Ultimi commenti alle biografie - pagina 3315

Sabato 28 marzo 2020 14:40:40 Per: Matteo Salvini

Buongiorno e mi scuso se la disturbo visto quello che sta passando Italia ma io sono rimasto senza soldi io ciò avuto una malattia seria e o affrontato 3 interventi o fatto la richiesta per invalidità e Miano dato il 60%di validità o fatto la richiesta per il reddito cittadina e sono stato a messa fino a febbraio mi anno mandato i soldi il mese di marzo Miano detto che è decaduto la domanda io motivo è perché Miano messo un codice fiscale in più che non è mio è non so di chi sia io ciò mio figlio con me fino pochi giorni fa potevo comprare qualcosa da mangiare ora non so cosa dire a mio figlio non erano molti i soldi ma servivano visto che non potrò lavorare per tutta la vita io sto ancora a lottare per avere i miei diritti di validità civile e ogni 6 mesi devo fare gli esami per vedere come sono messi queste è quasi tutto mi dica lei io cosa dovrei fare quando è finita la dispensa del cibo sono quasi alla disperazione mi faccia sapere qualcosa le grazie

Da: Anna

Sabato 28 marzo 2020 14:37:51 Per: Enrico Mentana

L'Abruzzo non esiste nei vostri TG. Come se non fosse in Italia. Attualmente a Teramo ci sono interi reparti dell' Ospedale Civile infetti, con molti medici e personale sanitario contagiati. Il rischio è che i teramani si ritrovino senza ospedale polispecialistico. E voi... NULLA! É INACCETTABILE

Da: Tina Di Felice

Sabato 28 marzo 2020 14:28:39 Per: Matteo Salvini

Matteo smettila di parlare ai muri!
Qui bisogna ragionare fuori dagli schemi perché le logiche che hanno regnato fin'ora non avranno più senso fra poco.
Ricreiamo la nostra moneta e stampiamone tanta quanta ne serve a rimettere in moto la nostra economia interna, non importa che, come una volta, ci sia un controvalore in oro ma basta che tutti gli italiani l'accettino e funzionerà.
La maggior parte di quello che ci serve siamo in grado di produrla da soli e smetteremo di mangiare pompelmo israeliani per sotterrare le arance di Calabria e Sicilia.
Se dovremo comprare qualcosa fuori useremo la ricchezza che abbiamo.
Frontiere e visto, vaccinazioni obbligatorie per andare in determinati paesi, che nostalgia!!!

Da: Gesualdo Capannesi

Sabato 28 marzo 2020 14:27:08 Per: Massimo Gramellini

#DALLAPARTEDEIBAMBINI

L’11 febbraio 2020 leggevo distrattamente il seguente articolo sulla diminuzione delle nascite in Italia https://www. repubblica. it/economia/2020/02/11/ news/istat_117_mila_italiani_in_meno_poche_nascite _e_il_ricambio_naturale_piu_basso_ in_oltre_un_secolo-248308363/
e pensavo alla mancanza di incentivi per le famiglie, i costi alti degli asili nido, precarietà del lavoro, mancanza di strutture dell’infanzia, reddito basso … insomma nulla di nuovo sotto il sole.

Dopo pochi giorni è arrivata l’emergenza Corona virus ed ho iniziato, come tutti credo, a leggere ed informarmi rispetto alla possibile (poi diventata concreta) pandemia.
Nei primi giorni di smarrimento ho provato a cercare ovunque (media, social, siti …) qualcuno che parlasse dei bambini, qualche documento che li nominasse, qualche decreto che li evidenziasse. Non trovando nulla giustificavo il fatto immaginando che fossero altre le emergenze da affrontare e che, una volta chiuse le scuole, la nostra preziosa infanzia fosse stata messa al sicuro.

