Alois Alzheimer
Biografia • Una triste scoperta
Alois Alzheimer nasce il 14 giugno 1864 a Markbreit, piccolo paese della Germania meridionale. Durante la carriera scolastica dimostra qualità eccellenti e particolare proponesione per le materie scientifiche: studia medicina inizialmente presso l'università di Aschaffenburg, poi anche a quelle di Berlino, Tubingen e Wurzburg. Si laurea nel 1887, a soli 23 anni.
Viene nominato assistente clinico presso l'Asilo di Stato Irrenanstalt di Francoforte, dove inizia interessarsi e approfondire le ricerche sulla corteccia del cervello umano.
Agli inizi del secolo il nome di Alois Alzheimer assume notorietà per le sue pubblicazioni sull'arteriosclerosi cerebrale. I suoi primi anni di carriera come professore di psicologia in Germania lo portano a lavorare insieme al neurologo Franz Nissl. Insieme pubblicano "Histologic and Histopathologic Studies of the Cerebral Cortex", opera in sei volumi.
In cerca di un luogo in cui unire la ricerca e la pratica clinica, Alzheimer diviene assistente ricercatore di Emil Kraepelin presso la Scuola di Medicina di Monaco: qui organizza e dirige un nuovo laboratorio per la ricerca sul cervello. Nel tempo Alzheimer pubblica molti articoli riguardanti le condizioni e le patologie del cervello, ma è del 1906 la pubblicazione che lo renderà famoso. In una donna di circa 50 anni, Alzheimer identifica una "malattia insolita della corteccia cerebrale", che ha causato perdita di memoria, disorientamento e allucinazioni per arrivare infine alla morte.
Nel 1907, durante la Convenzione psichiatrica di Tubingen, presenta il caso di questa donna, sottolineando come, successivamente ad analisi postmortem, il cervello mostri "una scarsità di cellule nella corteccia cerebrale e gruppi di filamenti localizzati tra le cellule nervose".
Nel 1910 Emil Kraepelin, il più famoso psichiatra di lingua tedesca dell'epoca, ripubblica il suo trattato "Psichiatria": nel suo trattato definisce una nuova forma di demenza scoperta da Alois Alzheimer, chiamandola appunto "malattia di Alzheimer".
Risulta che nella caratterizzazione della malattia abbia avuto un ruolo chiave anche il giovane ricercatore italiano Gaetano Perusini (1879-1915).
Nel 1912, il re Wilhelm II di Prussia lo vuole all'Università di Breslau (oggi Wroclaw, in Polonia) nominandolo professore di Psichiatria e direttore dell'Istituto Neurologico e Psichiatrico. Alzheimer si ammala nel viaggio in treno. Si tratta di una grave forma di sindrome influenzale dalla quale non riuscirà a riprendersi. Muore il 19 dicembre 1915.
La malattia o morbo di Alzheimer è oggi definito come quel "processo degenerativo che distrugge progressivamente le cellule cerebrali, rendendo a poco a poco l'individuo che ne è affetto incapace di una vita normale". In Italia ne soffrono circa 500 mila persona, nel mondo 18 milioni, con una netta prevalenza di donne.
Allo stato attuale delle conoscenze non esiste una terapia in grado di prevenire o guarire la malattia, il cui decorso dura dagli 8 ai 10 anni. Intervenendo nella fase iniziale è tuttavia possibile agire su quei processi degenerativi che agiscono a livello cerebrale in modo da rallentare il decorso della malattia.
La malattia è dovuta a una diffusa distruzione di neuroni, causata principalmente da una proteina chiamata betamiloide che depositandosi tra i neuroni agisce come una sorta di collante, inglobando placche e grovigli "neurofibrillari".
La malattia è accompagnata da una forte diminuzione di acetilcolina nel cervello, sostanza fondamentale per la memoria ma anche per le altre facoltà intellettive. La conseguenza di queste modificazioni cerebrali è l'impossibilità per il neurone di trasmettere gli impulsi nervosi.
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