (ora 46 anni) cinque anni fa si è trasferito in Spagna con moglie e due bambine. Sperava in una vita migliore, ma Adesso si trova ad essere disoccupato e senza aiuto dallo stato perché ex autonomo. Tu, Renato, sei un uomo dal cuore grande e generoso. Non può nemmeno fare la spesa. Io mi sono privata di tutto per aiutarlo, ma adesso non posso più. Come mi puoi aiutare? Lui è un ex carabiniere ed ex tassista. Lo puoi aiutare a tornare in Italia con le sue competenze. ? Nessuno ha bisogno di un autista? La moglie è una bella e brava storie manager. Ha diretto diversi negozi a Torino, ma si accontenterebbe anche di qualsiasi lavoro. Ti prego, Renato, Aiutami. Fa' che prima che muoia veda mio figlio felice. Le bambine sono la mia vita e vederle tristi (sono intelligenti) mi spezza il cuore. Rispondimi Renato. Ti prego. Angela. 393 -------

Da: Maria Angela