La mia vita personale (con 3 figli dai 5 ai 10 anni) e la mia vita professionale (in una cooperativa sociale che si occupa di minorenni e giovani) mi ha portato anche nei giorni successivi ad intestardirmi nella mia ricerca. Nessuno parlava dei bambini! Erano come scomparsi dalle categorie possibili di umanità, svaniti.
Si parlava naturalmente di ammalati, anziani, cittadini, medici, infermieri, commercianti, lavoratori, sportivi, calciatori, politici, contagiati, contaminati, asintomatici, camminatori, disobbedienti, runner, cani e padroni di cani … l’elenco potrebbe continuare per pagine … ma nulla sui bambini.

Spulciando meglio ho trovato alcuni articoli preziosi ed interessanti
https://www. wired. it/attualita/scuola/ 2020/03/17/coronavirus- emergenza-conseguenze-bambini/
https://www. ilfattoquotidiano. it/ 2020/03/23/coronavirus-se-puoi- portare-fuori-il-cane-ma-non-i-tuoi-figli/5744711/
http://www. vita. it/it/article/ 2020/03/22/ci-vuole-subito- un-decretobambini/154600/

Voci coraggiose, seppur rare, che giustamente invocano diritti per questa infanzia dimenticata ai tempi del Corona virus. In particolare per le migliaia di bambini e bambine, ragazzi e ragazze in situazioni difficili che stanno pagando a caro prezzo questo isolamento.

Ma la cosa che mi ha lasciato più di stucco in queste settimane è stata la completa assenza della categoria “infanzia” dai decreti governativi e dalle pagine dei media. Si sono lette specifiche sulle cose da poter o da non poter fare citando numerosissime categorie di persone, ma sull’infanzia non si è spesa una parola. Un neonato può essere portato a passeggiare? Fratelli e sorelle possono andare sotto casa a giocare? E in cortile? E i bambini che non hanno un cortile o un giardino, quelli che sotto casa hanno la tangenziale, quelli che non hanno un terrazzino? Quelli che vivono in 6 in 3 stanze? … anche in questo caso l’elenco potrebbe essere lunghissimo.
Mi sarebbe piaciuto leggere in un decreto o in un’ordinanza disposizioni dedicate all’infanzia: “una mamma o un papà con un neonato di tot. anni può passeggiare a tot. distanza dalla propria abitazione”, “i bambini possono stare all’aria aperta nei dintorni della propria abitazione” o anche “i bambini non possono uscire da casa se non …” “i bambini devono stare a distanza di tot … dalla propria abitazione” …
Magari accanto alle notizie sui droni, sui cittadini delatori, sugli insulti a chi esce di casa, sull’invocare i manganelli … avremmo potuto leggere qualcosa sui bambini ed affrontare le giornate con maggiore speranza nel futuro e nell’umanità.
Finora non è accaduto, ma non dispero possa capitare nei prossimi giorni.

Poveri bambini.
Essere ignorati è peggio che essere bistrattati o incompresi o criticati. Essere ignorati vuol dire essere dimenticati, non essere considerati nelle categorie dell’umano, essere attaccati rispetto allo stesso diritto di esistere.
Dopo questa pandemia guarderò alla denatalità in Italia con occhi nuovi. Forse il problema non sta nella carenza di servizi dedicati all’infanzia, nel reddito basso … forse in questa Italia che produce beni ed intolleranza, individualismo e diseguaglianza, odio e rancore, forse in un’Italia così i bambini non ci vogliono proprio più nascere.

https://www. wumingfoundation. com/giap/2020/03/ bambini-scomparsi-coronavirus/

Da: Riccardo Nardelli

Sabato 28 marzo 2020 14:21:03 Per: Carlo Calenda

Buon giorno Carlo e scusi la confidenza. Ho avuto modo di ascoltare ed apprezzare i contenuti e la competenza di alcune interviste televisive. Idee chiare pratiche e concrete. Si faccia avanti si faccia ascoltare da conte entri come consulente per risolvere il tema della cassa integrazione e degli aiuti ad imprese lavoratori e PIVA. Persone come lei sono una risorsa che questo paese deve impiegare in momenti come questo. Chiami Mattarella scalpiti si faccia promotore. Abbiamo bisogno delle sue competenze. Mi dica se nel mio piccolo posso fare qualche cosa... scivere a qualcuno... Grazie.

Lorenzo

Da: Lorenzo Venturini

Sabato 28 marzo 2020 14:14:01 Per: Matteo Salvini

Caro Senatore, sono un suo ammiratore ed elettore. Il D. L. n. 18 del 17 Marzo 2020 ha previsto la detrazione fiscale del 60% dell'affitto dei negozi C/1 chiusi a favore degli inquilini che pagano l'affitto dando per scontato che tutti paghino l'affitto.. Quasi tutti per non dire tutti hanno inviato o stanno inviando lettere ai proprietari con cui comunicano l'intenzione di non pagare l'affitto per il fatto di essere chiusi e per tutto il periodo di inattività. Ai proprietari cosa viene concesso? quello di perdere il reddito e di pagare le imposte sul non riscosso oltre l'IMU e la Tasi. ?
Orbene Le chiedo di attivarsi al fine di far concedere nei prossimi decreti provvidenze sostanziose a favore dei proprietari che stanno perdendo tutto il loro reddito. Tutti dobbiamo vivere o morire! !
La saluto cordialmente e la ringrazio. Amerigo Grillo da Roma

Da: Amerigo Grillo

Sabato 28 marzo 2020 14:10:21 Per: Maria De Filippi

Ciao maria voglio dirti ke la tua corretteaa è risaputa però nella puntata di ieri sera e qualke volta anke nelle altre sei risultata molto imparziale, premetto ke x me i ragazzi sono tutti uguali, ma sembra ke x te non sia così. ieri hai pronunciato il nome gaya da 15 a 20 volte rivolgendoti sempre a lei x delle opinioni. e gli altri ragazzi ki sono non è giusto come ti comporti, allora x te non sono tutti uguali o forse gaya è di già vincitrice. rivediti le puntate e ti renderai conto ripeto i ragazzi sono tutti uguali ma sembra ke x te non sia cosi. scusa questo mio sfogo ma loreputo corretto, un caro saluto

Da: Giorgio Migliavacca

Sabato 28 marzo 2020 13:59:20 Per: Enrico Mentana

Caro Direttore, forse ricorderà la storia del film Wall-E, l’omonimo robot incaricato di ripulire un mondo mortalmente contaminato mentre il resto dell’umanità attende sulle astronavi, che navigano nello spazio, di poter fare ritorno sulla terra finalmente purificata. Quell’umanità col passare del tempo (circa 700 anni) è diventata, dopo tanta inattività e tanto ottundimento, obesa e incapace di ogni di azione, condannata a trascorrere il suo tempo di indefinita quarantena davanti ad uno schermo.
Dal mio piccolissimo osservatorio avverto il brivido di una sindrome da Wall-E e mi interrogo, fuor di metafora, su quale può essere la mia utilità di attuale e prossimo inutile, mantenuto da quelli che ora ripuliscono e ripuliranno la terra per farmi tornare, forse.
E se questa condizione, con una serie di declinazioni diversamente articolate nel corso del tempo diventasse inevitabile per la nostra sopravvivenza? Immaginiamo, ad esempio, che possano essere le donne under 60, (o solo i giovani under 25) per ora misteriosamente più resistenti, a poter garantire l’ingrasso digitale di tutti gli altri?
Già durante l’ultima guerra per le donne fu così, ma in forma rovesciata: all’interno, nelle fabbriche, negli uffici, negli ospedali, le donne; all’esterno gli uomini, al fronte. Erano dunque per lo più le donne ad assicurare armi, e rifornimenti, e cure, per la salvezza e per la fine del conflitto.
Quale sarà il posto allora delle categorie cosiddette “a rischio” nel prossimo futuro? Quale potrà essere l’utilità, come fin’ora possiamo averla considerata, del mio diventare inutile a 50 anni?
Sarò capace di ridisegnare il mio posto, il mio compito nel mondo prossimo?
Diventa sempre più chiaro, ammesso che non lo fosse già da tempo, che dovremo abituarci a vivere in una condizione di emergenza senza attribuirle date di inizio e fine possibile. E soprattutto dovremo essere in grado di rubricarla e digerirla come una normalità. Accanto allora al ridisegno di un impianto sociale planetario ci sarà urgente bisogno di un rimodellamento del nostro statuto cognitivo non solo per imparare a convivere, per tutto il tempo necessario, in un “deserto del reale”, ma per modellare nuovi strumenti di scambio affettivo, di apprendimento, di riflessione e del fare, che non impoveriscano il nostro essere sociali.
Quanto potrà funzionare uno stadio di puro ingrasso digitale, pur con alcuni innegabili vantaggi, senza condurci ad una obesità morale, etica, affettiva irreversibile? Cosa implicherà muoversi da uomini e donne “mascherati”, o non muoversi affatto? O sapere che saremo sempre estranei l’uno all’altra, portatori insani di qualche cosa di sconosciuto.
Se non vogliamo semplicemente accettare tutto come una palingenesi penso che dobbiamo, a partire dagli attuali “inutili” come me, cominciare a riflettere molto su quale potrà e vorrà essere il nostro modo di essere.
Dubito che ora queste proposte saranno anticipate dalla politica e dell’economia. E credo che pur nel loro straordinario lavoro e sacrificio sia pericoloso consegnare solo alla scienza le chiavi del nostro futuro.
Tutti auspicano la costituzione di una “intelligenza collettiva”. Non è certo un’idea nuova e nel tempo sembra sia stata svilita o depauperata, forse perché abbiamo trascurato di costruirla, persona dopo persona, con pazienza, a volte con dolore e qualche entusiasmo.
Si dice che manchino i maestri per agevolare questo processo. Io non credo, occorre saperli cercare (anche tra modelli di comportamento apparentemente non umani, le piante per esempio) e convincerli ad insegnare e educare. In caso contrario vogliamo davvero consolarci in un mondo di strepitosi tutorials e app. ?
Pensiamo che la capacità di adattamento ci venga sempre in soccorso portandoci a scambiare la qualità della vita con l’imperativo della sopravvivenza?
Nell’ordinamento romano l’istituto dell’esilio comportava il riconoscimento di una pena da scontare: si era riconosciuti come una minaccia e pertanto allontanati dalla vita pubblica. E se fosse la vita pubblica un giorno a diventare una minaccia? Quante isole dovremo abitare, o creare artificialmente, in esilio, per salvarci?
Grazie, un caro saluto e buon lavoro a tutti Voi

Da: Gian Marco De Maria

Sabato 28 marzo 2020 13:53:49 Per: Barbara D'Urso

Ciao Barbara, sono giustamente in casa in questo terribile momento. pongo la domanda agli esperti: la primavera è arrivata (bellissima la poesia che hai letto).
ho 65 anni e ho un giardino da coltivare ma mi hanno messo un dubbio:
ci viene detto di stare in casa ma il giardino posso coltivarlo o anche la terra stessa ha bisogno di non essere coltivata/seminata? ?
grazie ancora per i tuoi servizi

Da: Rita

Sabato 28 marzo 2020 13:19:53 Per: Baby K

Ciao Baby k sono Eva e sto usando il profilo del mio papà. Ho sette anni e vivo a Pescara ma sono nata a Roma. Sono una tua grandissima fan e mi piacerebbe chiacchierare un po’ con te. Se vuoi rispondi. Ti adoro ti voglio un sacco di bene un bacione enorme.

Da: Eva